A DONATELLA
nel giorno della sua Prima Comunione

E' arrivato il giorno tanto atteso

fatto di ansie, timori ed emozione

con il tuo viso roseo un pò teso

hai consumato la Prima Comunione.

Hai cominciato la scala della vita
con la purezza dei tuoi anni in fiore,
connubio tra giglio e margherita
oggi in tè è sceso "Cristo Redentore".

Ricorda negli anni tuoi questo momento

quando da grande ti rivedrai bambina,

pensalo con nostalgia, con sentimento

o il primo passo, da infanzia a signorina.

Conserva nel tuo cuore e nella mente
la fragilità dei tuoi rossori;
di queste ore non ti scordare niente
son tuoi questi innocenti batticuori,

Ricorda il caldo abbraccio di tuo padre

che nel suo sguardo già ti vede sposa

e le lacrime dolci di tua madre

che sente sbocciare la sua rosa.

La commozione di tutti i tuoi parenti
quando hai ingoiato l'Ostia del Signore,
i mistici canti di celesti effetti
al momento dell'Atto di Dolore.

Ed i regali che oggi hai ricevuto
saranno i tuoi gioielli più preziosi,

avranno un valore agli altri sconosciuto

adorneranno i tuoi giorni più gioiosi.

E nel libro dei tuoi sogni, domattina...
nascondici dentro la più bella stella,
dalle il tuo nome, ti sia sempre vicina
e fa che splenda sempre, DONATELLA.

Roma, 26 maggio 1991

QUARANT'ANNI
"A SANDRO PIERI - Mago der capello - co' l'affetto e l'amicizia de fratello"

Dice 'n proverbio che da quarant'anni

se comincia a contalle le giornate

dar giorno doppo appena neonato
se gusteranno meijo le poppate.


N'amico mio che oggi compie l'anni
ce se mise a penzà su tutto questo
"Ma allora adesso devo cambia panni?
Me sembra quanto meno disonesto".

Quello c'ho fatto allora fin'adesso

vivenno da cicala e da formica

nun me lo devo più portallo appresso?
A me sto' fatto nun me piace mica

Quanno e'ho cominciato regazzino
co' la passione de pettina e taijà
quanti penzieri nello sgabbuzzino
quanti bocconi dovetti da 'ngoijà.

E poi da regazzetto a li "SARGASSI"

tra invidie e gelosie de li colleghi

incomincianno a move i primi passi
difennennome come a li strateghi.


E ancora avanti sempre sur lavoro
tra seminari e studi der capello
coll'umirtà vestita de decoro
incominciai allora a spremerne er cervello...

Me serviveno coraggio e volontà
nun volevo sconosciuto arimanè
ner lavoro dovevo da sfonnà
de li "SARGASSI" dovevo esse er Re.

E so' arivato adesso a tutto questo
e ancora morte cose ciò da fa'...
Ecco perché me sembra disonesto
che tutto questo nun deve da contà.

Ma no, ma c'hai capito, amico mio ....?
Quello c'hai fatto arimane e tè fa onore
Er fatto che volevo ditte io
che da oggi saranno meijo tutte l'ore.

Perché sei maturato ar punto giusto
c'hai la saggezza de li QUARANT'ANNI...
La vita la sai prenne co' più gusto
cammini piano piano, senza affanni.

Godete la famija e l'amicizzie
nun tè scorda i valori de la vita
affoga li penzieri e le mestizzie
che la serenità tè sia d'amica.


Ecco er proverbio, tè diceva questo
e tè manna l'augurio più sincero
"Ste cose tiette strette e butta er resto
e 'in bocca ar lupo Sandro, amico vero.

    Roma, 28 gennaio 1991