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Niente più controlli di polizia alla frontiera

La Svizzera nell’area di Schengen  

 

Bruxelles, 9 dicembre – Da venerdì prossimo 12 dicembre la Svizzera, che per la sua collocazione geografica rappresenta un crocevia dell’Europa, entrerà a far parte, come 25mo Paese membro, dell'area Schengen e da quel momento non saranno più effettuati controlli di polizia ai valichi di frontiera terrestri. Resterà il semplice controllo dei passaporti, fino al 29 marzo, per motivi tecnico-operativi. La misura non riguarda però il controllo delle merci in transito. Per tutti i Paesi dell'area Schengen, l'adesione della Confederazione elvetica alla zona di libera circolazione delle persone comporterà soprattutto una velocizzazione dei flussi. Per il traffico in entrata e in uscita dall'Italia, in particolare, significherà riduzione delle code ai valichi, primo tra tutti quello autostradale di Chiasso-Brogeda.

Dato che la Svizzera non fa parte dell'Ue e non ha aderito all'Unione doganale, l'eliminazione dei controlli di polizia alle frontiere non comporterà anche la fine dei controlli della Guardia di Finanza. Così come resterà obbligatorio, per chi transita sulle autostrade svizzere, l'acquisito della “vignette” da applicare sul parabrezza. L'adesione a Schengen agevolerà i lavoratori transfrontalieri e le 700 mila persone di nazionalità extra-Ue che vivono in Svizzera e che potranno così muoversi liberamente in Europa. La Confederazione elvetica ha anche deciso di condividere la politica d'asilo e di firmare un accordo con Eurojust per la cooperazione nella lotta alla criminalità e al terrorismo.

La Convenzione di Schengen è stata sottoscritta da un primo gruppo di cinque Paesi nel 1985; l'Italia ha aderito nel 1990. Dal dicembre 2007 viene applicata da 24 Paesi: Italia, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Grecia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Austria, Islanda, Norvegia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Malta.

 

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