A MIA MADRE
Semplice e laboriosa
Sensibile e virtuosa
Amava il bel cantare
E ai poveri donare
Saggia giusta amorosa
Madre meravigliosa.
|
|
TRE ROSE
La prima : rosa gialla
fu quella che fanciulla
tu regalasti a mamma.
L’altra :la rosa rossa
te la donò il tuo amore
quando palpito il cuore.
La terza rosa bianca
te l’appuntasti trepida
sull’abito da sposa.
Tre rose bianca gialla
e rossa porporina
tre tappe della vita.
|
|
MAMMA NON C’E’ PIU’
Vita c consigli amore
tutto mi desti tu
e xhe tristezza in core
ora che sei lassù.
Perché perché sì presto
t’han richiamata in cielo?
Forse anelavan gli Angeli
averti in Paradiso?
Con gran rassegnazione
da loro sei volata
lasciando affranta e in lacrime
chi tanto t’adorava.
Il vuoto che hai lasciato
profuma di virtù
che nel tuo grande cuore
tutte le avevi tu.
Che cosa m’hai lasciato ?
Cosa di te è rimasto?
Tutto! Quel sangue generoso
che scorre nelle vene è tuo
e tuoi sono i ricordi.
Quanti quanti ricordi!
dolcissimi e sereni…
Con la tua mano morbida
mi accarezzavi trepida
soffrivi di dolore
quand’ero un po’ malata
gioivi meco quando
di gioia ero pervasa.
Quello che m’hai donato
giammai lo scorderò
ed dentro al core mio
un Altare ne farò
|
|
VECCHIE CARTOLINE
Sento fra le mie mani palpitare
la traccia di due vite trapassate.
Son teneri ricordi di due cuori
che d’un amore fecero un poema.
Cartoline ingiallite, trattenute
da un nastro che fu rosa carnicino.
Quel nastro tiene ancora nel suo
nodo
sospiri ardenti e tenere parole.
Pur s’è sbiadito il nastro
e spenti i cuori
vive ancor fra le righe
il grande amore.
|
|
PIOGGIA E SOLE
La pioggia che cade improvvisa
con scrosci rabbiosi e gelati
rattrista d’un subito il cuore
non fa più sentir l’allegria.
Col sole si è più spensierati.
la pioggia c’induce a pensare.
Con l’uno si gioca, si ride
con l’altra si tace più quieti.
Con l’acqua e col sole
s’alterna la vita.
|
|
AZZURRO IN CUORE
In piedi guardo il mare
e sembra il cielo
sdraiata guardo il cielo
e sembra il mare.
Si riempie d’azzurro
tutto il core
e il fardello del mondo
è lieve lieve.
|
|
Premiata con targa e diploma nel 1976
al 2° Concorso di Poesia
Internazionale Silvio Biondi
LIETO
PASTORE
Lieto pastor che vai
lungi dal piano
teco portando
pecore e agnellini.
Conosci l’odor di boschi
e di rugiade
l’afa del sole intenso
e l’improvviso
terror di grandinate.
Il cane solamente
t’è vicino
mentre che intorno
s’odono i belati.
E quando a sera
tace ogni rumore
e stanco giaci
tu sogni ancora
i pascoli dorati.
|
|
MESTIZIA
C’è nell’occhio
una lacrima lieve
e sul labbro
tremore di pianto.
Quando il core
al dolore non regge
non v’è cosa
che può consolare.
|
|
PRIMAVERA O AUTUNNO?
Vedo il mandorlo sbocciare
nella fredda primavera
e le rondini tornare
dal versante di riviera.
A me sembran raggelate
quelle alucce nere nere…
Troppo presto son tornate
a cercar le primavere?
La stagione ch’han trovato
è l’autunno ? O s’è cambiato
tutto il ciclo del creato?
Non è il tempo ch’è cambiato
oh mie amate rondinelle
ma il mio core s’è invecchiato
non ha più le cose belle
che scaldare lo potranno.
Non più sole senza amore
per quegli anni che verranno
ed il gelo del mio cuore
mai più nulla scioglierà.
|
|
CANZONE NUOVA
Vorrei cantare
una canzone nuova
che dica al mondo
tante cose belle
che ridoni la gioia della vita
a chi è perduto
e non sorride più.
Che ad ispirarmi fosse
il cielo azzurro
o un angelo gentile
un prato o un fiore.
Le parole più semplici e serene
darebbero per sempre
pace a me.
Ma chi m’ispirerà
questa canzone
se la tristezza
è grande entro di me?
Non so! Ma non sarà su questa vita!
Perciò il mio canto
solitario e mesto
pian piano lo rinchiudo
nel cassetto.
|
|
CUOR DI MADRE
Sul clivo erboso
digradante al mare
rincorrono farfalle
due fanciulli.
La madre un po' discosta
li sorveglia commossa.
Nel tempo fermerà
quell’ore liete
d’anni tanto sereni
la mente troverà
nei giorni mesti
la gioia del ricordo.
Nel cuore d’una madre
quale scrigno prezioso
qualunque si ritrova
e pena e gioia
di giorni tristi
e di momenti lieti.
Diletti figli
quanto amati siete!
Di tanto amore
quale conto fate?
Cosa sapete in cambio
a lei donare?
Ma lei non se ne duole!
Se occorrerà domani
vi tornerà a donare
la vita che vi diede.
|
|
PACE E
LIBERTA’
Quando nel nostro petto
nasce una fiamma ardente
di pace e libertà
vorremmo prodigarci
per tutti i sofferenti
che oppressi
ognor soccombono
fra tante schiavitù.
Ma i lacci che ci avvincono
si stringeranno ancora
se ognuno non collabora
dall’uno all’altro Polo.
La terra tutt’intera
che soffre trema spera
brama che ad ogni popolo
concesso sia quel poco
che lasci tutti vivere
senza disparità.
L’equa ripartizione
dei beni naturali
senza barriere e ostacoli
farà sì che ogni essere
viva sereno e in pace
in tutta libertà.
|
|
MAMMA AURORA
Aurora dolce fata cilestrina
che di rugiada irrori
il monte e il piano
gli uccelli dentro il nido
fai svegliare
le rose profumate fai sbocciare.
Con il tuo bacio
levi il sole amico
e al mondo annunzi lieta
il nuovo giorno
foriero di speranze
o di sconfitte.
La tua rugiada lava l’amarezze
di questa vita grama
E sconsolata.
Son teco uccelli e fiori
ogni mattina e ti salutan lieti
gli uni con voli arditi
gli altri coi smaglianti colori
e coi profumi
e tutti al tuo passaggio
s’inchinano devoti.
Sei Mamma Aurora
e tutti soavemente
racchiudi nel tuo abbraccio.
|
|
OCCHIALI ROSA
Io guardar vorrei le cose
con lo sguardo dei bambini
le vedrei con occhio chiaro
tutte belle e trasparenti.
Ma perché gli anni che vanno
non c’insegnano a restare
con la gioia dentro al cuore?
Ciò si deve solamente
alla vita che c’inganna
agli affanni d’ogni giorno
che tormentano la gente
e avviliscono la vita.
Se potessi darei a tutti
degli occhiali color rosa
perché ognuno possa avere
la visione rischiarata
d’ogni propria sofferenza
e ogni umana debolezza
possa alfin venir schiarita
da un colore più sereno
che dilegui ogni sconforto
e sparir faccia gli affanni
che mai pace danno al cuore.
|
|
AL DI LÀ
Il perchè d'ogni cosa nascosta
ci sarà rivelato allorquando
noi saremo aldilà della vita.
Solo allor forse avremo
visioni celesti che, svelando
disegni supremi, ci diranno
il perchè del dolore
d'ogni umana creatura vivente
e di morti immature
e di lacrime amare.
Di speranze deluse
e di mali crudeli.
Tutto ha un fine nel mondo
e uno scopo preciso.
Spesso tutti piangiamo
su d'un fior troppo presto
reciso... Ci sembra...
Ma invece quel fiore,
più fulgido e bello,
nell'istante in cui cade
già risorge nel sole effondendo
un profumo fragrante
di vita celeste.
E, fra canti d'angeliche schiere,
sentirà che il suo posto
preciso è lassù.
|
|
SOLE SUI FIORI DI ROMA
Sopra i terrazzi
è sorto il primo sole
baciando vasi
colmi di rugiada.
Giunta è la primavera
e il suo tepore
discioglie vecchie membra
intorpidite.
Sui tetti rossi
scintillanti al sole
si posano gli uccelli
mattinieri .
Tutta la vecchia Roma
addormentata
sembra svegliarsi
al magico richiamo.
Fiori d’ogni colore
e d’ogni specie …
Ma sopra a tutto
brilla ardente il sole
|
|
IL GUARDAMONDO
Io guardo il mondo sempre
pur non viaggiando mai
e tutto mi sorprende
m’interessa e m’attrae.
Vorrei saper di tutto
per dare spiegazione
ad ogni avvenimento
che pare astruso e strano.
Con l’occhio ognor sereno
mirando sempre attorno
m’accorgo che guardandolo
io amo tutto il mondo.
|
|
IL MIO CUORE
Geme il mio cuore dinanzi al dolore
Freme di gioia s’è pieno d’amore
Per l’entusiasmo d’un’opra
s’infiamma
E la bellezza pur sempre l’incanta.
Gode vedendo un bel prato fiorito
Sogna ammirando il gran cielo
turchino
Canta aspettando il domani con gioia
Speranze eterne d’un cuore di donna.
|
|
LA PRIMA VIOLA
La prima viola
aperta sul balcone
mi porta il soffio
della primavera.
Ritorna il sole
l’aria è più pulita
primavera vuol dire
nuova vita.
|
|
GETTA I PENSIERI TRISTI
Getta i pensieri tristi
in fondo al mare
Gettali in pasto ai pesci
e sai perché?
Quelli son muti
e non diranno mai
tutti i segreti tristi
c’hai nel cuore.
|
|
LA GLORIA
Si fa largo a gomitate
fra lo scherno e le risate
però quando s’è affermata
vien da tutti rispettata.
|
|
FINESTRE DAL TRENO
Finestre che passate
davanti l’occhi miei
guardandovi dal treno
che passa e fugge via.
Ogni finestra un sogno
per quell’umanità
che standovi rinchiusa
vive sol di quel sogno
bello o brutto che sia.
Ma forse per qualcuno
tramonta come nasce
senz’avverarsi mai
dandogli solamente
tanta malinconia.
Dietro quelle finestre
passano vite intere
milioni di speranze :
ognuna una promessa.
Vorrei fermar quei sogni
che son dietro quei vetri
e a ognuno di quei cuori
donar felicità.
Che tanto …il tempo sogni
tutti farà passare
come fa adesso il treno
che fischia passa e va.
|
|
FOGLIE GIALLE
Oh! Foglie gialle
che lievi volteggiate
senza una meta
il vento vi fa errare.
Nel turbine vi prende
e v’abbandona!
Ma se una dolce brezza
v’accarezza
voi dolcemente
in terra vi posate
e l’una all’altra
accoste vi tenete
ed un tappeto giallo
poi formate
e i piedi del passante
accarezzate.
|
|
LA PRIMA FOTO
Guardando la mia foto di bambina
ritrovo a un tratto tutto lo stupore
di quel tal giorno tutto preparato.
Tutt’agghindata a festa coi monili
e un fiocco rosa enorme sui capelli
rivedo nei miei occhi lo sgomento
per l’improvviso lampo del magnesio
Avevo a lato la mia sorellina
seduta su una bella poltroncina
io con la mano stretta sul bracciolo
sembrava che protegger la volessi
da quell’oggetto nero misterioso
con l’occhio fisso su di noi di
vetro.
lei col suo sguardo molto sbarazzino
aveva un gran coraggio all’occhi
miei
giacché guardando dritto avanti a sé
scrutava attenta sotto il drappo
nero.
dissero che riuscì una bella foto!…
Ma rivederla adesso a un’altra età
quella foto mi fa una gran pietà.
|
|
ROMA E VICENZA
Famiglia e tradizioni
m’hanno fatta romana
ma per caso è Vicenza
dove sono nata.
Io quella terra veneta
non l’ho vista giammai
ma ho custodito intatto
il desiderio ardente
di respirare un giorno
l’aria delle colline
e visitare inoltre
le Ville vicentine.
|
|
OCCHI SENZA LUCE
Quegli occhi sì belli
sì grandi sì puri
si sono ormai chiusi.
Mai più guarderanno
pei cieli turchini
pei prati fioriti.
Ma più spazieranno
lo sguardo estasiato
su vele leggere
vaganti sul mare.
Soltanto nell’anima
sta chiuso il rimpianto.
Quel grande rimpianto
di luce di sole.
|
|
Premiata al concorso "Silvio Biondi"
1977
FRINGUELLI SUL MIO BALCONE
Tanti fringuelli invadono il
balcone
pieno di fiori belli e profumati
quelle corolle variopinte e calde
li attirano e l’invitano a cantare.
Cantano al sole all’aria alla
natura
e soprattutto allietano il mio
cuore.
Piccoli uccelli che volando andate
senza una meta e senza le catene
che rendon muto ogni cantore umano.
Regnate sugli spazi sconfinati.
piccoli siete a paragon dell’uomo
ma quanto più felici vi sentite
perché il cantare vostro non ha
freni
e la natura prodiga v’è stata
donandovi i suoi doni più preziosi:
voce canora e tanta libertà.
|
|
ACQUA SORGIVA
Acqua sorgiva
chiara e trasparente
parli di fresche valli
e boschi ameni.
Alle sudate membra
dai ristoro
agli stanchi viandanti
nuova lena.
Sei miracolo eterno
e sempre n uovo
desiderata più
d’altra bevanda
da chi assetato
trova in te respiro.
|
|
CANDIDA PIUMA
Una sottile piuma
sopra una rosa rossa
si depose leggera.
Mi sembrò nel guardarla
una spada in un cuore!
Anche un rapido volo
può turbare e ferire
un cuore solitario.
E tu candida piuma
non puoi certo sapere
la traccia che hai lasciato
col tuo lento cadere.
|
|
FRESCO MATTINO
Fresco mattino lieto
in riva al mare!
Vedo incresparsi
l’onde e in cor
ne godo.
Quel fluttuar leggero
e trasparente
mi calma i nervi
stanchi e affaticati.
|
|
LA VITA
I giuochi dei fanciulli
i sogni giovanili
le mete mai raggiunte
tutto la vita ingoia
e non riman che noia.
|
|
COME IL SOLE FU MIO PADRE
Animo grande e cuore generoso
con intelletto attento e prodigioso.
amò tanto la vita e ogni dovere
conversando con tutti con piacere.
Seppe donar consiglio a chi chiedeva
e confortare ognuno lui sapeva.
Passò su questa terra come il sole
che dona il suo calore a chi lo
vuole.
|
|
GUARDANDO UN PASSEROTTO
Guardando un passerotto
volare tutto solo
penso: se fossi anch’io
un passero così ?
Vedrei sorgere il sole
tra i rami d’un abete
bagnarsi di rugiada
i colli e prati in fiore.
Librandomi nel cielo
sarei per ogni dove
sui tetti nelle aiuole
felice tutto il dì.
M’inebrierei di luce
libero come l’aria
senz’altra brama in c ore
che i voli ed i …riposi.
Ritornano i pensieri
il sogno si dissolve
il passero è sparito
ed io sto qui pensare.
|
|
I MIEI VERSI
Sopra un foglio
di quarta elementare
trovo lo spunto
per parlare in rima
ma è un dialogo a due voci
perché sento
che il rigo largo
fa spaziar la mano
invece quello stretto
l’imprigiona.
Ne risulta così
di volta in volta…
Secondo il rigo
un verso troppo ardito
e ahimè quell’altro
lo rende un po’ sbiadito.
|
|
IL PRIGIONIERO
Vorrei asciugare il pianto
d’un bambino
donar conforto al cuore
d’una madre
vorrei sanar le piaghe
ad un malato
e ridonar la vita a chi
è morente
vorrei cantar le gioie
della vita
regalare sorrisi a tanta
gente
ma questi desideri sono vani
son chiusa in gabbia
e pur volendo
niente posso fare.
|
|
RICORDO SABINO
Distese di prati dorati
filari di viti mature
nel verde smarrivo i pensieri
di sogni riempivo il mio cuore
bastava al mio cuore infantile
veder le farfalle volare
oppure raccogliere more
unite all’agreste cedrina.
Ritratto di vita vissuta
ricordo d’un tempo che fu
ritorna alla mente matura
che non sa scordarlo mai più.
Rivedo quei campi inondati
di sole …risento i profumi
di mele e uliveti…
la tenera Infanzia in letizia
vissuta
mi torna alla mente…
Ricordo sabino sei tenero e fresco
e una lacrima bagna la gota
appassita.
|
|
NON AFFOGARE
La vita non reca che affanni
si dice sovente all’ingiro
ma niuno però vuol morire
e resta aggrappato alla sponda…
Sia bene sia male vorrà
galleggiare.
|
|
L’ONDE
Son l’onde come
l’ore della vita
che vanno avanti
con monotonia
se un vento forte
non le scuoterà.
|
|
L’IRA
L’occhio iniettato di sangue
il labbro che pende tremante
la mano serrata in un pugno
fende l’aria e s’abbatte violenta.
Uno scatto improvviso e tremendo
che sopprime un nascente sorriso.
Ira sorda brutale crudele
che allontana chi ama
e raggela ogni cuore fedele
e funesta separa due vite.
|
|
CONTAMINAZIONE
Il mondo si contamina
ed or non è più quello
del vecchio tempo andato
c’è più progresso è vero
ma tutto è artificiale
e questo rapido andare
più presto ci conduce
lietamente a morire.
Se freno non si pone
a ciò che danno arreca
se non si fa capire
ciò ch’è bene o ch’è male
ò inutile scoprire
è inutile inventare…
Si riuscirà solamente
il mondo a cancellare.
|
|
MORIRE A VENT’ANNI
Sul fiore della vita
a vent’anni la morte
lo ha preso violenta.
Guidava sicuro veloce
d’un tratto…uno scontro
uno schianto…più nulla.
Inerte rimase nel sangue
ma il cuore batteva batteva
e il polso scandiva la vita.
La breve speranza
la sorte spezzò…
La morte sbiancato
Ha quel volto…
Ricordi fraterni
di matte risate
di scherzi di giochi felici
assalgono l’anima …
Ognora s’impreca…si prega
Ma tutto ormai vano rimane!
Quel cuore fraterno
mai più batterà
e il franco sorriso
Mai più tornerà.
|
|
L’ORA FATALE
Non è quella della gioia
non è quella del piacere
ma fatale solo quella
sconosciuta del trapasso.
Verso un mondo misterioso
vola l’anima pentita
d’aver speso così male
tutto il tempo della vita.
Qual giudizio ha meritato?
Lo saprà soltanto allora
quando giunta al passo estremo
scocca l’ora della fine.
A quel punto giunta ormai
si vedrà quel ch’ha compiuto.
Tanto bene? Tanto male?
Ogni cosa ha il suo valore.
Ogni azione ogni pensiero
sarà tutto bilanciato…
L’orologio della vita
segnerà l’ora fatale.
|
|
ECCO IL FUTURO
I radioisotopi sono le spie
serve dell’uomo dell’avvenire
vengono immessi nelle sostanze
le più svariate le più impensate.
Si può vedere poi dai controlli
tutta la vita della natura.
Sterilizzare ogni vivanda
e scandagliare qualunque fibra
poi beninteso si può curare
qualsiasi male anche crudele
modificare l’agricoltura
e sorvegliare ogni coltura.
Ecco il futuro!
Parole nuove calcoli nuovi
sommersa è tutta la scienza antica
questo il principio dell’era nuova
ogni mistero sarà svelato
dall’occhio vigile dello scienziato.
Fidiamo quindi nell’avvenire
che d’ogni male porterà fine.
|
|
DELICATAMENTE
Delicatamente accarezzo
la mano e la guardo
molto commossa
e ancora dolcemente
l’accarezzo piano.
E’ una mano piccina
tenera e rosata
che inerte a me s’affida.
Nel mentre osservo
Penso:
Cara piccola mano
vi è qualcosa di me
entro di lei
che è quella della figlia
di mio figlio.
Si stende e si rinserra
con movimento ritmico
e gentile
quasi volesse già
afferrar qualcosa.
Che cosa prenderà
così nell’aria?
Per ora solamente
la vita può afferrar
è appena nata!
Ma poi chissà! Se gioia
o gloria o la felicità ?
che tutto in una mano
purtroppo non vi sta.
|
|
L’ARCOBALENO
L’arcobaleno appare su nel cielo
come se fosse un ponte pitturato
resta sospeso in aria e da lontano
si vedono i colori del creato:-
Il giallo delle spighe il rosso
vino
il viola del tramonto e il blu
marino
l’indaco della notte con la luna
l’arancio delle frutteto già maturo
il verde delle foglie e…piano piano
nel più fugace sguardo si scolora
e all’improvviso…nulla che scompare.
|
|
VITA ANSIOSA
Non più con il canto del gallo
si desta chi all’opra s’avvìa
ma con i rumori più vari
molesti assordanti intrusivi:
stridori di freni . sirene
trambusti chiassate frastuoni…
così si ridesta il dormiente
con l’ansia perenne
ch’annienta più presto la vita.
Si pone al lavoro usuale
ma in esso non trova la gioia
che il tempo passato gli dava.
E’ solo una morsa il presente
che a ritmo serrato lo porta alla
fine.
Più presto più in fretta veloce
non v’è più nel sonno il riposo
e per nessuno pietà
che oggi per tutti la vita
è solo ansietà.
|
|
UNO SPICCHIO DI CIELO
Di tra le persiane socchiuse
traspare uno spicchio di cielo
quel cielo sereno azzurrino
m’inonda di tenero incanto.
Se solo uno spicchio di cielo
mi dona una gioia sì grande
che mai mi darà l’infinito?
E perdermi in esso vorrei!
Trovarvi il silenzio profondo
che illumina cuore e pensiero
e credo che simile ad esso
di certo sarà il Paradiso.
|
|
IL PUPO MIO
Vedo un pupetto
tanto carino
con gli occhi azzurri
il capo biondo.
Un angioletto sembra
a vederlo.
Sembra…
ma invece :
è dispettoso
non dico quanto
e prepotente
ancor di più
ma in fondo in fondo
ha un cuore d’oro
che tutto quanto
fa perdonar.
|
|
DOLORE
Dallo spasimo i denti serrati
nel dolore ch’affligge ogni specie
teso il collo frementi le nari
chiuso il pugno in un gesto supremo.
Il dolore accomuna ed eguaglia.
Non ricchezza e casata reale
può sottrarre alla sorte crudele…
Solo in esso sarem tutti eguali!
Nel dolore si ferma ogni speme
lotta ancora soltanto chi crede
o una madre che dona una vita
può gioire soffrendo così.
|
|
MALINCONIA
Le stelle son le compagne
di questa malinconia
la luna dal cielo mi guarda
e sembra volermi cullar.
Che notte d’argento!
Che incanto!
Pur l’aria si ferma…
rapita.
La pace del gran firmamento
mi penetra in cor.
|
|
NON SO
Vorrei cantare
ma non ho la voce
Vorrei volare
ma non ho le ali
Vorrei danzare
ma non so ballare
Vorrei morire
ma non so morire.
|
|
SU OGNI NIDO VEGLIA
UN ANGELO
Sull’alto dei rami sospeso
c’è un nido fatto di piume
pagliuzze intessute semini
creato da mamma uccellina
nascosto allo sguardo
di chi vuol predare
lontano alla mira
di chi vuol cacciare.
Ma mentre la madre
va in cerco di cibo
ma l’Angelo veglia
dal cielo sul nido.
Quegli esseri piccoli
tuttora tremanti
ancora non sanno.
Non sanno del mondo
non sanno dell’Angelo
ma ognor pigolando
aspettano e stanno.
|
|
POMERIGGIO FESTIVO
In un pomeriggio di festa
framezzo al frastuono
più gaio mi sento smarrita
che più non partecipo al gaudio.
Non gusto le matte risate
di gente che a schiere si perde
su tutte le strade asfaltate.
Chi corre chi grida o schiamazza
per rendere allegre quest’ore
ma quando tornato il domani
vorrà ricordare la festa
che cosa ricorda? Più nulla!
Ha corso gridato sudato
ma quanto ha goduto? Ben poco!
E meglio valeva il riposo
che un‘orgia di corse e mattane
restarsene soli distesi
coi nervi lasciati in riposo.
E questa è davvero la festa
di un giorno di festa: il riposo.
|
|
CONSOLAZIONE
La vita amara sempre non è
se qualche volta piangi e non sai
guardati intorno sorridi e stai.
Fermati un attimo sul tuo cammino
e ascolta il canto di un uccellino
guarda il sorriso d’ogni bambino
e tutta l’anima si riempirà
di gioia candida serena pura
che ogni affanno cancellerà.
|
|
PIOGGIA TRISTE
E’sera e scende l’acqua fitta e
mesta
bagnando una finestra solitaria.
S’accende un lume e s’alza una
cortina
si scorge bianco un viso di
bambina.
che sgrana gli occhi guarda e si
ritrae
con un sospiro stanco di vecchina.
Lei ch’è malata brama solo il sole
che sa scaldarla tutta fino in cuore
|
|
CITTA’
Città turbinosa che attira e
respinge
inghiotte milioni di gente affannata
che corre che urla gesticola
impazza.
Quel poco di verde quel poco di
cielo
pian piano è sparito rimangono solo
palazzi e finestre che schiacciano
e annullano l’umanità.
|
|
TENEREZZA
Oh! Quanta tenerezza sento in core
per la natura calma ed infinita.
Amo la brezza lieve che sprigiona
effluvi d’altri spazi e d’altri
lidi.
Lo stormir delle fronde d’un mattino
mi porta echi di musiche divine.
E sogno! Colmo il cor di tenerezza
di trovarmi così nel Paradiso.
|
|
VORREI ANDARE
Vorrei andare in un luogo lontano
dove non c’è terra dove non c’è
acqua
ma soltanto musiche divine
e canti d’angeli e musiche e amore
e gioia e pace e serenità.
Quel posto se c’è non so dov’è
Forse lo saprò quando più non vivrò.
|
|
IO AMO
Amo dell’animo l’estasi ardente
quando all’altare s’appressa il
credente.
Amo la candida spuma marina
che ondosa e languida bacia la riva.
Amo del cielo l’incanto fulgente
nella giornata più tersa e lucente.
Amo le stelle il cui tremulo incanto
schiara il mistero del firmamento
Amo l’aurora che vien da lontano
e di promesse fa il core anelante
Amo il tramonto d’un giorno d’estate
quando che il sole si sposa col
mare.
Ma soprattutto amo la morte
che dando pace livella la sorte.
|