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I punti basilari del nuovo Trattato



Lisbona, 19 ottobre 2007 - Il nuovo trattato europeo è stato riscritto di modo che non somigliasse più a una Costituzione, ma fosse in grado di emendare i precedenti trattati.
Nel testo scompaiono i simboli: inno, bandiera e moneta. Sparisce anche la Carta dei diritti fondamentali, alla quale si fa comunque riferimento per darle valore vincolante.

Un alto rappresentante coordinerà la politica estera e di sicurezza. La sua sede sarà alla Commissione, di cui sarà vicepresidente, disporrà di risorse umane e di un budget. Avrà diverse prerogative, tra cui quella di fare proposte in materia di sicurezza e affari esteri, e disporrà di una squadra d'azione estera, composta da funzionari della Commissione e dei singoli Stati membri.

Il voto a maggioranza qualificata diventerà la regola, anche se le disposizioni del Trattato di Nizza rimarranno valide fino al 2017. Dopo questa data, la maggioranza qualificata sarà rappresentata dal 55 per cento degli Stati membri (almeno 15) che riuniscono almeno il 65% della popolazione dell'Unione. Per i settori in cui si conserverà il voto all'unanimità, il Consiglio europeo potrà decidere che si applichi la maggioranza qualificata.

Il numero dei seggi nell'Europarlamento da 784 è portato a 750. Un extra seggio è stato recuperato non contando più la presidenza del parlamento. Il seggio è stato dato all'Italia, che adesso conta 73 eurodeputati come la Gran Bretagna.

Il trattato prevede un presidente del Consiglio europeo eletto con un mandato di due anni e mezzo, rinnovabile una sola volta. Il presidente guiderà e animerà i lavori dei vertici e assumerà la rappresentanza esterna dell'Unione. Il trattato sarà adottato solo dopo la ratifica da parte dei 27, che avverrà per via parlamentare o referendaria.

 

 

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