ITALIA
Italia sei grande nel bene e nel male!
Ti
popola ovunque la gente cordiale
Che
semina i campi radiosi e fecondi.
La
gente che soffre e che tacita aspetta.
Che
ha mente geniale e che sa lavorare
Poeti e artigiani son tutti tuoi figli
E
adesso per loro distruggi gli artigli
Di
tanta violenza che oltraggia e avvilisce.
Ritorna com'eri ! Oh Italia possente!
Riforma i sentieri più fulgidi e fieri
Che
secoli addietro già furono amati
E
gli avi d'un tempo saranno onorati.
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DISPERATO SUD
Ancora
una volta la terra ha tremato
Il
sisma ruggente che spezza e travolge
Si è
rivelato …e tutto ha annullato.
Sui
cumuli inerti di sassi e ruine
Non
restano altro che lacrime e croci
Con
l'eco dolente di amatissime voci.
Dinanzi
a memorie di templi di case
Di
strade e sentieri…la mente vacilla
Il
cuore non regge e il corpo si arrende.
Perché?
Si domanda il superstite immoto
E
sgomento si chiede: a che prò le fatiche
Diuturne e snervanti di povere vite?
Ciascuno si prodiga a fare…a scavare
Con
l'unghie dolenti e l'anima afflitta
I
miseri resti di tanti innocenti
Che
sono volati …lassù come Santi
D'intorno squallori delirii tragedie
E
flebile giunge un lamento lontano:
Chi
piange? …Chi chiama?…
Più
presto!…Più presto!…
Il
tempo non conta ma vale sperare.
pur
contro il destino che annulla
E
disperde le vane speranze
Nel
livido albore di aurore diacciate.
S'invoca la fine che allevia i dolori!
Funesto
novembre tu questo hai portato
Nei
luoghi più belli del Sud disperato!
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TORRE DEL LAGO
Clima lacustre che ispirò Puccini
Poiché con vena italica e geniale
Seppe trasfonder in nota musicale
Ogni sentire oltre i suoi confini.
Gli
accordi si snodavano d'incanto
E
diveniva sempre un dolce canto
Che
sulla distesa chiara si librava
E
in ogni selva e canneto s'insinuava.
Romanze e barcarole in dolci accenti
Nati dai più profondi sentimenti
Cantavano le gesta amore e morte
Di
eroi attanagliati dalla sorte.
Torna ascoltando la malia del suolo
Qual fosse panacèa per ogni duolo
Sia
nel vespero sereno che all'aurora
Intridendo nell'anima ogni fòla.
Tornano melodie struggenti
Mai
scordate:…
"Oh! Dolci baci …
Oh!
Languide carezze"…
Tra
l'odore di muschio bacche e lichene
Ogni Eroina in riva al Lago viene
Assaporando assorta l'estasi divina
Che
reca il lago fra musica e poesia.
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PISA E LA SUA TORRE
Tu
fosti detta: Vituperio genti
Ma
la tua gloria è nata da più fonti
e
in ogni fase italica... presente
e
ghibellina fosti avversa a Dante.
Ma
ciò non ti servì per eclissarti
e
grandi artisti vi lasciaro impronte.
Lo
"Stil Pisano" fu copiato e amato
e
ancora adesso viene contemplato
Il
Duomo, il Battistero e Tor Pendente
conservano quel fascino che attrae
e
porta all'attenzione di quell'Arte
che
ti fece romana avanti Cristo
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MAGIA NAPOLETANA
Napoli desta incanto e simpatia,
con
la cordialità che a tutti ispira,
il
suo folclore schietto e prorompente
conquista e sa allegrare tanta gente.
Vomero, Piedigrotta, Mergellina
Il
Porto, Marechiaro, Santa Lucia
Son
nomi popolari e conosciuti
Che
mille canzoni dolci e appassionate
Hanno portato in giro e immortalati.
Quanti poeti sommi o sconosciuti
In
ogni fibra del cor l'hanno sentita
Quella creativa magìa napoletana?
Con
le sue donne volitive e seducenti
Coi
suoi profondi e carnali sentimenti.
Con
le marine e gli echi d'oltremare
In
ogni tempo hanno insegnato a amare
A
chi viè giunto sia pure per diporto
E
che l'ha eletto a suo sicuro porto.
La
vena di chi l'ha descritta e l'ha cantata
Ha
reso felice chi l'ha sempre amata
Donando amore e merito e decoro
A
Napoli splendente come l'oro.
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I BRONZI DI RIACE
Giacquero a Riace i due gagliardi eroi
A
lungo soli nei fondali anfratti
Per
secoli restarono a sognarvi
Le
loro giostre nei mortal cimenti.
Alfine un giorno ritornati a luce
L'italiche contrade han ripercorse
Fra
stupefatti e singolari omaggi.
Non
inneggianti certo alle battaglie!
Dei
bronzei eroi le membra assai perfette
Sanno destare ancordesii muliebri
Seppure fusi in statue con scudi ed elmi.
Ma
scudi ed elmi sono ormai spariti
Assecondando brame più private
Che
non tengono conto delle glorie
Gli
eroi immortali stanno a ricordare
Che
ben legano assieme forza e ardire
Fierezza e nobiltà di lineamenti
E
se beltà è compagna alla tenzone
In
ogni protagonista vi è la perfezione.
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BOLOGNA
Dottrina e gastronomia
La
calda Bologna che ha sempre insegnato
E
nelle dottrine ha tutto impegnato
Sa
pure godere di gran conversari
Con
cura allestiti per gli anniversari.
Conosce i suoi piatti copiosi di salse
Che
danno ristoro nutrendo assai bene
Chi
sa lavorare e sa pure mangiare
E
poi nelle danze alfine si sfrena.
Si
critica spesso cotanta allegria
Ma
è bello scacciare la malinconia
Che
il mondo ci reca coi falsi ideali
E
il modo facile per dare allegria
È
quell'intervallo di sana euforia
Attorno a una tavola che può dare il via
Ad
un girotondo di allegre risate
Fra grate mangiate e ardite bevute.
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SIENA DEL PALIO
Siena città toscana dei tre Colli
ha
avuto genti savie e pure folli.
Con
l'atmosfera dolce del panforte
impose del rispetto pure a corte
sia
quella Viscontea che Petrucciana.
Ancora la sua terra è assai apprezzata
perché per la pittura viene usata
e
l'allegria delle sue Contrade
resta nel Palio in cui disputa a sorte
l'orgoglio del fantino e del cavallo
che
spesso però genera furore
nella contrada che non si è fatta onore.
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GENTE D'ABRUZZO FORTE
E GENTILE
Gente d'Abruzzo
Del
mare oppur de' monti
Par
racchiudere in sé
Albe e tramonti.
Nel
dire è franca
E
col piglio dritto e onesto
Sa
superar comunque
Il
dì funesto.
Con
dignità severa
Alacremente
Pone nell'opra la forza
E
pur la mente.
Con
dolcezze nascoste
Sa
donare
Pur
quando sembra
Che
non sappia amare.
Non
cerca lodi
Ma
l'ipocrisia
Se
un dì s'affaccia
Sa
spazzarla via.
La
sua amicizia
La
dona con prudenza
Ma
quando la trova
Non
può più starne senza.
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GENOVA DELLA LANTERNA
Contraddittoria e millenaria Zena
Severa e grande eppure assai modesta
Possiede gente in gamba e intelligente
Che
si distingue ma fa l'indifferente.
La
parsimonia è sempre il suo movente
E
ciò la fa innalzare assai sovente
Perché allargando la tela come un ragno
Saprà trovar la strada del guadagno.
Città stupenda simmetrica geniale
Che
sale e scende dall'alto fino al mare
E
la Lanterna illumina ogni sera.
Per
chi sta in moto e chi sta a navigare
Quello è il suo punto fermo da guardare
E
la Superba sta sempre lì a aspettare.
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SICILIA ARDENTE
Sicilia ardente
Terra di passione
Fatta di fuoco
E
intrisa di rancore.
Tu
che fai parte
Dell'Italia intera
Dai
vita a gente
allegra eppure austera.
In
ogni porto
Ove
giungono i tuoi figli
Mai
si lasciano sgominare
Dai
perigli.
Ed
anche il mare
Che
l'Isola circonda
Porta pel mondo
Il
canto come un'onda
E
su quel canto
Va
l'eco di amori
Assieme alle leggende
Dei
Pupari.
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SOLE SUI FIORI DI ROMA
Sopra i terrazzi
È
sorto il primo sole
Baciando vasi
Colmi di rugiada.
Giunta è la primavera
E
il suo tepore
Discioglie vecchie membra
Intorpidite.
Sui
rossi tetti
Scintillanti al sole
Si
posano gli uccelli
Mattinieri.
Tutta la vecchia Roma
Addormentata
S'è
già svegliata
Al
magico richiamo.
Fiori d'ogni colore
D'ogni specie
E
sopra alto brilla
Ardente il sole.
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LA CONCA D'ORO
Il
golfo di Palermo è un gran teatro
Che
abbraccia tutta l'isola ed incanta:
zagara e fichi d'india tutt'attorno
danno alla Conca il classico contorno.
Quante anime anelanti di bellezze
Sono attirate da simili grandezze!
Quant'altre civiltà ivi sbarcate
Le
loro costumanze hanno lasciate?
Nei
secoli i ricordi son precisi
Si
ritrovano in manufatti e stili
Storie e leggende hanno fatto presa
Lungo un cammino che fu di lunga ascesa.
La
sua natura indomita è apprezzata
Per
ogni vicenda anche romanzata:
amori e gelosie rancori ed odio
per
ogni fatto è sorto un repertorio.
Pure nell'amicizia e nell'ospitalità
Sa
dimostrare la sua regalità.
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CIRELLA DI DIAMANTE
Aria serena e libertà tranquilla
Fan
di Cirella una spiaggia
Sana e bella
Che
ogni viaggiatore induce a amare
Nel
mentre s'incanta
E
resta a meditare.
Quell'isolotto a fronte la scogliera
Stagliato all'orizzonte
Fa
pensare
Che
il bacio delle onde
ognora attende
mentre il mistero tacito
diffonde.
E
il culto dé morti del LAOS
si
riaccende!
Siccome i Miti amati e tramandati
Eguali sia a Cirella che a Diamante
Che
nella Grecia Magna sono sorti..
Antica terra di pastori e Eroi
Che
Roma vittoriosa sottomise
Lasciando teco il mare Faro e Luce.
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AMALFI CITTA' MARINARA
Fra
le città costiere sorge Amalfi
Coi
suoi ricordi storici più belli
Del
tempo in cui gloriosa e rispettata
Impose il suo Diritto Marinaro.
Sta
Flavio Gioia nocchiero insuperato
A
fronte al mare conosciuto e amato
S'erge superbo sopra al monumento
Quasi a protegger l'acqua da ogni evento.
E
par che dica con solenne gesto:
Oh!
Amalfi dolce patria del mio core
Tu
sei rimasta così suggestiva
Che
ancora sei pel mondo calamita.
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ASSISI DELLA PACE
Assisi mesta Assisi francescana
Paese di preghiera e di perdono!
Ispirasti santi d'ogni Terra…
Ancora ispiri e sai acquietare i duoli.
I
canti tuoi sì mistici e eloquenti
Sanno donar conforto e rincorare.
Tu
sola brilli ancora come un faro
Da
cui sprigiona il più caldo richiamo.
In
te si sono accese le speranza
che
Pace si concluda sui tuoi altari
ove
col quotidiano salmodiare
proviene a tutti un vivo incitamento
concretizzato in questo ammonimento:
"chi vive bene è chi opera e lavora
ed
ogni tanto sosta per pregare
anche per quelli che non sanno amare!"
Se
tutta l'umanità si saprà unire
Senza farsi alienare da passioni
E
stretta solo in pia corale prece
Sarà da sola l'artefice di pace.
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RAVELLO E' UN INCANTO
L'edera tappezza il muro d'ogni villa
Incastonata al pari d'un gioiello
Nella vallata ariosa e verdeggiante
Distesa sopra al mare spumeggiante.
Alla Liguria la splendida Ravello
Dona prestigio con quel c'ha di più bello:
tramonti intensi incendi all'orizzonte
facendo luccicar specchi e tornanti.
Splendenti fiori dai vividi colori
Che
vanno a incorniciar finestre e aiuole.
L'eterno incanto che incatena e attrae
Lo
seppero cantar tutti i suoi Vate
E
sulla scia di quel fascino arcano
Fra
mare e cielo fiorirono gli amori
Di
artisti insigni che la scelsero a dimora.
D'essi Ravello… ne è orgogliosa ancora.
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SARDEGNA
Terra isolana aspra ed assolata
Sempre contesa dai conquistatori
Odiata e amata in egual misura.
Costanza orgoglio e puri sentimenti
Racchiudi nel tuo cuore di diamante
Possiede spiagge d'oro e monti infidi
Lande deserte e acque verd'azzurre
Che
da millenni circondano i Nuraghi
Creati da possenti civiltà sepolte.
Antica terra rigida e tenace
Che
forgi l'esistenze più robuste
Costringi a volte a volgerti le spalle
A
tanta gente austera e laboriosa
Che
a vivere di poco è sempre adusa
E
che se emigra resterà dolente.
È
amica vera la gente di Sardegna
Che
del rispetto antico è sempre degna.
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PIETRE ROMANE
Pietre vecchie e solenni
Riportate alla mente
Le
genti probe e sagge
Vissute anticamente.
Le
forze che trapelano
Da
rocche e da muraglie
Illustrano un passato
Grandioso e illuminante.
Tutta quella possenza
Ci
sovrasta davvero
E
schiaccia il nostro orgoglio
Riportandolo a zero.
Dei
ruderi che restano
Sia
pur solo a memento
Vale assai più di noi
Un
misero frammento.
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CALABRIA
Calabra terra che rechi i tuoi richiami
Pur
con messaggi ermetici e nascosti
che
la tua gente poco ciarliera e schiva
non
ama certo farsi compatire.
Radici antiche sai recare altrove
E
vi trapianti ognor usi e costumi
Parlando di leggende e di fatture
Ed
ogni fantasia sembra verace.
Dei
pascoli e dei boschi sempreverdi
Narrare sai fatiche e sofferenze
Del
mare immenso con le sue scogliere
Racconti le leggende marinare.
Non
si contamina la Calabria in fiore
Coi
suoi filari di fichi e di nocciole
L'ossigeno sovrasta ogni tossina
Sia
in entroterra che sulla marina.
Odor di cedro e di mille zagare
Imprime un marchio
da
non più scordare.
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CUPRA MARITTIMA
della Malacologia
San
racchiudere i segreti del mare
Le
conchiglie che fanno sognare
Che
raccoglie il bambino felice
E
l'esperto che sa quel che dice.
Ed
ogni anno una Mostra allestita
È
da un mucchio di gente gradita
Proprio là in quella Cupra Marittima
Dove ogni estasi e quasi legittima.
E
quest' hobby ch'esalta e nobilita
La
fantastica ricerca facilita
Ed
ognuna vorrebbe per sé
La
più bella conchiglia che c'è.
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LA FONTE DEL FICO IN
SABINA
Murmure d'acqua
Che
nasce dalla terra
Da
una sorgente antica
E
benedetta
Che
un vecchio fico
Protegge a braccia
Aperte.
Fra crepe e sassi la fonte
È
quasi ascosa
Ma
è tramandata
Per
le sue virtù.
Conosce soste di viandanti
Erranti e casti baci
Della gioventù.
Eterna se ne sta fra erba e rovi
Ed
offre fresco e pace
Ad
ogni età.
Pozza sorgiva limpida
e
tranquilla
Forse bevanda
di
un gran Dio sabino
che testimone muto
all'ombra sta
E
nell'anfratto in cui zampilla
E
sorge
La
danza di quel Dio
Sol' essa scorge.
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UMBRIA QUIETA E SOLATIA
Il
sol levante bacia ognor le zolle
E
la capretta bruca sopra il colle
I
prati sono verdi pien di gemme.
Fra
boschi silenti e voli di farfalle
Case turrite e rocche sopra i monti
Strapiombi coltivati a ulivi e grano.
Giardini in fiore attorno ai monasteri
Che
parlano di pace…oggi e ieri…
Serena e verdeggiante è l'Umbria avita
Che
placa il cuore e ispira i miei pensieri.
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TOFFIA
OH!
Borgo antico che stai fra le colline
Turrita Toffia dell'avi miei sereni
La
quiete che m'effondi drento al core
Parla di sentimenti e di culture.
Magici canti e serenate amate
Riportano gli effluvi ed i languori
Uniti a preci dense di mistero
Nella chiesetta accanto al cimitero.
La
campana scandiva il suo richiamo!
Sembravano essere gli angeli a cantare
Quando mamma l'assolo acutizzava
Con
voce artista che in alto prorompeva
E
sugli astanti un fremito correva.
Ricordi remoti di racconti antichi
Ascoltati d'attorno al focolare
E
quei ricordi ci terranno uniti
Quando altro tempo passerà d'allora..
Semplice terra forse un poco ingrata
Per
quelli che l'amarono…fedeli.
La
terra sabina tutt'ora è tale e quale
Perché la civiltà non la… degrada.
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ALTI FUSTI DEL CIMINO
Solenni boschi
Che
parlate al cuore
Sì
verdi e adusti
Tutto sovrastate.
Or
che per mani umane
Scomparite
Giammai nessuno
Vi
potrà scordare.
La
bruna terra
Amica e generosa
Parla d'antiche genti
Umili e fiere.
Di
schiene curve
E
di mense frugali
Membra robuste
E
cuori generosi
Che
sotto l'alti fusti
Hanno sudato…
Memento eterno
dell'impegno umano!
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STELLE E VELE A TARQUINIA
Il
cielo è trapunto
Di
stelle lucenti
Il
mare è un tripudio
Di
vele vaganti.
Il
bianco lunare
Il
lido silente
Di
Pirgi e di Etruschi
Passato e presente.
Tarquinia è un sussurro
Di
pace e di quiete
Che
veste d'azzurro
Le
ore più liete.
Tra
mare e collina
Pur
l'aria è fremente
E
pare una trina
Così trasparente.
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IL FARO DI ANZIO
Se
c'è burrasca
Oppur la mareggiata
Al
Faro si guarda
Con
ansia disperata.
Come una stella
La
fiaccola lucente
Ridona speranza
Ad
ogni navigante.
La
luce brilla
Mentre il cielo è scuro
E
l'arrancare diviene
Più
sicuro
Perché c'è solo
Quella scia splendente
Che
a salvamento porta
Chi
è dolente.
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FIORENZA
Culla d'ogni arte
Fosti tu fiorenza
Ch'ancor ne mostri
al
mondo la bellezza
il
prestigioso Giglio
ancora vale da sempre
pure fuor dello Stivale.
Fra
chiostri statue
Cupole e palazzi
Fan
bella mostra
Sculture quadri arazzi.
Le
insigni firme
Tutte son presenti
Destando invidia
A
adulti ed a ragazzi.
E
l'Arno canta
La
sua serenata
Unita ai grilli
Della Maggiolata
Per
dire che
L'italica cultura
Sa
imporsi sempre
E
poi nel tempo dura.
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RICORDO SABINO
Distese di prati dorati
Filari di viti mature…
E
sempre presenti gli ulivi
Frammisti alle more dei rovi.
Bastava al mio core infantile
Veder le farfalle volare
Oppure raccogliere un fiore
Unito all'agreste cedrina.
Ritratto di vita vissuta
Ricordo di un tempo che fu
Ritorna alla mente matura
Che
non sa scordarlo …mai più.
Rivedo quei campi inondati di sole
Risento i profumi de' miei ciclamini…
La
tenera infanzia in letizia vissuta
Mi
torna alla mente…
Ricordo sabino sì tenero e fresco
Lasciato hai un gran solco
Nel
cor di bambina…e una lacrima
Bagna la gota appassita.
|
|
DAVANTI AL LAGO DI
TREVIGNANO
Una
dolcezza nuova
Vibra attorno
A
tutto il lago
Calmo e trasparente
Delimitato da vetuste piante
Che
specchiano nell'acqua
Il
loro verde.
Nel
lago che m'attrae
Getto i pensieri
E
mi ritrovo a un tratto
Senza veli:
s'è
denudata l'anima
e
il mio cuore
lo
sento come fosse
un
nuovo cuore.
Tal
quale a quello
Di
fanciulla in fiore!
Sento nuovi pensieri
E
nuovi ardori
Che
mi ridanno forza
A
proseguire
Nel
mio calvario
Non
più senza fine
E
vedo innanzi a me
Dei
nuovi eventi
Che
mi daranno ancor
Giorni fulgenti.
|
|
IERI E OGGI
Terra d'Etruria vetusta e generosa
Hai
conservato in antri ben nascosti
Metropoli disperse e sotterrate
Dai
tuoi abili figli costruite.
Ritornando alla luce gemme ed ori
Illustrano passati d'opulenza
Che
spronano a calcar l'orme sapienti
Per
non disperdere rari insegnamenti.
Nati fra prati colmi di corolle
D'anemoni splendenti e variopinti
Accanto al mare azzurro che nel seno
Conserva anch'esso magici tesori.
Anfore di argilla e bronzo e rame
Rese preziose dai procedimenti
Di
mani artigianali intelligenti
Creati così molto poveramente.
E
sembra d'oggi tutto quel trascorso
Vissuto fra tenzoni e fra dominii
Giacché lo spirto indomito è ancor quello
Sempre attuale per nulla tramontato.
Chiunque dipoi in terra etrusca nasce
Conserva l'arte e il senno in tutti innato.
|
|
NAPOLI MULTIFORME
Napoli bella che fosti capitale
ti
resta di quel tempo la fierezza
Che
rende celebre la tua mutevolezza.
Da
troppi grandi fosti posseduta!
Nessuno all'infinito t'ha tenuta !
Ma
tu sei sempre pronta all'avventura.
Le
civiltà più astruse e disparate
Sono assommate nel tuo sangue e usate
Nelle svariate licenze concepite.
Per
questo appari estrosa e esuberante
E
sai trattar le genti tutte quante
delle cui molte esigenze sei appagante.
Sai
offrire anche reazioni esilaranti
col
tuo dialetto in bocca a Pulcinella
Che
dice verità sì schiettamente
Scherzando pure sulle tue sventure
Che
sai cantar nel vento le brutture.
Ma
a sera ogni tuo figlio va a pregare
Da
San Gennaro…per fasrsi perdonare.
|
|
TOR SAN LORENZO
Piccola Capri
Arcate bianche e pensili giardini
Palmizi verdi e buganville in fiore
E
all'orizzonte…mare mare mare.
Piccola Capri oasi accogliente
Ristoro ambito nel mese più asfissiante
Tu
offri fresco e …quiete quiete quiete.
Patii nascosti fra vialetti ombrosi
Incroci di strade con tazze variopinte
e
nubi di farfalle…tante tante tante.
Poi nella notte soltanto mare e cielo
Musiche dolci e fresco di gelati
In
compagnia di …stelle stelle stelle.
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FASCINO TRIESTINO
Trieste ha un fascino particolare
Che
ha il suo inizio a Miramare
Fra
Parco e Castello d'età imperiale
In
ogni lingua la sua storia vale.
Sa
conquistare coll'operetta
Che
sa recitare in maniera perfetta
E
colle musiche briose e festanti
Ancor per certuni sono trascinanti.
Trieste è splendida audace e ariosa
Sa
fare bene qualunque cosa
Persino il vento che si dice Bora
Arriva rapido a qualunque ora.
Più
non sorprende più la sua spira
Che
per il vento ormai più ci s'adira
Fra
mare ed Alpi si può viver bene
Quindi inquietarsi a nessuno conviene.
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LUCANIA GRECA E
SARACENA
Lucania terra di memorie antiche
Soggetta sempre a fremiti e disastri
Conservi nel massiccio del Pullino
Il
pino loricato di foresta.
Ora
sopra una bocca del Vulture
Si
sono aperti il varco due laghetti.
Visione amena è rallegrante il core
Tuguri quasi amati e umanizzati
Celebri oggi come monumenti
Pei
figli sparsi per il vasto mondo
Con
menti pronte e mani assai robuste.
Costretti a dare il loro ingegno ad altri.
Fra
templi piane e splendidi castelli
Si
vaga ovunque a ritrovar la Storia.
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|
CAPRI: ISOLA D'AMORE
Fra
due marine s'erge Capri antica
Dominante la roccia il cielo e il mare!
Salde e superbe tutte abbarbicate
Le
ville da Tiberio e Malaparte.
Dicono storie di civiltà diverse
Che
in quel clima di favola perenne
si
son rincorse e susseguite sempre.
con
sparso attorno profumo di roseti!
Languidi ozii e giochi e riti e feste
Sono restati ancor fra sale e archi
Dei
ricchi alloggi dé privilegiati
Che
da muretti e fiori son velati
Vigili al largo stanno i Faraglioni
Sotto…a bassa marea appar l'anfratto
Della cotanto decantata Grott'azzurra
Che
può raggiunger solo una barchetta.
Vele sospinte da zèffiro leggero
Recano a bordo pigri sognatori!
Vanno sull'onda lente senza meta
E
senza tempo verso l'orizzonte,
Baciati dal sole e a sera dalla luna
È
facile sognare paradisi!
All'Isola si attracca solo a notte!
Si
torna per gustar specialità:
Teneri frutti di mare sì invitanti
Che
il peperone rende assai piccanti…
Ma
altri sono i frutti saporosi
Che
fanno di Capri : Isola d'Amore
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|
IL GOLFO DEL TIGULLIO
IL
Golfo del Tigullo è uno splendore!
Da
Santa margherita a Portofino
È
tutto un susseguirsi di emozioni.
Persino il vento pare che s'inchini
Per
far goder di più mare e colline
Agli ospiti curiosi ed entusiasti
Che
giungono da lungi a ogni stagione
Per
rinnovar le antiche suggestioni
ad
ogni nuovo incontro favolose.
Si
gode tutto senza falsità!
Dal
dolce clima all'ospitalità
E
in ogni cosa è impressa… qualità.
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VICENZA SCENOGRAFICA
Andrea di Pietro che la "pietra" amava
Seppe trasfondervi geometrica poesia
Che
ancora sa incantare e sbalordire
Ch'è garanzia di prosperità.
Città pulita colma di loggiati
E
suggestivi balconi goldoniani
Vesti da sempre il tuo vestito buono
Che
t'ha lasciato il gusto palladiano.
Tu
sai apparirecome gran teatro
e
ti offri al guardo senza distinzione!
Cara Vicenza mia…tu sei così
E
fiera son che in un lontano dì
I
miei natali li ho trovati lì.
|
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GIRANDOLE A TAORMINA
Girandole fastose di Taormina
Nella serata calda e voluttuosa.
Sprazzi di luce fendono la notte
Aprendo dei crateri assai veloci.
Luminarie fantastiche… giganti
Fanno sbocciar bouquè multicolori
Recando sensazioni antiche e nuove
Che
sembrano aspettarsi dei messaggi
Da
stelle ed altri mondi sconosciuti.
Da
stelle? No! Non mandano messaggi!
Stanno a guardare anch'esse affascinate
Quelle intrusioni nelle vie del cielo.
Girandole che in tempi di progresso
Restate ancora spettacolo sgargiante
Che
a tutti rattenete l'attenzione
Facendo ripensar ben altri voli!!!
Voli superbi di temerari eroi!
Come si sogna ahimè sull'irreale.
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EMILIA E ROMAGNA
Terra focosa che è in tutto esuberante
Dai
rossi intenti al ballo entusiasmante
Anche ai fornelli molti sanno sostare
Ad
inventar ricette da gustare.
Luoghi ubertosi aperti elettrizzanti
E
sulle spiagge l'onda dé suoi venti
Attira e appaga le folle d'ogni ceto
E
ad ogni amor che nasce non fa vèto
In
fabbriche e cantieri allegri canti
Oltre che a render l'opre meno opprimenti
Dipingono di rosa gli argomenti
Pure trattati con virili sentimenti.
Ogni animo emiliano e romagnolo
Sempre è portato ad esser solidale
Con
ogni popolo schietto e genuino
Che
sa unirsi al coro nei brindisi col vino.
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ISOLE BORROMEE
Isole che forti terre contornate
Siete emblema d'antica nobiltade
In
ville ninfee fontane scalinate
La
vita d'altri tempi conservate.
Sui
prati e nei giardini le fanciulle
Liete e leggiadre al pari di farfalle
Oziavano spiccando serti di fiori
E
languide nascondevano i rossori
D'audaci complimenti e primi amori.
Dietro frivoli ventagli ricamati
Gli
occhi pudichi restavano abbassati
Per
non mostrar gli sguardi innamorati.
Isole! Il Maggior Lago
Su
cui vi conformate
Vi
da respiro e singolarità
Mentre vanifica la modernità.
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MIA PATRIA
Nel
sole nascente d'un alba romana
ho
chiesto accorata al mio cor d'italiana:
che
mai ne sarà della Patria adorata?
Domanda inespressa, ma molto sentita
che
ha scosso i miei sensi
e
mi ha molto avvilita.
E
come Neruda che della sua terra
Piangeva i destini... mi son ritrovata
A
riviver silente la Storia passata.
Oh!
Italia mia bella sei tanto cambiata!?
Dov'è quell'Enotria da tutti cantata?
Dov'è la gran Legge da tutti copiata?
Perché questa terra da tanti è insultata?
Dov'è lo Stivale che fu celebrato
per
studi e per svaghi da sempre cercato?
Altrove...di questo nessun s'è scordato!
A
quabti sublimi la strada hai avviato
per
esser più vivi più degni e maturi?
Ed
ora che avviene?
Smarriti hai i tuoi belli e profondi ideali?...
Disordini orgogli marasmi furori
serpeggiano ovunque di dentro e di fuori.
Si
portino a galla saggezza ed onore
che
sono assopiti fra ombre e rancori.
Se
questo avvenisse saremmo felici!
Così tutti uniti in un clima di pace
con
mani e con menti potrem lavorare
e
la nostra Patria tornerà a primeggiare.
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ORGOGLIO AQUILANO
Sempre immota restò l'Aquila Sveva
Che
con orgoglio seppe fronteggiare
Qualunque assalto di uomini e natura
Rinascendo su ogni sua sventure.
Novantanove son le belle piazze
Ed
altrettanti i magici rintocchi
Che
invitano a pregar nei bei tramonti.
Novantanove ancor quei Mascheroni
Che
Tancredi di Pontina immortalò
Nella bella fontana di riviera.
Novantanove il numero di chiese
Che
con severità parlano al cuore
e a
quella terra danno tono e onore.
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STORICA TORINO
Città del Toro storica e severa
La tua topografia è sobria e vera
Possiedi un tono grigio che riposa
Mentre la Mole spazia su ogni cosa.
E là sul colle s’erge maestosa
Superga ch’è basilica gloriosa
Ove la “Squadra che infiammò le folle
trovò la fine che il destino volle.
Città che ad intervalli sei risorta
E mai sei divenuta …città morta.
Infatti ancora romaniche ruine
Vivono accanto ad arti sopraffine
Natura ed uomo t’han resa poi perfetta
Pacata , ricca e nella moda adatta.
Creasti cioccolata artigianale
E nelle statue equestri assai regale
Tutta vissuta dal Valentino al Po
E alla Roma papale rassomigli un po’.
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ARIA ANCONETANA
Il
vento Garbino non è garbato affatto
quando domina la città in ogni anfratto
Ed
ogni anconetano lo conosce
Sempre lo aspetta e poco lo gradisce.
Sempre gli reca quel sentor di mare
Che
la regione sa da sempre amare
Sia
colli e boschi tutto ha profumato
L'odore salso da tutti conosciuto.
Le
tredici cannelle alla fontana
Paion cantare con quell'acqua chiara
Le
gesta prodigiose e liberali
Degli antenati che mai furon venali.
L'arco di Apollodoro segna il tempo
Con
le romane ruine sovra il campo
Nel
mentre ancor il Mercato della pesca
Attira i compratori come un'esca.
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PARMA IROSA E BONARIA
Parma da sempre amante del bel canto
ha
orecchio raffinato e sceglie il meglio
persino dal loggione del suo Regio.
C'è
poi un altro settore che dà pregio
ed
è il buon Grana che merita l'assaggio
e
che fra gli altri può dirsi: Re Formaggio.
Ma
i suoi abitanti han bellicoso piglio
pronti a sferrar l'attacco con cipiglio
malgrado il risvolto gaio assai bonario
che
invita a pranzo tutto il circondario
e
nella cordialità d'ogni banchetto
son
pronti ad intonare anche il Coretto.
Di
poi con la fisarmonica in sordina
Ognuno balla con la sua biondina.
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MILANO FRENETICA
Si
avvale di ogni ingegno
Ma
c'è un riscontro umano
Che
spesso fa scemare
La
combattività:
Non
si può solo vivere
Per
fare fare fare.
Sta
bene lavorare
Ma
è bene pur sostare
Per
poter ricreare
Il
corpo e il sentimento
Giacché col bene stare
Si
può di più… durare.
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CLASSICA VENEZIA
Pigri colombi su Piazza San Marco
Cirri rosati sul cielo opalescente
La
chiesa tace e pare quasi assorta
Coi
Mori fermi accanto alla campana.
Venezia! Conquistata e conquistante
Dalle celebrità di tutto il mondo.
Arte cultura gloria e…Carnevali
Tra
ponti calli e magici…richiami.
L'umanità più singola e apparente
Nel
ritrovarsi assisa ai tavolini
Sembra assorbire un'altra dimensione
E
il cor di tutti resta in sospensione.
Dimentichi di tutto fuor del mondo
Gli
amanti in "gondoleta" se ne vanno
Nell'acqua scura e greve della notte
Assaporando il bacio della luna.
Il
Lido chiama e ogni Isola risponde:
del
Vetro del Merletto del Corallo!
Quanti richiami in te Venezia bella
E
l'anima si pasce d'aura antica.
Ecco apparir l'amabile donzella
Che
in maschera folleggia gaiamente
E
sa sottrarsi con galanteria
Alle attenzioni del suo spasimante.
Civetterie e motteggi fra i sospiri
Di
cuor muliebri che sempre riproponi
Acquosa terra… anche tramite Goldoni.
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DOLOMITI
Superbe vette che tremar ci fate
Fin
su i celesti cieli voi vi ergete
Con
chiare albe e con frizzanti aurore
Che atutti non è dato d'ammirare.
Vi
assurge solamente il temerario
Ch'è aduso alla scalata ad ogni orario.
Giunto lassù colui felice resta
Con
la natura che attorno gli fa festa.
E
chi vi arriva per la via maestra
Stupita ammirazione gli dimostra
Lasciando addietro la morsa cittadina
Preferendo la montagna ch'è regina.
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PESCATORI DI CHIOGGIA
Bragozzi che da Chioggia dipartite
E
dopo vari mesi ritornate
Sui
mari errate e luoghi conoscete
Per
gran pescate di pesci variegate.
A
ogni ritorno trovate le chioggiotte
Sempre in attesa dei pescatori amati.
Cantori allor per loro divenite
E
il vostro amor represso ognor cantate.
Lungo le calli e sulle passeggiate
In
tante coppie ardite vi mostrate
Per
far veder l'amore che sentite
Ai
tanti forestieri che incontrate.
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