I VERI AMICI
Con una bestia
che fa compagnia
Si riesce a spazzare la malinconia
Un uccellino un cane
un pappagallo
Saranno amici
sempre senza fallo
Un gatto in casa
che gira da padrone
Fa tenerezza pure
se è poltrone
E un pesciolino rosso
nel vasetto
È l'amico muto
che incuterà
rispetto.
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IL GECO
Striscia sui muri e appare d'improvviso
Facendo trasalir qualunque viso
Poiché sconvolge il repellente aspetto
Che rassomiglia ad un coccodrilletto.
E questo invero è il suo maggior difetto!
Il geco invece ha un compito speciale:
Distruggere ogn' insetto micidiale.
Sia pur d' una zanzara o un moscerino
Sa ripulir la casa ed il giardino.
Ben può aspirare al diploma di spazzino!
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LE FORMICHINE
Le formichine vanno in fila indiana
scovando le pagliuzze e i chiccolini.
Quanta fatica fanno le meschine
nel trasportar la cerca alle casine.
esempi da copiar per tanta gente
che intende solamente non far niente.
Senza mai oziare si potrà riempire
quella dispensa che sta ad aspettare
così che al giunger della stagione brulla
non mancherà per vivere più nulla
e oltre le provviste da mangiare
avranno tempo anche per riposare.
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LA FARFALLA AL GIRASOLE
La
farfalla gira gira si posò sul girasole
dopo aver tanto volato a cantare cominciò:
Giri
giri girasole per vedere ovunque il sole
l'ami tanto che il tuo mondo si racchiude tutto lì
Per me
invece girasole così verde giallo e nero
il mio mondo è tutto in te.
La
farfalla gira gira ritornò sul girasole
dopo aver tanto volato sopra lui si riposò
ed
intanto una cantata lì per lì gl’improvvisò:
Caro caro girasole per scaldarmi un poco al sole
solamente sul tuo cuore posso stare tutto il dì
solo tu mio girasole così verde giallo e nero
tutto il mondo sei per me.
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BENTORNATE FARFALLINE
Cambiata è la stagione
e le farfalle
al giunger del settembre
son tornate.
Sono catalogate:
settembrine
e son piccine
viola e cilestrine.
Svolazzan lievi
sui fiori del balcone
adesso
ch’è finito il solleone
e l’aere tutto
tornato a respirare
invita le farfalle
a ritornare.
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LA TORTORA CADUTA
Da suolo africano oppure quello indiano
tortorella sei giunta trafelata
dopo lunga e sofferta trasvolata
anelando calore e un po' di grano.
Ti sei trovata in un prato sconosciuto
e neppure un solo chicco t’ha sfamato…
Nella nottata l’ale hai abbandonato
mentre il capino al suolo s’è accasciato.
La tua odissea è simile a coloro
che illusi vanno verso nuove terre
cambiando lidi sempre in cerca d’oro.
Ma l’umana pietà tu l’hai trovata
che t’ha scaldata t’ha rifocillata
e la forza di volare t’ha ridata.
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SOLE…INSIEME
Stamane sul balcone
al sorgere del sole
una farfalla gialla
andava e ritornava
Facendo l’altalena
s’alzava e si abbassava
e sempre più vicina
a me più s’accostava.
Mi si posò sul braccio
con mira assai precisa
fu un attimo soltanto
ma mi sorprese alquanto.
Sorrisi e mormorai
sperando che capisse:
“ Che vuoi mia farfalletta
leggera e piccoletta?
Hai un po’di nostalgia
o cerchi compagnia?
Pur’io son qui da sola
e per compagna ho te".
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UN INSOLITO RELAX
Assai di rado
me ne sto in panciolle,
ma è capitato e solo Dio lo volle!
All’improvviso ho visto un uccellino
Che saltellava sul mio balconcino
Con una nota gaia e fischiettante
Abbiamo fatto un dialogo innocente
Di certo si lagnava della pioggia
O forse di consimili un po’in uggia ?
Non ho compreso molto il suo parlare
Ma pure l’ ho voluto consolare
E lui ha ascoltava quel mio fischiettare
Perché assai a lungo è stato a …conversare
Con una nota sola intermittente
Noi parlavamo senza dirci niente.
Dopo quel dialogare cinguettato
Ha aperto l’ale e se n’è volato
Una eco dolce in core mi è restata
E ingenuamente ho detto : mi ha capita!
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EVVIVA LA BEFANA
Per i bimbi belli e buoni
tanti baci e tanti doni
E’ arrivata la Befana
che quest’anno è un poco strana
perché ha pochi spiccioletti
e non può spenderli tutti
Potrà quindi dare a tutti
caramelle e dolci frutti
che non fanno troppo male
e non costano un capitale.
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L’ALFABETO…COME
di
Nonna Lea
A come Anatroccolo che
non sa volare B come Banana dolce pronta da gustare C come Ciliegia rossa che ti sa attirare D come Desiderio di far tutto con onore E come Emozione per un bel regalo F come Finestra aperta pure se c’è il gelo G come Gelato al gusto di tanti sapori H come Hikebana che sistema i fiori I come Isolotto sperduto in mezzo al mare L come Libro
illustrato che tu
vuoi sfogliare M come Mamma che ti
da il bacio più amoroso N come Naso all’insù di un bimbo dispettoso O come Orsacchiotto per giocarci insieme P come Pianta che cresce dopo messo il seme Q come Quadrifoglio trovato per la via R come Rosa vermiglia più bella che ci sia S come Sogno che spesso proprio vero appare T come Tesoro che ognuno vuol trovare U come Ulivo ch’è la pianta della pace V come Vento che passa con velocità Z come Zucchero base
di golosità.
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PECORELLE E ARCOBALENO
Al pascolo il pastore
Sorveglia tutto il gregge
Che bruca lentamente
L’erbetta sopra il colle.
Un temporale un tratto
Scompiglia l’atmosfera
Gettando acqua a scrosci
Sotto una coltre nera.
D’un subito il pastore
Chiama in aiuto il cane
Riparando all’ovile
Le pecore impaurite.
Poi l’aria si rischiara
Splende l’arcobaleno
Che pare voglia dire:
Il gregge può tornare!
Svelti pastore e cane
Si danno un gran dafare
E le pecorelle allegre
Ritornano a brucare.
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NATIVITA’
Nella capanna nacque
Un tenero Bambino
Di cenci era vestito
Di freddo ognor tremava.
Un bove e un asinello
Lo riscaldavan muti
La Madre lo cullava
Il Padre lo vegliava.
La stella più lucente
I viandanti guidava
Verso quella capanna
Che un mistero attirava.
Un canto giubilante
Al cielo s’innalzava:
Lode al Re del Creato
Che questa notte è nato
Pace a ogni onesto cuore
Che a lui va con amore
Natale rechi pace
Ad ogni focolare.
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MANI DI BIMBI
Assai vivaci
le piccole dita
Quando s’ingegnano
Con fregi e lavori
Qualunque idea
Diventa concreta
Quando è sapiente
La guida discreta.
Quelle manine
Sapranno eseguire
Quanto è indicato
dalla Maestrina
e ogni occasione
sa dare il pretesto
per preparare
di doni un gran cesto.
Che assai felici
Fan mamma e papà…
Sempre a fin d’anno
La Mostra allestita
Sarà una gara di abilità
Che fa sentire
Ogni artista piccino
D’essere quasi una celebrità.
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LA MUSICA PIÙ BELLA
La musica più bella
È quella che sprigiona
La voce d’un piccino
Che garrula richiama
La nonna a sé vicino:
Vieni con me a giocare?
Lui spera che nel gioco
Nonna scordi il lavoro
Che tiene fra le mani
E come un incantesimo
è proprio quel che avviene.
La nonna trasognata
Ascolta quella musica
E torna a esser bambina
Scordando quei pensieri
Che turbano il suo cuore
E insieme al nipotino
Inventa trastulli nuovi.
S’accendono d’incanto
I puri occhi infantili
E nonna d’improvviso
Riscopre in quell’impegno
Una ricetta magica
Che fa ringiovanire.
Ma l’ ingrediente semplice
È l’essere disponibile
Adeguarsi al piccino
E rimettersi a giocare.
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IL CAVALIERE
Sul suo cavallo
si sente un re
Lo allena e lo guida
Per la gran sfida.
Tutte le forze
protende in gara
con una forza
moltiplicata.
Uomo e destriero
Sono tutt’uno
In quella corsa
quasi sfrenata
ma il Cavaliere
ha tutta donata
la sua fiducia
alla bestia amata
che è generosa
e ben allenata
e la vittoria
e quasi scontata.
Quando nel box
Torna alla fine
dopo il trionfo
è il re del mondo
dimenticata ha la fatica
ed è già pronto
per la prossima sfida.
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LEGGENDA DEL CANE DA
GUARDIA
In un tempo assai lontano
In un regno sconfinato
Esistevano folletti
Che facevano dispetti.
Il più vispo e birichino
Abitava in un giardino
E una notte venne fuori
Per giocare a far rumori.
Dentro canne verdi e cave
Lui si divertì a soffiare
Provocando un vento strano
Forte come un uragano.
Poi dimesso quel giochetto
Corse subito sul tetto
D’una casa addormentata
Che sembrava abbandonata
Divertendosi a saltare
E per giunta poi a gridare
dentro il tubo del camino
come un vero sbarazzino.
Per finire il birbantello
Scocciò i vetri del tinello
Ed ancora con la fionda
Tirò sassi sulla gronda.
A quel chiasso assai sfrenato
Da lui stesso provocato
Si svegliò la Farfarella
Una fata buona e bella
Che divenne assai arrabbiata
E oltre fare una sfuriata
Con la magica bacchetta
Fece anch’essa un bel giochetto:-
Tramutando quel folletto
in un grosso cagnoletto
che per giusta punizione
da quel giorno ebbe un padrone
E divenne Can da guardia
Con catena e tanta rabbia
Destinato a allontanare
Chi nuocesse col rumore
Alla pace del padrone.
Fu così che il dispettoso
Ora è un cane giudizioso.
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FORZA E CORAGGIO
C’era una bimba che non stava
bene
e trascorreva il tempo
nel pensare
però non eran tristi i suoi
pensieri
giacché sapea scordare
la sua pena.
Amava il sole che splendeva in
cielo
E dietro i vetri tersi
Sfolgorava
Amava il canto della capinera
Che solo a lei diceva:come stai?
Aveva sempre un fiore
Nel bicchiere
Che la sua mamma non facea
mancare
E accanto al suo lettuccio
Immacolato
Tanti ma tanti libri da
sfogliare.
La bimba si doveva riposare
Ma tanti affetti teneva
Nel suo cuore
Che consolando l’ore sue
Più nere
Davano alla giornata
Assai calore.
E la speranza
L’ultima a morire
Restava il suo sostegno
Più prezioso
Che lei sentiva n’era certa
ormai
Che forza ne aveva tanta
Per guarire.
Ed il coraggio che non conosceva
Venne in suo aiuto
dandole più lena.
Così che giunse il giorno
Che il suo male fu vinto dalla
Forza del suo cuore
E dal Coraggio che mai
Le venne meno.
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L’ORSACCHIOTTO KNUT
Che sgambetti fa l’orsetto
sopra il prato dello zoo
la sua fine era prevista
ma a morire non ci sta.
Fra le coccole e le foto
un gran divo sembrerà
e con tanti fans attorno
mai scappare non vorrà.
Nello zoo dov‘è nato
con piacere resterà
perché là, così curato,
lungamente ci vivrà.
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CHI TROPPO VUOLE…
C’era una farfalletta
infreddolita
che attorno a una candela
volteggiava
per riscaldarsi tutta al suo
tepore.
Però quel lumicino non bastava
voleva quasi il caldo del bel
sole…
vde un braciere e lieta
s’accostò
ma l’ali trasparenti assai
leggere
a quel calore forte si bruciò
e cadde a terra mezzo tramortita
senza capacitarsi del perché.
La farfallina pur se stava male
voleva ritornar presso il
braciere
ma per fortuna questo si smorzò
però la farfalletta non si alzò
e ancor più freddo al corpo lei
provò.
Questo dimostra a tutti, cari
miei,
ch’è bene accontentarsi nella
vita
e chi vuol troppo …nulla
stringerà.
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IL BAMBY
Un piccolo bamby
correndo e saltando
viveva tranquillo
sul monte assolato.
Però un brutto giorno
vi fù un cacciatore
che volle inseguirlo
per farlo morire.
Il bamby impaurito
dai tiri di schioppo
scappava scappava
e quello …sparava.
A quei grossi spari
accorse un gendarme
che catturò l’uomo
e lo mise in prigione.
D’allora il cerbiatto
riprese felice
le sue scorribande
fra boschi e colline.
Il piccolo bamby
correndo veloce
insieme agli spari
scordò il cacciatore.
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NECROS
Necros piccolo cane affezionato
tu sei rimasto solo e addolorato
da quando la padrona t’ha
lasciato.
Nell’ultimo suo viaggio l’hai
seguita
rattenendo scolpito nel ricordo
quel suono cupo e mesto di
campane
Ora i tuoi giorni passi
annichilito
in quella casa dove fosti amato…
Ti scuoti solamente quando
ascolti
di nuovo quei rintocchi sordi e
gravi
che spandendosi nell’aria fan
sapere
che un’anima terrena se n’è
andata.
Veloce accorri allora a quel
richiamo
come a un appuntamento
prefissato…
T’affianchi a quel corteo mesto
e severo
per rinnovar l’omaggio a una
memoria
che t’ha lasciato tanto amaro
in cuore
e ripercorri adagio quel
sentiero…
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LA BEFANA NON SI FIDA
Mezzanotte alla campana
vien di corsa la Befana
della scopa sì è stufata
ora s’è motorizzata
ed arriva con gran fretta
perché sta in motocicletta
tuta in plastica e baschetto
rassomiglia ad un maschietto.
Sotto indossa calzamaglia
la più piccola di taglia .
Non è vecchia né cadente
ma gioviale e sorridente
e consegna celermente
dei regali a tanta gente.
Son regali ben pagati
perché i prezzi son salati
Ma non si fida la Befana
e la moto ha assicurata:
Mentre un sacco va a svuotare
non vuol farsi derubare!
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I PAPPAGALLINI
Sul davanzale
inondato di sole
cantano in gabbia
i pappagallini.
Sono gli amici
d Suora Gioconda
che con pazienza
li custodisce.
Col loro canto
rallegrano casa
e par che dicano:
“ Grazie di cuore
per tante cure
che sempre ci prodighi
per il mangiare
che mai non ci lesini”.
E Suor Gioconda
attiva e serena
ascolta sempre
mentre lavora
quei piccoli amici
ingenui e festosi
e al loro canto
s’unisce a pregare.
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LA FARFALLA
Farfalla assai leggiadra
coll’ali variopinte
tu voli sopra i campi
aperti all’aria e al sole.
Son tuoi giardini e prati
le rugiade e i tramonti
volteggi con il vento
e il nettare ti attira
lo suggi con destrezza
volando fra le aiuole
sei libera serena
e vivi spensierata…
poi a notte ti riposi
nel calice d’un fiore.
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IL PRIMO GIUOCO
Gli occhiali della nonna
Sono una tentazione
per quel piccino in culla
che agita le manine.
L’ava lo guarda estatica
Sorride e s’avvicina
per porre un dolce bacio
sulla sua testolina
egli con mossa rapida
allunga la manina
agguantando gli occhiali
e ridendo alla nonnina
che presa di sorpresa
rimane sbalordita
dinanzi al primo giuoco
del suo primo nipotino.
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PROMESSA
La mia Maestra è qui
col suo sorriso
ad insegnarmi
tutto il suo sapere
e con pazienza
infonde le nozioni
che nella vita
guidano al dovere.
M’impegno d’essere
diligente e attiva
perché so bene
che n’avrà piacere.
Simile alla mia mamma
dentro al core
sempre prometto
la vorrò tenere.
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GATTINI ALLEGRI
Nel giardino d’un villino
c’è nell’angolo un cestino
entro cui Fuffi, il gattino
sta schiacciando un pisolino.
Dorme sodo acciambellato
riposandosi beato.
D’improvviso vien svegliato
dal fratello scivolato
per disgrazia giù dal pino
dove s’era arrampicato.
Dal risveglio improvvisato
Fuffi è stato disturbato
e d’un subito è scattato
e sul fratello s’è avventato.
Lo rincorre poi lo addenta
e parecchio lo spaventa.
Quella lotta a lungo dura
e anche l’esito si oscura…
Tutt’un tratto con stupore
S’è chetato ogni rumore…
Che succede ai due gattini?
Son tornati fratellini
ché all’istante hanno avvistata
una palla abbandonata…
l’han fiutata rotolata
se la sono rimbalzata
e per ore son restati
a giocare affascinati.
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IL PESCE
E IL GATTO
Un pesce dentro un vaso di
cristallo
sta lì in salotto in cima a uno
sgabello
sognando il mare aperto e
ossigenato
maledicendo chi l’ha confinato.
Guarda tremante il gatto
accoccolato
che sa aspettando il momento più
appropriato
per esibirsi in qualche
acrobazia
così che il pesce rosso schizzi
via.
La preda intanto tremante di
paura
sta in fondo al vaso e d’altro
non si cura.
Soltanto quando il gatto se n’è
andato
con un preciso guizzo è
riassommato
e ricomincia il nuoto …sempre
quello
Oh? Quanto s’è stufato del
cristallo !!!
Invidia quel felino soddisfatto
che ha tanta libertà perché lui
è un gatto.
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PURE UN
CANE VUOL MORIRE
Scorre il fiume l’acqua è chiara
sopra l’argine c’è un cane
solo triste un po’ affannato
guarda l’acqua e scuote il capo.
Qual pensiero lo trafigge?
Che cos’è che lo sconvolge?
Non può dirlo …ma nel fiume
vuol gettar la fedeltà.
Mugolando resta immoto
lungo l’argine del fiume …
Il padrone lo ha lasciato
tutto solo e abbandonato
Che tristezza e che dolore!!
E’ deluso e sta a soffrire
meglio scegliere il morire.
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COLOMBE E CAMPANE
Tante colombe accanto a un
campanile
volavano nel cielo spensierate
il loro nido stava sotto il
tetto
e lo scuoteva il suono di
campane.
Dapprima se ne stavano spaurite
credendo quei rintocchi
fastidiosi
ma col passar del tempo ogni
rintocco
divenne amico a ogni colomba
azzurra.
C’era il din don solenne del
campano
e il tocco argentino della
campanella
quello scandito funebre e
solenne
e l’altro martellante del
raduno.
Il lieto scampanio dell’allegria
faceva divertire ogni bambino.
Ciascuno di quei suoni un suo
messaggio
che le campane sapevano parlare
e le colombe le stavano a
ascoltare.
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PERCHE’ NON SIAMO
COME UCCELLI?
Ogni uccello su nel cielo
tiene allegro il buon Signore
col suo garrulo trillìo
canta e vola tutto il dì.
Per ognuno di quei canti
il buon Dio manda un sorriso
che s’irradia a tutto il mondo
coi suoi atti di bontà.
Non è vero che le genti
sono tutte indifferenti
ai problemi più cocenti
alle crude verità.
C’è chi aiuta i sofferenti
chi lenisce altrui dolori
questi sono gli atti buoni
che il Signore gradirà.
Siamo quindi tutti buoni
con l’esempio degli uccelli
dal suo regno su nel cielo
il Signor benedirà.
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IL PULCINO ZOPPO
Un pulcinetto zoppo
correva saltellando
e i suoi fratelli intanto
già stavano giocando.
Con la zampina storta
restava sempre indietro
e mentre lui soffriva
nessuno lo nutriva.
Tanto becchime d’oro
spargeva la massaia
ma al piccolo infelice
nessuno mai pensava.
Anche la mamma chioccia
con la sua gran nidiata
avendo un gran dafare
se ne dimenticava.
Il piccolo pulcino
col cuore suo intristito
soffriva nel vedersi
misero e mal nutrito.
Specchiatosi nell’acqua
limpida del catino
non resse più al dolore
e via…se ne fuggì.
La mamma chioccia allora
Parlò coi suoi pulcini:
“Su velti – disse loro-
trovate il fratellino
che lui così piccino
da solo non può stare
e certamente il lupo
se lo divorerà!”
tutti i pulcini insieme
si diedero da fare
e col loro pigolare
si diedero da fare.
Videro il fratellino
Sotto un gran pesco in fiore
e presto dalla mamma
lo indussero a tornare.
Bastò al pulcino zoppo
sentire il grande affetto
riprese gran coraggio
e al nido ritornò.
Ricominciò a mangiare
a correre giocare
e della zampetta storta
se ne dimenticò.
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LA SIRENA PAZZERELLA
Dentro il mare una sirena
fa coi bimbi l’altalena
con la sogliola combina
uno scherzo per l’ombrina.
Con la triglia e la murena
va trovar l’altre sirene
che son tutte sue sorelle
ma non sono pazzerelle.
Scivolando coi delfini
lei spaventa i lattarini
poi si esercita a tuffare
la sua coda in altomare
coi merluzzi e coi salmoni
fa nuotate e scivoloni
finché stanca di guizzare
si decide a riposare.
Però prima di dormire
canta canta a non finire
e si sa che il suo cantare
ogni uomo fa incantare.
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MERIGGIO IN FATTORIA
Sotto il cielo turchino
lavora il contadino
con gesto sobrio e lento
semina il suo frumento.
Nel nido è l’uccellino
il gatto nel giardino
il cane nel canile
e il gallo nell’ovile.
La mucca nella stalla
nell’orto la zucca gialla.
Il grano nel granaio
la chioccia nel pollaio
di quella dolce pace
ne gode ogni animale.
Meriggio in fattoria
tutto è pura armonia.
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IL TORRONE DEL
GATTO MAMMONE
E’arrivato il gattomammone
e ha portato un grosso torrone
lo ha donato a tutti i suoi
amici
ben sperando di farli felici.
Ma i suoi amici son tanti
fratelli
e son tutti pupazzi assai belli
però sono di pezza e pelliccia
e ad alcuni il nasino s’arriccia
che il torrone non sanno
gustare
perché è duro da sgranocchiare
e i pupazzi non hanno dentini
come tanti bambini piccini
cui il torrone fa un poco timore
pure se a loro piace il sapore
ma han paura di andar dal
dentista
e rifiutare torrone rattrista.
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RONDINE SMARRITA
Una rondine smarrita
sul balcone se ne sta
all’interno c’è un bambino
che la mamma più non ha.
“Rondinina non andare-
dice il bimbo- resta qua
sono solo senza mamma
fammi un po’ di compagnia
sai cantar la ninna nanna
che cantava mamma mia?”
E la rondine smarrita
ha capito quel piccino…
Pure lai non ha più nido…
ma ora ha un altro rondinino.
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IL PAVONE
Il pavone fa la ruota
gira e gira e si rimira
nello stagno trasparente
sotto gli occhi della gente.
Vanitoso e pettoruto
orgoglioso come un re
sembra dire a tutti quanti:
“Niuno è bello come me!”
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FILASTROCCA CASALINGA
La mia casa è piccolina
ma c’è il sole che l’indora
pochi mobili essenziali
ma puliti e lucidati.
Tre lettini un gran lettone
fra l’armadio e il cassettone
poi le sedie un tavolino
e in cucina il lavandino.
Sotto i pensili il fornello
tutto bianco quasi bello
sopra il frigo piccolino
le ramate e un pentolino.
La credenza nel tinello
e pei libri uno scaffale.
Poco spazio per passare
ma non v’è da disperare
La mia casa è sempre a posto
ci potremmo stare in otto
che c’è mamma a faticare
e da tutti si fa amare.
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IL TRADITORE
Fa le fusa salta dorme
sembra buono calmo dolce.
Va a passeggio sopra i tetti
torna mangia è soddisfatto.
Poi, d’un tratto il Traditore
per compenso ti da un graffio…
Con un fare da sornione
ti rivela d’esser…gatto.
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I BIMBI NON SONO
CAMBIATI
Per ogni bimbo c’è un uccellino
che vola lieto pel cielo
turchino
l’uccello canta il bimbo
ascolta
canzoni e favole come una volta.
I bimbi d’oggi son sempre uguali
com’eran quelli dei tempi andati
amano i nonni mamma e papà
né più né meno che quelli là.
Piccoli bimbi tutti carini
garruli e ingenui come uccellini
giocano cantano fanno dispetti…
Ma son bambini non sono
perfetti!
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LA CHIOCCIOLA
Per il bosco va pianino
senza mai fretta perché
porta seco la casina
ch’è pesante poverina.
Con le antenne sempre pronte
la sua strada non confonde
sotto terra si nasconde
se un pericolo la infonde
Chiocciolina chiocciolina
è piccina e assai carina
striscia sempre pian pianino
ed è lungo il suo cammino.
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UN FIORE
O UN N FRUTTO?
Sotto un albero sfiorito
nasce e muore un fiorellino
ha colore molto bello
e la forma di un ombrello.
Delle chiocciole è riparo
quando il tempo è brullo e gramo
pur se al bosco da colore
esso è un frutto e non un fiore
E’ pur buono e sostanzioso!
Ma per coglierlo a dovere
ci vuol gente di mestiere
e malefico sarà se a mangiarlo
è chi non sa.
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IL PETTIROSSO
Il pettirosso ha l’ale assai
leggere
dall’alto guarda il mondo ed è
felice.
Il suo trillar giocondo è in
ogni dove.
rallegra ogni campagna a
primavera
svolazza e si riposa di tra i
rami
Giulivo sempre senza gran
pensieri
gli basta di trovar degl’insettini
da portare nel nido
ai suoi piccini.
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LA NONNA E
LE BAMBINE
(Fatto di
cronaca)
Mentre calava il manto della
sera
La nonna con la mente un po’
annebbiata
Portava a spasso le sue
nipotine…
Scodinzolando le seguiva il
cane.
Samanta ed Eloisa piccoline
Con la nonnina andavano serene
E quella strada un po’ le
incuriosiva
Che andava in altro verso la
boscaglia.
Venne la notte e indi un nuovo
giorno
E più nessuno si vedeva intorno
La nonna più non si raccapezzava
Faceva freddo e Tom le
riscaldava.
La decisione poi la prese il
cane
Che lasciò sole a un tratto
bimbe e nonna
Correndo difilato giù al paese
Ritrovando la casa dei padroni.
Bastò vederlo per capire il
dramma
Ed un drappello lo seguì nel
bosco
Trovando bimbe e nonna assai
spaurite
Perché affamate e tutte
infreddolite.
Tutti alla fine furono felici
Di ritrovar sia nonna che
piccine
Che se non fosse stato per il
cane
Avrebbero rischiato di morire.
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MAMMA CHIOCCIA
La chioccia arruffata
a pollaio s’avvìa
in schiera serrata
c’è pur la nidiata.
L’odor della volpe
s sparge nell’aria
la madre prudente
la vuol riparar.
Da madre assai accorta
si guarda all’ingiro
passato il periglio
si torna nel sole
E vanno i pulcini
correndo sull’aia
e ognor pigolando
s’affidano a mamma.
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CRESCERE INSIEME
Crescono insieme due fratellini
fratello e sorella tanto carini.
Musiche favole e tanti dolcini
sono compagni dei due bambini.
La bimba ride sul seggiolone
mentre il fratello rincorre il
pallone
intanto mamma li sta a guardare
il babbo torna da lavorare.
Il tempo passa e pare volare
l’età dei bimbi cambia veloce
e i due fratelli fra mamma e
papà
vivono in grande serenità.
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LO ZAINETTO
Lo zainetto variopinto
è assai bello da vedere
e contiene nel suo interno
tutto il peso del sapere.
Son quaderni libri e diari
da riempire e da sfogliare
ma la cosa più importante
è che tutto è da imparare.
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IL COLTELLINO
Rapido incide e taglia
il coltellino amico
tenero il legno intaglia
e sagoma una figura.
Ma il bimbo che ci gioca
dovrà porvi attenzione
che appena volge il guardo
non è più tanto amico
che il sangue è pronto a
scorrere
da una profonda ferita.
Pertanto ogni piccino
non usi il coltellino
meglio giocare a palla
o con un bel trenino.
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LA …SCAPPATA
Avevo un a gattina
che mi voleva bene
e sempre ad ogni istante
attorno miagolava
Saltava a cuor contento
poi lieta rotolava
accanto a me e giocava.
Col suo ron ron felino
faceva le sue fusa
e mai non mi lasciava
persin quando mangiava.
Un giorno molto amaro
la gatta scappò via
per visitare il mondo
fuori di casa mia.
Credeva fosse facile
dare la caccia ai passeri
e vivere da sola
nel mondo nuovo e strano
che lei non conosceva.
Alfine sconsolata
rimase qualche giorno
sul tetto a digiunare
poi tutta infreddolita
contrita ed affamata
vista la porta aperta
in casa ritornò.
Nella sua cesta calda
dopo d’aver mangiato
s’acciambellò felice
e i passeri sognò.
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L’ORSO CHARLY
In cima agli alti pascoli
lassù verso il confine
c’è un’attrattiva insolita
che ogni turista attira.
Dentro una grossa gabbia
protetto dalle sbarre
mattina e sera è lì
il grande orso Charly.
Ci vanno comitive
e ancor nonni e bambini
lo vanno a salutare
facendolo giocare.
Ma alcuni giorni l’orso
non è di buonumore
e con la grossa bocca
produce gran rumore.
Si sente un tal frastuono
proprio simile al tuono
che a tutti fa temere
che il monte crollerà.
Però basta una mela
o altro da mangiare
per rabbonire a un tratto
il gigante/bestione.
Pari ad ogni altro essere
vuol essere nutrito
che quando è indebolito
non sa tenersi su.
Perciò cari piccini
se vi recate lì
portate chicche e mele
al grande orso Charly.
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PREMIO DI BONTA’
Tiziana dolce bimba piccolina
sembri già saggia come una
donnina
che tutto fai filar con le
manine
sia cose grande che altre più
piccine.
attivamente svolgi ogni tuo
ruolo
di studio e di lavoro in egual
modo
sei ancor bambina ma dimostri a
tutti
che il mondo sforna ognor animi
retti.
Ciò che tu fai ritieni tuo
dovere
perché svolgi ogni cosa con
piacere.
Per questo il Premio Grande di
Bontà
lo hai ricevuto con semplicità
anche chi pensa che per te sia
un gioco
ama in segreto assomigliarti un
poco.
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IL DOLCE BAMBINO
A Natale c’è un Bambino
che sta solo poverino
è Gesù quel piccolino
che vuol bene a ogni piccino.
Oh! Che bimbo dolce e caro
è Gesù da tutti amato
biondo roseo e profumato
dall’amore fu creato.
Solo sta nella capanna
e lo veglia la sua mamma
nel suo cuore v’è una fiamma
tutti a Lui cantano Osanna!
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GIGINO INEDUCATO
E’ Gigino un bel maschietto
ma dal fare non perfetto:
non sa stare a tavolino
che lui intinge il suo nasino
fino dentro il suo bicchiere
quando che incomincia a bere.
Rumoreggia con il brodo
scoccia forte l’uovo sodo
parla con la bocca piena
e si gratta poi la schiena
ficca il dito nel nasetto
e non usa il fazzoletto.
Poi si slaccia le scarpette
per alzare le calzette
tira sassi ai cagnolini
e con la fionda agli uccellini
scarabocchia sul quaderno
ed a scuola mai sta fermo
disturbando tutti quanti
ma anche gli altri non son santi
ed avviene un putiferio…
Questo a scuola non è serio!
E Gigino ineducato
da nessuno vien lodato
che un ragazzo impertinente
vien scansato dalla gente.
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ROSETTA …BUGIARDINA
Rosetta è una bambina birichina
Che sempre disperar fa la
mammina
Perchè s’inventa un sacco di
bugie
E vien sgridata persino dalle
zie.
Dice che il gatto è andato
sotto un treno
Nel mentre il cane l’hanno
avvelenato
Che l’acqua ha straripato fuor
del fiume
E tutte l’oche son morte
affogate.
S’inventa cose assurde e
inesistenti
Spaventando così tutti i
presenti
E quando il babbo chiede di
spiegare
Lei dice che l’ha fatto per
giocare.
Ma quando sfregando un piccolo
cerino
Le prese fuoco tutto il
vestitino
E lei gridò per tutto il
vicinato
“Aiuto aiuto ho l’abito
incendiato!”
Nessuno credette a quella
bugiardina
che si salvò buttandosi in
piscina.
Quell’esperienza tanto la
spaventò
che da quel
giorno…SINCERA diventò.
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IL PANINO
Ogni piccino si reca all’asilo
recando seco il suo panierino
tutto ordinato in maniera
perfetta
col bicchierino cucchiaio e
salvietta.
Allorché trilla la campanina
nell’intervallo della mattina
soltanto allora si scarta il
panino
che sta ben avvolto nel
panierino.
Ogni piccino lo addenta contento
sempre sorpreso da quel che c’è
dentro.
lo mangia rapido e soddisfatto
e di sicuro non pensa affatto
a chi con amore glielo ha
preparato …
Quel bel panino è un diritto
privato!
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DUE FIORI
Vanno per mano due sorelline
che sono bimbe tanto carine
hanno sul viso un sorrisino
e salutano tutti con un inchino.
Sono educate, garbate e
graziose
e si contentano di poche cose
recano a mamma sempre dei fiori
e come fiori rallegrano i cuori.
La tenerezza che sanno dare
di sacrifici san ripagare.
Se sono tranquille o fanno
disastri
pei genitori sono degli astri
e il loro abbraccio puro e
sincero
racchiude le gioie del mondo
intero.
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SCUOLA MATERNA
Come un nido di uccellini
è la scuola dei piccini
passerotti senza piume
han bisogno di bontà
protezione assidue cure
tenerezza calma quiete
girotondi spensierati
giuochi allegri e divertenti.
Sono pronte le assistenti
e presenti ogni minuto
ogni bimbo già lo sa:-
In quel nido è sempre lieto
può saltare recitare
disegnare e riposare
e le care Signorine
sembran mamme giudiziose
preparate e coscienziose.
e le mamme quelle vere
son tranquille a lavorare
e si possono fidare.
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GIOCHI DI BIMBI
Come giocano i bimbi fra loro
è una gioia poterli guardare
si rincorrono allegri e felici
che la vita è una festa per
loro.
Ma d’un tratto il più piccolo
cade.
Che dolore! Ha battuto un
ginocchio.
Dalla mamma lui corre sgomento…
quelle braccia lo san
consolare
basta un bacio ed alcune parole
e il figlietto si scorda il
dolore.
Sei un ometto! Non piangere -
dice
poi lo abbraccia baciandolo
lieve.
Lui non sente più male e felice
se ne stacca e ritorna a
giocare.
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LA MIA FATINA
La cara mia fatina è una
bambina
che nel parlare esprime
sentimento.
Declama versi con profondo
accento
e le poesie che fanno meditare.
Ma quando la tristezza ha il
sopravvento
sa come fugare la lacrima
dolente
con una risata improvvisa e
consolante.
La mia fatina è pronta e
intelligente
e conquistare sa tutta la gente.
Mi congratulo con la mamma e col
papà
che han dato vita a tal soavità
poiché con quelle doti naturali
avrà soddisfazioni a non
finire.
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