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Aperto a Bruxelles il vertice dei Capi di Stato e di governo dei 27
 

Pöttering, Urgente adottare il Trattato di Lisbona

L’Unione europea  è priva dei mezzi per affrontare le sfide
 

Bruxelles, 15 ottobre 2008 - Il Consiglio europeo conferma "l'impegno di adottare in tutte le circostanze i mezzi necessari per preservare la stabilità del sistema finanziario, appoggiare le istituzioni finanziarie importanti, evitare i fallimenti e garantire la protezione dei depositi dei risparmiatori". E' quanto si legge nella bozza predisposta per le conclusioni del vertice dei capi di Stato e di governo apertosi nel pomeriggio di oggi a palazzo Justus Lipsius.  

“Andare avanti con le riforme strutturali è più che mai importante per contribuire al ritorno della crescita e al miglioramento dell'occupazioni in Europa”. Inoltre bisogna rafforzare la vigilanza sul settore finanziario europeo, soprattutto per quanto riguarda i gruppi transnazionali. Tra le necessità si pone un'adozione veloce di norme comuni per un maggiore controllo delle agenzie di rating, mentre si annuncia un energico richiamo perché gli stipendi e le liquidazioni dei manager delle istituzioni finanziarie “devono riflettere in modo adeguato l'efficacia reale della loro azione”.

Il vertice ha preso l’avvio con l’intervento del presidente del Parlamento europeo, Hans-Gert Pöttering che è tornato a chiedere l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona prima delle elezioni europee del giugno 2009. “Voi - ha detto Pöttering rivolgendosi ai capi di Stato e di governo - affronterete in questa sede la crisi finanziaria, la sfida rappresentata dal cambiamento climatico, la concretizzazione di una indispensabile solidarietà nel settore energetico, così come il ruolo dell’Ue in Georgia e il patto europeo sull’asilo e l’immigrazione. Sono tutte sfide, non di domani ma del presente, mentre l’Ue è priva dei mezzi per affrontarle. Da qui la richiesta di trovare al più presto una soluzione all’impasse creatosi con il “no” irlandese al Trattato.

Nel corso del vertice i 27 confermeranno il piano d’azione deciso domenica dall’eurogruppo per stabilizzare i mercati e garantire i prestiti interbancari. Il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso chiede la creazione di un regolatore europeo per la supervisione sui mercati. In questa fase ci sono le condizioni per discutere, ha detto il capo dell’esecutivo comunitario. La fase invece è critica per discutere il pacchetto del clima messo a punto da Bruxelles. Gli obiettivi restano nobili, dicono oggi i 27, ma troppo ambiziosi e vista la crisi finanziaria, il timore è che si metta in ginocchio l’industria europea.

 

 

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