Italia

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ALTI  FUSTI DEL CIMINO - AMALFI CITTA' MARINARA - ARIA ANCONETANA - ASSISI DELLA PACE - BOLOGNA - CALABRIA - CAPRI: ISOLA D'AMORE
CIRELLA DI DIAMANTE - CLASSICA  VENEZIA - CUPRA MARITTIMA - DAVANTI AL LAGO DI TREVIGNANO - DISPERATO SUD  - DOLOMITI
EMILIA  E  ROMAGNA - FASCINO TRIESTINO - FIORENZA - GENOVA DELLA LANTERNA - GENTE D'ABRUZZO FORTE E GENTILE - GIRANDOLE A TAORMINA
I BRONZI DI RIACE - IERI E OGGI - IL FARO DI ANZIO - IL GOLFO DEL TIGULLIO - ISOLE BORROMEE - LA CONCA  D'ORO  - LA FONTE DEL FICO IN SABINA
LUCANIA GRECA E  SARACENA - MAGIA NAPOLETANA - MIA  PATRIA - MILANO FRENETICA - NAPOLI  MULTIFORME - ORGOGLIO AQUILANO
PARMA IROSA E BONARIA - PESCATORI DI CHIOGGIA - PIETRE  ROMANE - PISA E LA SUA TORRE - RAVELLO E' UN INCANTO - RICORDO  SABINO
SARDEGNA - SICILIA ARDENTE  - SIENA DEL PALIO - SOLE SUI FIORI DI ROMA - STELLE E VELE A TARQUINIA - STORICA  TORINO - TOFFIA
TOR SAN LORENZO - TORRE DEL LAGO - UMBRIA QUIETA E SOLATIA - VICENZA  SCENOGRAFICA
 


ITALIA

Italia sei grande nel bene e nel male!

Ti popola ovunque la gente cordiale

Che semina i campi radiosi e fecondi.

La gente che soffre e che tacita aspetta.

Che ha mente geniale e che sa lavorare

Poeti e artigiani son tutti tuoi figli

 

E adesso per loro distruggi gli artigli

Di tanta violenza che oltraggia e avvilisce.

Ritorna com'eri ! Oh  Italia possente!

Riforma i sentieri più fulgidi e fieri

Che secoli addietro già furono amati

E gli avi d'un tempo saranno onorati.

 

 


DISPERATO SUD

 

Ancora una volta la terra ha tremato

Il sisma ruggente che spezza e travolge

Si è rivelato …e tutto ha annullato.

Sui cumuli inerti di sassi e ruine

Non restano altro che lacrime e croci

Con l'eco dolente di amatissime voci.

 

Dinanzi a memorie di templi  di case

Di strade e sentieri…la mente vacilla

Il cuore non regge e il corpo si arrende.

Perché? Si domanda il superstite immoto

E sgomento si chiede: a che prò le fatiche

Diuturne e snervanti di povere vite?

 

Ciascuno si prodiga a fare…a scavare

Con l'unghie dolenti e l'anima afflitta

I miseri resti di tanti innocenti

Che sono volati …lassù come Santi

D'intorno squallori  delirii  tragedie

E flebile giunge un lamento lontano:

 

Chi piange? …Chi chiama?…

Più presto!…Più presto!…

Il tempo non conta  ma vale sperare.

pur contro il destino che annulla

E disperde le vane speranze

Nel livido albore di aurore diacciate.

 

S'invoca la fine che allevia i dolori!

Funesto novembre  tu questo hai portato

Nei luoghi più belli del Sud disperato!

 

 

 


TORRE DEL LAGO

 

Clima lacustre che ispirò Puccini

Poiché con vena italica e geniale

Seppe trasfonder in nota musicale

Ogni sentire oltre i suoi confini.

 

Gli accordi si snodavano d'incanto

E diveniva sempre un dolce canto

Che sulla distesa chiara si librava

E in ogni  selva e canneto s'insinuava.

 

Romanze e barcarole in dolci accenti

Nati dai più profondi sentimenti

Cantavano le gesta  amore  e morte

Di eroi attanagliati dalla sorte.

 

Torna ascoltando la malia del suolo

Qual fosse panacèa per ogni duolo

Sia nel vespero sereno che all'aurora

Intridendo nell'anima ogni fòla.

 

Tornano melodie struggenti

Mai scordate:…

"Oh! Dolci baci …

Oh! Languide carezze"…

 

Tra l'odore di muschio bacche e lichene

Ogni Eroina in riva al Lago viene

Assaporando assorta l'estasi divina

Che reca il lago fra musica e poesia.  

 

 


PISA E LA SUA TORRE

 

Tu fosti detta: Vituperio genti

Ma la tua gloria è nata da più fonti

e in ogni fase italica... presente

e ghibellina fosti avversa a Dante.

Ma ciò non ti servì per eclissarti

e grandi artisti vi lasciaro impronte.

Lo "Stil Pisano" fu copiato e amato

e ancora adesso viene contemplato

Il Duomo, il Battistero e Tor Pendente

conservano quel fascino che attrae

e porta all'attenzione di quell'Arte

che ti fece romana avanti Cristo

 

 


MAGIA NAPOLETANA

 

Napoli desta incanto e simpatia,

con la cordialità che a tutti ispira,

il suo folclore schietto e prorompente

conquista e sa allegrare tanta gente.

 

Vomero, Piedigrotta, Mergellina

Il Porto, Marechiaro, Santa Lucia

Son nomi popolari e conosciuti

Che mille canzoni dolci e appassionate

Hanno portato in giro e immortalati.

Quanti poeti sommi o sconosciuti

In ogni fibra del cor l'hanno sentita

Quella creativa magìa napoletana?

Con le sue donne volitive e seducenti

Coi suoi profondi e carnali sentimenti.

Con le marine e gli echi d'oltremare

In ogni tempo hanno insegnato a amare

A chi viè giunto sia pure per diporto

E che l'ha eletto a suo sicuro porto.

La vena di chi l'ha descritta e l'ha cantata

Ha reso felice chi l'ha sempre amata

Donando amore e merito e decoro

A Napoli splendente come l'oro.

 

 


I BRONZI DI RIACE

 

Giacquero a Riace i due gagliardi eroi

A lungo soli nei fondali anfratti

Per secoli restarono a sognarvi

Le loro giostre nei mortal cimenti.

 

Alfine un giorno ritornati a luce

L'italiche contrade han ripercorse

Fra stupefatti e singolari omaggi.

 

Non inneggianti certo alle battaglie!

Dei bronzei eroi le membra assai perfette

Sanno destare ancordesii muliebri

Seppure fusi in statue con scudi ed elmi.

 

Ma scudi ed elmi sono ormai spariti

Assecondando brame più private

Che non tengono conto delle glorie

 

Gli eroi immortali stanno a ricordare

Che ben legano assieme forza e ardire

Fierezza e nobiltà di lineamenti

 

E se beltà  è compagna alla tenzone

In ogni protagonista vi è la perfezione.

 

 


BOLOGNA

Dottrina e gastronomia

 

La calda Bologna che ha sempre insegnato

E nelle dottrine ha tutto impegnato

Sa pure godere di gran conversari

Con cura allestiti per gli anniversari.

 

Conosce i suoi piatti copiosi  di salse

Che danno ristoro nutrendo assai bene  

Chi sa lavorare e sa pure mangiare

E poi  nelle danze alfine si sfrena.

 

Si critica spesso cotanta allegria

Ma è bello scacciare la malinconia

Che il mondo ci  reca coi falsi ideali

E il modo facile per  dare allegria

 

È quell'intervallo di sana euforia

Attorno a una tavola  che può dare il via

Ad un girotondo di allegre risate

Fra  grate mangiate e ardite bevute.

 

 


SIENA DEL PALIO

 

Siena città toscana dei tre Colli

ha avuto genti savie e pure folli.

Con l'atmosfera dolce del panforte

impose del rispetto pure a corte

sia quella Viscontea che Petrucciana.

Ancora la sua terra è assai apprezzata

perché per la pittura viene usata

e l'allegria delle sue Contrade

resta nel Palio in cui disputa a sorte

l'orgoglio del fantino e del cavallo

che spesso però genera furore

nella contrada che non si è fatta onore.

 

 

 

GENTE D'ABRUZZO FORTE E GENTILE

 

Gente d'Abruzzo

Del mare oppur de' monti

Par racchiudere in sé

Albe e tramonti.

 

Nel dire è franca

E col piglio dritto e onesto

Sa superar comunque

Il dì funesto.

Con dignità severa

Alacremente

Pone nell'opra la forza

E pur la mente.

Con dolcezze nascoste

Sa donare

Pur quando sembra

Che non sappia amare.

Non cerca lodi

Ma l'ipocrisia

Se un dì s'affaccia

Sa spazzarla via.

La sua amicizia

La dona con prudenza

Ma quando la trova

Non può più starne senza.

 

 

 

GENOVA DELLA LANTERNA

 

Contraddittoria e millenaria Zena

Severa e grande eppure assai modesta

Possiede gente in gamba e intelligente

Che si distingue ma fa l'indifferente.

La parsimonia è sempre il suo movente

E ciò la fa innalzare assai sovente

Perché allargando la tela come un ragno

Saprà trovar la strada del guadagno.

Città stupenda simmetrica geniale

Che sale e scende dall'alto fino al mare

E la Lanterna illumina ogni sera.

Per chi sta in moto e chi sta a navigare

Quello è il suo punto fermo da guardare

E la Superba sta sempre lì a aspettare.

 

 

 

SICILIA ARDENTE

 

Sicilia ardente

Terra di passione

Fatta di fuoco

E intrisa di rancore.

Tu che fai parte

Dell'Italia intera

Dai vita a gente

allegra eppure austera.

In ogni porto

Ove giungono i tuoi figli

Mai si lasciano sgominare

Dai perigli.

Ed anche il mare

Che l'Isola circonda

Porta pel mondo

Il canto come un'onda

E su quel canto

Va l'eco di amori

Assieme alle leggende

Dei Pupari.

 

 

 

SOLE SUI FIORI DI ROMA

 

Sopra i terrazzi

È sorto il primo sole

Baciando vasi

Colmi di rugiada.

 

Giunta è la primavera

E il suo tepore

Discioglie vecchie membra

Intorpidite.

 

Sui rossi tetti

Scintillanti al sole

Si posano gli uccelli

Mattinieri.

 

Tutta la vecchia Roma

Addormentata

S'è già svegliata

Al magico richiamo.

 

Fiori d'ogni colore

D'ogni specie

E sopra alto  brilla

 Ardente il sole.

 

 

 

LA CONCA  D'ORO

 

Il golfo di Palermo è un gran teatro

Che abbraccia tutta l'isola ed incanta:

zagara e fichi d'india tutt'attorno

danno alla Conca il classico contorno.

 

Quante anime anelanti di bellezze

Sono attirate da simili grandezze!

Quant'altre civiltà ivi sbarcate

Le loro costumanze hanno lasciate?

 

Nei secoli i ricordi son precisi

Si ritrovano in manufatti e stili

Storie e leggende hanno fatto presa

Lungo un cammino che fu di lunga ascesa.

 

La sua natura indomita è apprezzata

Per ogni vicenda anche romanzata:

amori e gelosie rancori ed odio

per ogni fatto è sorto un repertorio.

 

Pure nell'amicizia e nell'ospitalità

Sa dimostrare la sua regalità.

 

 

 

CIRELLA DI DIAMANTE

 

Aria serena e libertà tranquilla

Fan di Cirella una spiaggia

Sana e bella

Che ogni viaggiatore induce a amare

Nel mentre s'incanta

E resta a meditare.

 

Quell'isolotto a fronte la scogliera

Stagliato all'orizzonte

Fa pensare

Che il bacio delle onde

ognora attende

mentre il mistero tacito

diffonde.

 

E il culto dé morti del LAOS

si riaccende!

Siccome i Miti amati e tramandati

Eguali sia a Cirella che a Diamante

Che nella Grecia Magna sono sorti..

Antica terra di pastori e Eroi

Che Roma vittoriosa sottomise

Lasciando teco il mare Faro e Luce.

 

 


AMALFI CITTA' MARINARA

 

Fra le città costiere sorge Amalfi

Coi suoi ricordi storici più belli

Del tempo in cui gloriosa e rispettata

Impose il suo Diritto Marinaro.

Sta Flavio Gioia nocchiero insuperato

A fronte al mare conosciuto e amato

S'erge superbo sopra al monumento

Quasi a protegger l'acqua da ogni evento.

E par che dica con solenne gesto:

Oh! Amalfi dolce patria del mio core

Tu sei rimasta così suggestiva

Che ancora sei pel mondo calamita.

 

 

 

ASSISI DELLA PACE

 

Assisi mesta Assisi francescana

Paese di preghiera e di perdono!

Ispirasti santi d'ogni Terra…

Ancora ispiri e sai acquietare i duoli.

I canti tuoi sì mistici e eloquenti

Sanno donar conforto e rincorare.

Tu sola brilli ancora come un faro

Da cui sprigiona il più caldo richiamo.

In te si sono accese le speranza

che Pace si concluda sui tuoi altari

ove col quotidiano salmodiare

proviene a tutti un vivo incitamento

concretizzato in questo ammonimento:

"chi vive bene è chi opera e lavora

ed ogni tanto sosta per pregare

anche per quelli che non sanno amare!"

Se tutta l'umanità si saprà unire

Senza farsi alienare da passioni

E stretta solo in pia corale prece

Sarà da sola l'artefice di pace.

 

 

 

RAVELLO E' UN INCANTO

 

L'edera tappezza il muro d'ogni villa

Incastonata al pari d'un gioiello

Nella vallata ariosa e verdeggiante

Distesa sopra al mare spumeggiante.

Alla Liguria la splendida Ravello

Dona prestigio con quel c'ha di più bello:

tramonti intensi incendi all'orizzonte

facendo luccicar specchi e tornanti.

Splendenti fiori dai vividi colori

Che vanno a incorniciar finestre e aiuole.

L'eterno incanto che incatena e attrae

Lo seppero cantar tutti i suoi Vate

E sulla scia di quel fascino arcano

Fra mare e cielo fiorirono gli amori

Di artisti insigni che la scelsero a dimora.

D'essi  Ravello… ne è orgogliosa ancora.

 

 

 

SARDEGNA

 

Terra isolana aspra ed assolata

Sempre contesa dai conquistatori

Odiata e amata in egual misura.

Costanza orgoglio e puri sentimenti

Racchiudi nel tuo cuore di diamante

Possiede spiagge d'oro e monti infidi

Lande deserte e acque verd'azzurre

Che da millenni circondano i Nuraghi

Creati da possenti civiltà sepolte.

Antica terra rigida e tenace

Che forgi l'esistenze più robuste

Costringi a volte a volgerti le spalle

A tanta gente austera e laboriosa

Che a vivere di poco è sempre adusa

E che se emigra resterà dolente.

È amica vera la gente di Sardegna

Che del rispetto antico è sempre degna.

 

 

 

PIETRE  ROMANE

 

Pietre vecchie e solenni

Riportate alla mente

Le genti probe e sagge

Vissute anticamente.

 

Le forze che trapelano

Da rocche e da muraglie

Illustrano un passato

Grandioso e illuminante.

 

Tutta quella possenza

Ci sovrasta davvero

E schiaccia il nostro orgoglio

Riportandolo a zero.

 

Dei ruderi che restano

Sia pur solo a memento

Vale assai più di noi

Un misero frammento.

 

 

 

CALABRIA

 

Calabra terra che rechi i tuoi richiami

Pur con messaggi ermetici e nascosti

che la tua gente poco ciarliera e schiva

non ama certo farsi compatire.

 

Radici antiche sai recare altrove

E vi trapianti ognor usi e costumi

Parlando di leggende e di fatture

Ed ogni fantasia sembra verace.

 

Dei pascoli e dei boschi sempreverdi

Narrare sai fatiche e sofferenze

Del mare immenso con le sue scogliere

Racconti le leggende marinare.

 

Non si contamina la Calabria in fiore

Coi suoi filari di fichi e di nocciole

L'ossigeno sovrasta ogni tossina

Sia in entroterra che sulla marina.

 

Odor di cedro e di mille zagare

Imprime un marchio

da non più scordare.

 

 

 

CUPRA MARITTIMA

della Malacologia

 

San racchiudere i segreti del mare

Le conchiglie che fanno sognare

Che raccoglie il bambino felice

E l'esperto che sa quel che dice.

 

Ed ogni anno una Mostra allestita

È da un mucchio di gente gradita

Proprio là in quella Cupra Marittima

Dove ogni estasi e quasi legittima.

 

E quest'  hobby ch'esalta e nobilita

La fantastica ricerca facilita

Ed ognuna vorrebbe per sé

La più bella conchiglia che c'è.

 

 

 

LA FONTE DEL FICO IN SABINA

 

 Murmure d'acqua

Che nasce dalla terra

Da una sorgente antica

E benedetta

Che un vecchio fico

Protegge a braccia

Aperte.

       Fra crepe e sassi  la fonte

È quasi ascosa

Ma è tramandata

Per le sue virtù.

Conosce soste di viandanti

Erranti e casti baci

Della gioventù.

Eterna se ne sta fra erba e rovi

Ed offre fresco e pace

Ad ogni età.

Pozza sorgiva limpida

e tranquilla

Forse bevanda

di un gran Dio sabino

       che testimone muto

all'ombra sta

E nell'anfratto in cui zampilla

E sorge

La danza di quel Dio

Sol' essa scorge.

 

 

 

UMBRIA QUIETA E SOLATIA

 

Il sol levante bacia ognor le zolle

E la capretta bruca sopra il colle

I prati sono verdi pien di gemme.

 

Fra boschi silenti e voli di farfalle

Case turrite e rocche sopra i monti

Strapiombi coltivati a ulivi e grano.

 

Giardini in fiore attorno ai monasteri

Che parlano di pace…oggi e ieri…

Serena e verdeggiante è l'Umbria avita

Che placa il cuore e ispira i miei pensieri.

 

 

TOFFIA

 

OH! Borgo antico che stai fra le colline

Turrita Toffia dell'avi miei sereni

La quiete che m'effondi drento al core

Parla di sentimenti e di culture.

 

Magici canti e serenate amate

Riportano gli effluvi ed i languori

Uniti a preci dense di mistero

Nella chiesetta accanto al cimitero.

 

La campana scandiva il suo richiamo!

 

Sembravano essere gli angeli a cantare

Quando mamma l'assolo acutizzava

Con voce artista che in alto prorompeva

E sugli astanti un fremito correva.

 

Ricordi remoti di racconti antichi

Ascoltati d'attorno al focolare

E quei ricordi ci terranno uniti

Quando altro tempo passerà d'allora..

 

Semplice terra forse un poco ingrata

Per quelli che l'amarono…fedeli.

La terra sabina tutt'ora è tale e quale

Perché la civiltà non la… degrada. 

 

 

 

ALTI  FUSTI DEL CIMINO

 

Solenni boschi

Che parlate al cuore

Sì verdi e adusti

Tutto sovrastate.

 

Or che per mani umane

Scomparite

Giammai nessuno

Vi potrà scordare.

 

La bruna terra

Amica e generosa

Parla d'antiche genti

Umili e fiere.

 

Di schiene curve

E di mense frugali

Membra robuste

E cuori generosi

 

Che sotto l'alti fusti

Hanno sudato…

Memento eterno

dell'impegno umano!

 

 

 

STELLE E VELE A TARQUINIA

 

Il cielo è trapunto

Di stelle lucenti

Il mare è un tripudio

Di vele vaganti.

 

Il bianco lunare

Il lido silente

Di Pirgi e di Etruschi

Passato e presente.

 

Tarquinia è un sussurro

Di pace e di quiete

Che veste d'azzurro

Le ore più liete.

 

Tra mare e collina

Pur l'aria è fremente

E pare una trina

Così trasparente. 

 

 

 

IL FARO DI ANZIO

 

Se c'è burrasca

Oppur la mareggiata

Al  Faro si guarda

Con ansia disperata.

 

Come una stella

La  fiaccola lucente

Ridona speranza

Ad ogni navigante.

 

La luce brilla

Mentre il cielo è scuro

E l'arrancare diviene

Più sicuro

 

Perché  c'è solo

Quella scia splendente

Che a salvamento porta

Chi è dolente.

 

 

 

FIORENZA

 

Culla d'ogni arte

Fosti tu fiorenza

Ch'ancor ne mostri

al mondo la bellezza

il prestigioso Giglio

ancora vale da sempre

pure fuor dello Stivale.

 

Fra chiostri  statue

Cupole e palazzi

Fan bella mostra

Sculture  quadri  arazzi.

Le insigni firme

Tutte son presenti

Destando invidia

A adulti ed a ragazzi.

 

E l'Arno canta

La sua serenata

Unita ai grilli

Della Maggiolata

Per dire che

L'italica cultura

Sa imporsi sempre

E poi nel tempo dura.

 

 

RICORDO  SABINO

 

Distese di prati dorati

Filari di viti mature…

E sempre presenti gli ulivi

Frammisti alle more dei rovi.

 

Bastava al mio core infantile

Veder le farfalle volare

Oppure raccogliere un fiore

Unito all'agreste cedrina.

 

Ritratto di vita vissuta

Ricordo di un tempo che fu

Ritorna alla mente matura

Che non sa scordarlo …mai più.

 

Rivedo quei campi inondati di sole

Risento i profumi de' miei ciclamini…

La tenera infanzia in letizia vissuta

Mi torna alla mente…

 

Ricordo sabino sì tenero e fresco

Lasciato hai un gran solco

Nel cor di bambina…e una lacrima

Bagna la gota appassita.

 

 

 

DAVANTI AL LAGO DI TREVIGNANO

 

Una dolcezza nuova

Vibra attorno

A tutto il lago

Calmo e trasparente

Delimitato da vetuste piante

Che specchiano nell'acqua

Il loro verde.

 

Nel lago che m'attrae

Getto i pensieri

E mi ritrovo a un tratto

Senza veli:

s'è denudata l'anima

e il mio cuore

lo sento  come fosse

un nuovo cuore.

 

Tal quale a quello

Di fanciulla in fiore!

 

Sento nuovi pensieri

E nuovi ardori

Che mi ridanno forza

A proseguire

Nel mio calvario

Non più  senza fine

 

E vedo innanzi a me

Dei nuovi eventi

Che mi daranno ancor

Giorni fulgenti.

 

 

IERI E OGGI

 

Terra d'Etruria vetusta e generosa

Hai conservato in antri ben nascosti

Metropoli disperse e sotterrate

Dai tuoi abili figli costruite.

 

Ritornando alla luce gemme ed ori

Illustrano passati d'opulenza

Che spronano a calcar l'orme sapienti

Per non disperdere rari insegnamenti.

 

Nati fra prati colmi di corolle

D'anemoni splendenti e variopinti

Accanto al mare azzurro che nel seno

Conserva anch'esso magici tesori.

 

Anfore di argilla e bronzo e rame

Rese preziose dai procedimenti

Di mani artigianali  intelligenti

Creati  così molto poveramente.

 

E sembra d'oggi tutto quel trascorso

Vissuto fra tenzoni e fra dominii

Giacché lo spirto indomito è ancor quello

Sempre attuale per nulla tramontato.

 

Chiunque dipoi in terra etrusca nasce

Conserva l'arte e il senno in tutti innato.

 

 

NAPOLI  MULTIFORME

 

Napoli bella che fosti capitale

ti resta di quel tempo la fierezza

Che rende celebre la tua mutevolezza.

 

Da troppi grandi fosti posseduta!

Nessuno all'infinito t'ha tenuta !

Ma tu sei sempre pronta all'avventura.

 

Le civiltà più astruse e disparate

Sono assommate nel tuo sangue  e usate

Nelle svariate licenze concepite.

 

Per questo appari estrosa e esuberante

E sai trattar le genti  tutte quante

delle cui molte esigenze sei appagante.

 

Sai offrire anche reazioni esilaranti

col tuo dialetto in bocca a Pulcinella

Che dice verità sì schiettamente

 

Scherzando pure sulle tue sventure

Che sai cantar nel vento le brutture.

Ma a sera ogni tuo figlio va a pregare

 

Da San Gennaro…per fasrsi perdonare.

 

 

TOR SAN LORENZO

Piccola Capri

 

Arcate bianche e pensili giardini

Palmizi  verdi e buganville in fiore

E all'orizzonte…mare  mare  mare.

 

Piccola Capri  oasi accogliente

Ristoro ambito nel mese più asfissiante

Tu offri fresco e …quiete  quiete  quiete.

 

Patii nascosti fra vialetti ombrosi

Incroci di strade con tazze variopinte

e nubi di farfalle…tante  tante  tante.

 

Poi  nella notte  soltanto mare e cielo

Musiche dolci e fresco di gelati

In compagnia di …stelle  stelle  stelle.

 

 

FASCINO TRIESTINO

 

Trieste ha un fascino particolare

Che ha il suo inizio a Miramare

Fra Parco e Castello d'età imperiale

In ogni lingua la sua storia vale.

 

Sa conquistare coll'operetta

Che sa recitare in maniera perfetta

E colle musiche briose e festanti

Ancor per certuni sono trascinanti.

 

Trieste è splendida audace e ariosa

Sa fare bene qualunque cosa

Persino il vento che si dice Bora

Arriva rapido a qualunque ora.

 

Più non sorprende più la sua spira

Che per il vento ormai più ci s'adira

Fra mare ed Alpi si può viver bene

Quindi inquietarsi a nessuno conviene.

 

 

LUCANIA GRECA E  SARACENA

 

Lucania  terra di memorie antiche

Soggetta sempre a fremiti e disastri

Conservi nel massiccio del Pullino

Il pino loricato di foresta.

 

Ora sopra una bocca del Vulture

Si sono aperti il varco due laghetti.

Visione  amena è rallegrante il core

 

Tuguri quasi amati e umanizzati

Celebri oggi come monumenti

Pei figli sparsi per il vasto mondo

Con menti pronte e mani assai robuste.

 

Costretti  a dare il loro ingegno ad altri.

Fra templi piane e splendidi castelli

Si vaga ovunque a ritrovar la  Storia.

 

 

 

CAPRI: ISOLA D'AMORE

 

Fra due marine s'erge Capri antica

Dominante la roccia il cielo e il mare!

Salde e superbe tutte abbarbicate

Le ville da Tiberio e Malaparte.

 

Dicono storie di civiltà diverse

Che in quel clima di favola perenne

si son rincorse e susseguite sempre.

con sparso attorno profumo di roseti!

 

Languidi ozii e giochi e riti e feste

Sono restati ancor fra sale e archi

Dei ricchi alloggi dé privilegiati

Che da muretti e fiori son velati

 

Vigili al largo stanno i Faraglioni

Sotto…a bassa marea appar l'anfratto

Della cotanto decantata Grott'azzurra

Che può raggiunger solo una barchetta.

 

Vele sospinte da zèffiro leggero

Recano a bordo pigri sognatori!

Vanno sull'onda lente senza meta

E senza tempo verso l'orizzonte,

 

Baciati dal sole e a sera dalla luna

È facile sognare paradisi!

All'Isola si attracca solo a notte!

Si torna per gustar specialità:

 

Teneri frutti di mare sì invitanti

Che il peperone rende assai piccanti…

Ma altri sono i frutti saporosi

Che fanno di Capri : Isola d'Amore

 

 

 

IL GOLFO DEL TIGULLIO

 

IL Golfo del Tigullo è uno splendore!

Da Santa margherita a Portofino

È tutto un susseguirsi di emozioni.

 

Persino il vento pare che s'inchini

Per far goder di più mare e colline

Agli ospiti curiosi ed entusiasti

 

Che giungono da lungi a ogni stagione

Per rinnovar le antiche suggestioni

ad ogni nuovo incontro favolose.

 

Si gode tutto senza falsità!

Dal dolce clima all'ospitalità

E in ogni cosa è impressa… qualità.

 

 

VICENZA  SCENOGRAFICA

 

Andrea di Pietro che la "pietra" amava

Seppe trasfondervi  geometrica poesia

Che ancora sa incantare e sbalordire

 

 Ch'è garanzia di prosperità.

Città pulita colma di loggiati

E suggestivi balconi goldoniani

Vesti da sempre il tuo vestito buono

 

Che t'ha lasciato il gusto palladiano.

Tu sai apparirecome gran teatro

e ti offri al guardo senza distinzione!

 

Cara Vicenza mia…tu sei così

E fiera son che in un lontano dì

I miei natali li ho trovati lì.

 

 

GIRANDOLE A TAORMINA

 

Girandole fastose di Taormina

Nella serata calda e voluttuosa.

Sprazzi di luce fendono la notte

Aprendo dei crateri assai veloci.

 

Luminarie fantastiche… giganti

Fanno sbocciar bouquè multicolori

      Recando sensazioni antiche e nuove

Che sembrano aspettarsi  dei messaggi

Da stelle ed altri mondi sconosciuti.

Da stelle? No! Non mandano messaggi!

Stanno a guardare anch'esse affascinate

 

Quelle intrusioni nelle vie del cielo.

Girandole che in tempi di progresso

Restate ancora spettacolo sgargiante

Che a tutti rattenete l'attenzione

Facendo ripensar ben altri voli!!!

 

Voli superbi di temerari eroi!

Come si sogna ahimè sull'irreale.

 

 

EMILIA  E  ROMAGNA

 

Terra focosa  che è in tutto esuberante

Dai rossi intenti al ballo entusiasmante

Anche ai fornelli molti sanno sostare

Ad inventar ricette da gustare.

 

Luoghi ubertosi  aperti elettrizzanti

E sulle spiagge  l'onda dé suoi venti

Attira e appaga le folle d'ogni ceto

E ad ogni amor che nasce non fa vèto

 

In fabbriche  e cantieri allegri canti

Oltre che a render l'opre meno opprimenti

Dipingono di rosa gli argomenti

Pure trattati con virili sentimenti.

 

Ogni animo emiliano e romagnolo

Sempre è portato ad esser solidale

Con ogni popolo  schietto e genuino

Che sa unirsi al coro nei brindisi col vino.

 

 

ISOLE BORROMEE

 

Isole che forti terre contornate

Siete emblema d'antica nobiltade

In ville ninfee fontane scalinate

La vita d'altri tempi conservate.

 

Sui prati e nei giardini le fanciulle

Liete e leggiadre al pari di farfalle

Oziavano spiccando serti di fiori

E languide nascondevano i rossori

 

D'audaci complimenti e primi amori.

Dietro frivoli ventagli ricamati

Gli occhi pudichi restavano abbassati

Per non mostrar gli sguardi innamorati.

 

Isole!  Il Maggior Lago 

Su cui vi conformate

Vi da respiro e singolarità

Mentre vanifica la modernità.

 

 

 

MIA  PATRIA

 

Nel sole nascente d'un alba romana

ho chiesto accorata al mio cor d'italiana:

che mai ne sarà della Patria adorata?

Domanda inespressa, ma molto sentita

che ha scosso i miei sensi 

e mi ha molto avvilita.

 

E come Neruda che della sua terra

Piangeva i destini... mi son ritrovata

A riviver silente la Storia passata.

Oh! Italia mia bella sei tanto cambiata!?

Dov'è quell'Enotria da tutti cantata?

Dov'è la gran Legge da tutti copiata?

 

Perché questa terra da tanti è insultata?

Dov'è lo Stivale che fu celebrato

per studi e per svaghi da  sempre cercato?

Altrove...di questo nessun s'è scordato!

A quabti sublimi la strada hai avviato

per esser più vivi  più degni e maturi?

 

Ed ora che avviene?

Smarriti hai i tuoi belli e profondi ideali?...

Disordini  orgogli  marasmi  furori

serpeggiano ovunque di dentro e di fuori.

Si portino  a galla saggezza ed onore

che sono assopiti fra ombre e rancori.

 

Se questo avvenisse saremmo felici!

Così tutti uniti in un clima di pace

con mani e con menti potrem lavorare

e la nostra Patria tornerà a primeggiare.

 

 

ORGOGLIO AQUILANO

 

Sempre immota restò l'Aquila Sveva

Che con orgoglio seppe fronteggiare

Qualunque assalto di uomini e natura

Rinascendo su ogni sua sventure.

 

Novantanove son le belle piazze

Ed altrettanti i magici rintocchi

Che invitano a pregar nei bei tramonti.

 

Novantanove ancor quei Mascheroni

Che Tancredi di Pontina immortalò

Nella bella fontana di riviera.

 

Novantanove il numero di chiese

Che con severità parlano al cuore

e a quella terra danno tono e onore.

 

 

STORICA  TORINO

 

Città del Toro storica e severa
La tua topografia è sobria e vera
Possiedi un tono grigio che riposa
Mentre la Mole spazia su ogni cosa.
E là sul colle s’erge maestosa
Superga ch’è basilica gloriosa
Ove la “Squadra che infiammò le folle
trovò la fine che il destino volle.
Città che ad intervalli sei risorta
E mai sei divenuta …città morta.
Infatti ancora romaniche ruine
Vivono accanto ad arti sopraffine
Natura ed uomo t’han resa poi perfetta
Pacata , ricca e nella moda adatta.
Creasti cioccolata artigianale
E nelle statue equestri assai regale
Tutta vissuta dal Valentino al Po
E alla Roma papale rassomigli un po’.

 

 

ARIA ANCONETANA

 

Il vento Garbino non è garbato affatto

quando domina la città in ogni anfratto

Ed ogni anconetano lo conosce

Sempre lo aspetta e poco lo gradisce.

 

Sempre gli reca quel sentor di mare

Che la regione sa  da sempre amare

Sia colli e boschi tutto ha profumato

L'odore salso da tutti conosciuto.

 

Le tredici cannelle alla fontana

Paion cantare con quell'acqua chiara

Le gesta prodigiose e liberali

Degli antenati che mai furon venali.

 

L'arco di Apollodoro segna il tempo

Con le romane ruine sovra il campo

Nel mentre ancor il Mercato della pesca

Attira i compratori come un'esca.

 

 

 

PARMA IROSA E BONARIA

 

Parma da sempre amante del bel canto

ha orecchio raffinato e sceglie il meglio

persino dal loggione del suo Regio.

 

C'è poi un altro settore che dà pregio

ed è il buon Grana che merita l'assaggio

e che fra gli altri può dirsi: Re Formaggio.

 

Ma i suoi abitanti han bellicoso piglio

pronti a sferrar l'attacco con cipiglio

malgrado il risvolto gaio assai bonario

 

che invita a pranzo tutto il circondario

e nella cordialità d'ogni banchetto

son pronti ad intonare anche il Coretto.

 

Di poi con la fisarmonica in sordina

Ognuno balla con la sua biondina.

 

 

MILANO FRENETICA

 

Si avvale di ogni ingegno

Ma c'è un riscontro umano

Che spesso fa scemare

La combattività:

Non si può solo vivere

Per fare fare fare.

 

Sta bene lavorare

Ma è bene pur sostare

Per poter ricreare

Il corpo e il sentimento

Giacché col bene  stare

Si può di più… durare.

 

 

 

CLASSICA  VENEZIA

 

Pigri colombi su Piazza San Marco

Cirri rosati sul cielo opalescente

La chiesa tace e pare quasi assorta

Coi Mori fermi accanto alla campana.

 

Venezia! Conquistata e conquistante

Dalle celebrità di tutto il mondo.

Arte cultura gloria e…Carnevali

Tra ponti calli e magici…richiami.

 

L'umanità più singola e apparente

Nel ritrovarsi assisa ai tavolini

Sembra assorbire un'altra dimensione

E il cor di tutti resta in sospensione.

 

Dimentichi di tutto  fuor del mondo

Gli amanti in "gondoleta" se ne vanno

Nell'acqua scura e greve della notte

Assaporando il bacio della luna.

 

Il Lido chiama e ogni Isola risponde:

del Vetro del Merletto del Corallo!

Quanti richiami in te Venezia bella

E l'anima si pasce d'aura antica.

 

Ecco apparir l'amabile donzella

Che in maschera folleggia gaiamente 

E sa sottrarsi con galanteria

Alle attenzioni del suo spasimante.

 

Civetterie e motteggi fra i sospiri

Di cuor muliebri che sempre riproponi

Acquosa terra… anche tramite Goldoni.

 

 

DOLOMITI

 

Superbe vette che tremar ci fate

Fin su i celesti cieli voi vi ergete

Con chiare albe e con frizzanti aurore

Che  atutti non è dato d'ammirare.

 

Vi assurge solamente il temerario

Ch'è aduso alla scalata ad ogni orario.

Giunto lassù colui felice resta

Con la natura che attorno gli fa festa.

 

E chi vi arriva per la via maestra  

Stupita ammirazione gli dimostra

Lasciando addietro la morsa cittadina

Preferendo la montagna ch'è regina.

 

 

 

PESCATORI DI CHIOGGIA

 

Bragozzi che da Chioggia dipartite

E dopo vari mesi ritornate

Sui mari errate e luoghi conoscete

Per gran pescate di pesci variegate.

 

A ogni ritorno trovate le chioggiotte

         Sempre in attesa dei pescatori amati.

Cantori allor per loro divenite

E il vostro amor represso ognor cantate.

 

Lungo le calli e sulle passeggiate

In tante coppie ardite vi mostrate

Per far veder l'amore che sentite

Ai tanti forestieri che incontrate.