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Moratoria, D'Alema propone una task force



New York, 28 settembre 2007 - La battaglia per la moratoria della pena di morte "non è più soltanto una iniziativa europea, ma è diventata una coalizione internazionale". Lo ha detto il ministro degli esteri Massimo D'Alema al termine della riunione al Palazzo di Vetro sulla pena di morte. D'Alema nel corso della riunione ha proposto una task force a New York per accelerare il cammino della risoluzione sulla moratoria delle  esecuzioni. “La pena di morte – ha detto – è un estremo, visibile atto di violenza che appartiene a una cultura che dovrebbe essere consegnata al passato".

“Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon – ha aggiunto D’Alema - appoggia la moratoria. Ban ritiene che la vita umana sia preziosa e vada protetta, che tutti gli esseri umani hanno diritto a vivere in dignità, che esiste un trend crescente nel diritto internazionale e nella pratica di eliminare gradualmente le esecuzioni e che lui incoraggia questo trend”.

In Europa da dieci anni non ci sono esecuzioni, ma la pena capitale e' ancora applicata in 67 Stati del mondo. E dal 1976 negli Stati Uniti 123 persone sono state rilasciate dal braccio della morte perchè riconosciute innocenti. Sono alcune delle statistiche fornite dal Consiglio d'Europa, che da trent'anni si batte per una moratoria universale delle esecuzioni.

Secondo Amnesty International, 130 Paesi hanno rinunciato alla pena di morte. Di questi, 29 sono abolizionisti “de facto”: il loro codice penale prevede la pena di morte, ma non hanno più realizzato un'esecuzione in dieci anni. Altre 67 nazioni applicano la pena capitale, tra i quali democrazie consolidate come gli Stati Uniti e il Giappone. Le stime per il 2006 parlano di 1591 esecuzioni in 25 Paesi. Tuttavia il numero potrebbe essere più alto perchè non esistono cifre ufficiali relative a Stati come la Cina. Oltre all'impegno contro la pena di morte, il Consiglio d'Europa sta portando avanti politiche a favore di una legislazione che punisca con pene più severe l'abuso sessuale se coinvolge minori, e la lotta alle nuove schiavitù. La tratta di esseri umani e' il primo traffico illegale della criminalità organizzata, con un volume d'affari superiore anche al narcotraffico.

 

 

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