Una strage per due coppie

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 SOGGETTO DELLA COMMEDIA  IN TRE ATTI

 

L’ultima domenica di luglio una coppia felice di Padova era partita per Bologna in luna di miele. Erano due giovani sposi di modesta levatura che dopo anni di fidanzamento aveva coronato quella mattina il loro sogno d’amore.

Alfredo e Gina sarebbero rientrati dal loro viaggio il 10 agosto perché l’indomani entrambi dovevano riprendere i loro posti di lavoro.
Una coppia di tutt’altro genere si era fatta notare a Bologna durante quella torrida estate. Si trattava di Giulio e Ania, belli e appariscenti che non dimostravano avere difficoltà economiche perché erano frequentatori assidui di ambienti disinibiti e affollati di gente pronta ad ogni esperienza.

In uno di quei luoghi si erano conosciuti e messi insieme e a bordo di una fiammante moto di grossa cilindrata scorazzavano a tutte le ore del giorno e della notte nell’operoso capoluogo emiliano senz’altri pensieri che il divertimento

Quasi di sicuro a contatto con personaggi di una certa sfera politica rivoluzionaria sempre pronti a ripagarli lautamente per qualche losco traffico che i due non avevano nessuno scrupolo ad eseguire.
Queste le premesse prima di narrare ciò che avvenne il 10 agosto 1980 alla stazione di Bologna all’arrivo di un treno colmo di passeggeri e con le banchine affollate di persone in attesa. Alcuni aspettando qualcuno in arrivo e altri in attesa di partire. Nessuno prestava molta attenzione a ciò che avveniva attorno e nessuno fece caso ad una valigia abbandonata in prossimità del binario dove c’era un treno in arrivo.

Mescolata a questa folla eterogenea e accaldata c’era pure la coppia che, spensieratamente, aveva abbandonata una valigia di cui neppure, probabilmente, conoscevano bene il contenuto.
La strage avvenne improvvisa e catastrofica coinvolgendo tutti comprese le due coppie, diverse per sentimenti e per modo di vivere.