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Al Quirinale i vincitori del concorso “L’Europa alla lavagna”

 

Ciampi agli studenti: mai in Europa nuovi cimiteri di guerra

 

Roma, 9 maggio 2005 – “L'Unione Europea è uno straordinario spazio comune. Dipende da voi conoscerlo, utilizzarlo, valorizzarlo: e anche difenderlo. I giovani della mia generazione si affrontavano in trincee contrapposte. L'ho detto pochi giorni fa nella Marktplatz di Aquisgrana ai cittadini europei. Lo ripeto a voi, in questa giornata dedicata all'Europa: non vogliamo in terra d'Europa nuovi cimiteri di guerra”. E’ il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a rivolgersi agli studenti invitati al Quirinale in occasione della “Festa dell’Europa”. Sono i vincitori del concorso per la realizzazione dei migliori siti internet sull’ integrazione comunitaria, organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Assieme agli organizzatori erano presenti il vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini, il ministro dell’Istruzione e della Ricerca Letizia Moratti e il neoministro per le Politiche comunitarie Giorgio La Malfa.

Riferendosi alla Costituzione europea, firmata lo scorso 29 ottobre dai 25 Stati membri dell’Unione, il Capo dello Stato ha detto che “solo se sarà accolta con fiducia, se sarà sentita come propria, soprattutto da voi giovani,  essa potrà essere fondamento della nostra comune convivenza, diventare la base di un'autentica cittadinanza europea. La scuola – ha sottolineato Ciampi - è uno dei luoghi principali in cui far crescere questa cittadinanza: l'impegno degli insegnanti e di tutti voi deve essere costante; la vostra presenza oggi è una bella testimonianza di questo impegno”.

Un passaggio del suo intervento Ciampi lo ha riservato alla moneta unica: “l'euro ha costituito una svolta nel risanamento finanziario dell'Italia. Oggi l'euro è la seconda valuta internazionale; ha la stessa dignità del dollaro americano; e' solida. Prima dell'introduzione dell'euro, i tassi d'interesse in Italia erano più elevati di circa 5 punti percentuali rispetto alla media europea: oggi quel differenziale è scomparso. Ne traggono beneficio – ha detto il Presidente della Repubblica - le pubbliche Amministrazioni, le imprese, i cittadini. Senza il rigore imposto dal Trattato di Maastricht, il disavanzo dello Stato avrebbe continuato a salire e far crescere il debito nazionale più dell'aumento del reddito; la vostra generazione si sarebbe trovata ad affrontare un carico di debito pubblico sempre più pesante, insostenibile”.
 
 

 

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