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 “Carta Blu” per attrarre in Europa lavoratori qualificati



Strasburgo, 23 ottobre 2007 – Il Vice presidente della Commissione europea, Franco Frattini,  commissario alla Giustizia, libertà e sicurezza. ha presentato la proposta di “Carta Blu”, una versione europea della “Green Card” americana, per attrarre in Europa lavoratori altamente qualificati dei paesi terzi. Da parte sua il presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso ha aggiunto che nei prossimi mesi queste proposte saranno sottoposte ai governi dei 27 e che “presto diverranno una realtà e aiuteranno gli immigrati a combattere lo sfruttamento”.

Si tratta dell'esito di un percorso politico importante iniziato nel 2005 con il libro verde sulla immigrazione legale. Attualmente i cittadini dei paesi terzi altamente qualificati e impiegati in aziende europee sono lo 0,9% dei lavoratori. In Australia, invece, sono il 9,9%, in Canada il 7,3, negli Stati Uniti il 3,5%. La proposta di “Carta Blu” vuole rendere l'Europa un pò più attraente per i paesi terzi. “L'obiettivo principale – ha spiegato Frattini – è quello di garantire ai lavoratori e alle loro famiglie di poter arrivare. C'è un mercato del lavoro e l'Europa è rimasta indietro. L'altro principio è quello della facilità di mobilità professionale all'interno del territorio europeo, per la quale si prevede una procedura accelerata, di fatto il diritto di avere una risposta entro 30 giorni dopo aver richiesto la Carta Blu.

La domanda non implica ammissione automatica: se c'è un posto di lavoro legale, ufficiale, da parte di un'azienda di uno dei paesi Ue ci sarà la risposta e la garanzia di poter entrare e di ottenere il posto di lavoro e dopo due anni di potersi spostare in tutti gli altri paesi membri dell'Unione senza ricominciare la procedura ammissione. Purchè, ovviamente, vi sia un posto di lavoro nel nuovo paese in cui si desidera andare. La terza opportunità fornita dalla Carta Blu è la procedura facilitata per il ricongiungimento familiare. E' questo un problema che impedisce ai lavoratori altamente qualificati di scegliere l'Europa e fa loro preferire gli Usa. Sarà la prima esperienza europea di immigrazione circolare: c'è la possibilità di tornare nel paese di origine e poi di nuovo in Europa.
Un’altra proposta della Commissione europea riguarda l'unificazione del permesso di lavoro e di soggiorno per ridurre le disparità in termini di diritti, attualmente molto forti per quanto riguarda gli immigrati.

 

 

 

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