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Simulato un intervento in caso di forte scossa sismica
 

Protezione civile europea, esercitazione in Sicilia
 

Partecipano squadre di Italia, Francia, Grecia, Portogallo, Regno Unito e Svezia – Presente il commissario europeo all’ Ambiente Stavros Dimas –  Conferenza stampa sabato a Catania
 

Roma, 14 ottobre 2005 – E’ in corso in Sicilia una esercitazione di protezione civile durante la quale è stato simulato un intervento del sistema europeo in caso di terremoto. All’operazione, chiamata “Eurosot 2005”, prendono parte squadre della protezione civile di Italia, Francia, Grecia, Portogallo, Regno Unito e Svezia. Intervengono a seguito di una ipotetica scossa sismica di 6,8 gradi della scala Richter con epicentro a Sortino, un paesino vicino a Siracusa.

Un sisma in questa zona e di questa intensità potrebbe provocare danni ingenti nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa e notevoli conseguenze disastrose per l’importante zona industriale di Priolo. Verrebbe messo in ginocchio un vasto territorio: strade distrutte, trasporti interrotti e paesi isolati, sedicimila morti sotto le macerie, ventiquattromila feriti, ventunomila tra case ed edifici pubblici ridotti in polvere, ben centosessantamila sfollati. Il tragico bilancio eguaglierebbe quello del sisma che ha devastato una settimana fa il Pakistan. Nella storia delle catastrofi naturali italiane, c'è forse di peggio solo il terremoto di Messina del 1908.

Domani, sabato, alle ore 16,00 il commissario europeo all’Ambiente Stavros Dimas terrà all’aeroporto Fontanarossa di Catania, presso il II Nucleo aereo della Guardia costiera, una conferenza stampa congiunta con il responsabile della Protezione civile italiana Guido Bertolaso. Il Commissario Dimas, che è responsabile del meccanismo di protezione civile dell’Ue, evidenzia: “L’uragano Katrina e lo tsunami dello scorso anno ci hanno insegnato che in qualsiasi momento e in qualsiasi parte del mondo possono scatenarsi disastri naturali di dimensioni catastrofiche. I terremoti possono annientare una qualsiasi comunità in pochi minuti – e anche se dobbiamo sempre sperare il meglio, dobbiamo preparaci al peggio. Il meccanismo dell’Ue coordina l’assistenza degli Stati membri e ci permette di pianificare insieme come affrontare tutte le eventualità.”

“Eurosot 2005” è la quarta esercitazione internazionale sul campo organizzata quest’anno nell’ambito del meccanismo di protezione civile dell’Unione europea. Un’esercitazione analoga, PO 2005, durante la quale è stata simulata un’alluvione, si è svolta a Bologna all’inizio di questo mese con la partecipazione di squadre della protezione civile di Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Ungheria. Questo tipo di esercitazione consente alle squadre di protezione civile dei vari paesi di collaborare più efficacemente in caso di vera catastrofe.

Il meccanismo di protezione civile dell’Ue è stato attivato non più tardi di questa settimana, dopo la richiesta di aiuto del Pakistan. Attualmente sta coordinando le offerte degli Stati membri per rispondere alla richiesta di alloggi, cibo e acqua del Pakistan. Nell’estate del 2005 il meccanismo di protezione civile dell’UE è intervenuto nelle regioni colpite dalle alluvioni in Romania e Bulgaria e durante gli incendi in Portogallo. Ha inoltre coordinato l’invio degli aiuti dell’Ue agli Stati Uniti subito dopo l’uragano Katrina. In precedenza aveva inviato nel Sud-Est asiatico ospedali da campo, squadre di ricerca e soccorso ed esperti di medicina legale in occasione dello tsunami.

Il meccanismo è stato istituito nel 2001 e coordina l’assistenza fornita da 30 paesi europei a paesi colpiti da calamità. La prevenzione è un elemento fondamentale delle sue attività e significa prevedere tutte le possibili situazioni e organizzare periodicamente esercitazioni sul campo a livello internazionale per migliorare l’interoperabilità delle risorse messe a disposizione dagli Stati membri. Subito dopo la catastrofe dello tsunami, e per rafforzare la capacità di preparazione dell’Europa in caso di disastri di tale entità, la Commissione ha proposto di creare una capacità integrata di risposta rapida dell’Ue. La proposta suggerisce la creazione, all’interno degli Stati membri, di unità autosufficienti da mettere rapidamente a disposizione e in grado di intervenire durante vari tipi di catastrofi.

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