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Tavola rotonda AGE “Comunicare l’Europa: il ruolo dei media e della scuola”
 

Su informazione a confronto studenti, politici, giornalisti



Roma, 16 novembre 2007 - Mattinata frizzante alla sede italiana del Parlamento europeo, a Roma, dove politici, giornalisti e studenti hanno parlato del binomio scuola-comunicazione in tema di Unione Europea.

L'incontro “Comunicare l'Europa: il ruolo dei media e della scuola”, organizzato dall'Associazione dei giornalisti europei (Age) e a cui hanno preso parte, fra gli altri, il vicepresidente del Ppe e capogruppo della delegazione di Fi a Bruxelles, Antonio Tajani, e il più giovane europarlamentare Alessandro Battilocchio, del Nuovo Psi, è stata l'occasione per un confronto fra rappresentanti dei media e delle istituzioni e gli studenti romani, che un po' polemici, ma molto preparati, hanno posto domande spinose.
Durante il dibattito si è parlato di libertà di stampa, della responsabilità dell'informazione, dell'obbligo morale alla trasparenza delle istituzioni e del ruolo delle donne nella politica.

I liceali hanno chiesto conto ai relatori dell'allontanamento dalla Rai del giornalista Enzo Biagi “privando - come ha detto uno degli studenti - l'Italia e in fondo anche l'Europa di una voce importante” e degli scandali su fondi erogati dall'Europa e “intascati da certi politici” col “silenzio dei media”. E ancora sono state fatte domande sull'immagine dell'Europa e sull'importanza del ruolo delle donne.


“Guardatevi - ha detto uno studente -: siete sei relatori uomini e fra di voi non c'è nemmeno una donna. Che immagine pensate di dare dell'Europa?”.
Ma al di là del tono usato dai ragazzi, il messaggio emerso dal dibattito è stato: comunicare l'Europa nelle scuole e comunicarla meglio. A patto che per
ò ognuno faccia la sua parte.

A cominciare dalla politica che, ha detto Nuccio Fava, presidente Age, “non deve confinarsi nella logica della rissa, ma deve avere un atteggiamento costruttivo”. Al pari dei media che “devono stimolare - ha aggiunto - la consapevolezza che l'Europa è il nostro futuro e la nostra sfida” perchè altrimenti si rischia di considerarla qualcosa di “esterno e aggiuntivo”. Un ruolo cruciale è poi quello degli insegnanti, che, secondo Giuseppe Burgio, direttore di Eurosapienza, il centro di ricerca in studi internazionali de La Sapienza, “devono essere brillanti nell'esposizione sennò i ragazzi si annoiano”. Per competere con gli standard europei e coinvolgere gli studenti in materia di Ue, la scuola italiana “deve usare - ha aggiunto Burgio - i mezzi di comunicazione più moderni, gli stessi che usano i ragazzi, e potenziare l'insegnamento delle lingue straniere”. Importante è, inoltre, “l'educazione alla pace, intesa non come pacifismo - ha spiegato Burgio -, ma come educazione alla multiculturalità, al rispetto delle diversità e contro il bullismo scolastico”.

Ad uno studente che ha chiesto quali sono i modelli da seguire, se dal mondo politico e da quello scolastico arrivano “cattivi esempi”, Tajani ha risposto che “in ogni cesto ci sono delle mele marce. Non voglio fare qui il professore di religione, ma vi ricordo che fra i dodici apostoli c'era anche Giuda”.                                                                (Ansa Sportello Europa)

Nelle foto: alcuni momenti dell'iniziativa dell'AGE

 

 

 

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