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Nei confronti di Austria, Germania, Italia e Finlandia
 

Misure sull’imposizione dei dividendi in uscita



Bruxelles, 23 luglio 2007 - La Commissione europea ha chiesto formalmente all'Austria ed alla Germania di modificare la loro legislazione fiscale per quanto riguarda i pagamenti di dividendi in uscita ad imprese. Entrambi gli Stati membri tassano in modo piů gravoso i dividendi versati ad imprese estere che non quelli versati ad imprese stabilite sul loro territorio.

La Commissione ha altresě inviato a Italia e Finlandia richieste di informazioni in forma di lettere di costituzione in mora (prima fase della procedura d'infrazione) riguardanti le norme in vigore nei due paesi, in base alle quali i dividendi versati a fondi pensione esteri possono essere sottoposti ad un'imposizione piů elevata rispetto ai dividendi versati a fondi pensione nazionali. Italia e Finlandia sono invitate a rispondervi entro due mesi.

Al riguardo il commissario competente per la fiscalitŕ e l'unione doganale, László Kovács, ha dichiarato che gli Stati membri non possono tassare maggiormente i dividendi versati agli azionisti di altri Stati membri dell'Ue rispetto ai dividendi versati agli azionisti che risiedono sul loro territorio ed ha precisato che tale discriminazione č contraria al trattato CE, come confermato dalla Corte di giustizia nella sentenza Denkavit del 14 dicembre 2006.

Per Italia e Finlandia, il problema riguarda i dividendi in uscita versati a fondi pensione esteri. In questi due Stati membri, i fondi pensione nazionali sono soggetti ad imposizione dei loro dividendi, ma le ritenute alla fonte applicate ai dividendi in uscita appaiono piů elevate delle imposte prelevate sui dividendi nazionali.

 

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