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a TOFFIA in SABINA
7 Agosto 1934 - Parto per la Sabina con il cuore misto di gioia e
di tristezza, ma voglio sperare che vinca la prima perché con gli zii che
mi vogliono bene, mi troverò, ne sono sicura, benissimo e poi Toffia mi
piace. Però , lasciare la mia
casetta, i miei genitori e la mia sorellina …dispettosa e i giardinetti
sotto casa con le amiche, non mi va tanto.
Ma la villeggiatura non è la morte
infine e fra un mesetto, sarò di ritorno…ed ora, in viaggio
verso la campagna ridente, augurandomi …la buona villeggiatura. 8 Agosto
- Ho fatto un magnifico
viaggio, per la prima volta
da sola, sul Postale di cui mamma conosceva l'autista, al quale mi ha
affidata. Non mi sono sentita
affatto intimidita interessandomi al paesaggio che sfilava aldilà del
finestrino, notando tutte le belle cose che vedevo.
Sulla stessa vettura ho incontrato, nientemeno…che la mia
insegnante della prima elementare. Che piacere nel rivederla dopo tanti
anni! Anche lei penso
sia stata contenta perché mi ha fatto molte domande sui miei studi
mentre il marito che l'accompagnava, si è divertito a mettermi in
imbarazzo con degli indovinelli molto difficili.
Spero di non vederlo mai più perché mi è rimasto molto
antipatico. Fortunatamente
sono scesi alla stazione di Coltodino e, nel salutarmi con un bacio, la
signora, mi ha regalata una grossa dalia rosa, tolta dal mazzo che aveva,
raccomandandomi di salutare la mamma.
La zia Teresa era ad attendermi sulla piazza di Toffia e mi ha
accolta col suo solito umorismo: "Fra tutta questa gente mi sembri un
pulcinetto." Non sono molto
alta per la mia età e le sue parole me lo hanno ricordato.
Comunque, zia è molto affettuosa e di premure me ne fa tante e poi
ha promesso alla mamma di farmi ingrassare un po'.
Non so se ci riuscirà perché mangiare è l'ultima cosa alla quale
penso. Ma
lei che è anche la mia madrina di Cresima farà del suo meglio.
Me ne sono accorta dalla cenetta che mi ha preparata e che mi è
pure piaciuta e, dopo, subito a letto per un buon sonno ristoratore.
9 Agosto - Questa
mattina mi sono svegliata allegra e piena di curiosità.
Dopo colazione, zia mi ha accompagnata
a consegnare una lettera alla ricca signora Bufalieri, da parte di
un'amica della mamma. La visita è
stata molto rapida perciò zia ha creduto bene di farmi fare un lungo giro
di saluti ad amici e parenti. Ho
riveduto Cleofe, una figlioccia della zia, che ricordavo bambina
cicciotella e che ho ritrovata molto alta e magra come un'alice.
La giornata è stata dedicata a concludere le visite di saluto e mi
ha dato modo di girare tutto il paese.
Sono rimasta molto meravigliata nel sentirmi dire da zia: Questo t'è
compare, questa t'è cugina, quest'altra t'è zia e così via; ho
conosciuto perfino una che è più grande di me che non ho ancora 14 anni
che mi ha chiamata zia…Va bene che per parte di Adamo siamo tutti
fratelli !!!
10 Agosto - Oggi è San
Lorenzo, Patrono del paese e ci saranno grandi festeggiamenti in onore del
Santo e dei…paesani giacché nessuno va a lavorare e tutti
si sono vestiti a festa. Il
mio primo pensiero, dopo aver detto le preghiere, è stato di cambiare
l'acqua alla dalia che mi sembra non finisca mai di sbocciare perché tira fuori altri petali e diventa sempre più grande.
Nelle prime ore del mattino attendevamo l'arrivo di zia Isolina che
è la sorella più piccola della mamma e che vive con i nonni a Farfa.
Non ho mai capito perché la chiamano Isolina se è stata
battezzata Agnese, questi sono dei veri misteri!!!
Mi ha raggiunta mentre ero in
chiesa e abbiamo presa insieme la Santa Comunione.
Felice di rivederla, non abbiamo fatto altro che chiacchierare per
tutta la strada, fino a casa dove mi aspettavano i
due cuginetti Carlo e Franco che
erano venuti con lei e che sono i figli di zia Cristina, l'altra
sorella di mamma. Essi hanno nove e
sette anni e sono molto cresciuti dall'ultima volta che li ho visti,
specialmente Carlo è quasi alto come me.
Tutti eccitati dalle divise rosse dei musicanti della
Banda e dai festoni
colorati sparsi dovunque, sono stati ripresi molte volte dalle zie,
ma si vede che sono
abituati ai rimproveri perché
non obbediscono per niente.
Per tutta la giornata abbiamo sentite musiche di fanfare, cerimonie
religiose e giuochi collettivi, poi c'è
stato il trasloco della Mazzetta che ha richiamato tanta gente perché è
come una processione che da una casa all'altra porta uno stendardo
rosso.dove vi è incisa una specie di legge sacra.
Questa Mazzetta consiste nel passaggio dei poteri dal vecchio al nuovo
Capo Festaiolo che dura in carica due anni ed ha il dovere di organizzare
ogni festa. La cerimonia mi ha
molto incuriosita ed anche
appagata giacché il rinfresco, offerto dal nuovo Capo
a tutti, è stato grandioso e invitante. Figurarsi, noi bambini,
con tutti quei dolcetti è stata doppia festa!
La Processione che è sfilata lentamente al suono delle musiche
tradizionali, cantate in coro da tutti noi presenti, mi ha spinto a
chiedere al Santo, portato in trionfo, tante grazie per i miei cari e per i sofferenti. Una
entusiasmante girandola ci ha rallegrata la serata facendoci rimanere
all'aperto fino a tardi e, ritornando verso casa, abbiamo visto pure le
stelle cadenti. I piccoli ,
abituati a coricarsi presto , non avevano sonno e non volevano rientrare,
ma alla fine, con la promessa che gli avrei raccontate delle belle storie,
non hanno fatto più capricci e hanno capito
che era ora di andare a dormire. Appena
a letto sono caduti nel sonno più profondo, non così noi che mentre ci accingevamo a farlo, già in camicia da notte,
siamo state sorprese dai dolci e inconfondibili suoni di chitarre e
mandolini. A luce spenta, in un
baleno ci siamo pigiate dietro la tenda della finestra per curiosare, ma
l'oscurità totale non ci ha permesso di individuare…i menestrelli.
Zia Teresa rideva e ci burlava
dicendo: Siete appena arrivate e già vi fanno le serenate, andiamo
bene! Noi due, per risposta,ridevamo
come matte. Che
spettacolo !!! Tre fantasmi bianchi che si contorcevano dalle risa.
11 Agosto - Ci siamo
alzati tutti tardi ricominciando a ridere per la nottata
insolita e, dopo pranzo, Antonio,lo chauffeur dell'Avvocato di
Farfa , è venuto a riprendere
con la grossa automobile del padrone, zia Isolina e i bambini.
Mi è dispiaciuto moltissimo vederli ripartire così presto,
specialmente per la zietta che passa dei
mesi con noi a Roma e che ho sempre considerata come una sorella
maggiore.
12 Agosto - Abbiamo saputo
da un paesano, che li aveva incontrati sulla via maestra, che i
"viaggiatori" di
ieri , sono rientrati a Farfa, spingendo la macchina per mancanza di
benzina…Figurarsi che allegria! Nella
mattinata ho imparato come si fa il pane guardando zia Teresa
e mi ha fatto molto piacere accompagnarla al forno comune per
vedere le pale con cui s'infornano i filoni lievitati.
Mi sono rimasti impressi il forno rosso come un inferno e il buon
odore del pane appena cotto e che per un mese resterà sempre fresco
dentro la madia. Pensare che a Roma bisogna comprarlo tutti i giorni. Papà
dice che il pane lo mangiano
i golosi e, allora... io sono golosissima perché mangerei sempre e solo
pane, per quanto mi piace. Più
tardi siamo passate alla Posta dove ho trovato , con immenso piacere, i
due Cineromanzi illustrati con le puntate del racconto che sto leggendo e
che il babbo si è premurato d'inviarmi. Inutile dire che li ho divorati
in un baleno, col mio solito modo di leggere in fretta.
Mi piace leggere ,come mi piace scrivere, come mi piace il pane!
In serata, ci siamo recate in piazza a prendere il fresco e zia mi
ha presentato ad un uomo anziano che ha conosciuto il babbo durante la guerra e
che ci ha parlato a lungo di quel tempo. Ho
saputo che papà è stato il suo Maresciallo quando era a Cormons
per la guerra e mi ha fatto piacere sentire che buon ricordo ne
serba. L'uomo si chiama Ennio ed è
nativo di Toffia e, dal ritorno dalla guerra, non si è più mosso dal
paese. Io mi sono sentita
orgogliosa del mio caro papà che amano tutti per la sua cordialità e che
sa aiutare sempre chi ha bisogno. Dentro
di me dico sempre che voglio diventare come lui.
13 Agosto - La giornata di oggi l'ho trascorsa, scrivendo dei
pensieri che non fanno parte di questo Diario e poi ho ascoltato delle
storie di famiglia che mi ha raccontato zia e che mi hanno molto
interessata. Almeno comincio a capire le parentele…..
14 Agosto - Oggi mi sono
organizzata per poter trascorrere
giornate migliori. Ho radunate le
bambine più piccole e, nella grandissima cucina di Palma, un'altra
parente, ho fatto scuola assegnando ad ognuna dei compitini secondo la
classe che hanno frequentata. Ho
spiegato qualcosa e infine ho fatto le correzioni ed ho assegnati i voti.
Le mamme sono contente di questa mia iniziativa e qualcuna mi ha
anche mandato della frutta per ringraziarmi.
15 Agosto - Oggi è
ferragosto e appena sveglia, col caldo che fa, ho pensato che i miei
genitori porteranno al mare mia sorella Liliana, un po’ la invidio, ma
poi mi fa piacere perché anche lei merita uno svago mentre la mia
villeggiatura durerà un mese intero. La
zia mi ha fatto la sorpresa di condurmi per un paio di giorni a Farfa dai
nonni , così ho rivisto zia Isolina e anche le sorelline di Carlo e
Franco che sono bellissime: Valeria di
quattro anni è moretta e ricciolina, con due occhi da cinesina
e Isabella ,di appena due, è paffuta e biondissima come mia
sorella. Fra Toffia e la Badia di Farfa ci sono tre chilometri e
noi due li abbiamo fatti a piedi, o meglio, io, li ho fatti a piedi
che la zia era sulla sua mula grigia ed
anche se sono stata più volte invitata a salire in groppa, non me
la sono sentita di fare quella prova. Questa
passeggiata insolita è stata molto interessante perché invece della
strada maestra, siamo passate per la scorciatoia che traversa un torrente
che d'estate è in secca e
dove ho trovato e raccolto dei sassi speciali che non avevo mai visti e
mi è dispiaciuto di non
poter cogliere le more perché non sono ancora mature. Nella tarda nottata
c'è stata un'altra serenata, ma io che dormivo profondamente non ho
sentito nulla e zia ha
preferito non svegliarmi. Sono molto curiosa di sapere chi le organizza e
chi le suona queste serenate. Zia
dice di non saperlo, ma io credo che lo sappia perfettamente…me lo
conferma il suo sguardo furbetto, ma io non insisto nel chiedere, tanto lo
scoprirò da sola, ne sono sicura.
16 Agosto - La giornata di
ieri sarebbe potuta essere splendida perché si poteva andare ai bagni
delle acque salse sul fiume Farfa. Purtroppo
abbiamo trovato, lo zio Gaspare, marito di zia Cristina , ammalato con una
febbre di oltre 40 gradi e tutti erano molto preoccupati.
Per questo siamo
ritornate a casa con la macchina del medico, amico di famiglia e
che abita anche lui a Toffia. La
mula l'abbiamo lasciata nella stalla del nonno
che fra giorni la riporterà da noi.
17 Agosto - Dopo un mese di
villeggiatura, è ritornata da Belmonte,
zia Maria, sorella di nonno, così ho potuto rivedere anche lei con
i suoi tre figli e anche nonno, venuto a riportare la mula e che si è
unito a noi trascorrendo una lieta serata, con nipoti e sorella.
Nel ripartire per Farfa col biroccino del molinaro suo amico, il
nonno mi ha detto che nonna mi vuole qualche giorno da lei e che mi
aspettano tutti: nonna, zii e cugini. Mi
ha fatto molto piacere sapere quanto bene mi vogliono tutti e ci andrò
sicuramente.
18 Agosto - La gita
che ho fatto, era da tempo
che la desideravo, ma per la ripidità del sentiero scosceso da percorrere
non avevo mai potuto esaudire questo mio desiderio.
Finalmente stamane con la mia amica Giovanna e sua madre siamo
andate alla Fonte del Fico che una leggendaria sorgente naturale che sgorga da un fianco della montagna. E' come una
grande tinozza, con tutte erbe e fiori intorno
e con l'acqua che
scorre sempre, limpida e freschissima e che tutti bevono come fosse una
cura ed è riparata da un
centenario fico selvatico; mi è apparsa come un quadro e ho bevuto felice
quell'acqua che dicono faccia molto bene. Per
giungere fino laggiù abbiamo fatto una lunga discesa quasi tutta di
corsa, ma poi dopo ci siamo riposate al fresco del frutteto della famiglia
di Giovanna che si trova nei pressi della fonte.
Che merenda!!! E domani ci
torneremo perché ci sono da raccogliere le mele verdi che sono mature ed
altre cose nell'orto. Non vedo
l'ora di fare la campagnola!
19 Agosto - Come d'accordo
siamo tornate alla fonte e come ieri si è ripetuta la merenda. Bella e
buona la campagna!20 Agosto -
Il mio racconto sulle belle passeggiate ha invogliato le altre
amichette ad unirsi a noi e così oggi, abbiamo fatto una bella comitiva
di bambine dai cinque ai dieci anni , guidate da me e Giovanna che siamo
più grandi per poterne prendere la responsabilità. Sono molto felice
perché le bambine mi obbediscono e mi vogliono molto bene, forse perché
chiacchiero sempre e racconto tante cose della città insieme alle favole
che invento. Specialmente Corinna e
Loreta che vogliono fare tutto quello che faccio io: Loreta soprattutto
che è un vero pepetto, s'incanta a sentirmi parlare, guardandomi fissa
coi suoi occhioni, come quelli della mia zietta, non per nulla
anch'essa ci è parente perché figlia di un fratello del nonno.
Loreta dice che se non la porterò a Roma con me, scapperà e ci
verrà da sola perché non vuole stare più in paese. Corinna, invece che
ha un anno più di me è già una signorina ed è magrissima con due
trecce lunghe e nerissime, ma con gli occhi sempre tristi, forse perché
è orfana di padre e deve aiutare la madre che fa lavori a maglia per
vivere. Spesso ci riuniamo tutte
davanti la loro porta e mentre madre e figlia sferruzzano sull'uscio
facciamo il gioco dei proverbi o indovina - paese con delle allegre
penitenze per chi sbaglia e così si divertono anche loro.
21 Agosto - Tornata a casa
dalla Messa, mi sentivo accaldata, allora mi sono misurata la temperatura
e ho visto che avevo quasi 38 di febbre che in giornata è salita fino a
quasi 40. Ho visto zia molto preoccupata che ha mandato a chiamare
subito il dottore, ma lui era in un altro paese e sarebbe ritornato
molto tardi. Allora zia non
mi ha fatto uscire neppure sul balconcino però la casa per tutto il
giorno è stata piena di
gente che mi è venuta a trovare. Per
questo non mi sono messa a
letto, ma ho sentito un caldo insopportabile che ogni tanto mi faceva
sbuffare, però le bibite fresche che ho preso mi hanno fatto bene e la
febbre, in nottata è
sparita.
22 Agosto - Appena
sveglia mi sono controllata la temperatura e sono stata lieta di vedere
che ho sfebbrato del tutto. Meno male così zia si tranquillizza.
Quando fa molto caldo a me capita di avere un gran febbrone che
dura uno o due giorni e se ne va senza medicine.
Al tramonto, ben coperta, sono andata fino alla piazza
dove zia, come d'abitudine ha
riempito un fiasco di acqua
freschissima da portare a casa e lungo
la strada tutti si sono informati della mia salute.
Mi vergognavo pure un po' perché sembrava che fossi uscita
dall'ospedale! Ho pensato
pure che se fossi morta sarebbe dispiaciuto a tutti. L'ho detto a zia che
non la finiva più di ridere.
23 Agosto - Ho
ricevuto la lettera dei miei genitori che attendevo con ansia e dove mi
hanno raccontato della loro gita di ferragosto a Gaeta.
Mi ha fatto piacere leggere i particolari riguardanti la spiaggia elegante
con le nuove cabine comunicanti direttamente col mare, ho saputo che
avendo incontrati altri conoscenti, sono stati in buona compagnia anche
dopo la spiaggia e così hanno trascorso un ferragosto insolito.
Scrivendo la risposta, sono indecisa, se raccontargli della febbre
che ho avuta, ma forse faccio
meglio a non metterli in ansia.
24 Agosto - Oggi è
arrivato uno dei figli di una nostra vicina che
si chiama Arcangelo e che vive a Roma con una sorella sposata e ha
portato con sé il nipote Mario che ha la mia età.
Siccome Arcangelo si è appena operato di appendicite, cammina molto piano
appoggiandosi a un bastone ed è venuto dalla madre per rimettersi un poco
perché è magro come un chiodo e si
fermerà fin dopo la festa dell' otto settembre, anzi del nove perché la
Fiera che si fa a Farfa di questa giornata, fa parte degli stessi
festeggiamenti in onore della Madonna.
25 Agosto - Per
questioni di affari è ritornato nonno ed essendo venuto in carrozza, ha
portato anche la mia zietta
preferita e sono rimasti a pranzo da noi. E' stato inevitabile
presentargli Arcangelo che ci abita accanto e che facendo fatica a
camminare, passa molto tempo seduto fuori dell'uscio.
Prima di andarsene, nonno mi
ha fatto promettere che il 28
sarò da loro e mi fermerò
qualche giorno, Zia Cristina mi darà la stanza degli ospiti
che è immensa perché nonna
ha detto che ora sono una signorina e devo dormire da sola. Sul tardi
siamo andate a prendere la consueta acqua fresca e ci siamo fermate a
lungo a prendere il fresco sedute accanto,sul Muretto del Belvedere fuori
Porta, dopo un po' ci ha raggiunto un ragazzo molto alto con gli occhiali
che ha salutato calorosamente zia e, al quale, lei
mi ha presentata. Ho saputo
che si chiama Filiberto e frequenta il Liceo al Collegio di
Rieti, chiacchierone come me, abbiamo scambiato un sacco di idee
sui nostri studi. Poi, guardando
le stelle abbiamo cercato le
Costellazioni indicandole anche a zia ed ero talmente contenta che mi
sembrava di stare seduta direttamente in mezzo al cielo.
E' da quando sono in montagna che mi sembra quasi di poter toccare
ogni stella e se parlo alla luna mi aspetto quasi una risposta e mi sforzo
ad ogni plenilunio d'individuare
i profili che si baciano. Che
splendore le stelle quando intorno è buio pesto! Prima di addormentarmi
ho ripassato i discorsi fatti con lo studente che mi hanno molto
soddisfatta perché io di tre anni inferiore sono stata all'altezza dei
suoi discorsi.
Dopo che se n'è andato, zia mi ha spiegato, che è
nipote del Sindaco e che dovrà diventare avvocato.
26 Agosto - Oggi
per il gran caldo abbiamo passate molte ore all'aperto dato che zia, da
quando sono arrivata ha preferito tenere chiuso il suo negozio, di generi
vari, dicendo di volersi prendere la vacanza che non ha mai presa, tranne
qualche rapida scappata a Roma, dove è sempre nostra gradita ospite.
La mia cara madrina è una zia acquisita di mia madre avendo sposato il
fratello della nonna, non ha avuto figli ed è sempre stata affezionata a
noi, tanto più che zio Paolo, il marito è quasi sempre … in trasferta,
come dice lei, per curare semine e raccolti delle sue terre lontane dal
paese.
Il podere più prossimo alla casa, invece è affidato a lei stessa che ci
coltiva , zucche, insalate e pomodori e dove troneggiano due frondosi
alberi di fichi che maturano proprio fra agosto e settembre.
Proprio a causa del gran caldo ci siamo recate in questo podere, chiamato
Le Cesi, all' interno della strada Romana,
dove abbiamo anche pranzato con una varietà di cose fresche, le
mie preferite.
Abbiamo raccolto le zucchine con i loro fiori, i pomodori verdi e rossi, i
fagiolini rampicanti e un buon numero di fichi, fin dove è stato
possibile arrivare con una scala media.
A me è toccato riportare a casa ,oltre una borsa con delle carote
gialle, anche un panierino colmo di fichi che
mi ha fatto sembrare come la Donzelletta …della poesia che ho
studiato a scuola.27 Agosto . La
giornata di oggi è stata molto attiva perché le passeggiate dei giorni
scorsi ci hanno fatto trascurare
le "lezioni". Proprio così! Perché io facciola maestra alle
bambine che abitano vicine.
Perciò ho rifatto l'appello e ho radunato di nuovo le mie piccole
"allieve" e ci siamo ritrovate sempre a casa della cara Palma,
anche lei senza figli che è stata così contenta di rivederci
che ha voluto farci una sorpresa preparandoci una merenda con tante
profumate ciambellette all'anice. Che
bella sorpresa per tutte noi! Tutte
allegre, dopo la lezione, abbiamo anche ballato fra di noi ed io ho
insegnato il nuovo ballo: il "charleston" che tutte hanno
imparato prestissimo fra le risate generali.
Questa sera, ho scoperto un altro paese …nel paese poiché Zia
Teresa col pretesto di fare
due passi per prendere l'acqua fresca, mi ha sempre condotto, di sera,
nella piazza fuori Porta, dove c'è più movimento perché il bar-
tabaccheria e la trattoria fanno da richiamo a quelli che hanno lavorato
per tutta la giornata, mentre qui sotto casa c'è un gran silenzio.
Invece, per la prima volta, siamo rimaste di sera nella nostra piazzetta,
conosciuta come "Il Colletrone" ed è la parte da cui ha avuto
origine Toffia e quindi la più
antica e vi si arriva scendendo una chiocciola di
gradoni e dove a circolo, si aprono quasi tutti i portoncini della
case intorno.
A me sembra un presepe e
stasera, quando siamo scese,dopo aver
cenato, ho visto che l'altare del "presepe" era il
grammofono di
Mario, sul quale giravano, uno dietro l'altro tanti
dischi di canzoni vecchie e nuove. La
musica , stava facendo uscire tutti dalle case e ognuno si stava
sistemando all'intorno portandosi
la seggiola. Così ho potuto conoscere anche chi non avevo avuto modo
d'incontrare, come Guido , il guardiacaccia che va al lavoro alle tre di
notte e quando torna, al tramonto, mangia e va a dormire, ma lui
ha detto che mi conosce perché la sua bambina Claudia che ha
cinque anni è la più piccola delle mie scolarette e lui, ha saputo, che
le ho insegnato a fare i bastoncelli. Il
fresco e le musiche hanno fatto
di questa piazzetta un vero salotto e Mario che era apparso come un musone
perché non aveva legato con nessun ragazzo, mentre metteva i dischi si
dava grande importanza e non li faceva toccare da nessuno.
Però, dopo un paio d'ore tutti eravamo a letto e la piazzetta è
ritornata silenziosa.
Improvvisamente un'altra musica mi ha svegliata dal primo sonno con altri
accordi di chitarre e mandolini…una nuova serenata.
"Ma qui la notte si fanno sempre
le serenate ?" ho
mormorato mentre aprivo gli occhi, ma
zia mi ha sentito e mi ha risposto, col suo solito buonumore :
" Non sempre non sempre! Ora
però cerca di dormire che ci
dobbiamo alzare presto". Ma io che amo le canzoni e mi diverto pure a
scrivere le parodie, sono stata felice di ascoltare
la serenata piena di
sentimentali melodie napoletane e anche se non so cantare, le parole di quelle canzoni le conosco tutte.
Le canta la mia mamma con la
sua bella voce e sono le preferite di mio padre che ne ha una
collezione bellissima,
sempre aggiornata.
Ma la serenata chi l'avrà fatta?
28 Agosto - Albeggiava
quando zia mi ha dato la sveglia, perché voleva mettersi in
cammino presto, per non farmi
sudare, avendo paura che mi tornasse la febbre.
Abbiamo rifatto la scorciatoia del torrente e siamo giunte alla Badia
mentre la campana della chiesa annunciava la Messa delle nove e gli
uccellini cinguettando ,fra le foglie di gelsi, salutavano il giorno.
L'aria profumata dai ciclamini mi ha spinto a cercarli fra l'erba
del bosco ed il mazzetto che ho raccolto l'ho donato a mia nonna che l'ha
subito messo davanti al quadro della Madonna, poi ho dato i saluti di
Arcangelo a zia Isolina che l'ha accolti con la sua risata argentina
come una cascatella d'acqua zampillante, ma ho capito che ne ha
avuto piacere.
La zia Cristina aveva
già vestiti I bambini per poterli fare uscire con noi, mentre lei sarebbe
rimasta in cucina a preparare il lauto pranzo per tutti noi che saremmo
stati ospiti nella sua casa e non in quella dei nonni.
Zio Gaspare , si era rimesso
dall'ultimo malanno ed era in giro per il suo giro d'ispezione nella
Tenuta, in quanto Amministratore della stessa, ma sarebbe rientrato giusto
per l'ora del pranzo.
Nel pomeriggio tutti a vedere lo spettacolo dalle Suore nel loro bel
teatrino.
Come hanno recitato bene le ragazze!
Alle scene più commoventi tutti erano coi fazzoletti in mano e gli
applausi sono stati infiniti.
Tanta gente era venuta anche dai paesi intorno e c'era anche il
convalescente Arcangelo che , s'è saputo poi, era venuto col camioncino
d'un amico insieme ad altri giovani.
Sono convinta che lui si è sforzato a venire , sicuro di poter parlare
con la mia bella zia che
sembra una spagnola, invece sarà rimasto deluso perché noi non abbiamo
parlato con nessuno e ce ne siamo rimaste per conto nostro.29 Agosto -
Ieri stesso, zia Teresa, prima di notte se n'è tornata a casa sua con la
mula mentre io rimarrò per
qualche giorno ancora. Anche perché stamane zia Cristina, il marito e la
piccola Isabella sono dovuti andare a Roma dove si fermeranno per due
giorni a casa dei miei, lasciando a noi gli altri tre figli.
Quante cose nuove e interessanti ho visto oggi seguendo
il nonno che ha portato tutti noi bambini, nei vari posti dove si
doveva recare per lavoro.
Abbiamo visitata la Mola dove si schiacciano le olive per fare l'olio e
quella enorme ruota di marmo mi ha sbalordita e l'odore forte di olio di
quel posto mi ha colpito.
Nelle scuderie abbiamo ammirato il cavallino appena nato che non sapeva
reggersi sulle lunghe zampe tremanti. Che buffo che era!
Poi abbiamo visitato lo stanzone dove c'è la coltura dei bachi da
seta della quale si occupa proprio zia Isolina. Per essere sincera, non mi
è troppo piaciuto vedere le
foglie di gelso che mischiate ai bachi, sembravano camminare da sole, mi
hanno fatto molta impressione.
Come mai che poi la seta è
tanto bella!
Quello che invece mi ha colpito facendomi un po' sognare è stato
l'Agrumeto, coi profumi di tutti gli agrumi del mondo
e con gli alberi carichi di aranci, limoni, cedri e bergamotti.
C'erano molti frutti caduti e noi bambini volevamo assaggiarli, ma il
nonno ha tirato fuori la sua voce burbera dicendo che quelli erano
velenosi.
Poi, vedendo il nostro spavento, si è messo a ridere e allungando la mano
ha colto un arancio che sembrava maturo e dicendo che lo avrebbe dato a
chi riusciva a prenderlo per primo.
Standole vicino sono riuscita a prenderlo io ed ho cominciato a
sbucciarlo, ma appena ne ho sentito il sapore sulla punta della lingua
l'ho gettato in fretta: era così aspro che ancora ho la lingua
allappata.
Mio nonno sapeva bene che non avrei potuto mangiarlo ed ha voluto farmi uno
scherzo spiegando che quando gli aranci
non sono maturi sono cattivi e fanno anche male.
Eppure a me piace la frutta acerba!
30 Agosto - A Farfa
vengono sempre comitive di turisti e sono molti anche i gruppi di studenti
chene vengono a studiare la storia visitando il Museo che contiene dei
manoscritti preziosi e la Basilica con affreschi e dipinti antichi.
Oggi verso mezzogiorno sono arrivati con un pulman strombazzante
una decina di ragazze e ragazzi per visitare tutte queste antichità,
ma siccome non avevano avvisato nessuno del loro arrivo hanno
trovato il Museo chiuso e una volta vista la Chiesa sono andati nel
bosco a fare il pic nic con i cestini che si erano portati.
Per tutto il tempo che vi sono rimasti non hanno
smesso di suonare il loro grammofono portatile che ha rotto per
parecchie ore il silenzio abituale. Intanto noi cugini , abbiamo giocato
con l'altalena e con le tamburelle e infine tutti a dormire sotto il
controllo di zia Isolina che insieme a me è incaricata di fargli la
guardia fino a che i genitori non tornano da Roma.
31 Agosto - Il
buongiorno coi nonni oggi ce lo siamo scambiati dalle finestre giacché la
loro casa è di fronte a questa e anche zia vi si è trasferita per non
lasciarmi sola coi piccoli.
Così il nonno ha lanciato dalla sua finestra alla nostra, la palla che i
maschietti avevano lasciata a casa sua e con mira precisa, tanto è
entrata direttamente al centro della cucina.
Sono contenta di scoprire che il nonno non è così burbero come ho
sempre pensato.
Pensare che ne ho avuta sempre tanta soggezione e invece ora che lo
frequento un po' di più mi sembra che abbia sempre voglia di scherzare.
La stessa soggezione ho per la nonna che ha lo sguardo severo ed è di
poche parole e parla sempre a voce bassa, ma ha un viso bellissimo con dei
capelli nerissimi e ondulati che quando li scioglie
per pettinarli, arrivano fino a terra. Nel pomeriggio sono
ritornati gli zii con una meravigliosa sorpresa, hanno condotto seco la
mia sorellina Liliana. Che gioia
nel vederla e quante cose da raccontarci! Meno
male che potremo stare insieme per qualche giorno, almeno fino a che non
tornerò da zia Teresa.
1 Settembre - Coi cugini e Liliana abbiamo
ispezionati tutti i posti di Farfa che è un piccolo paesino, ma pieno di
storie antiche che i contadini raccontano come favole.
Io che ho già visto tutto ho portato mia sorella a vedere la
chiesa, facendole vedere i grandi dipinti che a me fanno incantare,
specialmente quando durante le funzioni solenni si riempie dei Canti
Gregoriani che mi commuovono sempre.
2 Settembre - Il mese
è iniziato con una ennesima serenata che ha scandalizzato la nonna perché,
svoltasi sotto le sue finestre, l'hanno
ascoltata soltanto lei e il nonno perché noi giovani, per stare
insieme, siamo rimaste a dormire in casa di zia Cristina che ha una
immensa stanza per gli ospiti con
la finestra dalla parte della Chiesa e quindi dalla parte opposta a quella
dei nonni. Il bello è che queste
serenate a noi, ci vengono
sempre raccontate e non riusciamo a sentire un bel niente e, neanche a
vedere chi suona. Se lo sapessero i
suonatori che mentre s'innalzano quelle melodie,
noi ragazze, stiamo beatamente dormendo, sicuramente ci resterebbero molto male. Gli autori nessuno li conosce, ma sembra che qui a Farfa
all'infuori dei pretini del Convento non ci sono giovanotti. Suonatori di
chitarra e mandolino poi!...Neppure
da pensare ... perché sono solo contadini che lavorano la terra e vanno a
dormire presto.
Così il mistero continua. Dopo
il resoconto e i commenti sulla musica notturna, ha cominciato a piovere e
in breve è stato il finimondo ; un diluvio simile non s'era mai visto
sembrava quello Universale. Scrosci d'acqua violenti, tuoni,
fulmini, saette e luce del giorno scomparsa all'improvviso e a mezzogiorno
è sembrato d'essere a mezzanotte, così abbiamo accese tutte le luci
per fare stare tranquilli i bambini che si sono messi a giocare coi
soldatini.
Eravamo tutti ben riparati e
da dietro i vetri delle nostre finestre, abbiamo visto che anche la casa
dei nonni era illuminata.
Liliana ed io ,abbiamo approfittato per andare a frugare nella
libreria dello zio Gaspare che è quasi uno scienziato perché conosce
tanti segreti di piante mediche che ne sta facendo un libro
di ricette.
Io ho trovato un bellissimo libro di botanica e mia sorella un altro che
parla di animali, così, leggendo abbiamo aspettato la fine dell'uragano.
Abbiamo dovuto smettere di leggere quando i cuginetti ci sono venuti a
chiedere di giocare alle belle statuine
e fino all'ora di cena abbiamo fatto i mimi, quando siamo andati a
dormire pioveva ancora.
3 Settembre - Oggi
siamo stati tutti sorpresi di vedere un cielo limpido e azzurro, a ricordo
del temporale, è rimasto solo
qualche rigagnolo sulla strada. Più tardi
sono ritornata con nonno da zia Teresa e Liliana è stata
felicissima di fare il
viaggio nella carrozza con le tendine che a Roma non ci sono. Che gioia
avere tutta per me la mia rosea Lilianetta
come la chiama mamma e quante feste le hanno fatto a Toffia ed io sono
stata felice di mostrarla a tutti mentre lei, che è timida,
si é spaventata di tutti quei
complimenti e non si voleva fermare dicendo che le piace di più Farfa
perché c'è meno gente.
Piagnucolava per tornare a Roma, ma
io l'ho convinta soltanto quando le ho detto che fra qualche giorno
sarebbe venuta mamma a riprenderci per riportarci a casa.
4 Settembre - Io ho
dormito nel grande letto insieme alla zia per lasciare il mio letto a
Liliana e quando noi due ci siamo svegliate, mia sorella dormiva
ancora. Siccome Zia Teresa oggi aveva deciso di riaprire la sua
bottega, le ho promesso che avrei pensato
io a scaldare il latte per la colazione a Liliana e dopo l'avremmo
raggiunta.
Così ho fatto e quando, dopo
due ore siamo arrivate da zia, lei , stava quasi per chiudere perché si
era messa in pensiero e stava parlando con Filiberto che si era offerto di
venirci a cercare.
Chiacchierando con noi, lo studente ha anche detto che a lui piace suonare
il mandolino e che starà in vacanza a casa dei suoi fino alla fine del
mese poi, dovrà rientrare in collegio.
Tutte queste informazioni mi fanno pensare che con le canzoni napoletane
qualche legame ci potrebbe essere, ma sicuramente mi sto sbagliando perché
lui porta gli occhiali e a me non piace per niente. Intanto Liliana stava guardando le curiosità della bottega e mi ha
chiamata per mostrarmi quante belle cose vende la zia.
Salutato Filiberto, ho visto anch'io, con sorpresa che negli scaffali c'è
di tutto. Dalla pasta all'olio,
dal sapone alle magliette ed
anche la cipria, i lacci delle scarpe e il vino di uva fragola di
sua produzione e che piace anche a me. La
sorpresa più grande però è stata nello scoprire la vetrina dei libri ed
io le ho chiesto se potevo prenderne qualcuno soltanto per leggerlo.
Avuto il permesso ho preso: La disfida di Barletta, Ginevra degli
Almieri, Il giro del mondo in
80 giorni e La storia di Pia
dé Tolomei.
Nel pomeriggio, è ritornato il caldo e allora zia ci ha permesso, invece
di stare al negozio, di fare una passeggiata con tutte le mie
"allieve" fino al
suo podere dove potevamo cogliere i fichi.
Siccome la strada è abbastanza lunga
io, camminando ho raccontato una favola inventata.
Così siamo arrivate all'orto di zia dove abbiamo colto fichi e sorbe che rassomigliano alle prugne, ma che sono
cattivissime a mangiare, ma nessuna di noi lo sapeva.
Ce ne siamo accorte quando le abbiamo assaggiate… le abbiamo
sputate tutte, facendo mille boccacce. Abbiamo giurato di non toccarle più.
Mentre ritornavamo in paese abbiamo incontrato Arcangelo e
Filiberto che stavano ritornando anche loro da una passeggiata e che si
sono uniti a noi per l'ultimo tratto e quando ho detto che volevo passare
alla Posta, lo studente mi ha detto che, avendo sostituito il postino
malato, aveva già lasciato a zia una cartolina di Roma indirizzata a me.
L'ho ringraziato e mi sono affrettata a prenderla e sono stata
contenta di vedere che me l'aveva spedita Giulia, una compagna di scuola.
Ho scelto quindi anch'io una bella veduta della Fonte del Fico per
ricambiare i suoi saluti con un'altra cartolina.
5 Settembre - Dopo
aver riordinato la casa , ci siamo messe a leggere aspettando che zia
tornasse dal negozio, ma a
Liliana questi libri non
piacciono perché dice che sono troppo da grandi e preferisce la mie
favole.
Ma siccome non mi andava d'inventare ancora storie, ci siamo messe a
giocare a indovina -paesi che a lei piace tanto
e quando sono venute le altre bambine ho detto anche a loro: per
oggi niente favole e ho dato loro dei compitini facili da fare a casa su
cui avrei messo i voti nel pomeriggio.
Al tramonto tutte hanno riportato i compiti fatti, compresa mia sorella alla quale
avevo dato da fare un disegno a piacere e, siccome lei disegna molto bene,
il suo " paesaggio" dal vero tutto colorato, è piaciuto a tutte
ed ha meritato 10 e lode ed io sono stata fiera di lei
Siccome erano state tutte brave e diligenti , ai
voti ottimi , ho aggiunto due caramelle
gommose che si chiamano "Signorine" per ciascuna e sono
state felici.6 Settembre - La
giornata è stata simile a quella di ieri soltanto che al pomeriggio c'è
stata la passeggiata con favola come avevo promesso.
7 Settembre - Si
avvicina la fine della villeggiatura e oggi abbiamo dovuto mettere a posto
i nostri indumenti perché col
Postale della sera giungerà la mamma. Mi
pare di esserle stata lontana un
secolo e che gioia quando è arrivata; nel suo grosso bagaglio ci sono
stati regali per tutti, con tanti pacchetti
confezionati da papà che è un vero asso per questo.
Ogni pacco aveva il nome del destinatario per non fare sbagli e
per me c'era il vestito di organdis che da tanto desideravo, ma
come sempre uguale a quello di Liliana di colore rosa pastello con tante
roselline rosa e celesti ricamate a macchina
e con le maniche a
palloncino. Mamma è proprio
brava nel cucito! L'ho voluto misurare subito e mi sta perfetto ed anche
mamma è stata contenta.
8 Settembre - Oggi
gran festa! Il paese mostra la sua grande uniforme e, stamattina presto è
ritornato pure zio Paolo, marito di zia Teresa che per più di un mese era
dovuto rimanere a sorvegliare la trebbiatura del grano
poi la vendemmia e,ancora, la
raccolta delle olive.
Finalmente ho rivisto anche lui !
Coi suoi baffi all'in su e l'andatura claudicante, dimostra un po' più
della sua età ed ama le freddure, dimostrando che è molto allegro e
ironico che neanche
pare fratello a nonna che non ride mai.
Un'altra sorpresa ce l'ha fatta zio Fernando, altro fratello giovane di
mamma che vive a Roma con noi che venuto per la Festa, passando per Farfa
ha condotto qui oggi la sorella Isolina.
Io sono stata molto indaffarata poiché il Comitato dei
festeggiamenti mi aveva incaricato di vendere due quaderni zeppi di
biglietti della grande Lotteria , cosa che sono riuscita a fare in due ore
e prima degli altri venditori, compreso Filiberto che mi ha perfino fatto
i complimenti per come avevo fatto in fretta. Dopo questo, sono restata
insieme ai miei e il nostro gruppo familiare è stato sempre seguito da
molti sguardi, forse perché siamo stati piuttosto in disparte dalla
grande folla.
Mamma aveva un vestito di crespo marrone a puntini bianchi dal taglio
molto complicato con dei pannelli inseriti che l' hanno fatta impazzire
quando lo ha cucito e stava molto bene col cappello di paglia avana e
scarpe e borsa dello stesso colore.
Liliana coi suoi riccioli biondi e il visetto paffuto, sembrava una
bambola Lenci col vestito tutto rosa ed era l'ammirazione generale.
Zia Isolina, in bianco, dal cappello alle scarpe, indossava un abito di
mussola che aveva ricamato da
sola in tre mesi di lavoro ed era il punto di riferimento degli occhi
azzurri di Arcangelo. M'è venuta l'idea che dovrò imparare a chiamarlo
zio. Che strano però, quasi all'improvviso uno zio che fino a poco tempo
fa non conoscevo neppure. Chissà
se sarà così poi?
A proposito di lui, oggi, per la festa, sono venute da Roma anche le due
sorelle di Mario, tutti figli della sorella con cui abita e che nel
momento che hanno salutato zia Teresa che conoscevano da anni, sono state
presentate anche a noi romane; le rivedremo anche domani a Farfa perché
scenderanno alla Fiera , prima di tornare a Roma. Zia Teresa, faceva la
sua figura in un vestito di stoffa impressa, in due toni di verde
bottiglia, molto imponente con le sue maniche a prosciutto e con molti ori
attorno al collo e ho visto che spesso parlottava con mamma con aria
misteriosa. Parlando di me, devo
dire che non mi andava troppo
di essere precisa a mia sorella, così ho messo alla
cintura un nastro di
velluto nero annodato da una parte e lasciando le code lunghe fino
all'orlo mentre la ruche della scollatura l'ho circondata da un
piccolo vellutino sempre nero. Così è diventato più da…signorina e lo
ha detto pure mamma, che non si sorprende più delle modifiche che faccio
agli abiti che lei mi cuce.
Tutte insieme facevamo un bel colpo d'occhio e i fotografi ambulanti
avrebbero voluto riprenderci, ma mamma che non ama essere fotografata ha
detto no a tutti…. Peccato però!
Così, di questa bella giornata , non rimarrà nessuna foto, ma
sicuramente il ricordo rimarrà
nelle nostre menti.
Oltre i soliti giuochi e le fanfare che hanno rallegrato tutti, il momento
della commozione ce lo ha dato la processione con la stupenda statua della
Madonna che sembrava sorridere a tutti
e quando sulla soglia della chiesa il
Vescovo ha impartito la benedizione
solenne si è illuminato tutto il paese. E' stato certamente il
momento più suggestivo che ci ha fatto cadere tutti in ginocchio. Un
lungo spettacolo pirotecnico ha chiuso i festeggiamenti e, subito dopo, la
carrozza di nonno guidata da
zio Fernando ha riportato a Farfa le sue sorelle che dormiranno nella casa
di zia Cristina mentre lui starà coi suoi genitori. Noi andremo domani, a
piedi , stavolta anche con zio Paolo, passando per la via maestra che è
comoda anche se un po' più lunga.
9 Settembre - Oggi
Fiera a Farfa e penultimo giorno …sabino. L'avvenimento di oggi è molto
importante e richiama gente da tanti
paesi perché unisce le feste liturgiche che i Benedettini tengono
vive, al grande mercato annuale del bestiame.
Noi sorelle siamo state svelte a prepararci e ci siamo incamminati verso
le nove e, lungo la strada altre persone si sono unite a noi.
Però è stata una vera noia perché Liliana che odia camminare a lungo,
ogni tanto sbuffava e voleva fermarsi con mio grande disagio.
Non sapendo come farla riposare ho cercato d' inventarmi
favole nuove, ma lei appena
vedeva un sasso abbastanza
grosso per sedersi ne approfittava e io, per farla muovere, correvo in
avanti, dicendo che l'avrei lasciata da sola.
Fortuna che una volta arrivati si è divertita a
guardare le file dei lampioncini cinesi e tutti gli altri addobbi
che c'erano nel paese e quando ha visto la mamma e tutti gli altri non ha
fatto più capricci.
Sulla piazzetta della Chiesa, c' era già Arcangelo che si è fatto
ardito e con le nipoti ci è venuto a salutare; conversando con loro, la
mamma ha scoperto che nostro padre è lontano cugino del loro.
La vita è proprio buffa… dovevamo incontrarci lontano dalla nostra città
per sapere che eravamo
parenti, sia pure alla lontana? La
giornata è stata bellissima e molto divertente e, neanche a dirlo…nella
notte un'altra serenata e forse ho capito da chi viene.
10 Settembre - Ieri
sera nonno ha riportato a casa loro gli zii con la carrozza e ha preso i
miei bagagli che sono
diventati parecchi per i molti libri che zia mi ha regalati e che non vedo
l'ora di leggere. Oggi la Badia è ancora sottosopra perché ci sono
parecchie architetture da smontare comprese quelle dei recinti per il
bestiame e per i fuochi artificiali che sono stati bellissimi ed hanno
chiusa la giornata di festa.
Per noi di famiglia la giornata è stata calma e serena e per me ancora di
più perché ho visto mia madre vezzeggiata e ammirata dai suoi e, lei
stessa , felice di stare con loro. Fra tanta allegria, il pensiero di
tutti è corso spesso al babbo, costretto a Roma dal suo lavoro di
dirigente di azienda.
Peccato davvero, perché saremmo stati tutti più contenti
se ci fosse stato anche lui che sa animare le conversazioni e sa
dare anche consigli legali a chi ne ha bisogno. Nel pomeriggio abbiamo
avuta un'ultima sorpresa, davvero impensata. Abbiamo visto arrivare
Arcangelo in bicicletta
ed era pallido e affaticato perché per tutta la convalescenza aveva
camminato col bastone ed ora d'improvviso , a pedalare per tutti quei
chilometri, era stato un azzardo, come ha detto la mamma.
Zio Fernando è stato il primo a vederlo e lo ha fatto entrare in casa per
offrirgli un caffè e così nel parlare ha chiarito il motivo della sua
impresa eroica. Prima di riprendere il suo lavoro a Roma ha voluto
chiedere ai genitori la mano della mia bella zia mentre gli occhi di tutti
hanno potuto vedere la gioia che traspariva dagli occhi commossi di lei ed
io ho avuto la conferma che il colpo di fulmine esiste davvero.
Ho sentito mamma che parlando con zia Teresa diceva :
-Si vede subito che è un giovane serio ! E poi fanno veramente una bella coppia:
Io, lo avevo capito subito che lui era rimasto incantato dalla mia bella
zia.
Con questo felice avvenimento si è conclusa la mia vacanza
e domani partenza per Roma dove
riabbraccerò anche il mio adorato papà.
La mia villeggiatura è terminata , lasciandomi dentro l'animo
tante impressioni su questa terra generosa fatta di gente semplice che
vive ancora in modo rustico , ma vi primeggiano gli affetti familiari e la
vera amicizia che sono le basi di ogni esistenza.
F I N E
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