PAROLE ANTICHE
Mi giunge da lontano
un canto familiare…
racchiude le speranze
d’un cuore sognatore.
Parla di dolci baci
carezze e serenate
di un Principe che giunge
da un paese lontano.
Quel canto ch’è sbocciato
tra voli di farfalle
ammirando la luna
fra mille e mille stelle
racchiude un sogno ardente
seppure inconsistente
di un cuore adolescente
che inconsapevolmente
crede che le sue favole
si attuino veramente.
Più tardi con le rughe
quel canto evanescente
soltanto a ripensarlo
fa solo male al cuore
e assai più chiaramente
capisce che la chimera
nacque proprio dal niente.
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LA SETTIMANA SANTA
La settimana Santa
induce alla preghiera
meditando sul fatto
che dio morì per noi.
Ripassa così la mente
triboli e persecuzioni
che resero assai tristi
gli anni del Redentore.
Si rinnova ogni anno
della Fede la tensione
e con l’Altissimo siamo
in perpetua comunione.-
Proponiamoci quindi
di essere veri cristiani
per meritare un briciolo
del suo Divino amore.
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GUARDANDO IN ALTO
Alzando gli occhi al cielo
mi perdo nell’azzurro
guardando così in alto
il mondo scorderò.
Trasportando il mio spirto
lontano dal clamore
lassù vicino a Dio
esulto con amore.
Quando tristezze e pene
tumultano nel petto
volgendo in alto il guardo
traggo consolazione.
Seppure son rinchiusa
in una torre scura
vedo nuvole rosa
aliare attorno a me.
Se non potrò volare
e mai neppur viaggiare
andrò col mio pensiero
framezzo al cielo blu.
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IL NIDO VUOTO
Ritorna oh! Mamma
gioia infinita
torna al mio cuore
torna al tuo nido.
Ora esso è triste
squallido e muto
tutti cerchiamo
invano Te.
Mamma regina
della tua casa
così mutata
senza di Te.
Mamma!
Fra gli Angeli
ora sei tu
e la mia voce
non odi più.
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SPAZZACAMINO
Spazzacamino che un tempo
girava
e la sua opera a tutti offriva
del lavoro suo ingrato soffriva
e di molti guai spesso pativa.
Quando nel tempo andato
Lanciava il suo richiamo
tanto accorato e sozzo …
forse era un singhiozzo ?
Alla sua pelle di nerofumo
il poco sapone mai non bastava
per riportare la pelle pulita.
e ai suoi polmoni non arrivava
neanche un po’ d’aria
sterilizzata
e lui sì magro umile e oscuro
aveva un mestiere sì disgraziato
che dava il rimpianto di essere
nato.
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COSA E’ RESTATO?
Dov’ è la prima stella
che ammirai
a cui il mio primo verso
dedicai?
Dov’è la prima bianca
margherita
che col cuore in tumulto
interrogai?
Dov’è la prima danza
di fanciulla
che con ingenuità sola
eseguii?
Dov’è la< prima lacrima
d’amore
che incredula e intristita
io versai?
Di queste cose…
e stella e e fiore …e danza
resta soltanto
una cupa rimembranza
Ma di quel pianto dolente
e sconsolato
l’eco della prima lacrima
è restato.
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SERENO VARIABILE
Cielo turchino
dietro l’orizzonte
tu promettevi gioie
a non finire.
Ma fu soltanto
un alba assai bugiarda
che diede inizio
a un giorno sconosciuto.
L’alba serena
scomparì assai presto
e in breve quel turchino
scomparì…
Si ritirò fra nuvole
ed foschie
tramutando ad un tratto
l’orizzonte
da una alba chiara
al più oscuro dei
tramonti.
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IL MERLO
Oh! Merlo che mi vieni
a rallegrare
e da tant’anni torni
al mio balcone
quest’anno ti sei fatto
accompagnare
dalla merlotta e avete
fatto il nido
sotto la gronda accanto
al mio camino.
Per me che vivo sola
e sogno assai
è come avessi meco
il mio pulcino
che va girando il mondo
e m’è lontano.
Con te son ritornati
i miei sorrisi
e l’ innamorato trillo
del tuo canto
saprà arrestare il mio
copioso pianto.
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VERSI IN BICICLETTA
Un diario elaborato in
bicicletta
porta il ricordo di antiche
pedalate
fra la natura in fiore che
incantava.
Nel ritrovarlo l'animo ha
esultato
poiché le sane gioie ha
ritrovate
d'un limpido ruscello, un prato
in fiore
e un improvviso verso
appassionato
da dedicare , puro, al primo
amore.
Il vecchio diario appena
ritrovato
riporta l'eco d'antiche
serenate...
Così trascorse una stagione
intera
E fu soltanto una gioia
passeggera.
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BUON COMPLEANNO
L I L I A N A
Tanti auguri a mia sorella
che col tempo è ancora bella
lei sta sempre là in cucina
e bei piatti vi combina
Sale e scende per la spesa
e coi gatti fa le fusa
si riposa poi nel letto
e si legge un bel libretto.
Se ci scappa va in campagna
e del tempo non si lagna
perché ama la natura
e si bea dell’aria pura
con i suoi cioccolatini
i legumi e i confettini
e ogni dieci di gennaio
compie un altro compleanno.
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SIGNORA BUONUMORE
Gli auguri che mi partono dal
cuore
sono per una donna sempre in
fiore
che con la voce calda e suadente
sull’onda modulata è ognor
presente.
Signora buonumore l’ho chiamata
e credo sia un’immagine
azzeccata
perché lei sa vincere ogni
guerra
ed ama la gente di qualunque
terra.
La sua dimora è aperta ai tanti
amici
e questo è il modo per vivere
felici
donando con garbo e semplicità
la sua amicizia fatta di bontà.
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ALL’AMICA POETESSA
Con il tuo affetto vivido e
sincero
sempre tu plachi i duoli della
gente
perché la tua parola
penetrante
diviene sull’istante
affascinante.
Sai dare gioia comprensione e
amore
e sull’istante sai rigenerare
chi è affranto e non ha voglia
di lottare.
Sei nata come me in un triste
mese
ma attorno a noi ci sono sempre
rose
che sono tutte profumate e belle
e a sera sospiriamo con le
stelle
che c’ispirano le più liete
novelle
da dedicare alle anime sorelle.
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IL GAZEBO
Nel giardino v’è un gazebo
assai piccolo e vezzoso
che nel fresco dell’estate
contornato è di verzura.
Sul sedile accomodata
una fresca giovincella
sta leggendo una novella
che la tiene concentrata.
Non s’accorge la fanciulla
che da lungi vien guardata
da due occhi innamorati
che la fissano estasiati.
Quanto è giovane carina
quella casta signorina !
Ma dal libro è così avvinta
che lui resta a spasimare.
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MALANDRINO O CAVALIERE
?
Lo chiamano Cavaliere Malandrino
dal suo fare di ragazzo
birichino
che s’elettrizza per una
canzone
o per una poesia piena d’amore.
Ama tutte le donne brutte e
belle
e le conquista col sole e con le
stelle
quando declama con foga
appassionata
tanto l’ammirazione o una
trovata.
Sa comportarsi d’antico
Moschettiere
per dimostrare d’esser
Cavaliere,
estroso e gaio al pari d’un
giullare
è sempre attivo e tutto lui sa
fare.
Dice freddure e pure cose pie
senza scoprire le sue batterie
di tutti è amico e sa tutti
trattare
per questo poi da tutti si fa
amare.
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E’ RITORNATA LA
SANTA PASQUA
E’ primavera e Pasqua è
ritornata
e ogni cuore è pronto alla
preghiera
anche se ogni alma è esacerbata
l’invocazione è sempre
veritiera.
Vorremmo che il messaggio più
sincero
ripercorresse il mondo tutto
intero
interrompendo il serpeggiar del
male
perché è soltanto questo ciò che
vale.
Non c’è ricchezza e gloria
sfolgorante
che dia salute e gioia ogni
viandante
ma solo l’assenza d’ansia e di
veleno
può regalare un vivere sereno.
Chiediamolo perciò tutti a gran
voce
perché questo ci doni il Cristo
in croce
e in questa bella Pasqua
rinnovata
tutta l’umanità sia rallegrata.
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ARGO GATTO FEDELE
Argo di casa il gatto
è svelto e portentoso
ed molto geloso
perfino del suo piatto.
Ha l’occhio penetrante
tigrato a perfezione
altero nel sembiante
d’antica tradizione .
D’indole mansueta
con chi conosce e ama
guardingo e un po’ sospetto
se fiuta un discoletto.
Passeggia con sussiego
per smaltire il pranzetto
poi si acciambella esausto
magari sotto al letto.
Ma se qualcuno tarda
talvolta a rincasare
per Argo sono guai
non riesce a riposare.
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AMICA RADIOFONICA
Amica radiofonica
che ascolto ogni mattina
e chiedi molto allegra
una gaia canzoncina.
A volte però avverto
la voce che s’incrina
perché t’è giunta languida
una ballata antica.
S’affollano i ricordi
su quel canto d’allora
e ti rivedi languida
mentre un bacio ti sfiora.
Ritorni un po’ romantica
mia cara dolce signora
e in un istante tornano
le fantasie d’allora.
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NON C’E’ PAUSA NELLA CASA
La signora indaffarata
alla casa sta attaccata
e vi passa lunghe ore
strofinando con ardore.
Nel passato ormai lontano
tutto il suo coordinato
stava lì sempre aggiornato
perché aveva cameriere
sempre pronte al suo volere
mentre adesso lavorando
il suo tempo è miserando
perché ormai la servitù
non si trova proprio più
e decide a far da sé
faticando anche per tre
fino a che giunge la notte
e la Signora ha l’ossa rotte.
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A MAMMA ROSINA
In questi tempi così inquinati
abbiamo bisogno di certificati
per acquistare i nostri alimenti
ed consumarli sereni e contenti
Nell’esercizio di Mamma Rosina
c’è pesce fresco di sera e
mattina
che messo in vista in ogni cesta
alletta tutti e oguno s’appressa
e la padrona mamma Rosina
manda un richiamo allegra e
carina
mentre che intorno l’odore di
mare
invita i clienti a entrare e
comprare.
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MARIA ROSELLINA BIANCA
Un petalo di rosa m’è arrivato,
me l’ha recato un’eco di canzone
con un messaggio pieno
d’emozione:
“A te cara poetessa l’ho inviato
per esternarti tutto il mio
calore
tienilo per ricordo e pensa a
me.”
Vi ho posto un bacio tenero e
devoto
e l’ho riposto nel breviario
antico.
Nel mentre ho visto te fra le
tue rose.
che sono rigogliose e colorate
ma tu fra loro la più profumata
candida Rosellina sensitiva
che ami la natura coi suoi doni:
dal sole che ti bacia la mattina
al Cocorito che t’offre la
zampina
alla famiglia tutta che ti
attornia
all’Amicizia calda che ti
apprezza
e che hai formata con la tua
armonia.
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DOVERE e AMORE
Al di qua della soglia
che non posso varcare
dove urla il dolore
dove piange il mio cuore.
Io devo restare!
Non voglio sentire i richiami
non voglio guardare altri cieli
non debbo scordare il dovere
che pur mi fa tanto patire.
Io devo restare!
Ho una grande croce
e la devo portare
pesante crudele inumana
non la posso ignorare.
Io devo restare!
Sia pur faticosa
la devo tenere
e solo l’amore
mi può sostenere.
Io devo restare!
Almeno potessi volare
ma il corpo non si sa staccare
da questi mattoni di neve
che gelano pure i pensieri.
Io devo restare!
E la preghiera
mi aiuta a sperare
col grande dovere
ch’ancor mi sostiene.
Si! Io devo restare!
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FELICITA’ D’UN NULLA
Sedile all’ombra sotto il pergolato
all’angolo del parco addormentato
gli alberi attorno danno ancor frescura
ma lei più non attende nell’aurora.
Lungi è quel tempo!
Ma resta imbalsamato
da ricordanze liete assai tenaci
fatte di ritornelli e corse e giuochi
legati tutti alle fanciulle amate.
Occhi sereni e serici capelli
di dolci Fate e candide Madonne
pure nei modi e d’ingenui sentimenti
appresi dagli esempi dei parenti.
Tremava il core solo nel mirarci...
chè già esulava dalle convenienze
l’attesa breve, là, nel pergolato.
Nivea ingenuità del vecchio stampo
che ci rendeva l’animo esultante!
Come paragonarla al tempo odierno?
Dov’è la pudicizia e il rossore
che imporporava le gote adolescenti?
E i piccoli biglietti arrotolati
contenenti messaggi smozzicati
per quel tempo audaci e impertinenti?
Sono ricordi veri o solo fantasmi amati?
Sì! Sono ricordi di palpiti gentili
di nulla fatti… solo di pensieri :
Felicità d’un nulla… solamente!
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LA SETTIMANA SANTA
La settimana Santa
induce alla preghiera
meditando sul fatto
che Lui morì per noi.
Ripassa indi la mente
triboli e persecuzioni
che resero assai tristi
i giorni del Redentore.
Ogni anno si rinnova
della Fede la tensione
e con l’Altissimo siamo
in perfetta Comunione.-
Proponiamoci adunque
d’esser buoni cristiani
vivendo i Suoi Comandi
e diffondendo il bene
Solo così ogni cuore
sarà poi meritevole
dell’ alta Protezione
e in pace potrà gioire
del Suo Divino Amore.
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