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Il documento finale del vertice dei 27 a Bruxelles 
 

Ue: Accordo su crisi finanziaria, rinvio su ambiente 


Ufficializzato il patto sull’immigrazione – Nulla di fatto per il Trattato di riforma
dell’Unione europea e per la ripresa dei colloqui con la Russia

Bruxelles, 16 ottobre 2008 - Il vertice dei 27 capi di Stato e di governo dell’Ue si è concluso con un accordo di principio sui temi più importanti in agenda. Ma il consenso sul clima è stato trovato solo dopo le aperture dei leader europei alle richieste di Italia e Polonia sul pacchetto energia-clima. Bruxelles non rivedrà comunque al ribasso gli ambiziosi obiettivi fissati per il 2020. Su questo punto il presidente di turno Nicolas Sarkozy ha detto che la presidenza francese si è battuta per non abbandonare gli obiettivi, le ambizioni e le scadenze del pacchetto clima”. E non è stato semplice.

Italia e Polonia minacciavano di porre il veto per bloccare il provvedimento. Per Varsavia il pacchetto in quanto tale porterebbe praticamente allo smantellamento dell’intero sistema energetico del paese alimentato da centrali a carbone. L’Italia stima in 25 miliardi di euro all’anno il costo delle misure per l’industria nazionale. Al riguardo il premier Berlusconi ha richiesto che “i gravami di questi provvedimenti dovrebbero essere suddivisi equamente tra tutti i cittadini europei”. Nel documento finale si legge che “il Consiglio europeo conferma la sua determinazione a mantenere gli impegni ambiziosi in materia di clima ed energia che ha concordato nel marzo 2007 e nel marzo 2008. In questo contesto si chiede alla Presidenza e alla Commissione di organizzare un lavoro intenso nelle prossime settimane per permettere al Consiglio europeo di dicembre di decidere le soluzioni di attuazione appropriate per tutti i settori dell'economia europea e per tutti gli Stati membri, con riguardo alla situazione specifica di ciascuno, e vegliando sul rapporto costi-benefici soddisfacenti rigorosamente stabiliti”.

Il vertice di Bruxelles ha trovato, invece, l’unanimità sulle misure salva banche, che mirano non solo a stabilizzare la situazione attuale ma a scongiurare una crisi simile in futuro. I 27 devono affrontare anche la crisi economica che frena l’Europa. Su questo punto il presidente Sarkozy ha osservato  che lo stesso coordinamento avuto per la politica finanziaria, bisognerà trovarlo per la politica economica. C’è attesa, intanto, per il vertice di sabato prossimo tra Europa e Stati Uniti che getterà le basi per ripensare la finanza a livello globale. Nel corso del summit i 27 hanno ufficializzato anche il patto sull’immigrazione. L’accordo era stato raggiunto la scorsa estate. Si tratta di misure comuni, che vedranno gli stati membri cooperare a livello internazionale contro l’immigrazione clandestina. Il flusso migratorio sarà regolato in funzione dei bisogni di ciascuno Stato membro.

Nessuna decisione è stata raggiunta per la ripresa dei colloqui con la Russia per rinegoziare il patto di partnership. Il responsabile della politica estera europea, Javier Solana, spera che i negoziati riprendano prima del 14 novembre data del summit Ue-Russia che si terrà a Nizza. I negoziati erano stati interrotti la scorsa estate a causa del conflitto russo-georgiano. Niente di fatto anche sul fronte del trattato di Lisbona. Il premier irlandese Brian Cowen è giunto a Bruxelles senza una ricetta per superare la crisi innescata dal referendum con cui l’estate scorsa l’Irlanda ha bocciato il trattato riformatore dell’Unione. I 27 sperano di trovare una soluzione entro dicembre.

 

 

 

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