Bimbi e animali

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IL GECO - LE FORMICHINE - LA FARFALLA AL GIRASOLE - BENTORNATE  FARFALLINE - LA TORTORA CADUTA - SOLE…INSIEME - UN INSOLITO RELAX
EVVIVA LA BEFANA - L’ALFABETO…COME - PECORELLE E ARCOBALENO - NATIVITA’ - MANI DI BIMBI - LA MUSICA PIÙ BELLA - IL  CAVALIERE - LEGGENDA DEL CANE DA GUARDIA - FORZA  E  CORAGGIO - L’ORSACCHIOTTO KNUT - CHI TROPPO VUOLE… - IL BAMBY - NECROS - LA BEFANA NON SI FIDA - I  PAPPAGALLINI - LA FARFALLA - IL PRIMO GIUOCO - PROMESSA - GATTINI  ALLEGRI - IL PESCE  E  IL  GATTO - PURE UN CANE VUOL MORIRE - COLOMBE E CAMPANE - PERCHE’ NON SIAMO COME UCCELLI? - IL  PULCINO  ZOPPO - LA SIRENA PAZZERELLA - MERIGGIO  IN FATTORIA - IL TORRONE DEL GATTO  MAMMONE - RONDINE  SMARRITA - IL  PAVONE - FILASTROCCA CASALINGA - IL  TRADITORE - I  BIMBI NON SONO CAMBIATI - LA  CHIOCCIOLA - UN  FIORE  O  UN N FRUTTO? - IL  PETTIROSSO - LA  NONNA E  LE  BAMBINE - MAMMA  CHIOCCIA - CRESCERE  INSIEME - LO    ZAINETTO - IL COLTELLINO - LA …SCAPPATA - L’ORSO  CHARLY - PREMIO  DI  BONTA’ - IL DOLCE  BAMBINO - GIGINO  INEDUCATO
ROSETTA …BUGIARDINA - IL  PANINO - DUE FIORI - SCUOLA _MATERNA - GIOCHI  DI  BIMBI - LA  MIA  FATINA  


I VERI AMICI

Con una bestia 
che fa compagnia 
Si riesce a spazzare la malinconia
Un uccellino un cane 
un pappagallo
Saranno amici 
sempre senza fallo
Un gatto in casa 
che gira da padrone
Fa tenerezza pure 
se è poltrone
E un pesciolino rosso 
nel vasetto
È l'amico muto 
che incuterà 
rispetto.
 

 


IL GECO

 

Striscia sui muri e appare d'improvviso
Facendo trasalir qualunque viso
Poiché sconvolge il repellente aspetto
Che rassomiglia ad un coccodrilletto.

E questo invero è il suo maggior difetto!
Il geco invece ha un compito speciale:
Distruggere ogn' insetto micidiale.
Sia pur d' una zanzara o un moscerino
Sa ripulir la casa ed il giardino.
Ben può aspirare al diploma di spazzino!
 

 


LE FORMICHINE

 

Le formichine vanno in fila indiana
scovando le pagliuzze e i chiccolini.
Quanta fatica fanno le meschine 
nel trasportar la cerca alle casine.
esempi da copiar per  tanta gente 
che intende solamente non far niente. 

Senza mai oziare si  potrà riempire 
quella dispensa che sta ad aspettare
così che al giunger della stagione brulla
non mancherà per vivere più nulla 
e oltre le provviste da mangiare
avranno tempo anche per riposare.
 

 


LA FARFALLA AL GIRASOLE

 

La farfalla gira gira si posò sul girasole
dopo aver tanto volato a cantare cominciò:

Giri giri girasole per vedere ovunque il sole
l'ami tanto che il tuo mondo si racchiude tutto lì

Per me invece girasole così verde giallo e nero
il mio mondo è tutto in te.

La farfalla gira gira ritornò sul girasole
dopo aver tanto volato sopra lui si riposò

 ed intanto una cantata lì per lì gl’improvvisò:
Caro caro girasole per scaldarmi un poco al sole

 solamente sul tuo cuore posso stare tutto il dì
solo tu mio girasole così verde giallo e nero
tutto il mondo sei per me. 
 

 


BENTORNATE  FARFALLINE

 

Cambiata è la stagione
e le farfalle
al giunger del settembre
 son tornate.

Sono catalogate:
settembrine
e son piccine
viola e cilestrine.

Svolazzan lievi
sui fiori del balcone
adesso
ch’è finito il solleone

e l’aere tutto
tornato a respirare
invita le farfalle
a ritornare.
 

 


LA TORTORA CADUTA

 

Da suolo africano oppure quello indiano
tortorella sei giunta trafelata
dopo lunga e sofferta trasvolata
 anelando calore e un po' di grano.

Ti sei trovata in un  prato sconosciuto
e neppure un solo chicco t’ha sfamato…
Nella nottata l’ale hai abbandonato
mentre il capino al suolo s’è accasciato.

La tua odissea è simile a coloro
che illusi vanno verso nuove terre
cambiando lidi sempre in cerca d’oro.

Ma l’umana pietà tu l’hai trovata
che t’ha scaldata  t’ha rifocillata
e la forza di volare  t’ha ridata.
 

 


SOLE…INSIEME

 

 Stamane sul balcone
al sorgere del sole
una farfalla gialla
andava e ritornava

Facendo l’altalena
s’alzava e si abbassava
e sempre più vicina
a me più s’accostava.

Mi si posò sul braccio
con mira  assai precisa
fu un attimo soltanto
ma mi sorprese alquanto.

Sorrisi e mormorai
sperando che capisse:
“ Che vuoi mia farfalletta
leggera e piccoletta?

Hai un po’di nostalgia
o cerchi compagnia?
Pur’io son qui da sola
e per compagna ho te".
 

 


UN INSOLITO RELAX

Assai di rado me ne sto in panciolle,
ma è capitato e solo Dio lo volle!

All’improvviso ho visto un uccellino
Che saltellava sul mio balconcino

Con una nota gaia e fischiettante
Abbiamo fatto un dialogo innocente

Di certo si lagnava della pioggia
O forse di consimili un po’in uggia ?

Non ho compreso molto il suo parlare
Ma pure l’ ho voluto consolare

E lui ha ascoltava quel mio fischiettare
Perché assai a lungo è stato a …conversare

Con una nota sola intermittente
Noi parlavamo senza dirci niente.

Dopo quel dialogare cinguettato
Ha aperto l’ale e se n’è volato

Una eco dolce in core mi è restata
E ingenuamente ho detto : mi ha capita!
 

 


EVVIVA LA BEFANA

 

Per i bimbi belli e buoni
tanti baci e tanti doni

 E’ arrivata la Befana
che quest’anno è un poco strana
perché ha pochi spiccioletti
e non può spenderli tutti

Potrà quindi dare a tutti
caramelle e dolci frutti
che non fanno troppo male
e non costano un capitale.
 

 

 

L’ALFABETO…COME
di Nonna Lea
 

A    come     Anatroccolo che non sa volare
B    come     Banana dolce pronta da gustare
C    come     Ciliegia rossa che ti sa attirare
D    come     Desiderio di far tutto con onore
E    come     Emozione per un bel regalo
F    come     Finestra aperta pure se c’è il gelo
G    come     Gelato al gusto di tanti sapori
H    come     Hikebana  che sistema i fiori
I     come      Isolotto sperduto in mezzo al mare
L    come     Libro illustrato che tu vuoi sfogliare
M   come     Mamma che ti da il bacio più amoroso
N    come     Naso all’insù di un bimbo dispettoso
O    come    Orsacchiotto per giocarci insieme
P    come     Pianta che cresce dopo messo il seme
Q    come     Quadrifoglio trovato per la via
R    come     Rosa vermiglia  più bella che ci sia
S    come     Sogno che spesso proprio vero appare
T    come     Tesoro che ognuno vuol trovare
U    come     Ulivo  ch’è la pianta della pace
V    come     Vento  che passa con velocità
Z    come     Zucchero base di golosità.
 

 


PECORELLE E ARCOBALENO

 
Al pascolo il pastore

Sorveglia tutto il gregge

Che bruca lentamente

L’erbetta sopra il colle.

 

Un  temporale un tratto

Scompiglia l’atmosfera

Gettando acqua a scrosci

Sotto una coltre nera.

 

D’un subito il pastore

Chiama in aiuto il cane

Riparando all’ovile

Le pecore impaurite.

 

Poi l’aria si rischiara

Splende l’arcobaleno

Che pare voglia dire:

Il gregge può tornare!

 

Svelti pastore e cane

Si danno un gran dafare

E le pecorelle allegre

Ritornano a brucare.
 

 


NATIVITA’

 

Nella capanna nacque

Un tenero Bambino

Di cenci era vestito

Di freddo ognor tremava.

 

Un bove e un asinello

Lo riscaldavan muti

La Madre lo cullava

Il Padre lo vegliava.

 

La stella più lucente

I viandanti guidava

Verso quella capanna

Che un mistero attirava.

 

Un canto giubilante

Al cielo s’innalzava:

Lode al Re del Creato

Che questa notte è nato

 

Pace a ogni onesto cuore

Che a lui va con amore

Natale rechi pace

Ad ogni focolare.

 

 


MANI DI BIMBI

 

 Assai vivaci

 le piccole dita

Quando s’ingegnano

Con fregi e lavori

 

Qualunque idea

Diventa concreta

Quando è sapiente

La guida discreta.

 

Quelle manine

Sapranno eseguire

Quanto è indicato

dalla Maestrina

 

e ogni occasione

sa dare il pretesto

per preparare

di doni un gran cesto.

 

Che assai felici

Fan mamma e papà…

Sempre a fin d’anno

La Mostra allestita

 

Sarà una gara di abilità

Che fa sentire

Ogni artista piccino

D’essere quasi una celebrità.

 

 


LA MUSICA PIÙ BELLA

 

 La musica più bella

È quella che sprigiona

La voce d’un piccino

 

Che garrula richiama

La nonna a sé vicino:

Vieni con me a giocare?

 

Lui spera che nel gioco

Nonna scordi il lavoro

Che tiene fra le mani

 

E come  un  incantesimo

 è proprio quel che avviene.

La nonna trasognata

 

Ascolta quella musica

E torna a esser bambina

Scordando quei pensieri

 

Che turbano il suo  cuore

E insieme al nipotino

Inventa trastulli nuovi.

 

S’accendono d’incanto

I puri occhi infantili

E nonna d’improvviso

 

Riscopre in quell’impegno

Una ricetta magica

Che fa ringiovanire.

 

Ma  l’ ingrediente semplice

È l’essere disponibile

Adeguarsi al piccino

 

E rimettersi  a  giocare.


 


IL  CAVALIERE

 

Sul suo cavallo

 si sente un re

Lo allena e lo  guida

Per la gran sfida.

 

Tutte le forze

 protende in gara

con una forza

moltiplicata.

 

Uomo e destriero

Sono tutt’uno

In quella corsa

quasi sfrenata

 

ma il Cavaliere

ha tutta donata

la sua fiducia

alla bestia amata

 

che è generosa

e ben allenata

e la vittoria

e quasi scontata.

 

Quando nel box

Torna alla fine

dopo il trionfo

è il re del mondo

 

dimenticata ha la fatica

ed è già pronto

per la prossima sfida.

 

 


LEGGENDA DEL CANE DA GUARDIA

 

In un tempo assai lontano

In un regno sconfinato

Esistevano folletti

Che facevano dispetti.

 

Il più vispo e birichino

Abitava in un giardino

 E una notte venne fuori

Per giocare a far rumori.

 

Dentro canne verdi e cave

Lui si divertì a soffiare

Provocando un vento strano

Forte come un uragano.

 

Poi dimesso quel giochetto

Corse subito sul tetto

D’una casa addormentata

Che sembrava abbandonata

 

Divertendosi a saltare

E per giunta poi a gridare

dentro il tubo del camino

come un vero sbarazzino.

 

Per finire il birbantello

Scocciò i vetri del tinello

Ed ancora con la fionda

Tirò sassi sulla gronda.

 

A quel chiasso assai sfrenato

Da lui stesso provocato

Si svegliò la Farfarella

 Una fata buona e bella

 

Che divenne assai arrabbiata

E oltre fare  una sfuriata

Con la magica bacchetta

Fece anch’essa un bel giochetto:-

 

 Tramutando quel folletto

 in un grosso cagnoletto

che per giusta punizione

da quel giorno ebbe un padrone

 

E divenne Can da guardia

Con catena e tanta rabbia

Destinato a allontanare

Chi nuocesse col rumore

 

Alla pace del padrone.

Fu così che il dispettoso

Ora è un cane giudizioso.


 


FORZA  E  CORAGGIO

 

C’era una bimba che non stava bene

e trascorreva il tempo

nel pensare

però non eran tristi i suoi pensieri

giacché sapea scordare

la sua pena.

Amava il sole che  splendeva in cielo

E dietro i vetri tersi

Sfolgorava

Amava il canto della capinera

Che solo a lei  diceva:come stai?

Aveva sempre un fiore

Nel bicchiere

Che la sua mamma non  facea mancare

 

E accanto al suo lettuccio

Immacolato

Tanti ma tanti libri da sfogliare.

 La bimba si doveva riposare

Ma tanti affetti  teneva

Nel suo cuore

Che consolando l’ore sue

Più nere

Davano alla giornata

Assai calore.

 

E la speranza

L’ultima a morire

Restava il suo sostegno

Più prezioso

Che lei sentiva n’era certa  ormai

Che forza ne aveva tanta

Per guarire.

Ed il coraggio che non conosceva

Venne in suo aiuto

dandole più lena.

Così che giunse  il giorno

Che il suo male  fu vinto dalla

Forza del suo cuore

E dal Coraggio che  mai

Le venne meno.
 

 


L’ORSACCHIOTTO KNUT 

 

Che sgambetti fa l’orsetto

sopra il prato dello zoo

la sua fine era prevista

ma  a morire non ci sta.

 

Fra le coccole e le foto

un gran divo sembrerà

e con tanti fans attorno

mai scappare non vorrà.

 

Nello zoo dov‘è nato

con piacere resterà

perché là, così curato,

lungamente ci vivrà.

 


CHI TROPPO VUOLE… 

 

C’era una farfalletta infreddolita

che attorno a una candela volteggiava

per riscaldarsi tutta al suo tepore.

 

Però quel lumicino non bastava

voleva quasi il caldo del bel sole…

vde un braciere e lieta s’accostò

 

ma l’ali trasparenti  assai leggere

a quel calore forte si bruciò

e cadde a terra mezzo tramortita

 

senza capacitarsi del perché.

La farfallina pur se stava male

voleva ritornar presso il braciere

 

ma per fortuna questo si smorzò

però la farfalletta non si alzò

e ancor più freddo al corpo lei provò.

 

Questo dimostra a tutti, cari miei,

ch’è bene accontentarsi nella vita

e chi vuol troppo …nulla stringerà.


 


IL BAMBY 

 

Un piccolo bamby

correndo e saltando

viveva tranquillo

sul monte assolato.

 

Però un brutto giorno

vi fù un cacciatore

che volle inseguirlo

per farlo morire.

 

Il bamby impaurito

dai tiri di schioppo

scappava  scappava

e quello …sparava.

 

A quei grossi spari

accorse un gendarme

che catturò l’uomo

e lo mise in prigione.

 

D’allora il cerbiatto

riprese felice

le sue scorribande

fra boschi e colline.

 

Il piccolo bamby

correndo veloce

insieme agli spari

scordò il cacciatore.


 


NECROS 

 

Necros piccolo cane affezionato

tu sei rimasto solo e addolorato

da quando la padrona t’ha lasciato.

Nell’ultimo suo viaggio l’hai seguita

rattenendo scolpito nel ricordo

quel suono cupo e mesto di campane

 

Ora i tuoi giorni  passi annichilito

in quella casa dove fosti amato…

Ti scuoti solamente  quando ascolti

di nuovo quei rintocchi  sordi e gravi

che spandendosi nell’aria fan sapere

che un’anima terrena se n’è andata.

 

Veloce accorri allora  a quel richiamo

come a un appuntamento prefissato…

T’affianchi a quel corteo mesto e severo

per rinnovar l’omaggio a una memoria

che t’ha lasciato  tanto amaro in cuore

e ripercorri adagio quel sentiero…


 


LA BEFANA NON SI FIDA 

 

Mezzanotte alla campana

vien di corsa la Befana

della scopa sì è stufata

ora s’è motorizzata

 

ed arriva con gran fretta

perché sta in motocicletta

tuta in plastica e baschetto

rassomiglia ad un maschietto.

 

Sotto indossa calzamaglia

la più piccola di taglia .

Non è vecchia né cadente

ma gioviale e sorridente

 

e  consegna celermente

dei regali a tanta gente.

Son regali ben pagati

perché i prezzi son salati

 

Ma non si fida la Befana

e la moto ha assicurata:

Mentre un sacco va a svuotare

non vuol farsi derubare!


 


I  PAPPAGALLINI 

 

Sul davanzale

inondato di sole

cantano in gabbia

i pappagallini.

 

Sono gli amici

d Suora Gioconda

che con pazienza

li custodisce.

 

Col loro canto

rallegrano casa

e par che dicano:

“ Grazie di cuore

 

per tante cure

che sempre ci prodighi

per il mangiare

che mai non ci lesini”.

 

E Suor Gioconda

attiva e serena

ascolta sempre

mentre lavora

 

quei piccoli amici

ingenui e festosi

e al loro canto

s’unisce a pregare.


 


LA FARFALLA 

 

Farfalla assai leggiadra

coll’ali variopinte

tu voli sopra i campi

aperti all’aria e al sole.

 

Son tuoi giardini e prati

le rugiade e i tramonti

volteggi con il vento

e il nettare ti attira

 

lo suggi con destrezza

volando fra le aiuole

sei libera  serena

 

e  vivi spensierata…

poi a notte ti riposi

nel calice d’un fiore.

 


IL PRIMO GIUOCO 

 

Gli occhiali della nonna

Sono  una tentazione

per quel piccino in culla

che agita le manine.

 

L’ava lo guarda estatica

Sorride e s’avvicina

per porre un dolce bacio

sulla sua testolina

 

egli  con mossa rapida

allunga la manina

agguantando gli occhiali

e ridendo alla nonnina

 

che presa di sorpresa

rimane sbalordita

dinanzi al primo giuoco

del suo primo nipotino.


 


PROMESSA

 

La mia Maestra è qui

col suo sorriso

ad insegnarmi

tutto il suo sapere

 

e con pazienza

infonde le nozioni

che nella vita

guidano al dovere.

 

M’impegno d’essere

diligente e attiva

perché so bene

che n’avrà piacere.

 

Simile alla mia mamma

dentro al core

sempre prometto

la  vorrò tenere.

 

 


GATTINI  ALLEGRI

 

Nel giardino d’un villino

c’è nell’angolo un cestino

entro cui  Fuffi, il gattino

sta schiacciando un pisolino.

 

Dorme sodo acciambellato

riposandosi beato.

D’improvviso vien svegliato

dal fratello scivolato

 

per disgrazia giù dal pino

dove s’era arrampicato.

Dal risveglio improvvisato

Fuffi è stato disturbato

 

e d’un subito è scattato

e sul fratello s’è avventato.

Lo rincorre poi lo addenta

e parecchio lo spaventa.

 

Quella lotta a lungo dura

e anche l’esito si oscura…

Tutt’un  tratto con stupore

S’è  chetato ogni rumore…

 

Che succede ai due gattini?

Son tornati fratellini

ché  all’istante hanno avvistata

una palla abbandonata…

 

l’han fiutata  rotolata

se la sono rimbalzata

e per ore son restati

a giocare  affascinati.


 


IL PESCE  E  IL  GATTO 

 

Un pesce dentro un vaso di cristallo

sta lì in salotto in cima a uno sgabello

sognando il mare aperto e ossigenato

maledicendo chi l’ha confinato.

 

Guarda tremante il gatto accoccolato

che sa aspettando il momento più appropriato

per esibirsi in qualche acrobazia

così che il pesce rosso schizzi via.

 

La preda intanto tremante di paura

sta in fondo al vaso e d’altro non si cura.

Soltanto quando il gatto se n’è andato

con un preciso guizzo è riassommato

 

e ricomincia il nuoto …sempre quello

Oh? Quanto s’è stufato del cristallo !!!

Invidia quel felino soddisfatto

che ha tanta libertà perché lui è un gatto.


 


PURE UN CANE VUOL MORIRE 

 

Scorre il fiume l’acqua è chiara

sopra l’argine c’è un cane

solo triste un po’ affannato

guarda l’acqua e scuote il capo.

 

Qual pensiero lo trafigge?

Che cos’è che lo sconvolge?

Non può dirlo …ma nel fiume

vuol gettar la fedeltà.

 

Mugolando resta immoto

lungo l’argine del fiume …

Il padrone lo ha lasciato

tutto solo e abbandonato

 

Che tristezza e che dolore!!

E’ deluso  e sta a soffrire

meglio scegliere il morire.


 


COLOMBE E CAMPANE 

 

Tante colombe accanto a un campanile

volavano nel cielo spensierate

il loro nido stava sotto il tetto

e lo scuoteva il suono di campane.

 

Dapprima se ne stavano spaurite

credendo quei rintocchi fastidiosi

ma col passar del tempo ogni rintocco

divenne amico a ogni colomba azzurra.

 

C’era il din don solenne del campano

e il tocco argentino della campanella

quello scandito funebre e solenne

e l’altro martellante del raduno.

 

Il lieto scampanio dell’allegria

faceva divertire ogni bambino.

Ciascuno di quei suoni un suo messaggio

che le campane sapevano parlare

 

e le colombe le stavano a ascoltare.


 


PERCHE’ NON SIAMO

   COME UCCELLI?

 

Ogni uccello su nel cielo

tiene allegro il buon Signore

col suo garrulo trillìo

canta e vola tutto il dì.

 

Per ognuno di quei canti

il buon Dio manda un sorriso

che s’irradia a tutto il mondo

coi suoi atti di bontà.

 

Non è vero che le genti

sono tutte indifferenti

ai problemi più cocenti

alle crude verità.

 

C’è chi aiuta i sofferenti

chi lenisce altrui dolori

questi sono gli atti buoni

che il Signore gradirà.

 

Siamo quindi tutti buoni

con l’esempio degli uccelli

dal suo regno su nel cielo

il Signor  benedirà.


 


IL  PULCINO  ZOPPO

 

Un pulcinetto zoppo

correva saltellando

e i suoi fratelli intanto

già stavano giocando.

 

Con la zampina storta

restava sempre indietro

e mentre lui soffriva

nessuno lo nutriva.

 

Tanto becchime  d’oro

spargeva la massaia

ma al piccolo infelice

nessuno mai pensava.

 

Anche la mamma chioccia

con la sua gran nidiata

avendo un gran dafare

se ne dimenticava.

 

Il piccolo pulcino

col cuore suo intristito

soffriva nel vedersi

misero  e mal nutrito.

 

Specchiatosi nell’acqua

limpida del catino

non resse più al dolore

e via…se ne fuggì.

La mamma chioccia allora

Parlò coi suoi pulcini:

“Su velti – disse loro-

trovate il fratellino

 

che lui così piccino

da solo non può stare

e certamente il lupo

se lo divorerà!”

 

tutti i pulcini insieme

si diedero da fare

e col loro pigolare

si diedero da fare.

 

Videro il fratellino

Sotto  un gran pesco in fiore

e presto dalla mamma

lo indussero a tornare.

 

Bastò al pulcino zoppo

sentire il  grande affetto

riprese gran coraggio

e al nido ritornò.

 

Ricominciò a mangiare

a correre  giocare

e della zampetta storta

se ne dimenticò.


 


LA SIRENA PAZZERELLA

 

Dentro il mare una sirena

fa coi bimbi l’altalena

con la sogliola combina

uno scherzo per l’ombrina.

 

Con la triglia e la murena

va trovar l’altre sirene

che son tutte sue sorelle

ma non sono pazzerelle.

 

Scivolando coi delfini

lei spaventa i lattarini

poi si esercita a tuffare

la sua coda in altomare

 

coi merluzzi e coi salmoni

fa nuotate e scivoloni

finché stanca di guizzare

si decide a riposare.

 

Però prima di dormire

canta canta a non finire

e si sa che il suo cantare

ogni uomo fa incantare.


 


MERIGGIO  IN FATTORIA

 

Sotto il cielo turchino

lavora il contadino

con gesto sobrio e lento

semina il suo frumento.

Nel nido è l’uccellino

il gatto nel giardino

il cane  nel canile

e il gallo nell’ovile.

 

La mucca nella stalla

nell’orto la zucca gialla.

Il grano nel granaio

la chioccia nel pollaio

di quella dolce pace

ne gode ogni animale.

Meriggio in fattoria

tutto è pura armonia.

 


IL TORRONE DEL

GATTO  MAMMONE

 

E’arrivato il gattomammone

e ha portato un grosso torrone

lo ha donato a tutti i suoi amici

ben sperando di farli felici.

 

Ma i suoi amici son tanti fratelli

e son tutti pupazzi assai belli

però sono di pezza e pelliccia

e ad alcuni il nasino s’arriccia

 

che il torrone  non  sanno  gustare

perché è duro da sgranocchiare

e i pupazzi non hanno dentini

come tanti bambini piccini

 

cui il torrone fa un poco timore

pure se a loro piace il sapore

ma han paura di andar dal dentista

e rifiutare torrone rattrista.


 


RONDINE  SMARRITA

 

Una rondine smarrita

sul balcone se ne sta

all’interno c’è un bambino

che la mamma più non  ha.

 

“Rondinina non andare-

dice  il bimbo- resta qua

sono solo senza mamma

 

fammi un po’ di compagnia

sai cantar la ninna nanna

che cantava mamma mia?”

 

E la rondine smarrita

ha capito quel piccino…

Pure lai non ha più nido…

ma ora ha un altro rondinino.


 


IL  PAVONE

 

Il pavone fa la ruota

gira e gira e si rimira

nello stagno trasparente

sotto gli occhi della gente.

 

Vanitoso e pettoruto

orgoglioso come un re

sembra dire a tutti quanti:

“Niuno è bello come me!”


 


FILASTROCCA CASALINGA

 

La mia casa è piccolina

ma c’è il sole che l’indora

pochi mobili essenziali

ma puliti e lucidati.

 

Tre lettini un gran lettone

fra l’armadio e il cassettone

poi le sedie un tavolino

e in cucina il lavandino.

 

Sotto i pensili  il fornello

tutto bianco quasi bello

sopra il frigo piccolino

le ramate e un pentolino.

 

La credenza nel tinello

e pei libri uno scaffale.

Poco spazio per passare

ma non v’è da disperare

 

La mia casa è sempre a posto

ci potremmo stare in otto

che c’è mamma a faticare

e da tutti si fa amare.

 

 


IL  TRADITORE

 

Fa le fusa  salta  dorme

sembra buono  calmo  dolce.

Va a passeggio sopra i tetti

torna  mangia  è soddisfatto.

 

Poi, d’un tratto  il Traditore

per compenso ti da un graffio…

Con un fare da sornione

ti rivela d’esser…gatto.


 


I  BIMBI NON SONO CAMBIATI

 

Per ogni bimbo c’è un uccellino

che vola lieto pel cielo turchino

l’uccello canta  il bimbo ascolta

canzoni e favole come una volta.

 

I bimbi d’oggi son sempre uguali

com’eran quelli dei tempi andati

amano i nonni  mamma e papà

né più né meno che quelli là.

 

Piccoli bimbi  tutti carini

garruli e ingenui come uccellini

giocano cantano fanno dispetti…

Ma son bambini non sono perfetti!


 


LA  CHIOCCIOLA

 

Per il bosco va pianino

senza mai fretta perché

porta seco la casina

ch’è  pesante poverina.

 

Con le antenne  sempre pronte

la sua strada non confonde

sotto terra si nasconde

se un pericolo la infonde

 

Chiocciolina chiocciolina

è piccina e assai carina

striscia sempre pian pianino

ed è lungo il suo cammino.

 

 


UN  FIORE  O  UN N FRUTTO?

 

 Sotto un albero sfiorito

nasce e muore un fiorellino

ha colore molto bello

e la forma di un ombrello.

 

Delle chiocciole è riparo

quando il tempo è brullo e gramo

pur se al bosco da colore

esso è un frutto  e non un fiore

 

E’ pur buono e sostanzioso!

 

Ma per coglierlo  a dovere

ci vuol gente di mestiere

e malefico sarà se a mangiarlo

è chi non sa.


 


IL  PETTIROSSO 

 

Il pettirosso ha l’ale assai leggere

dall’alto guarda il mondo ed è felice.

Il suo trillar giocondo  è in ogni dove.

 

rallegra ogni campagna a primavera

svolazza e si riposa di tra i rami

Giulivo sempre senza gran pensieri

 

gli basta di trovar degl’insettini

da portare nel nido

ai suoi piccini.


 


LA  NONNA E  LE  BAMBINE

(Fatto di cronaca)

 

Mentre calava il manto della sera

La nonna con la mente un po’ annebbiata

Portava a spasso le sue nipotine…

Scodinzolando le seguiva il cane.

 

Samanta ed Eloisa  piccoline

Con la nonnina andavano serene

E quella strada un po’ le incuriosiva

Che andava in altro verso la boscaglia.

 

Venne la notte e indi un nuovo giorno

E più nessuno si vedeva intorno

La nonna più non si raccapezzava

Faceva freddo e Tom le riscaldava.

 

La decisione poi la prese il cane

Che lasciò sole a un tratto bimbe e nonna

Correndo difilato giù al paese

Ritrovando la casa dei padroni.

 

Bastò vederlo per capire il dramma

Ed un drappello lo seguì nel bosco

Trovando bimbe e nonna assai spaurite

Perché affamate e tutte infreddolite.

 

Tutti alla fine furono felici

Di ritrovar sia nonna che piccine

Che se non fosse stato per il cane

Avrebbero rischiato di morire.

 


MAMMA  CHIOCCIA 

 

La chioccia arruffata

a pollaio s’avvìa

in schiera serrata

c’è pur la nidiata.

 

L’odor della volpe

s sparge nell’aria

la  madre prudente

la vuol riparar.

 

Da madre assai accorta

si guarda all’ingiro

passato il periglio

si torna nel sole

 

E vanno i pulcini

correndo sull’aia

e ognor pigolando

s’affidano a mamma.


 


CRESCERE  INSIEME

 

Crescono insieme due fratellini

fratello e sorella tanto carini.

Musiche favole e tanti dolcini

sono compagni dei due bambini.

 

La bimba ride sul seggiolone

mentre il fratello rincorre il pallone

intanto mamma li sta a guardare

il babbo torna da lavorare.

 

Il tempo passa e pare volare 

l’età dei bimbi cambia veloce

e i due fratelli fra mamma e papà

vivono in  grande serenità.


 

 
LO    ZAINETTO

 

Lo zainetto variopinto

è assai bello da vedere

e contiene nel suo interno

tutto il peso del sapere.

 

Son quaderni  libri e diari

da riempire  e da sfogliare

ma la cosa più importante

è che tutto è da imparare.


 


IL COLTELLINO

 

Rapido incide e taglia

il coltellino amico

tenero il legno intaglia

e sagoma una figura.

 

Ma il bimbo che ci gioca

dovrà porvi attenzione

che appena volge il guardo

non è più tanto amico

 

che il sangue è pronto a scorrere

da una profonda ferita.

Pertanto ogni piccino

 

non usi il coltellino

meglio giocare a palla

o con un bel trenino.

 


LA …SCAPPATA

 

Avevo  un a gattina

che mi voleva bene

e sempre ad ogni istante

attorno miagolava

Saltava a cuor contento

poi lieta rotolava

accanto a me e giocava.

Col suo ron ron felino

faceva le sue fusa

e mai non mi lasciava

persin quando mangiava.

Un giorno molto amaro

la gatta scappò via

per visitare il mondo

fuori di casa mia.

 

Credeva fosse facile

dare la caccia ai passeri

e vivere da sola

nel mondo nuovo e strano

che lei non conosceva.

Alfine sconsolata

rimase qualche giorno

sul tetto a digiunare

poi tutta infreddolita

contrita ed affamata

vista la porta aperta

in casa ritornò.

Nella sua cesta calda

dopo d’aver mangiato

s’acciambellò felice

e i passeri sognò.

 

 


L’ORSO  CHARLY

 

In cima agli alti pascoli

lassù verso il confine

c’è  un’attrattiva insolita

che ogni turista attira.

Dentro una grossa gabbia

protetto dalle sbarre

mattina e sera è lì

il grande orso Charly.

 

Ci vanno comitive

e ancor nonni e bambini

lo vanno a salutare

facendolo giocare.

Ma alcuni giorni l’orso

non è di buonumore

e con la grossa bocca

produce gran rumore.

 

Si sente un tal frastuono

proprio simile al tuono

che a tutti fa temere

che il monte crollerà.

Però basta una mela

o altro da mangiare

per rabbonire a un tratto

il  gigante/bestione.

 

Pari ad ogni altro essere

vuol essere nutrito

che quando è indebolito

non sa tenersi su.

Perciò cari piccini

se vi recate lì

portate chicche e mele

al grande orso Charly.


 


PREMIO  DI  BONTA’

 

Tiziana  dolce bimba piccolina

sembri già saggia come una donnina

che tutto fai filar con le manine

sia cose grande che altre più piccine.

 

attivamente svolgi ogni tuo ruolo

di studio e di lavoro in egual modo

sei ancor bambina ma dimostri a tutti

che il mondo sforna ognor animi retti.

 

Ciò che tu fai ritieni tuo dovere

perché svolgi ogni cosa con piacere.

Per questo il Premio Grande di Bontà

 

lo hai ricevuto con semplicità

anche chi pensa che per te sia un gioco

ama in segreto assomigliarti un poco.

 


IL DOLCE  BAMBINO 

 

A Natale c’è un Bambino

che sta solo poverino

è Gesù quel piccolino

che vuol bene a ogni piccino.

 

Oh! Che bimbo dolce e caro

è Gesù da tutti amato

biondo  roseo e profumato

dall’amore fu creato.

 

Solo sta nella capanna

e lo veglia la sua mamma

nel suo cuore v’è una fiamma

tutti a Lui cantano Osanna!


 


GIGINO  INEDUCATO

 

E’ Gigino un bel maschietto

ma dal fare non perfetto:

non sa stare a tavolino

che lui intinge il suo nasino

fino dentro il suo bicchiere

quando che incomincia a bere.

 

Rumoreggia con il brodo

scoccia forte l’uovo sodo

parla con la bocca piena

e si gratta poi la schiena

ficca il dito nel nasetto

e non usa il fazzoletto.

 

Poi si slaccia le scarpette

per alzare le calzette

tira sassi ai cagnolini

e con la fionda agli uccellini

scarabocchia sul quaderno

ed a scuola mai sta fermo

 

disturbando tutti quanti

ma anche gli altri non son santi

ed  avviene un putiferio…

Questo  a scuola non è serio!

E Gigino ineducato

da nessuno vien lodato

che un ragazzo impertinente

vien scansato dalla gente.


 


ROSETTA …BUGIARDINA 

 

Rosetta è una bambina birichina

Che sempre disperar fa la mammina

Perchè s’inventa un sacco di bugie

E vien sgridata persino dalle zie.

 

Dice che il gatto  è andato sotto un treno

Nel mentre il cane l’hanno avvelenato

Che l’acqua ha straripato fuor del fiume

E tutte l’oche son morte affogate.

 

S’inventa cose assurde e inesistenti

Spaventando così tutti i presenti

E quando il babbo chiede di spiegare

Lei dice che l’ha fatto per giocare.

 

Ma quando sfregando un piccolo cerino

Le prese fuoco tutto il vestitino

E lei gridò per tutto il vicinato

“Aiuto aiuto ho l’abito incendiato!”

 

Nessuno credette a quella bugiardina

che si salvò buttandosi in piscina.

Quell’esperienza tanto la spaventò

che da quel giorno…SINCERA diventò.


 


IL  PANINO 

 

Ogni piccino si reca all’asilo

recando seco il suo panierino

tutto ordinato in maniera perfetta

col bicchierino cucchiaio e salvietta.

 

Allorché trilla la campanina

nell’intervallo della mattina

soltanto allora si scarta il panino

che sta ben avvolto nel panierino.

 

Ogni piccino lo addenta contento

sempre sorpreso da quel che c’è dentro.

lo mangia rapido e soddisfatto

 

e di sicuro non pensa affatto

a chi con amore glielo ha preparato …

Quel bel panino è un diritto privato!


 


DUE FIORI 

 

Vanno per mano due sorelline

che sono bimbe tanto carine

hanno sul viso un sorrisino

e salutano tutti con un inchino.

 

Sono educate, garbate e  graziose

e si contentano di poche cose

recano a mamma sempre dei fiori

e come fiori rallegrano i cuori.

 

La tenerezza che sanno dare

di sacrifici san ripagare.

Se sono tranquille o fanno disastri

 

pei genitori sono degli astri

e il loro abbraccio puro e sincero

racchiude le gioie del mondo intero.


 


SCUOLA  MATERNA 

 

Come un nido di uccellini

è la scuola dei piccini

passerotti senza piume

han bisogno di bontà

 

protezione assidue cure

tenerezza calma quiete

girotondi spensierati

giuochi allegri e divertenti.

 

Sono pronte le assistenti

e presenti ogni minuto

ogni bimbo già lo sa:-

 

In quel nido è sempre lieto

può saltare recitare

disegnare e riposare

 

e le care Signorine

sembran mamme giudiziose

preparate e coscienziose.

 

e le mamme quelle vere

son tranquille a lavorare

e si possono fidare.


 


GIOCHI  DI  BIMBI

 

Come giocano i bimbi fra loro

è una gioia poterli guardare

si rincorrono allegri e felici

che la vita è una festa per loro.

 

Ma d’un tratto il più piccolo cade.

Che dolore! Ha battuto un ginocchio.

Dalla mamma lui corre sgomento…

quelle braccia lo  san  consolare

 

basta un bacio ed alcune parole

e il figlietto si scorda il dolore.

Sei un ometto! Non piangere - dice

 

poi  lo abbraccia baciandolo lieve.

Lui non sente più male e felice

se ne stacca e ritorna a giocare.

 

 


LA  MIA  FATINA 

 

La  cara mia fatina è una bambina

che nel parlare esprime sentimento.

Declama versi con profondo accento

e le poesie che fanno meditare.

 

Ma quando la tristezza ha il sopravvento

sa come fugare la  lacrima dolente

con una risata improvvisa e consolante.

 

La mia fatina è pronta e intelligente

e conquistare sa tutta la gente.

Mi congratulo con la mamma e col papà

 

che han dato vita a tal soavità

poiché con quelle doti naturali

avrà  soddisfazioni a non finire.