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Riaffermata la doppia legitimità di una Unione di Stati e di cittadini

Il Parlamento europeo approva la Costituzione

Dopo la ratifica di Lituania e Ungheria, 9 paesi (tra cui la Spagna) decideranno tramite referendum, 11 (tra cui l’Italia) per via parlamentare, gli altri 3 ancora indecisi

 

Strasburgo, 12 gennaio 2005 - A larga maggioranza, il Parlamento europeo ha approvato il Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa e “ne sostiene vivamente la ratifica”. La relazione di Richard Corbett (PSE, UK) e di Íñigo Méndez De Vigo (PPE/DE, ES) è stata adottata con 500 voti favorevoli, 137 contrari e 40 astensioni.
La relazione d'iniziativa consta essenzialmente di due parti. Da un lato c’è la risoluzione stessa, scritta in un linguaggio accessibile al grande pubblico, che ha la funzione “pedagogica” di spiegare al cittadino europeo i vantaggi della Costituzione rispetto ai trattati esistenti (chiarezza, efficacia, responsabilità democratica, diritti dei cittadini) e di respingere talune critiche sollevate nel corso dei dibattiti e giudicate «infondate» dai deputati. Vi è poi la motivazione, un documento molto più lungo, che analizza dettagliatamente queste novità. 
L’ Euroassemblea è giunta alla conclusione che, “globalmente, la Costituzione rappresenta un buon compromesso, migliora notevolmente i trattati esistenti e, una volta in vigore, apporterà benefici visibili” ai cittadini, al Parlamento europeo e ai parlamenti nazionali - in quanto loro rappresentanza democratica - agli Stati membri (comprese le loro regioni e le loro autorità locali) e renderà più attivo il funzionamento delle istituzioni dell'Unione europea e, quindi, dell'Unione europea nel suo insieme. Quindi chiarezza, efficacia, responsabilità democratica e diritti dei cittadini.  Per i deputati sono questi i principali progressi che implica la Costituzione.
La risoluzione si compiace che i vari trattati sono sostituiti da un unico documento più leggibile, che viene riaffermata la doppia legittimità dell'Unione - un'Unione di Stati e di cittadini - e che scomparirà la confusione tra Comunità europea e Unione europea. La serie di valori comuni su cui si basa l'Unione e che crea uno stretto legame tra i suoi cittadini, viene poi esplicitata ed estesa. Inoltre, la coesione economica, sociale e territoriale è riaffermata come obiettivo dell'Unione e, tra l’altro, sono previste nuove disposizioni concernenti un elevato livello di occupazione, la parità tra uomini e donne, l'eliminazione di tutti i tipi di discriminazione, la promozione della giustizia e della protezione sociale, il rispetto dei servizi di interesse generale, la tutela dei consumatori e la promozione dello sviluppo sostenibile. Si sottolinea che gli atti legislativi europei verranno semplificati, la loro terminologia chiarita e che l'inserimento nella Costituzione dei simboli dell'Unione migliorerà la consapevolezza riguardo alle Istituzioni dell'Unione e al loro operato. 
L'aumento delle decisioni da prendere a maggioranza qualificata in seno al Consiglio viene accolto con favore dai deputati in quanto permette all'Unione di funzionare senza essere bloccata da veti. Inoltre, viene apprezzato il fatto che la Presidenza del Consiglio europeo sarà in carica per due anni e mezzo invece che per sei mesi e che sia prevista una riduzione del numero dei membri della Commissione, in base ad una rotazione paritaria tra Stati membri. 
La risoluzione sottolinea poi che vi sarà “un notevole rafforzamento della visibilità dell'Unione e del suo ruolo di attore globale” grazie alla creazione del Ministro degli esteri europeo (unificando le attuali due cariche di Alto Rappresentante per la politica estera e di Commissario per le relazione esterne) e istituendo il servizio estero europeo unico. Inoltre, il conferimento della personalità giuridica all'Unione, per i deputati “migliorerà la capacità di agire a livello di relazioni internazionali e di essere parte di accordi internazionali”, mentre l'azione nel settore della giustizia e degli affari interni, si fonderà su procedure più efficaci “promettendo progressi tangibili in materia di giustizia, sicurezza e immigrazione”.
La risoluzione evidenzia che i cittadini “potranno controllare meglio l'operato dell'Unione europea”. In effetti, il Parlamento europeo deciderà di regola su base di parità con il Consiglio in merito alla legislazione dell'Unione. Tale normativa, peraltro, sarà soggetta ad una verifica preliminare da parte dei parlamenti nazionali. Questi ultimi, inoltre, riceveranno tutte le proposte dell'Unione europea in tempo utile per discuterle con i loro ministri prima che il Consiglio adotti una posizione e avranno anche il diritto di presentare obiezioni alla legislazione proposta, se ritengono che questa esuli dalle competenze dell'Unione europea. Il Presidente della Commissione, poi, verrà eletto dal Parlamento europeo creando così “un collegamento con i risultati delle elezioni europee”, mentre il Ministro degli esteri sarà responsabile anche dinanzi al Parlamento, oltre che al Consiglio europeo che lo ha nominato. Il Consiglio si riunirà in seduta pubblica all'atto di discutere e adottare leggi dell'Unione, mentre l'esercizio delle competenze legislative delegate da parte della Commissione sarà sottoposto ad un nuovo sistema di supervisione del Parlamento e del Consiglio consentendo “a ciascuno di essi di revocare la decisioni della Commissione cui muovono obiezioni”. La Costituzione prevede poi una nuova procedura di bilancio che richiederà l'approvazione sia da parte del Consiglio che del Parlamento europeo di tutta la spesa dell'Unione senza eccezione, “sottoponendo così tutta la spesa ad un pieno controllo democratico”.
Circa i maggiori diritti per i cittadini, i deputati si compiacciono che la Carta dei diritti fondamentali è incorporata nella Costituzione di modo che le disposizioni e le azioni dell'Unione “dovranno essere conformi” alle norme ivi incluse. Inoltre, l'Unione europea dovrà aderire alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo “sottoponendosi pertanto alla medesima revisione esterna cui sono soggetti i suoi Stati membri”. E' poi sottolineato che nuove disposizioni agevoleranno la partecipazione dei cittadini, delle parti sociali, delle associazioni rappresentative e della società civile alle deliberazioni dell'Unione, mentre i cittadini europei avranno un diritto d'iniziativa in base al quale potranno presentare proposte su argomenti per i quali ritengono che un atto giuridico dell'Unione sia necessario per applicare la Costituzione. I singoli individui, infine, avranno maggiore accesso alla giustizia nel quadro della legislazione comunitaria.
Tuttavia la Costituzione non è intoccabile: benché essa assicuri “un quadro stabile e duraturo per il futuro sviluppo dell'Unione europea”, molti miglioramenti “restano comunque possibili in futuro”. L’Assemblea ha inoltre adottato un emendamento con il quale “dichiara la sua volontà di avvalersi del nuovo diritto di iniziativa che la Costituzione gli conferirà per proporre modifiche volte a migliorarla”. Ma nell'attualità immediata i parlamentari ribadiscono la richiesta di “fare tutto il possibile per informare chiaramente e obiettivamente i cittadini europei in merito al contenuto della Costituzione”, invitando le istituzioni europee e gli Stati membri, al momento della diffusione presso i cittadini del testo costituzionale, a operare una netta distinzione tra gli elementi già in vigore negli attuali trattati e le nuove disposizioni introdotte dalla Costituzione.
L'aula ha altresì approvato un emendamento con il quale invita le istituzioni europee e gli Stati membri “a riconoscere il ruolo delle organizzazioni della società civile nei dibattiti sulla ratifica e a mettere a disposizione un sostegno sufficiente per consentire a dette organizzazioni di impegnare i loro aderenti in questi dibattiti a livello di tutta l'UE, onde promuovere l'impegno attivo dei cittadini nelle discussioni sulla ratifica.
I deputati hanno dato un chiaro mandato ai servizi del Parlamento, compresi i suoi uffici d'informazione, affinché “forniscano esaustive informazioni in merito alla Costituzione e alla posizione del Parlamento sulla stessa”. Ricordiamo che il Parlamento europeo ha 25 uffici d'informazione, uno per ciascuna delle capitali degli Stati membri, e sei antenne. In Italia vi è un ufficio d'informazione a Roma e un'antenna a Milano.
La risoluzione “auspica che tutti gli Stati membri dell'Unione europea siano in grado di completare la ratifica entro il primo semestre del 2006”, in modo che la Costituzione possa entrare in vigore il 1° novembre dello stesso anno. Lo scorso 11 novembre la Lituania è stato il primo Paese a procedere alla ratifica, mentre il 20 dicembre lo ha fatto l'Ungheria. Nove Paesi decideranno via referendum (la Spagna sarà il primo, il prossimo 20 febbraio), altri tredici, tra cui l'Italia e i due già citati, per via parlamentare, mentre tre Stati membri non hanno ancora deciso a quale strumento ricorrere per la ratifica.

 

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