RICORDANDOTI
Ti pensiamo!
Giorno e notte
ti pensiamo e ricordiamo
tutti i tuoi momenti
poi …il pianto ci fa velo
e più non la vediamo
l’immagine tua bianca
alla parete.
ma nella mente
tutto è lì presente
e ricordiamo…
la tua prestanza
e il vivido pensiero.
L’aperto tuo sorriso
sì cordiale.
la pronta intelligenza
e il tuo parlare
dello scibile intero.
Credevi nei tuoi mezzi
e prodigavi ogni tua forza
pur di ben riuscire.
E proprio tutto questo
t’ha perduto!
Di tutto quel tuo fare
anzi strafare…
cosa rimane?Solo ricordi
qui nel nostro cuore.
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VIAGGIO ETERNO
Lassù te ne sei andato
Amore mio
e la tua voce gaia
più non odo.
E’ stato come un vento
di bufera
che tutto spazza via
senza pietà.
Innumeri le volte
che sei andato
ma sempre ritornavi
accanto a me.
Purtroppo questo
È un viaggio senza fine
che presso me
non ti riporterà.
Sarà ben presto
il tempo del mio viaggio
e sarò io a ritrovare te.
Vorrei trovarti là
sopra un bel poggio
a tender la tua mano
verso me.
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TRISTEZZA D’UN FIORE
Un dono che mi fece
Gran piacere
fu l’orchidea
entro una nube rosa
ove spiccava una scritta
delicata spiccata da grafia
semplice e schietta:
“ Mamma,
con il mio affetto
più devoto
perché soltanto tu
sai regalare
l’amore più sincero
e più profondo
ed io di questo
ti ringrazio tanto”
Il fior presto appassì
nel suo bicchiere…
Ma quel biglietto ancor
ce l’ho qui accanto
e erto più di me
vivrà nel tempo
ed io lo guardo …
e torna quel momento.
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DUE ANNI
Due anni son trascorsi
da quel giorno
che il nostro cuore
venne lacerato.
Giorno funesto
che mai scorderemo.
No v’è momento
che non sei con noi
e nel ricordo
ci appari come un tempo
quando scherzavi
ed eri sempre gaio
e tutti sbalordivi
col tuo ingegno.
Ma troppo breve
è stato il tuo soggiorno
su questa terra ingrata
e deludente
ed il ricordo non basta
ad appagare
dei genitori il desiderio
ardente
di riascoltare allegro
il tuo saluto
quando giungevi
inaspettatamente.
…………………..
e da due anni
ti aspettiamo sempre.
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SPERANZA BUGIARDA
Avevi la speranza
Sempre teco
Su d’essa vi forgiavi
I tuoi pensieri.
Ma non sapevi…no
Non lo sapevi
Quanto tale speranza
Fosse vana.
Bugiarda e infida
Fu quella speranza
Che ti condusse
All’ultima dimora.
Tu teco ancor
Nell’ultimo pensiero
E immortalò
Quell’ultimo minuto.
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LONTANO E PUR VICINO
E’ tornato mondato
Lo sguardo chiaro e amato
or che fra stelle e cieli
non l’offuscano più veli.
Lungo è l’amaro tempo
trascorso dal dì nefasto
che nulla può consolare
si rinunzia anche a parlare.
Meglio meglio tacere
e stare ad osservare
quel ch’è meglio vedere-
Si giunge così a scoprire
che poco ha ricevuto
chi ha pianto e tanto penato.
Colui che su è volato
tutto di sé ha donato
ed ora Egli ha ottenuto
che per la figlia amata
il peggio sia passato
perché seppur lontano
ora l’è più vicino
e proteggerla potrà
da ogni avversità.
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TRE ANNI
Tristi e angosciosi
Son trascorsi gli anni
Ed il pensiero mio
Rivanga il tempo:
l’irrequietezza tua
franca e vitale
era lo sprint più logico
e normale
che ti spronava
nel tuo pronto agire
che pure a sogni
astrusi ed irreali
dava sempre una forma
assai concreta
e quando il fato avverso
t’ha involato
di tal vivezza nulla più
è restato
tranne il ricordo
sempre triste e amaro.
Inesorabile scorre
ogni mia ora
e l’anima d’allegrezza
resta avara.
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SOSPIRANDO
Io vado sospirando
ad un pensiero
che mi sconvolge
l’anima sovente
Rimuginando sola
mi arrovello
per com’è stato
l’ultimo tuo giorno.
Conoscere vorrei
il preciso istante
che il filo della vita
t’ha stroncato
e t’ha privato
dell’immensa forza
che tante volte
t’ha resuscitato,
Parevi indistruttibile…
Parevi! Invece la tua forza
l’ha carpita la Nemesi crudele
all’improvviso.
Ma cos’è stato ?
Dimmi …cos’è stato
quel tristo giorno a dirti :-
Ormai è finita?
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CINQUE ANNI
Cinque anni
e presso me ti sento ancora
col tuo sembiante
ardito e volitivo.
Di te rammento tutto
ogni tuo gesto
semplici frasi
e i molti tuoi pensieri-
Ne avevi tanti
tutti grandiosi e belli!
A molti hai dato vita
ed altri ancora
ne avresti realizzati
in avvenire,
E forse è questo
che t’ha logorato…
L’assiduo impegno
e il tuo poco riposo
e nel tuo piccolo spazio
ti creavi un mondo.
Un giorno forse
se tu rivivrai
nella mente di un genio
tornerai.
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PIOVE
…e la pioggia bagna
il tuo sepolcro
ed ogni goccia d’acqua
par sgorgare dal mio dolore
che non si vuol placare.
Figlio mio amato
che ti sei sottratto
così d’un tratto
inaspettatamente
alle precarie esperienze della
vita.
Seppure ogni tuo giorno
fu assai ingrato
questa esistenza
tu l’amavi assai…
Tanto l’amavi!
Te ne privò il destino
tristo assai che in poche ore
da noi scomparso sei
ed io di ciò non mi consolerò
giammai.
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PIETRA TOMBALE
La pietra in travertino
che ricopre
di chi si è amato
le adorate spoglie
è immensa e dura
come una fortezza
l’acqua la bagna
e il sole poi l’asciuga
ornai per sempre
per l’eternità…
Di fiori è adorna
e appare tanto gaia.
fa uccelli cinguettanti
in mezzo al prato.
Ma l’occhio non s’asciuga
e il labbro trema
mentre una prece s’alza
verso il cielo
e all’Anima adorata
s’accompagna.
Ma nulla mai potrà
calmare il solco
lasciato dal dolor
di chi è sepolto.
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LA FESTA
Sono andata ad una festa
che m’ha un poco rallegrata.
V’ho trovata tanta gente
conosciuta e pure amata:
figli zii nuore e nipoti
tutti gai e sorridenti
che mi han fatta ritornare
ai miei anni più splendenti.
Quanta gioia in quel festino
dedicato ai familiari!
Ma una nota molto amara
me l’ha data tristemente
solo Quello che mancava
e la bocca …per la forma
dimostrava che rideva
mentre l’anima piangeva.
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SEI ANNI
Spina dolente
che sei conficcata
dentro il mio cuore
per farlo copiosamente
sanguinare.
Tu l’hai trafitto
come un tradimento
lo fai dolente
e lo consumi
come tarlo infido.
Sei anni di rimpianto
e di tormento
senza trovar motivo
per campare
e l’esistenza scorre
sempre uguale.
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GUARDO E PENSO
I miei più cari estinti
immobili effigiati
sulla parete bianca
che sembra un sacro altare
Mi sono sempre accanto
di notte a mane a sera
e nel passargli accanto
invio loro una preghiera.
Mi sembra che ciascuno
dall’alto mi sorrida
seguendo i miei lavori
intuendo i miei pensieri.
Le rimembranze belle
a tutti le rivolgo
e del dolor che lasciano
neppure più m’accorgo…
N’è intriso ogni mio atto
e ogni mio pensiero
e crudo fanno il distacco
da loro sì adorati.
Ad essi penso indarno
me ne straripa il core
di non poter purtroppo
nessuno più abbracciare.
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SETTE ANNI
Piovosa sera
d’un autunno mite
appelli urgenti
brevi ed accorati…
Corremmo tutti
al triste capezzale
mentre la notte
copriva tutta Roma
Si spensero le stelle
assieme a Lui
e nulla più ci riportò
il chiarore
né riportò lo sguardo suo
sereno
e maledii per sempre
quella data
che m’involò la creatura
amata
e sette sono gli anni
di preghiera
e sempre sette
senza averlo accanto
trascorsi tutti
nel ripensamento
fra pianto e desiderio
acuto e vivo
d’accarezzargli l capo
come un tempo.
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CON GLI OCCHI DEL
PENSIERO
Con gli occhi del pensiero
rivedo il mio bambino
col capo tutto biondo
lo sguardo birichino.
Amava disegnare
le favole ascoltare
fischiettare agli uccelli
e poi contar le stelle.
Fu breve il suo percorso
su questa terra ingrata
non conosceva ostacoli
e neppure pericoli.
In ciò che organizzava
nessuno lo fermava
affrontando con fermezza
qualunque dura prova.
Ma non servì coraggio
per l’ultima …più cruda!
Eppure da piccino
era sereno e gaio
nessuno ne previde
quel suo lungo calvario.!
Amava le mie rime
ed anche ne componeva
così all’istante a braccio
che quasi mi confondeva.
Malgrado la forza innata
ben presto mi lasciò
e con gli occhi del pensiero
ormai lo rivedrò.
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OTTO ANNI
Otto anni son trascorsi
nel dolore
ed io non faccio altro
che pensare
al mio ragazzo
che un dì vidi sparire
nel volgere di poche ore
all’imbrunire.
Io me lo vedo accanto
nel pregare
e sempre sorridente
mentre dice:
Mamma mia bella
smetti di penare
giacché quassù
finito è il mio soffrire
e molto presto
mi verrai a trovare
e sempre accanto
mi potrai restare.
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NOVE ANNI
Nove anni !
Li ho sofferti uno ad uno
dacché il mio sguardo
non t’ha più veduto.
Figlio adorato!
Figlio tanto amato!
Ti sento accanto
e par che non m’hai lasciato.
Marcello dallo sguardo
furbo e chiaro
quel che mai m’abbandona
è il pianto amaro
mentre il ricordo
del tempo spensierato
seppure breve
è tenero e prezioso..
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L’ADDIO
Improvviso e straziante
fu l’addio
che in quella sera Tu
non mormorasti
giacché serrando gli occhi
non vedesti
la falce infida
che spezzò il tuo filo
Non t’avvedesti
di quanto avveniva
mentre il tuo occhio ancora
sorrideva
E quel sorriso
ti rimase in volto
quasi per consolar
l’anima mia.
Pur sulle strade della mite
sera
il cielo pianse
la sua pioggia triste
per l’alma inerme che saliva al
cielo.
Rimase in me
una spina lancinante
che da nove anni
ancora mi trafigge.
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SU QUALE STELLA?
L’arco del cielo
è l’unico orizzonte
e in esso il mio pensiero
si confonde.
L’intenso brulichìo
che mi circonda
travolge il mio sentire
come un’onda.
E so che proprio là
entro una stella
c’è l’angioletto mio
che con me veglia.
Dieci son gli anni
della dipartita
lunghi e ricolmi
di ricordi antichi
Per me…
della durata d’una vita!
E su quel tempo
lo sguardo si disperde
e scruto il cielo
lontano ed infinito...
Su quale stella
si sarà fermato
il bene mio
che non è più tornato?
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