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Myanmar, si prepara uno sciopero generale



Yangon, 1 ottobre 2007 - Forze di polizia e reparti dell’esercito controllano le strade e continuano a presidiare le entrate del tempio di Shwedagon, il luogo sacro più importante del paese, per impedire nuovi raduni e manifestazioni contro la dittatura militare nell’ex Birmania. Inoltre risulta difficile raggiungere fonti d’informazione in quanto da lunedì scorso le autorità hanno iniziato a chiudere numerosi Internet point per limitare la diffusione di notizie sulla repressione. Inoltre il provider affiliato allo Stato, Bagan Cybertech, ha diminuito la velocità della connessione rendendo difficile il lavoro di giornalisti e blogger.

Tuttavia l’opposizione birmana sembra intenzionata ad attuare uno sciopero generale in risposta alla violenta repressione della giunta militare. Sarebbe pronta a scendere in campo contro i militari anche l’alleanza degli “eserciti delle etnie” Shan, Karen, Mon e Karenny, della zona del paese ai confini con la Thailandia.   

Intanto l'inviato speciale delle Nazioni Unite, Ibrahim Gambari è tornato a Naypyidaw, il villaggio voluto dalla giunta militare come nuova capitale dal 2005, dove domani incontrerà il generale Than Shwe, capo della giunta militare. Gambari aveva avuto ieri un colloquio di poco più di un'ora a Yangon con la leader dell'opposizione e premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, che si trova agli arresti domiciliari da quattro anni.

 

 

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