L’OMBRA
L’affanno mi risveglia dal torpore...
C’è una presenza che non so vedere,
allungo un po' la mano per palpare,
ma non c’è nulla e il dubbio mi scompone.
Vorrei veder quell’Ombra, ma l’ho in cuore!
E sciolgo così in pianto il mio dolore!
Socchiudo gli occhi e scorgo un viso caro
che mi sorride come al tempo andato...
E’ un’Ombra o una presenza viva e vera?
Ondate di ricordi... come un mare!
Un mare immenso che mi fa annegare
e come Lui... vorrei anch’io morire.
Ogni ora, ogni minuto, che tormento!
Non riesco più nè a dire nè a pensare
in questa morsa che attanaglia il cuore!
Eppure, quanto quanto avrei da dire
all’Ombra cara che non può sentire...
Stendo le braccia per poter serrare
quell’Ombra... per non farla più scappare,
ma abbraccio il vuoto e torno a disperare.
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UN BACIO DA LONTANO
Ti vidi felice in quell'ultima festa
Tra figli e nipoti
fu come una Pasqua.
Strizzandomi l'occhio
con fare discreto
Mi lanciasti un bacio
soffiando sul dito.
Lo serbo nel cuore
quel gesto gentile
E il caro ricordo
rinnova il dolore.
Visione d'un giorno
ineffabile e bello
in cui tutti noi
fummo insieme a Marcello
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LUI SOLO SA
Lassù mi guarda Iddio
Quaggiù doloro io
Ma Lui sa che il dolore
M'ha reso forte il cuore.
Ei sa che ogni esperienza
Che da la conoscenza
È sempre una crescenza
Che riempie l'esistenza.
Con l'anima dolente
Il cor si fa silente
E induce alla preghiera
Ogni anima che spera.
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COSI’ ERI TU
Eri un professionista
un poco artista
con un programma
ambizioso
in fondo al cuore.
Ora a tua moglie
e ai tuoi figlioli
hai lasciato
un oceano
di dolore.
E tu Marcello
caro figlio amato
hai preceduto
mamma
su nel cielo.
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NON C’E’ DOLORE PIÙ GRANDE
Un pezzo del mio cuore
s n’è andato
insieme a te
Figliuolo mio adorato
La nuvola che resta
nel mio cielo
è cupa spessa
e mai toglierà il velo.
Il minor ramo
del mio tronco inerte
l’ha spezzato
la bieca malasorte.
Seppure tu non fossi
più bambino
per sempre resterai
il mio bel pulcino.
Con le tue doti
e con i tuoi difetti
hai lavorato sodo
a denti stretti.
Ma il punto del tuo arrivo
non lo hai visto:
in un istante hai chiuso
gli occhi a tutto.
Giovane Figlio!
che vuoto ci hai lasciato!
Una notte senza stelle
t’ha involato.
La vita che tanto amavi
t’ha rubato
e il cuore di tua madre
è disperato.
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NON SO PIÙ DORMIRE
Non so cos’è
che dà consolazione
quando l’anima soffre
da morire.
Inutile la preghiera
ed il ricordo
che la ferita resta
sanguinante.
Forse il dormire
potrà placar le pene?
Ma il sonno s’è disperso
e più non viene.
La mente gravata
da cupi pensieri
vacilla …non è più
quella di ieri.
Così saranno i giorni
che verranno
sempre più tristi
anno dopo anno.
Non c’è più volontà
per proseguire
e la fiducia tende
ormai a sparire.
Meglio sarebbe
di annullare tutto
perché la vita
non dà più costrutto.
Ogni nuova giornata
è un peso atroce
che non consola
e non sa darmi pace.
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ERI UNICO
Precoce intelligenza
socialità e fiducia
hai prodigato appieno
nelle tue attività.
Molti son stati quelli
che ne hanno approfittato
e l’opere incompiute
disperse son con te.
Alacrità e fatica
ovunque t’han distinto
sempre in combattimento
col tuo destino avverso.
L’indomito fervore
ti spronava a lottare
fidando nella forza
ch’era nata con te.
Il tuo giocondo riso
rimane nel ricordo
di chi t’ha conosciuto
e non ti scorda più.
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MARC 59
Questa la firma tua
da ragazzino
quando che disegnavi
a tutto spiano …
Dieci anni avevi
dieci solamente
e assiduamente
disegnavi a mente.
Quei tuoi quadretti
semplici e carini
li ho conservati
coi tuoi ricordini.
vi sono personaggi
birichini …
Tanti fumetti bestiole
e burattini
Nature morte
molto colorate
e fiori e case
ben architettate.
Dicevano di te:
Sarà un pittore
o un ingegnere
molto di valore.
Ma tu hai precorso
i tempi in un baleno
con grande fretta
quasi perdessi il treno.
In grandi imprese
t sei cimentato
e prodigandoti tanto
hai lavorato.
Però il tuo scotto
tutto lo hai pagato
e il tuo coraggioso cuore
presto s’è fermato.
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FEDELTA’
Continuamente assiso
sul tappeto
in questi giorni
di disperazione
rifiuti il cibo
e stai sempre
in tensione.
Di scatto …poi
sentendo l’ascensore
guaisci dietro l’uscio
in apprensione…
ma il passo non è quello
del padrone
mugolando ritorni
al tuo cantone.
Piccola bestiolina
trepidante
il tuo piccolo cuore
ne risente!
Ti manca la sua carezza
calda e buona
ti manca il fischio
che ti richiamava
l'ordine dato
dalla voce allegra
allor che ti portava
a passeggiare…
Fedele cane
Con il tuo stupore
gli hai testimoniato
tanto tanto amore
dacché non lo vedesti
ritornare.
Soffrivi giorno e notte
a tutte l’ore
più non mangiavi
e neanche più dormivi.
………………………….
Ma tanto non durò
quel tuo tormento
che pure tu
sparisti in un momento.
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A MARCELLO
Eri bello molto estroso
con un fare baldanzoso
ogni cosa che facevi
tu dal nulla la creavi.
Ti lanciavi in grandi imprese
senza stare lì a penare
e per questo t’ingolfavi
in pensieri a non finire.
Lavoravi fitto e sodo
rinnovandoti a quel modo
e il tuo fare trascinante
coinvolgeva tanta gente.
Col tuo sguardo verdemare
tu riuscivi a scandagliare
sia gli enigmi e le sciarade
senza troppo faticare
non hai visto però il Fato
che alle spalle ti ghermiva
e in un soffio ti ha rubato
all’amor di chi t’amava.
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IL SUO TEOREMA
Studio pittura e giochi
di prestigio
e tutto questo nella
prima infanzia.
Fu poi lo sport il tennis
e il canotto
a dargli l’illusione
del campione.
Dopo di ché l’Amore
l’ha portato
ad esser capofamiglia
indaffarato.
Fra studio e lavoro
sempre più angustiato
presto la sua esistenza
ha logorato.
Fu breve la sua vita
ma vissuta
intensamente quasi
sceneggiata…
Velocemente tutto
ha assaporato
così di volo …correndo
a perdifiato.
I numeri che conosceva
a menadito
di andare adagio
non gli hanno suggerito
e il suo teorema
più arzigogolato
f la sua vita di uomo
ultra impegnato.
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L’ULTIMO SORRISO
Composto con le mani
in pia preghiera
e tutto incorniciato
in crespo azzurro
sembrava che dormissi
Figlio amato
in una posa calma
assai serena.
L’effluvio che aleggiava
a noi dappresso
sembrava precludere
il tuo solito motteggio.
Tutti l’attendevamo
quel motteggio
che l’autoironia
non s’era spenta in te.
Sembrava proprio
che ci sorridessi!
Chissà se nel tuo ultimo
pensiero una battuta
non t’ha reso chiaro
la sorte inesorabile
segnata?
Ti sei adagiato
nel riposo eterno
lasciando a noi
quale ultimo saluto
quel tuo cordiale
placido sorriso
per dirci ch’eri già
nel Paradiso.
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FATALITA’
Ricordo il tuo sorriso
lo sguardo scintillante
la mente effervescente
la tua giocondità.
Amavi sbalordire
mettendo in attuazione
la tua creatività
che ti elevava ognora
sulla mediocrità.
Cercavi l’Amicizia
ma vera eccezionale
ad essa ti donavi
con somma ingenuità.
Ne fosti anche bruciato
né mai ti sei fermato.
A fermarti c’è riuscita
sol la fatalità.
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TI CERCO INVANO
Invoco invano il nome tuo adorato
senza risposta l’appello disperato
pur se la voce s’arroca nella strozza
ed io rimango oppressa dall’angoscia.
Ti penso ti desidero t’imploro
e nella tenebra scorgo il tuo sorriso.
sei vero o in sogno soltanto mi stai accanto?
Vorrei che tu sentissi quanto amore
lasciato hai dietro te misto a dolore.
ora che sei lassù potrai vedere
quanto rimpianto c’è nel nostro core.
Avrei gran desiderio di sapere
se t’è stato di viatico il soffrire!?
Se in cielo è stato messo in nel tuo conto
privilegiando il posto che t’han scelto!
Ti sei già forse assiso fra i Beati
o fra gli Angeli preferiti dal signore?
Voglio sperare che tu sia fra quei premiati
e che in gaudio possa scordare gli anni ingrati.
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LACRIME SOLITARIE
M’accompagnate notte
giorno e sera
copiose sostituite
la preghiera
conforto non mi date
solo pena.
Lacrime solitarie
cocenti e amare
sgorganti da una ferita
che mai potrà sanare.
Gli occhi arrossati
e stanchi mi velate
perché non veda
chi non può tornare
e nulla più rallegra
il mio guardare.
Lacrime
che del mio dolore
v’impregnate
e che pian piano
la vita disseccate
sol di un ricordo amato
vi nutrite.
Lacrime amare
e solitarie siete.
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SE FOSSI STATO UN FIORE
Le piante che portasti a respirare
sul mio balcone son resuscitate.
Han ritrovato impulsi e nuova vita
e sotto le mie è nato il fiore.
Ahimé!
Se avessi potuto darti linfa nuova
infondendoti la forza di reagire
mi torneresti ancora ad abbracciare…
“ Mammì - dicevi- quando che arrivavi:
bella Mammina dimmi come stai?“
Intanto allegramente mi baciavi.
Se fossi stato tu un arbusto o un fiore
staresti presso me sul mio balcone
e non avrei giammai lo strazio in core.
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TUTTA ROMA CON TE
In un istante il fato s’è compiuto
e l’animo di noi tutti s’è schiantato.
Caro Marcello figlio tanto amato
non credo ancor d’averti già perduto.
Allor che il mesto annuncio è propagato
tutta Roma al triste viaggio t’ha seguito
recandoti il suo segno di saluto
con un rimpianto sincero e affezionato
ognuno il suo ricordo t’ha donato
e il gran cordoglio te l’ha dimostrato.
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NON SO DARMI PACE
Marcello è sparito
finito annientato.
Mi struggo dal dubbio
perché se n’è andato?
Cos’è c’ha distrutto
la tempra possente?
E pur di tenacia
ne aveva pur tanta!
Quell’ultima corsa
così disperata
a nulla è servita…
soltanto un’andata!
E là s’è fermata
volente o nolente…
ha vinto il destino
crudele e insinuante.
Non so darmi pace
per quel male evento.
Di fronte a tal fato
non v’è da far niente
ne resta il ricordo
costante e bruciante.
Vorrei chiuder gli occhi
gli orecchi la mente…
Vorrei non vedere
parlare sentire
la cosa più bella
sarebbe morire.
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FUNESTO COMPLEANNO
Tornato è San Martino con il sole
ma l’animo è un oceano di dolore
non bramo auguri e neppure un fiore.
ma solamente un poco di calore.
Son grata a chi vuole alleviar la pena
seppur la voce nel parlare trema
questo dolore grande da portare
chi l’ha passato lo potrà capire.
La morte giunge inaspettatamente
e una madre distrugge bruscamente.
Fato crudele sulla mia creatura !
E mi dispero per tanta jattura.
per me non v’è più festa né allegria
l’unico dono è quello d’andar via
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ESUBERANZA
Cordiale esuberante
la mente scoppiettante
il suo scherzoso fare
di presa sulla gente.
Il mio Figliuolo amabile
la morte d’improvviso
l’ha preso a tradimento
con sulle labbra il riso.
Amava conversare
e pure strabiliare
quella sua mente fertile
sapeva conquistare.
Andato ora fra gli angeli
a perlustrare i cieli
e cercherà di scoprire
la molla primordiale
che diede avvìo alla vita.
Non starà certo immobile
lassù fra quei beati
Lui qualche cosa nuova
si troverà da fare.
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PIU’ NULLA
Frustrate le speranze e i desideri
spazzati via con l’ultimo sospiro.
Fu vano l’arrancar per ogni dove
per dare alla famiglia il godimento.
La vita fu per lui lotta e dovere
correndo sempre dietro a sogni immensi
e di capacità ne aveva tante!
Chissà se fosse stato più tranquillo?
Chissà se il suo destino fu forgiato
nella speranza d’un fulgido domani?
Molte delle sue mete l’ha intraprese
alcune in modo ascoso altre in palese
e ora che il suo cammino s’è arrestato
resta il rimpianto per ciò che non è stato.
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PRECE ACCORATA
Figlio che sei sparito
all’improvviso
senza aver tempo per l’ultimo
saluto.
Che schianto è stata
la tua dipartita
per chi t’ha messo al mondo
e ha trepidato
per lungo tempo
per la tua salute.
Quante ansie! Quanti allarmi!
Che sospiri!
Sempre tu fosti fisso
nei pensieri.
Nulla potevo più solo pregare!
Ora che non sei più
torno a pregare
e questa prece è la più accorata.
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CI HAI LASCIATO COSI’
Col sorrisetto ironico
stampato sul tuo viso
caro diletto figlio
te ne sei dipartito.
Sotto le ciglia chiuse
restato è il tuo pensiero
per chi hai lasciato a piangere
con pianto assai sincero.
Temperamento ardito
multiforme e gioviale
seppure scanzonato
fosti dovunque amato.
Con fretta hai camminato
con troppa frenesia
e ciò ch’avevi in mente
l’hai portato teco…via.
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SAN MARTINO 1989
Il freddo che incomincia a superare
l’autunno dolce di tepide giornate
si stempera un pochino a San Martino
in tale clima suggestivo e chiaro
il compleanno mio sempre è arrivato
ed era bello coi figlioli attorno
fra profumate castagne boscaiole.
Al tempo il mio più piccolo tesoro
soleva darmi auguri con gran festa
escogitando modi originali
improvvisando inusitate gesta
coll’indole sua lieta e spensierata
sapeva festeggiar questa mia data.
sollecitando sempre un dolce GRAZIE
dalla sua mamma che s’inteneriva
tenendo sempre pronto un bel messaggio
per ogni pulcinetto del suo nido.
Per ogni figlio una maniera adatta:
ameni giuochi e libri e dolci e fole
a seconda l’età e disposizione.
Per tutti eguali invece baci e abbracci
per lui però ridente e piccolino
c’era un più lungo rifugio fra le braccia.
Ora però per qual mero disegno
ha voluto precedermi su in cielo?
Forse per prepararmi un bel festino
insieme a Lui in un dì di San Martino?
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NON C’E’ CONSOLAZIONE
La fine di chiunque
è tormentosa
ma quella d’un figlio
è sempre mostruosa
e una madre ne rimane
inebetita
che non sa accettare
tale dipartita
le appare come illogica
irreale.
la mente sotto shock
non sa reagire
e brancola fra dubbio
ed incertezza
il vivere diventa
peso atroce.
Nulla di nulla
può dar consolazione
da quel momento
avrà solo afflizione.
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ROMANO AUTENTICO
Come un uccello libero d’andare
amavi discoprire nuovi lidi
ma orgogliosamente la tua Roma
prediligevi sopra ogni ideale.
Squadra e Città senza distinzione
legate a un solo nodo di valore
tutto era motivo di dissertazione
quando ti accaloravi nel parlare.
Con gran dovizia di particolari
tutti gli ascoltatori affascinavi!
Sul grande spazio aperto del balcone
ognora tutta Roma ti si offriva
e ti beavi di quel panorama
coi suoi colori e coi suoi bei tramonti.
Autentico romano sempre gaio
il buonumore lo fischiavi al vento.
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DISPERAZIONE
Povero figlio
quanto hai tribolato
L’allegro tuo ottimismo
t’ha tradito.
Quante trepidazioni
quante ambasce!
I miei pensieri
sempre a te votati
restavano costanti
in apprensione.
Quanto incessantemente
io ho pregato !
Ma vanamente il ciel
non m’ha sentito
Maggior dolore infine
m’ha arrecato
e per compagno
il pianto più accorato.
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NON E’ GIUSTO MORIRE
COSI’
Di folla piangente la chiesa gremita
la gente piangente fin sopra il sagrato
per te figlio caro rimasta contrita
ed in tua memoria ciascuno ha pregato.
Raccolta s’è Roma nel giorno feriale
lasciando all’istante il lavoro usuale
per renderti afflitta l’estremo saluto
recando nell’anima il ricordo incompiuto.
Per l’uomo d’acume e l’amico sincero
sì presto sparito dal suolo terreno
ognuno ricorda passate afflizioni
con conseguenti alternanti apprensioni.
Poi tutto passato tornato il normale
tu risorgesti alla vita normale.
invece nascosta alla subdola attesa
fu beffa assai atroce la fine precoce.
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MEMENTO
Tempra gagliarda
e volto sorridente
che talvolta appariva
miscredente.
Per il suo fare
deciso e intraprendente
era assai benvoluto
dalla gente.
La simpatia è un’arma
prodigiosa
e Lui sapeva giostrarla
in ogni cosa
sempre attirato
dalle novità
si circondava
di preziosità
vivendo la sua vita
in un momento
ed or di lui non resta
che un Memento.
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SEMPRE PRIMO
Amavi primeggiar velocemente
e nel far ciò non ti fermava niente
ti destreggiavi in multiple esigenze
applicando la tua forza e la tua mente.
Anche nel passo estremo hai primeggiato
e prima di tutti te ne sei andato
col un finale drammatico e improvviso
hai prenotato il posto in Paradiso.
Ma ciò mi rode il petto come un tarlo
che per l’età dovevi esser l’ultimo a farlo
una madre anche per legge di natura
mai dovrebbe piangere la sua creatura.
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VOGLIO RIVEDERTI
Ho un modo tutto mio
di starti accanto…
Scrivendo vedi…
è come se ogni volta
ti parlassi.
Immagino i quesiti
e le risposte
fra madre e figlio
come un dì…dappresso.
Mi pare di sentir
sulle ginocchia
il peso tuo irrequieto
di bambino.
Quanti mai giuochi!
quante rime gaie
m’hai suggerito
coi tuoi occhi vispi.
Con la capacità
del tuo intelletto
sapevi sempre
qualcosa più del detto
e io con te ho insegnato
e ho imparato.
Or non m’appaga più
solo il ricordo
Marcello caro
voglio rivederti.
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