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Parlamento europeo, la Merkel illustra il “semestre” tedesco



Strasburgo, 17 gennaio 2007 - Riforme istituzionali e trattato costituzionale, energia e cambiamenti climatici, modello sociale e tutela ambientale, sicurezza e giustizia, ruolo dell'Europa nel mondo e mercato comune transatlantico. Sono questi i principali temi del programma di lavoro del semestre tedesco, illustrato oggi al Parlamento europeo dalla cancelliera Angela Merkel. Particolare rilievo al 50° anniversario della firma dei trattati di Roma, un'occasione per guardare al futuro – ha detto la Merkel - sulla base dell'esperienza dei padri fondatori.

Angela Merkel ha esordito affermando la sua intenzione di instaurare una cooperazione «solida, duratura e intensa» con il Parlamento. Ha poi evidenziato che, sebbene sia nata europea, è solo da 17 anni che vive nell'Unione europea. Un'Unione che, vista dall'esterno, appare come una storia di successo senza paragoni che ha garantito pace, libertà e prosperità. Ma anche dall'interno ha potuto constatare che l'Unione è «accogliente» e, pertanto, per nessuna ragione al mondo vorrebbe abbandonare questa «casa comune europea». Una casa che deve essere ampliata e ristrutturata, tenendo però presente che questo impegno deve affrontare gli aspetti essenziali e avere fondamenta solide.

Occorre quindi dare un'anima all'Europa, come chiedeva Jacques Delors, o meglio – ha evidenziato la Cancelliera  - trovare la sua anima. Un' Europa che è caratterizzata dalla sua molteplicità e diversità, un patrimonio che deve essere tutelato. Ma questa molteplicità è possibile solo grazie alla libertà, che «consente di vivere nella diversità». Libertà di opinione e d'espressione, di fede, d'impresa e artistica che «deve essere riconquistata ogni giorno». Una libertà che non è priva di vincoli e che quindi deve essere accompagnata dalla responsabilità, in quanto riguarda anche gli altri. Ma ciò che consente di assicurare la molteplicità nella libertà - ha spiegato Angela Merkel - è la tolleranza. E' questa l'anima dell'Europa, conquistata dopo secoli di guerre che sono culminate in quella «avviata dal mio popolo». La nostra storia, ha proseguito, «ci impone quindi di promuovere la tolleranza all'interno e all'esterno delle nostre frontiere».

La tolleranza, ha spiegato, «è una virtù esigente», che impegna «la ragione e il cuore» e che non va confusa con l'arbitrarietà. Non è nemmeno la semplice rinuncia alla violenza, ma è «la volontà che richiede che ogni cosa venga vista anche con gli occhi degli altri». L'Unione europea, ha aggiunto, non potrà mai dimostrare nessuna comprensione per l'intolleranza, la violenza e gli estremismi di destra, di sinistra e religiosi. L'anima dell'Europa «si ravvede in una convivenza pacifica in cui si cerca il meglio per tutti». Nonostante i primi trattati non affrontassero il tema della cultura, ha proseguito, già avevano una visione comune e, pertanto, occorre richiamarsi a queste fondamenta, poiché «soltanto assieme si può avere successo».

La Cancelliera ha quindi affermato di pensare ad una Unione in cui si rinuncia a legiferare a livello europeo se ciò può rappresentare un ostacolo ma che agisce insieme per affrontare le sfide comuni come la globalizzazione e le minacce per la pace e la sicurezza. Al riguardo, ha quindi sottolineato che il Trattato costituzionale - che per la prima volta menziona la tolleranza - getta le basi per nuove regole comuni che permettono all'UE di affrontare queste sfide, di essere operativa e di essere ampliata. Ha quindi ricordato che è sua intenzione consultare i Capi di Stato e di governo per cercare di trovare una soluzione che consenta di uscire da questa stasi e, poi, proporre al Vertice di giugno una tabella di marcia per il varo del nuovo trattato. In proposito, ha sottolineato che l'intenzione sarebbe di disporre di nuove regole prima delle prossime elezioni europee. Un nuovo fallimento, ha ammonito, «sarebbe un errore storico».

Questo compito, ha proseguito, deve essere affrontato «ispirandoci alla nostra diversità e alla nostra tolleranza». Le sfide, ha spiegato, «sono enormi» e riguardano principalmente la sicurezza e la difesa. Occorre quindi garantire la stabilità dei Balcani occidentali e, quindi, offrire loro una prospettiva europea, promuovere il processo di pace in Medio Oriente in seno al quartetto, rafforzare la politica di vicinato per offrire a quei paesi un'alternativa all'adesione e concludere con successo i negoziati commerciali internazionali. E' poi necessario approfondire il partenariato transatlantico trovando accordi sulla normativa in materia di brevetti e sull'accesso ai mercati. Al riguardo, la Cancelliera ha sottolineato che «realizzare un mercato comune transatlantico è negli interessi più profondi dell'UE». Ma vi è anche l'esigenza di approfondire le relazioni con la Russia, in particolare nel campo dell'energia.

Dopo aver sottolineato la validità del Programma comune alle tre presidenze che si succederanno nei prossimi 18 mesi, la Cancelliera ha insistito sulla necessità di riformare i trattati per rendere più efficace e efficiente l'Unione e diconsentirle i risolvere i suoi problemi. Citando un accademico americano, Richard Florida, ha identificato tre "ingredienti" fondamentali per uno sviluppo di successo: tecnologia, talento e tolleranza. E questa, ha aggiunto, è «una buona notizia» per l'Europa, visto che li possiede tutti. Solo così, ha infatti spiegato, è possibile crescere in modo sostenibile e duraturo.

 

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