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Israele, scoperta cellula neonazista



Tel Aviv, 9 settembre 2007 – Scoperta una cellula neonazista che operava a Petah Tikva nella zona di Tel Aviv e aveva legami con organizzazioni straniere di estrema destra. Formato da giovani cittadini israeliani originari dell'ex Unione sovietica, il gruppo è accusato di una serie di aggressioni compiute nell’ultimo anno ai danni di ebrei ortodossi e immigrati asiatici, e di avere inoltre, più volte, disegnato svastiche nelle sinagoghe.
Otto componenti della cellula, tra i 17 e i 19 anni, sono stati arrestati. Nelle loro abitazioni  sono stati trovati esplosivi, armi e uniformi naziste. Hanno confessato di aver aggredito decine di persone, in larga parte lavoratori stranieri, vicino alla stazione centrale degli autobus di Tel Aviv e al mercato Carmel, causando ferite gravi ad alcuni di loro.
Per il premier israeliano Olmert non si tratta di un fenomeno diffuso, ma di un incidente isolato. "Non incriminiamo un'intera popolazione - si legge in una nota diffusa dal suo ufficio - ed evitiamo la trappola della generalizzazione. In questo momento non c'è alcun bisogno di pensare a soluzioni che avrebbero un impatto su tutta la popolazione". Secondo il primo ministro l'episodio dimostra che lo Stato e la società israeliana "hanno fallito nell'educare questi ragazzi e nel tenerli lontani da ideologie pericolose e insane". Infine, ha chiesto che vengano puniti severamente in modo che il loro esempio agisca da deterrente per gli altri giovani. Il ministro dell'Interno, Meir Sheerit ha chiesto che agli otto arrestati sia revocata la cittadinanza nel caso in cui siano giudicati colpevoli.

 

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