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Il 44. Congresso dell’Associazione Giornalisti Europei a Oviedo

Una politica estera comune per dare voce all’Europa

 

Oviedo (Spagna), 6 ottobre 2006 – L’Europa è da considerare una guida necessaria nella scena internazionale ? E fino a che punto il mondo sente bisogno di una influenza europea ? Questo argomento - moderatore il giornalista e  scrittore Diego Carcedo, della Radiotelevisione spagnola - ha animato il primo dibattito del 44. Congresso dell’Associazione dei giornalisti europei con gli interventi del cileno Jorge Edwards, Premio Cervantes 1999, del polacco Adam Michnik, direttore della Gazeta Wyborcza di Varsavia, di Jack Hanning direttore delle relazioni esterne del Consiglio d’Europa e del diplomatico spagnolo José María Ridao. Ai relatori hanno replicato con i loro commenti Athanase Papandropoulos, presidente onorario dell’AJE, Michel Theys dell’Agence Europe di Bruxelles, Helene Zuber corrispondente da Madrid del Der Spiegel di Amburgo, e Tomas Vrba, presidente dell’Agenzia ceca CTK. Lo spaccato che ne è venuto fuori è abbastanza eloquente. L’Unione europea ha 500 milioni di abitanti, il doppio della popolazione degli Stati Uniti e quattro volte quella del Giappone. E’ la più vasta economia nel mondo, rappresentando il 35 per cento del prodotto interno lordo del globo. E’ al primo posto nell’esportazione di merci e servizi per lo sviluppo dei paesi ed è presente al 50 per cento negli investimenti diretti nel mondo d’oggi. L’Europa è anche il più grande donatore di aiuti per lo sviluppo essendo responsabile, ad esempio, per il 70 per cento nel campo dell’assistenza mondiale per la sanità e la salute. E in termini quantitativi l’Europa è, inoltre, una autentica superpotenza diplomatica: ci sono 45 mila addetti europei che lavorano all’estero in 3 mila missioni diplomatiche e consolari, contro le 200 missioni e 12 mila addetti che gli USA hanno all’estero. Tuttavia l’Europa si trova spesso nell’incapacità di tradurre tutta questa sua forza economica, diplomatica e culturale in una influenza politica. Tocca quindi alle istituzioni europee trovare al più presto una intesa per una politica estera comune mirata alla promozione della pace e al progresso sociale nel mondo sulla base del rispetto dei valori della libertà, della democrazia e della giustizia.   
Altro argomento affrontato dal congresso quello su “Stampa e media europei: attitudini giornalistiche, diritti e responsabilità quando si riferisce di guerre lontane”. Il dibattito è stato moderato dall’irlandese Eileen Dunne di RTE1 News. Tra i relatori il francese Sylvain Cypel di “Le Monde”, lo scrittore spagnolo Juan Cueto, l’inglese William Horsley della BBC, Maria Fernanda Gabriel corrispondente da Strasburgo della Radiotelevisione portoghese. Sono intervenuti al dibattito Felipe Sahagún di “El Mundo”, lo scrittore tedesco Horst Keller, Pascale Bourgaux della Radiotelevisione belga, Javier Fernandez Arribas, direttore di Punto Radio.
I lavori si concluderanno con l’Assemblea generale dell’AJE che eleggerà le cariche sociali.

Nelle foto: due momenti delle tavole rotonde

 

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