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Guerra civile in Somalia, 88 mila persone fuggite



Mogadiscio, 5 novembre 2007 – Si aggrava la crisi in Somalia in seguito ai combattimenti tra le forze del governo federale di transizione e altre parti della nazione del Corno d’Africa, che sin dalla destituzione di Muhammad Siad Barre e del suo regime, nel 1991, non ha più avuto un governo realmente funzionante. Negli ultimi giorni 88 mila persone hanno dovuto lasciare le loro case, aggiungendosi ad una popolazione di sfollati che ammonta fino a dieci volte tanto.

Il coordinatore Onu per gli affari umanitari in Somalia, Christian Balslev-Olesen, ha fatto appello a tutte le parti affinché venga facilitato l’accesso agli operatori internazionali per portare assistenza alle persone bisognose di aiuto. Si è rivolto ai leader e a tutte le parti, incluse le forze etiopi, affinché venga rispettata la differenza tra popolazione civile e i combattenti, non vengano presi di mira gli edifici civili e venga garantito un sicuro accesso alle organizzazioni umanitarie.

Secondo le stime circa 450 mila persone nel corso del 2007 hanno evacuato le zone dei combattimenti, portando a 800 mila il totale degli sfollati in Somalia. Molte delle persone in fuga stanno cercando protezione nella città di Afgooye, dove circa centomila civili hanno trovato riparo temporaneo, ricevendo assistenza dalle agenzie delle Nazioni Unite.

Balslev-Olesen ha espresso la sua preoccupazione a causa dei rischi per l’incolumità delle persone che sono tuttora a Mogadiscio, dal momento diventa sempre più difficile trovare beni di prima necessità. Ha inoltre notato come molte organizzazioni umanitarie non sono in grado di raggiungere le persone bisognose di aiuti, visto che le distribuzioni di aiuti sono rese difficili dalla condizione di insicurezza, dai check-point e da “tassazioni” ad hoc.

 

 

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