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Giornata per l’eliminazione della discriminazione razziale



Strasburgo, 19 marzo 2008 -  In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, che si celebra il 21 marzo, il Consiglio d’Europa e altri organismi hanno diffuso una dichiarazione congiunta per commemorare i tragici eventi avvenuti a Sharpeville nel 1960, che hanno portato all’adozione della Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale.

“In questo giorno simbolico - è detto nel documento - l’ Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’Osce, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri) e l’Agenzia europea per i diritti fondamentali (Fra) sono uniti nell’invitare i partiti politici a combattere il razzismo. Richiamando le parole di Nelson Mandela - prosegue il documento - esortiamo i leader politici a costruire “una società di cui l’umanità sarà fiera”. Le nostre organizzazioni condannano, in maniera congiunta, ogni discorso che diffonde idee di superiorità legata alla razza, al colore, alla lingua, alla religione, alla nazionalità o ad origini nazionali o etniche. I discorsi razzisti sono l’esatto contrario dell’uguaglianza basilare tra le persone”.

“La percezione pubblica delle diverse minoranze, culture e religioni, nonché attitudini differenti verso i problemi, quali l’immigrazione, l’integrazione e la lotta contro il razzismo, sono influenzati, in larga misura, dai discorsi politici. Dichiarandosi apertamente contro gli atti e gli episodi di razzismo, i rappresentanti politici giocano un ruolo positivo nella promozione del rispetto reciproco e della comprensione nella società, e possono inoltre avere un impatto significativo nell’allentare le tensioni”.

“I discorsi politici razzisti contribuiscono a disumanizzare gli individui, a denigrare alcuni gruppi etnici, religiosi e culturali, a perpetuare gli stereotipi e a creare un clima nel quale può facilmente fiorire la violenza ed il razzismo. I discorsi razzisti, anti-semitici e xenofobici non sono solo il campo dei partiti politici estremisti, ma, in molti stati, trovano spazio anche nell’intero ambiente politico. Tali sviluppi potrebbero condurre alla legittimazione di questo tipo di linguaggio. Numerosi rapporti, dichiarazioni e documenti adottati dal Consiglio d’Europa, dal Parlamento Europeo e dall’Osce hanno mostrato serie preoccupazioni relative al crescente uso di discorsi razzisti in politica”.

“Sulla base di standard esistenti e di impegni presi dalle nostre organizzazioni, e alla luce della Carta dei partiti politici europei – che potrebbe fungere da progetto per altre iniziative simili – noi esortiamo i leader politici ad assumere pieno controllo nella lotta contro l’intolleranza e la discriminazione.

- invitiamo i partiti politici ad assumersi le proprie responsabilità in merito a questioni delicate e connesse alla razza, all’etnia, alla nazionalità e alla religione;

- incoraggiamo i partiti politici ad adottare politiche concrete contro ogni forma di razzismo e di xenofobia nei loro programmi di partito; e li incoraggiamo ad aspirare ad una rappresentazione equa delle minoranze razziali, nazionali e religiose, a tutti i livelli del loro sistema di partito;

- sproniamo i rappresentanti politici ad agire responsabilmente ed astenersi dal dare spiegazioni semplicistiche con connotazioni razziali, anti-semitiche e xenofobiche, a problemi e fenomeni complessi dal punto di vista sociale, politico ed economico;

- raccomandiamo ai partiti politici di collaborare con la società civile per combattere il razzismo e la xenofobia e formare un solido partenariato per raggiungere tale obiettivo”.

 

 

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