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Il Segretario generale dell’Onu invoca azioni urgenti multilaterali
 

Ricadute della crisi sui paesi in via di sviluppo
 

New York, 14 ottobre 2008 - Sulla crisi finanziaria globale che ha colpito gravemente l’economia mondiale, il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, considera che sono lodevoli le  azioni adottate di recente dai ministri delle finanze delle principali economie occidentali assieme al Comitato del Fondo monetario internazionale. Tuttavia occorrono approcci più coordinati, compresi interventi diretti da parte delle maggiori potenze economiche per ricapitalizzare i sistemi bancari e porre garanzie sui risparmi dei contribuenti. 

Ban Ki-Moon si dice preoccupato soprattutto per l’impatto che questa crisi finanziaria è destinato ad avere sui paesi in via di sviluppo, in particolare sui più poveri tra i poveri e l’ostacolo che esso rappresenta per il raggiungimento dei principali obiettivi. L’offerta di liquidità in emergenza  avanzata dalla Banca mondiale e dal Fondo monetario internazionale per approvvigionare i paesi poveri potrebbe aiutarli ad arginare in parte le conseguenze della crisi. Ma si deve fare di più. Per il Segretario generale, le Nazioni Unite dovranno considerare urgenti azioni multilaterali per alleviare l’impatto dei recenti eventi sull’agenda dello sviluppo, e concentrarsi sull’intera gamma di problemi: dall’attuazione degli Obiettivi di sviluppo del millennio alle crisi alimentare ed energetica, passando per le sfide poste dal cambiamento climatico.

“In questo contesto - prosegue Ban Ki-moon - sono sicuro che la Conferenza sul finanziamento per lo sviluppo che si terrà a Doha il prossimo mese, rappresenta un’opportunità per fare il punto della situazione e assicurare che le odierne difficoltà finanziarie non mettano a repentaglio gli impegni già presi per fornire maggiori aiuti e garantire risorse finanziarie aggiuntive utili a raggiungere gli obiettivi di sviluppo. Nel frattempo, le misure ad hoc adottate dai governi per gestire la crisi, sono il riflesso di una serie di lacune esistenti nel sistema finanziario mondiale”. Ban Ki-moon conclude affermando che “per assicurare stabilità e tutelare la crescita economica sia dei paesi industrializzati, sia di quelli in via di sviluppo, servono riforme profonde e sistemiche basate su un multilateralismo inclusivo capace di creare un sistema finanziario che possa affrontare meglio le sfide poste dal 21.esimo Secolo”.

 

 

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