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Si svolgeranno a Strasburgo dal 15 al 17 novembre
 

Le Giornate europee per lo sviluppo
Gemellaggi con enti locali extra europei per contribuire allo loro crescita
 

Bruxelles, 2 ottobre 2008 - L’Europa accoglie l’invito delle Nazioni Unite per rafforzare l’azione comune protesa al raggiungimento degli “Obiettivi di Sviluppo del Millennio” (Millennium Development Goals). Sulla scia della riunione ad alto livello svoltasi di recente al Palazzo di vetro di New York, la Commissione europea ha promosso dal 15 al 17 novembre, a Strasburgo, le “Giornate europee per lo Sviluppo” chiamando a partecipare i rappresentanti degli enti locali per individuare e diffondere metodi sempre più efficaci al fine di contribuire a ridurre la povertà. Al riguardo il commissario per lo Sviluppo e l’aiuto umanitario, Louis Michel, ha proposto di stabilire rapporti di gemellaggio con autorità locali extra-europee, allo scopo di contribuire alla loro crescita. Per avere un’idea dell’impegnativo programma che le Nazioni Unite portano avanti da 18 anni e che si propongono di completare nei prossimi 7, basterà riassumere qui di seguito gli otto “Obiettivi di Sviluppo del Millennio”:

  1. Eliminare la povertà estrema e la fame, dimezzando entro il 2015 la percentuale di persone che soffrono la fame e che vivono con meno di un dollaro al giorno.

  2. Raggiungere l'istruzione elementare universale garantendo che entro il 2015 tutti i bambini e le bambine, ovunque vivano, completino il ciclo degli studi elementari.

  3. Promuovere l'uguaglianza fra i sessi e conferire potere e responsabilità alle donne eliminando, preferibilmente entro il 2005 - e a tutti i livelli entro il 2015 - le disparità di genere nell'istruzione elementare e secondaria.

  4. Diminuire la mortalità infantile riducendo di due terzi il tasso di mortalità fra i bambini al di sotto dei cinque anni di età.

  5. Migliorare la salute materna diminuendo di tre quarti il tasso di mortalità.

  6. Combattere l' aids, la malaria e altre malattie: fermare entro il 2015 e cominciare a invertire la diffusione dell’aids, nonché l’incidenza di malaria e di altre gravi malattie. Nei paesi in via di sviluppo, in collaborazione con le imprese farmaceutiche, è necessario favorire l’accesso ai medicinali essenziali a basso costo.

  7. Assicurare la sostenibilità ambientale: integrare i principi dello sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi nazionali e invertire la tendenza al depauperamento delle risorse naturali; dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che non hanno un accesso sostenibile all’acqua potabile e ai servizi fognari; raggiungere entro il 2020 un significativo miglioramento nelle esistenze di almeno 100 milioni di abitanti dei quartieri degradati.

  8. Sviluppare una collaborazione globale per lo sviluppo con un sistema finanziario e commerciale che sia aperto, equo, basato su regole e non discriminatorio; condonare il debito ai paesi poveri e fornire una assistenza per lo sviluppo più generosa per le nazioni impegnate nella diminuzione della povertà; mettere in atto strategie volte a creare dei posti di lavoro dignitosi e produttivi per i giovani; rendere disponibili i benefici di nuove tecnologie, specialmente dell’informazione e della comunicazione.

La strada già percorsa verso la méta ha segnato, negli ultimi 18 anni, significativi progressi, ma tutte le parti in causa devono rafforzare le loro azioni per il completo raggiungimento degli obiettivi previsti entro il 2015.

 

 

 

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