Un bacio da lontano

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UN BACIO DA LONTANO - LUI SOLO SA - COSI’ ERI TU - NON C’E’ DOLORE PIÙ GRANDE - NON SO PIÙ DORMIRE - ERI UNICO - MARC 59 - FEDELTA’ -
A MARCELLO  - IL SUO TEOREMA - L’ULTIMO SORRISO - FATALITA’ - TI CERCO INVANO - LACRIME SOLITARIE - SE FOSSI STATO UN FIORE - TUTTA  ROMA CON TE - NON SO DARMI PACE - FUNESTO  COMPLEANNO - ESUBERANZA - PIU’  NULLA - PRECE  ACCORATA - CI HAI LASCIATO COSI’ - SAN  MARTINO 1989 - NON C’E’  CONSOLAZIONE - ROMANO AUTENTICO - DISPERAZIONE - NON E’ GIUSTO MORIRE COSI’ - MEMENTO - SEMPRE  PRIMO 
VOGLIO RIVEDERTI


L’OMBRA
 

L’affanno mi risveglia dal torpore...

C’è una presenza che non so vedere,

allungo un po' la mano per palpare,

ma non c’è nulla e il dubbio mi scompone.

 

Vorrei veder quell’Ombra, ma l’ho in cuore!

E sciolgo così in pianto il mio dolore!

Socchiudo gli occhi e scorgo un viso caro

che mi sorride come al tempo andato...

 

E’ un’Ombra o una presenza viva e vera?

Ondate di ricordi... come un mare!

Un mare immenso che mi fa annegare

e come Lui... vorrei anch’io morire.

Ogni ora, ogni minuto, che tormento!

 

Non riesco più nè a dire nè a pensare

in questa morsa che attanaglia il cuore!

Eppure, quanto quanto avrei da dire

all’Ombra cara che non può sentire...

 

Stendo le braccia per poter serrare

quell’Ombra... per non farla più scappare,

ma abbraccio il vuoto e torno a disperare.

 


UN BACIO DA LONTANO

 

Ti vidi felice in quell'ultima festa

Tra figli e nipoti

fu come una Pasqua.

Strizzandomi l'occhio

con fare discreto

Mi lanciasti un bacio

soffiando sul dito.

 

Lo serbo nel cuore

quel gesto gentile

E il caro ricordo

rinnova il dolore.

Visione d'un giorno

ineffabile e bello

in cui tutti noi

fummo insieme a Marcello

 

 


LUI SOLO SA

 

Lassù mi guarda Iddio

Quaggiù doloro io

Ma Lui sa che il dolore

M'ha reso forte il cuore.

Ei sa che ogni esperienza

Che da la conoscenza

È sempre una crescenza

Che riempie l'esistenza.

Con l'anima dolente

Il cor si fa silente

E induce alla preghiera

Ogni anima che spera. 

 


COSI’ ERI TU

 

 Eri un professionista

un poco artista

con un programma

ambizioso

in fondo al cuore.

 

Ora a tua moglie

e ai tuoi figlioli

hai lasciato

un oceano

di dolore.

 

E tu Marcello

caro figlio amato

hai preceduto

mamma

su nel cielo.
 

 


NON C’E’ DOLORE PIÙ GRANDE

 

 Un pezzo del mio cuore

s n’è andato

insieme a te

Figliuolo mio  adorato

 

La nuvola che resta

nel  mio  cielo

è cupa  spessa

e mai toglierà il velo.

 

Il minor ramo

del mio tronco inerte

l’ha spezzato

la bieca malasorte.

 

Seppure tu non fossi

più bambino

per sempre resterai

il mio bel pulcino.

 

Con le tue doti

e con i tuoi difetti

hai lavorato sodo

a denti stretti.

 

Ma il punto del tuo arrivo

non lo  hai visto:

in un istante hai chiuso

gli occhi a tutto.

 

Giovane Figlio!

che vuoto ci hai lasciato!

Una notte senza stelle

t’ha involato.

 

La vita che tanto amavi

t’ha rubato

e il cuore di tua madre

è disperato.


 


NON SO PIÙ DORMIRE

 

Non so cos’è

che dà consolazione

quando l’anima soffre

da morire.

Inutile la preghiera

ed il ricordo

che la ferita resta

sanguinante.

 

Forse il dormire

potrà placar le pene?

Ma il sonno s’è disperso

e più non viene.

La mente gravata 

da cupi  pensieri

vacilla …non è più

quella di ieri.

 

Così saranno i giorni

che verranno

sempre più tristi

anno dopo anno.

Non c’è più volontà

per proseguire

e la fiducia tende

ormai a sparire.

 

Meglio sarebbe

di annullare tutto

perché la vita

non dà più costrutto.

Ogni nuova  giornata

è un peso atroce

che non consola

e non sa darmi pace.


 


ERI UNICO 

 

Precoce intelligenza

socialità e fiducia

hai prodigato appieno

nelle tue attività.

 

Molti son stati quelli

che ne hanno approfittato

e l’opere incompiute

disperse son con te.

 

Alacrità e fatica

ovunque t’han distinto

sempre in combattimento

col tuo destino avverso.

 

L’indomito fervore

ti spronava a lottare

fidando nella forza

ch’era nata con te.

 

Il tuo giocondo riso

rimane nel ricordo

di chi t’ha conosciuto

e non ti scorda più.


 


MARC 59

 

 Questa la firma tua

da  ragazzino

quando che disegnavi

a tutto spiano …

Dieci anni avevi

dieci solamente

e assiduamente

disegnavi a mente.

 

Quei tuoi  quadretti

semplici e carini

li ho conservati

coi tuoi  ricordini.

vi sono personaggi

birichini …

Tanti fumetti  bestiole

e burattini

 

Nature morte

molto   colorate

e fiori e case

ben architettate.

Dicevano di te:

Sarà un pittore

o un ingegnere

molto di valore.

 

Ma tu hai precorso

i tempi in un baleno

con grande fretta

quasi perdessi il treno.

In grandi imprese

t sei cimentato

e prodigandoti tanto

hai  lavorato.

 

Però il tuo scotto

tutto lo hai pagato

e il tuo coraggioso cuore

presto  s’è fermato.

 


FEDELTA’

 

 Continuamente assiso

sul tappeto

in questi giorni

di disperazione

rifiuti il cibo

e stai sempre

in tensione.

 

Di scatto …poi

sentendo l’ascensore

guaisci dietro l’uscio

in apprensione…

ma il passo non è quello

del padrone

mugolando ritorni

al tuo cantone.

 

Piccola bestiolina

trepidante

il tuo piccolo cuore

ne risente!

Ti manca la sua carezza

calda e buona

ti manca il fischio

che ti richiamava

 

l'ordine dato

dalla voce allegra

allor che ti portava

a passeggiare…

Fedele cane

Con il tuo stupore

gli  hai testimoniato

tanto tanto  amore

dacché non lo vedesti

ritornare.

 

Soffrivi giorno e notte

a tutte l’ore

più  non mangiavi

e  neanche più dormivi.

………………………….

Ma  tanto non durò

quel tuo tormento

che pure tu

sparisti in un momento.

 

 


A MARCELLO  

 

Eri bello molto estroso

con un fare baldanzoso

ogni cosa che facevi

tu dal nulla la creavi.

 

Ti lanciavi in grandi imprese

senza stare lì a penare

e per questo t’ingolfavi

in pensieri a non finire.

 

Lavoravi fitto e sodo

rinnovandoti a quel modo

e il tuo fare trascinante

coinvolgeva tanta gente.

 

Col tuo sguardo verdemare

tu riuscivi a scandagliare

sia gli enigmi e le sciarade

senza troppo faticare

 

non hai visto però il Fato

che alle spalle ti ghermiva

e in un soffio ti  ha rubato

all’amor di chi t’amava.


 


IL SUO TEOREMA

 

Studio  pittura e giochi

di prestigio

e tutto questo nella

prima infanzia.

Fu poi lo sport il tennis

e il canotto

a dargli l’illusione

del campione.

 

Dopo di ché l’Amore

l’ha portato

ad esser capofamiglia

indaffarato.

Fra studio e lavoro

sempre più  angustiato

presto la sua esistenza

ha logorato.

 

Fu breve la sua vita

ma vissuta

intensamente quasi

sceneggiata…

Velocemente tutto

ha assaporato

così di volo …correndo

a perdifiato.

 

I numeri che conosceva

a menadito

di andare adagio

non gli hanno suggerito

e il suo teorema

più arzigogolato

f la sua vita di uomo

ultra  impegnato.


 


L’ULTIMO SORRISO 

 

Composto con le mani

in pia preghiera

e tutto incorniciato

in crespo azzurro

 

sembrava che dormissi

Figlio amato

in una posa calma

assai serena.

 

L’effluvio che aleggiava

a noi dappresso

sembrava precludere

il tuo solito motteggio.

 

Tutti l’attendevamo

quel motteggio

che l’autoironia

non s’era spenta in te.

 

Sembrava proprio

che ci sorridessi!

 

Chissà se nel tuo ultimo

pensiero una battuta

non  t’ha  reso chiaro

la sorte inesorabile

segnata?

 

Ti sei adagiato

nel riposo eterno

lasciando a noi

quale ultimo saluto

 

quel tuo cordiale

placido sorriso

per dirci ch’eri già

nel Paradiso.


 


FATALITA’

 

 Ricordo il tuo sorriso

lo sguardo  scintillante

la mente effervescente

la tua giocondità.

 

Amavi sbalordire

mettendo in attuazione

la tua creatività

che ti elevava ognora

sulla mediocrità.

 

Cercavi l’Amicizia

ma vera eccezionale

ad essa ti donavi

con somma ingenuità.

 

Ne fosti anche bruciato

né mai ti sei fermato.

A fermarti c’è riuscita

sol la fatalità.

 


TI CERCO INVANO

 

Invoco invano il nome tuo adorato

senza risposta l’appello disperato

pur se la voce s’arroca nella strozza

ed io rimango oppressa dall’angoscia.

 

Ti penso  ti desidero  t’imploro

e nella tenebra scorgo il tuo sorriso.

sei vero o in sogno soltanto mi stai accanto?

 

Vorrei che tu sentissi  quanto amore

lasciato hai dietro te misto a dolore.

ora che sei lassù potrai vedere

quanto rimpianto c’è nel nostro core.

 

Avrei gran desiderio di sapere

se t’è stato di viatico il soffrire!?

Se in cielo è stato messo in nel tuo conto

privilegiando il posto che t’han scelto!

 

Ti sei già forse assiso fra i Beati

o fra gli Angeli preferiti dal signore?

Voglio sperare che tu sia fra quei premiati

e che in gaudio possa scordare gli anni ingrati.

 


LACRIME SOLITARIE

  

M’accompagnate notte

giorno e sera

copiose sostituite

la preghiera

conforto non mi date

solo pena.

 

Lacrime solitarie

cocenti e amare

sgorganti da una ferita

che mai potrà sanare.

 

Gli occhi arrossati

e stanchi mi velate

perché non veda

chi non può tornare

e nulla più rallegra

il mio guardare.

 

Lacrime

che del mio dolore

v’impregnate

e che pian piano

la vita disseccate

sol di un ricordo amato

vi nutrite.

 

Lacrime amare

e solitarie siete.

 


SE FOSSI STATO UN FIORE

 

Le piante che portasti a  respirare

sul mio balcone  son resuscitate.

Han ritrovato impulsi e nuova vita

e sotto le mie è nato il fiore.

 

Ahimé!

Se avessi potuto darti linfa nuova

infondendoti la forza di reagire

mi torneresti ancora ad abbracciare…

 

“ Mammì - dicevi- quando che arrivavi:

bella Mammina dimmi come stai?“

Intanto allegramente mi baciavi.

 

Se fossi stato tu  un arbusto o un fiore

staresti presso me sul mio balcone

e non avrei giammai  lo strazio in core.

 


TUTTA  ROMA CON TE

 

In un istante il fato s’è compiuto

e l’animo di noi tutti s’è schiantato.

 

Caro Marcello figlio tanto amato

non credo  ancor d’averti già perduto.

 

Allor che il mesto annuncio è propagato

tutta Roma al triste viaggio t’ha seguito

 

recandoti  il suo segno di saluto

con un rimpianto sincero e affezionato

 

ognuno il  suo ricordo t’ha donato

e il gran cordoglio te l’ha dimostrato.

 


NON SO DARMI PACE

 

Marcello è sparito

finito annientato.

Mi struggo dal dubbio

perché se n’è andato?

Cos’è c’ha distrutto

la tempra possente?

 

E pur di tenacia

ne aveva pur tanta!

Quell’ultima corsa

così disperata

a nulla è servita…

soltanto un’andata!

 

E là s’è fermata

volente o nolente…

ha vinto il destino

crudele e insinuante.

Non so darmi pace

per quel male evento.

 

Di fronte a tal fato

non v’è da far niente

ne resta il ricordo

costante e bruciante.

Vorrei chiuder gli occhi

gli orecchi  la mente…

 

Vorrei non vedere

parlare  sentire

la cosa più bella

sarebbe morire.

 


FUNESTO  COMPLEANNO

  

Tornato è San Martino con il sole

ma l’animo è un oceano di dolore

non bramo auguri e neppure un fiore.

ma solamente un poco di calore.

 

Son grata a chi vuole alleviar la pena

seppur la voce nel parlare trema

questo dolore  grande da portare

chi l’ha passato lo potrà capire.

 

La morte giunge inaspettatamente

e una madre distrugge bruscamente.

Fato crudele sulla mia creatura !

 

E mi dispero per tanta jattura.

per me non v’è più festa né allegria

l’unico dono è quello d’andar via 

 


ESUBERANZA 

 

Cordiale  esuberante

la mente scoppiettante

il suo scherzoso fare

di presa sulla gente.

 

Il mio Figliuolo amabile

la morte d’improvviso

l’ha preso a tradimento

con sulle labbra il riso.

 

Amava conversare

e pure strabiliare

quella sua mente fertile

sapeva conquistare.

 

Andato ora fra gli angeli

a perlustrare i cieli

e cercherà di scoprire

la molla primordiale

 

che diede avvìo alla vita.

Non starà certo immobile

lassù fra quei beati

Lui  qualche cosa nuova

si troverà da fare.


 


PIU’  NULLA

 

Frustrate le speranze e i desideri

spazzati via con l’ultimo sospiro.

Fu vano l’arrancar per ogni dove

per dare alla famiglia il godimento.

 

La vita fu per lui  lotta e dovere

correndo sempre dietro a sogni immensi

e di capacità ne aveva tante!

Chissà se fosse stato più tranquillo?

 

Chissà se il suo destino fu forgiato

nella speranza d’un fulgido domani?

Molte delle sue mete l’ha intraprese

 

alcune in modo ascoso altre in palese

e ora che il suo cammino s’è arrestato

resta il rimpianto per ciò che non è stato.


 


PRECE  ACCORATA

 

Figlio che sei sparito

all’improvviso

senza aver tempo per l’ultimo

saluto.

 

Che schianto è stata

la tua dipartita

per chi t’ha messo al mondo

e ha trepidato

 

per lungo tempo

per la tua salute.

Quante ansie! Quanti allarmi!

Che sospiri!

 

Sempre tu fosti fisso

nei pensieri.

Nulla potevo più  solo pregare!

 

Ora che non sei più

torno a pregare

e questa prece è la più accorata.


 


CI HAI LASCIATO COSI’

  

Col sorrisetto ironico

stampato sul tuo viso

caro diletto figlio

te ne sei dipartito.

 

Sotto le ciglia chiuse

restato è il tuo pensiero

per chi hai lasciato a piangere

con pianto assai sincero.

 

Temperamento ardito

multiforme e gioviale

seppure scanzonato

fosti dovunque amato.

 

Con fretta hai camminato

con troppa frenesia

e ciò ch’avevi in mente

l’hai portato teco…via.


 


SAN  MARTINO 1989 

 

Il freddo che incomincia a superare

l’autunno dolce di tepide giornate

si stempera un pochino a San Martino

in tale clima  suggestivo e chiaro

il compleanno mio sempre è arrivato

ed era bello coi figlioli attorno

fra profumate castagne boscaiole.

 

Al tempo il mio più piccolo tesoro

soleva darmi auguri con gran festa

escogitando modi originali

improvvisando inusitate gesta

coll’indole sua lieta e spensierata

sapeva festeggiar questa mia data.

 

sollecitando sempre un dolce GRAZIE

dalla sua mamma che s’inteneriva

tenendo sempre pronto un bel messaggio

per ogni pulcinetto del suo nido.

Per ogni figlio una maniera adatta:

ameni giuochi e libri e dolci e fole

a seconda l’età e disposizione.

 

Per tutti eguali invece baci e abbracci

per lui però ridente e piccolino

c’era un più lungo rifugio fra le braccia.

Ora però per qual mero disegno

ha voluto precedermi su in cielo?

Forse per prepararmi un bel festino

insieme a Lui in un dì di San Martino?

 


NON C’E’  CONSOLAZIONE

 

La fine di chiunque

è tormentosa

ma quella d’un figlio

è sempre mostruosa

e una madre ne rimane

inebetita

che non sa accettare

tale dipartita

 

le appare come illogica

irreale.

la mente sotto shock

non sa reagire

e brancola fra dubbio

ed incertezza

il vivere diventa

peso atroce.

 

Nulla di nulla

può dar consolazione

da quel momento

avrà solo afflizione.

 


ROMANO AUTENTICO

 

Come un uccello libero d’andare

amavi discoprire nuovi lidi

ma  orgogliosamente la tua Roma

prediligevi sopra ogni ideale.

 

Squadra e Città senza distinzione

legate a un solo nodo di valore

tutto era motivo di dissertazione

quando ti accaloravi nel parlare.

 

Con gran dovizia di particolari

tutti gli ascoltatori  affascinavi!

Sul grande spazio aperto del balcone

ognora tutta Roma ti si offriva

 

e ti beavi di quel panorama

coi suoi colori e coi  suoi bei tramonti.

Autentico romano  sempre gaio

il buonumore lo fischiavi al vento.

 


DISPERAZIONE 

 

Povero figlio

quanto hai tribolato

L’allegro tuo ottimismo

t’ha tradito.

Quante trepidazioni

quante ambasce!

 

I miei pensieri

sempre a te votati

restavano costanti

in apprensione.

 

Quanto incessantemente

io ho pregato !

Ma vanamente il ciel

non m’ha sentito

 

Maggior dolore infine

m’ha arrecato

e per compagno

il pianto più accorato.


 


NON E’ GIUSTO MORIRE COSI’ 

 

Di folla piangente la chiesa gremita

la gente piangente fin sopra il sagrato

per te figlio caro  rimasta contrita

ed in tua memoria ciascuno ha pregato.

 

Raccolta s’è Roma nel giorno feriale

lasciando all’istante il lavoro usuale

per renderti afflitta l’estremo saluto

recando nell’anima il ricordo incompiuto.

 

Per l’uomo d’acume e l’amico sincero

sì presto sparito dal suolo terreno

ognuno ricorda passate afflizioni

con conseguenti alternanti apprensioni.

 

Poi tutto passato tornato il normale

tu risorgesti alla vita normale.

invece nascosta alla subdola attesa

fu beffa assai atroce la fine precoce.

 


MEMENTO

 

Tempra gagliarda

e volto sorridente

che talvolta appariva

miscredente.

 

Per il suo fare

deciso e intraprendente

era assai benvoluto

dalla gente.

 

La simpatia è un’arma

prodigiosa

e Lui sapeva giostrarla

in ogni cosa

 

sempre attirato

dalle novità

si circondava

di preziosità

 

vivendo la sua vita

in un momento

ed or di lui non resta

che un Memento.


 


SEMPRE  PRIMO 

 

Amavi primeggiar velocemente

e nel far ciò non ti fermava niente

ti destreggiavi in multiple esigenze

applicando la tua forza e la tua mente.

 

Anche nel passo estremo hai primeggiato

e prima di tutti te ne sei andato

col un finale drammatico e improvviso

hai  prenotato  il posto in Paradiso.

 

Ma  ciò mi rode il petto come un tarlo

che per l’età dovevi esser l’ultimo a farlo

una madre anche per legge di natura

mai dovrebbe piangere la sua creatura.

 


VOGLIO RIVEDERTI

 

Ho un modo tutto mio

di starti accanto…

Scrivendo vedi…

è come se ogni volta

ti parlassi.

Immagino i quesiti

e le risposte

fra madre e figlio

come un dì…dappresso.

 

Mi pare di sentir

sulle ginocchia

il peso tuo irrequieto

di bambino.

Quanti mai giuochi!

quante rime gaie

m’hai suggerito

coi tuoi occhi vispi.

 

Con la capacità

del tuo intelletto

sapevi sempre

qualcosa più del detto

e io con te ho insegnato

e ho imparato.

Or non m’appaga più

solo il ricordo

Marcello caro

voglio rivederti.