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Positiva conclusione del vertice europeo di Bruxelles

Accordo dei 27 su clima e piano anticrisi  

 

Bruxelles, 12 dicembre 2008 – Positiva conclusione del vertice europeo. I 27 hanno detto sì al pacchetto clima energia, al piano di rilancio economico-finanziario e a rimettere in marcia il processo di Lisbona. Soddisfatto il presidente di turno dell’Ue Nicolas Sarkozy per le intese sui tre temi principali che segnano una svolta storica. “Il processo di Lisbona - ha detto Sarkozy - è stato rilanciato, sarà indetto un nuovo referendum in Irlanda, perché questo fosse possibile abbiamo concordato sul fatto che se il trattato verrà ratificato da tutti gli stati membri, ciascuno stato avrà un commissario”. Le garanzie richieste da Dublino saranno inserite nel Trattato di adesione della Croazia, previsto intorno al 2010, che dovrà essere ratificato da tutti gli Stati membri. “Ne approfitteremo - ha detto Sarkozy – per aggiungere al Trattato di adesione croato un protocollo irlandese”.

Riferendosi alle questioni del clima e della crisi Sarkozy ha rilevato che “non c'è paese al mondo  che si sia dotato di regole come quelle che abbiamo adottato noi all'unanimità. La presidenza e la commissione hanno considerato che la crisi non poteva bloccare una crescita sostenibile verde. Abbiamo cercato di negoziare per i nuovi paesi dell'Europa orientale parametri diversi. Ora l'Europa, che ha dato il buon esempio, potrà essere seguita anche da altri paesi, come gli americani".

Le riserve di Italia, Germania e Polonia al piano energetico sono state sciolte già nella serata di giovedì. La maggior parte delle industrie europee dovranno pagare le quote inquinanti a partire dal 2013. Con varie deroghe negoziate, la percentuale di permessi a pagamento sarà molto bassa fra 5 anni, aumenterà però progressivamente entro il 2020.

L’occhio di riguardo riservato agli stati membri dell’Europa dell’Est è stato giustificato così da Sarkozy: “Un paese come la Polonia di 38 milioni di abitanti dipende dal carbone per il 95% del suo fabbisogno energetico. Se non permettiamo di diluire nel tempo lo sforzo, significherebbe aumentare del 300% il prezzo dell’elettricità per i polacchi. Non è possibile, non è socialmente accettabile”. D’accordo anche sul piano di rilancio economico finanziario, che consiste in un’iniezione di 200 miliardi di euro, pari all’1,5% del pil europeo, che serviranno per ridare impulso alla produzione. Sulla riduzione dell’Iva i 27 sembravano essere giunti a un sì, ma alla fine hanno preferito rimandare il dossier a marzo.

“L'Italia ha ottenuto una clausola di revisione generale al marzo 2010 per l'intero pacchetto clima-energia dell'Ue estesa alla valutazione sull'impatto di competitività”, ha dichiarato il ministro degli esteri Franco Frattini. “Abbiamo convenuto che le misure anti-crisi devono essere compatibili con il Patto di stabilità” ha detto il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa finale.

 

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