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Myanmar, la repressione continua



Yangon, 13 ottobre 2007 - Quattro attivisti politici di primo piano sono stati arrestati nell'ex Birmania, dove prosegue la repressione della giunta militare. Lo ha denunciato Amnesty International, l'organizzazione che si batte per la tutela dei diritti umani. Gli attivisti arrestati sono Htay Kywe, Aung Htoo e Thin Thin Aye, noto anche come Mie Mie: sono tutti esponenti, ha spiegato Amnesty, del gruppo 'Studenti della generazione 88', del quale fanno parte i leader studenteschi della rivolta per la democrazia del 1988. E' stato arrestato anche un quarto attivista, Ko Ko. Amnesty International ha detto di non avere dettagli sugli arresti e di temere per la sicurezza personale degli arrestati.

Centinaia di persone hanno dimostrato a Yangon a sostegno del regime. Secondo fonti dell'opposizione, sono state minacciate o pagate per farlo. Decine di migliaia di sostenitori “coatti” sono dovuti restare per tre ore di fila sotto la pioggia, costretti ad ascoltare generali e alti gerarchi che si alternavano sul podio per esaltare le conquiste dei vertici militari al potere e, prossimo obiettivo, la realizzazione di un grandioso quanto non meglio precisato piano per costruire nell'ex Birmania una "democrazia prosperosa di disciplina", come da parola d'ordine.

Si annuncia, intanto, che l’inviato dell’Onu per l'ex Birmania, Ibrahim Gambari, svolgerà una missione di due settimane in Asia per intensificare la campagna mondiale a favore di una democratizzazione nel Paese. Un viaggio su cui regna la massima incertezza dal punto di vista dei risultati, vista la fermezza della giunta militare. Su richiesta del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, il diplomatico nigeriano inizierà lunedì in Thailandia una serie di consultazioni, che proseguirà successivamente in Malesia, Indonesia, India, Cina e Giappone, con l'obiettivo di tornare in Birmania poco dopo.

 

 

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