Cantar la vita

mappa

 

CANTAR LA VITA - DELUSIONI E SPERANZE - EVOCAZIONE - LA VITA  VA  COSI - IL FIORELLINO  GIALLO - PROFUMO DI PASQUA - FIORI  NASCOSTI
SOLE E LUNA - VEGLIARDA MADRE - SALOTTO  ANTICO - MENO E PIU’ - DIPANANDO LA MATASSA - SEMPRE - STALATTITI  E  STALAGMITI - L’APE E IL VENTO - LA  TORTA  DELLA  FELICITA’ - GRAZIE FIORI - VIVA   L’ARTE - IL MONDO E’ DI TUTTI - LUCE  NUOVA


MAMMA  FATA

 

 Mamma tutto sei stata

Pel mio cuore

E ancora mi proteggi

A tutte l’ore

 

Ogni tuo insegnamento

È sì prezioso

Che dimenticarlo

Certo io non oso.

 

La casa fai brillare

Con fatica

Pertanto non sei serva

Ma regina.

 

Ringrazio il cielo

D’averti a me donata

E guardo sempre a te

Mia buona Fata.

 

 

CANTAR LA VITA

 

 Siccome Ariosto

Vò cantar la  vita

Ch’è bella quando

il core è innamorato

 

ma allor che il duolo

poi l’avrà colpito

nulla più lega il corpo

al suol natìo.

 

Non v ‘ha niuna parola

O tenerezza

Che possa ancora

Offrire una carezza.

 

Ombre funeste

Sorgono a ferire

E l’anima ne soffre

E al cielo vuol salire.

 

Ma la speranza

Riprende il sopravvento

Si canta alla vita

E il  cor sarà contento.


 

 

 

DELUSIONI E SPERANZE

 

 Giovane  a passo ardito

Avanza  l’anno nuovo

Progetta nuove imprese

Da mettere in cantiere.

 

Vuol rivoltare il  mondo

Per fare sbalordire

Chi curioso  l’attende

Tra  b brindisi e mattane.

 

Lo segue  l’anno vecchio

Che arranca stanco e muto

Lasciandosi alle spalle

Quel che non ha concluso.

 

Invidia il giovanetto

Che arriva in allegria

Con grandi sogni e speme

E troppa spavalderia.

 

altrettante speranze

aveva in petto il vecchio

soltanto un anno fa

 

ma poi per coronarle

trovò difficoltà…

purtroppo a questo mondo

 

la vita cos’ va

e amare delusioni

reca a chi se ne va.

 

 

 

EVOCAZIONE

 

 Fragrante giglio

Fiore immacolato

T’accosto alla memoria

Mia più care

Una memoria dolorosa

E amata

Una radice che giammai

Scolora.

 

Da sempre il tuo profumo

Celestiale

Purifica la mente

Ed i pensieri .

E’un tuffo in una polla

Di sorgente

Che riconduce verso

Una via chiara

 

Donandomi più forza

E più calore

Perché mia Madre

Sento viva accanto al fiore

E mi sta accanto

Col suo immenso amore.

 

 

 

LA VITA  VA  COSI

 

 La  vita va così

È solo un sopravvivere!

Si sfogliano le ore

Si perdono le mete

E ciò che s’è  smarrito

Non si ritrova più.

 

La vita va così

E spesso è duro vivere!

Si sfumano gli amori

Si scordano gli allori

Gl’impulsi giovanili

Non vi saranno più.

 

La vita va così

Però ha permesso vivere!

Seppur qualcosa ha dato

Non tutto avrà appagato

V’è solo   del rimpianto

Per  ciò che senza scampo

 

Non troveremo più.

La vita va così

E il tempo fugge via

Ed anche un’altra vita

Forse sarà così.

 

 

 

IL FIORELLINO  GIALLO

 

 Un fiore giallo semplice e carino

Non fu divelto tra i fiori d’un giardino

Ma fu spiccato dal ciglio d’una siepe

Mentre ondeggiava al vento fra le crepe.

 

Quel fior di campo solitario e mesto

Giunse come sollievo  a un triste cuore

E lo rasserenò d’ogni cupezza.

Scacciandone ogni sorta di tristezza.

 

Poi posto avanti un quadro tanto amato

Divenne  messaggio d’ imperituro amore

Spazzando dal presente ogni dolore.

 

Contento di quel compito assegnato

Il  fiore si sentì fiero ed onorato

E quasi quasi un po’ glorificato.


 

 

PROFUMO DI PASQUA

 

Di viole e fresie

L’aria è profumata

E da un annuncio:

Pasqua è ritornata!

 

Ciascuno ha urgenza

D’una pia preghiera

Che dia più senso

Ad una vita vera.

 

Nuovo vigore

E rinnovata fede!

Questo è l’auspicio

 

Per lottare ancora

E l’esistenza di nuovo

Si colora.

 

 

 

FIORI  NASCOSTI

 

 Esistono dei luoghi  un po’ appartati

Che sembrano giardini desolati

Perché non hanno fiori appariscenti.

 

Ben altri sono i fiori ivi racchiusi

Non han colori né profumi arcani

Che sappiano attirare le attenzioni.

 

Quei fiori son bambini sfortunati

Che vivono per legge di esistenza

E spesso macilenti e trascurati

 

Da questa società bieca e inumana.

Che ha poche mani sollecite e devote

e senso di pietà non ne ha alcuna.

 

Soccombono quei Fiori senz’amore

Fra grande solitudine di ore.

Mentre necessità ne hanno tante!

 

Ma ciò che manca loro è del calore

Che umanamente riempia pancia e cuore.


 

 

 

SOLE E LUNA

 

 Potente  caldo Sole

Sorgendo vai a svegliare

Tutta l’umana gente

Che amerebbe poltrire.

 

Col tuo splendore scopri

Pur ciò ch’è da coprire

Perché vuol far vedere

Le amare verità.

 

La tua compagna Luna

Sa esser più discreta

Per questo è ricercata

Da chi ama l’oscurità.

 

Lei copre ogni bruttura

col manto suo argentato

e illude ogni poeta

che quella è la realtà.

 

 


VEGLIARDA MADRE

 

Vegliarda madre quante n’ha passate!

Pei figli quante pene ha sopportate

E pur son tutti laboriosi e buoni.

Ma su di loro   quanti mai problemi!

        Sempre per loro preci assai accorate

        Diuturnamente al cielo lei ha innalzate

        Mentre le chiome  brune son sbiancate

        E il tempo ch’è trascorso l’ha delusa.

Nessuno è accanto  a questa madre stanca.

Il  calendario segna l’otto maggio!

Mamma sospira e il ciel resta a guardare

Stringendo la scialletta sopra al seno.

         Ha freddo  è sola …neppure vuol mangiare.

        Che importa agli altri se sta tanto a penare?

        Giunge le mani in gesto di preghiera…

         S’ancor potesse  quanto vorrei be dare

Alle sue creature che son lontane.

Ma un trillo prolungato la solleva…

E’ il campanello e par voglia cantare :

Drin  drin     drin  drin …..drin …drin

         Or guarda l’uscio  quasi a indovinare

         Però rapidamente non può aprire

         E pur vorrebbe correre…volare.

         Indugia ancor col passo strascicato

E apre l’uscio quasi senza fiato.

Oh mamma! Siamo giunti tutt’insieme

Per dirti  che ti vogliamo tanto bene

E festeggiarti come da bambini. 

          Mamma è sommersa  da tanti baci e doni

          Ed è inebriata da un gran fascio di fiori…

          Lei fra quei fiori affonda tutto il viso

          E gli occhi lacrimanti volge al riso.

 

 


SALOTTO  ANTICO

 

 Nella penombra della casa quieta

Spicca il salotto della mobilia antica:

alla parete lunga un bel divano

che dalle immense poltrone è sovrastato.

 

Di lato la consolle e la specchiera

Rimanda liete le immagini dei fiori

Che sembran palpitare su quei quadri

Che fanno bella mostra alle pareti.

 

Sopra il carrello chicchere arabescate

Son pronte a offrire bevande saporose

Oppure buon  caffè  aromatizzato.

 

Lo stesso drappo pesante damascato

Ricopre le poltrone e il divano.

Qualche ricordo sta lì dimenticato?

 

Invece no!  Nulla sì è mai scordato!

Riemergono dall’ombra del passato

Ed i motteggi e le tante risate

 

Di piccole fanciulle che son state

Di quel salotto le presenze amate.

Salotto antico chiuso nel torpore

 

Intatti serbi gli echi del passato.

 

 


MENO E PIU’

 

Missili che solcate

I grandi cieli

Dove il terreno sguardo

Non perviene

Perché non tralasciate

Quelle prove

Ch’hanno sapore

Di temerarietà ?

 

L’angoscia che lasciate

In ogni scia

Non sa dar pace

A questa umanità

Che anela solo

Pace e libertà.

 

L’immane sforzo

Che voi richiedete

Di capitali  studi

Ed energie

Sarebbero bastanti

Sulla terra

Per dare pane e case

A chi non l’ha.

 

 


DIPANANDO LA MATASSA

 

 Dipanando la matassa

Va spaziando il mio pensiero

Sul problema che l’assilla

Non trovando soluzione.

 

Così mentre il filo gira

Da ogni nodo si discioglie

Poi disteso dalla mano

Sul gomitolo si avvolge.

 

Nel frattempo anche la mente

Si scatena dagl’impacci

E pian piano si delinea

Una chiara soluzione.

 

Il relax  che più distende

Si ritrova nell’azione

Mentre l’ozio esagerato

Rende l’animo irritato

 

Per quel tempo inconcludente

Che si perde inutilmente.

Dipanare è un gesto antico

 

Che fa pure meditare…

Dipanando la matassa

Si dipana anche l’umore.

 

 


SEMPRE

 

 L’ amore inebria

il cuore d’un poeta

che va sognando

limpidi ruscelli

 

con coppie innamorate

sulle sponde

dimentichi del mondo

circostante.

 

Immagina le frasi

Appassionate

Scambiate a  mezza  voce

Dagli amanti.

 

Da secoli le stesse

Sempre quelle,

Però la più avvincente

 

Ed eloquente

Che rende più sicura

L’intenzione e sa irretire

 

L’ingenuo che ci crede

Dice: Sempre!

 

 


STALATTITI  E  STALAGMITI

 

 Gocce d’acqua misteriose

Silenziose eternamente

Solitarie vi arrestate

Nell’istante  che gelate.

 

Capitelli   altari   fiori

Ed immagini  irreali

Son dal gelo elaborate

In visioni favolose.

 

Gran castelli arabescati

Trine   frange   inargentate

Giochi d’acque iridescenti

Eternati negli anfratti

 

Rimanete a dimostrare

Che istintiva la natura

Senza tanti insegnamenti

È’dell’Arte ognor maestra

 

E con pochi materiali

Che ha a sua disposizione

Crea scenari sì avvincenti

Che per sempre dureranno.

 

 


L’APE E IL VENTO

 

 La giornata è ventosa

Par buia anche l’aurora

Un’pe ha scelto un fiore

Pel c convegno d’amore

E dondola serena

Facendo l’altalena.

 

Ma il vento la discaccia

Con la sua mano diaccia

Alché  essa sospirosa

Mormora qualche cosa

Ma il vento prepotente

Non vuol sentire niente.

 

E l’ape tormentosa

Aggiunge un’altra cosa:

“Non essere indiscreto

Soffiando così forte

Complichi la mia sorte

E disperdi il grande amore

 

Ch’è nato in questo fiore.

Non esser disumano

Vattene più lontano.”

E il vento si fa lieve

Per quella luna di miele.

 

 


LA  TORTA  DELLA  FELICITA’

 

 Confeziono una gran torta

Dolce dolce  lesta< lesta

Per offrirla con amore

Agli amici del mio cuore.

       Ogni essere del mondo

       La può fare a cuor giocondo

       Che io vado ad elencare

       come s’ha da preparare.

Predisporre in parti eguali

Ingredienti elementari

Che non costano un quattrino

Ed ognuno ha già vicino.

 

Per suscitare un’ottima impressione

Educazione  rispetto comprensione

Dolcificando con serena gentilezza

Che ne farà una vera squisitezza.

       Amalgamare c on essenza d’altruismo

       Togliendoci ogni voglia d’arrivismo

       Tenere pronta una teglia fatta a cuore

       Versarvi tutto  e porre a gran calore.

Appena pronta mettere in credenza

Per preservarla dalla maldicenza

Infine offrirla con generosità

sul piatto d’oro della sincerità.

        Se non vi si mescoleranno

        Invidia e gelosia

        Sarà la torta migliore che ci sia.

 

 

 

GRAZIE FIORI

 

 Fiori che sempre

Siete da tutti amati

E coltivati con cure

Più appropriate

Profumi e colori

Ognor ci prodigate

E le brutture del mondo

Alleggerite.

 

Turgide rose

E candide camelie

Narcisi solitari e tulipani

Senza soffrire per quanto

L’uomo sfiora

Il giorno più snervante

Rallegrate.

 

Con le magiche virtù

Che possedete

Talvolta la salute ridonate

Per tutto questo

Amici vi mostrate

Verso l’umanità

che rallegrate.


 

 

VIVA   L’ARTE

 

 Viva l’Arte! M’hai detto con calore

E ho sentito connubio  d’ideali

Perché in fondo pittura e poesia

Compongono un impasto di armonia.

 

Il fluido d’Arte che dal cor sprigiona

Appaga sempre l’anima sincera

Che ama il mondo per le sue prodezze

E la natura per le sue bellezze.

 

Io scrivo! E nel far ciò sempre m’avvedo

Che è il sapere quello che mi chiedo.

Tu dai la tinta che giammai svanisce

A questa terra che vieppiù intristisce.

 

I miei pensieri un dì c consoleranno

Dei tgristi cuori che poco o nulla avranno .

Tu coi tuoi toni variegati e caldi

 

Mostri  le cose che altri ammireranno.

La nostra Arte sta tutta quanta qua

Dare dolcezza a chi ci estimerà.

 

 

 

IL MONDO E’ DI TUTTI

 

 La terra è un pianeta multiforme e vasto

E vi è lo spazio per ogni cultura e gusto.

Eppure manca sazio e libertà

Per una parte dell’umanità.

 

Perché non v’è lo sforzo a ricordare

Di quei che furon costretti ad emigrare?

Le nostre genti che vi furono costrette

Pur lavorando si ritrovò in manette

 

Soltanto per invidia e incomprensione

O per qualche malvagia insinuazione

E quante sofferenze e vili strali

Vi furono in terre straniere inospitali

 

Perché non allargare il nostro cuore

Ai tanti fratelli dalle vite amare?

Se fossero trattati con più amore

Si comporterebbe cero con più onore.

 

Non metterebbero in atto  la violenza

Con azioni abnormi vicine alla demenza.

Da ricordare che il mondo fu creato

Per ospitare chiunque vi sia nato.

 

Si lavori perciò fraternamente

Per un futuro per tutti più clemente

Donando almeno quella serenità

Primo traguardo della civiltà.

 

 

 

LUCE  NUOVA

 

 Son belli i fiori  le montagne  i mari

E i cuccioli di tutti gli animali

Ed il Creato fatto  per  gioire

Ancor più bello senza taluni mali.

 

Cos’hanno in mente i distruttori occulti

Che delle atrocità ne fanno i culti

Disseminando  morte in ogni dove?

Non hanno genitori    figli   spose?

 

Dov’è la luce adatta a illuminare

Le menti ottuse che non san vedere

Lo scempio creato un dì dal nucleare?

 

Questa la pura e semplice realtà!

Ogni ritaglio di radioattività

Alterazioni ovunque porterà

 

E ogni abitante e cultura perirà

E sarà tardi quando l’intelletto

Assorbirà quest’ultimo concetto.