|
Tante candele per un presepe |
|
|
LUCIA, moglie trentottenne di ERNESTO emigrante in Australia da sei anni, è consapevole di aver ferito profondamente il suo uomo rifiutando di raggiungerlo coi loro tre figli nel suo luogo di lavoro. Lei era sicura di aver agito per il bene della famiglia seppure conservava un acuto senso di colpa. Il rifiuto alla richiesta di Ernesto era stato motivato del non volere sradicare i figli dall’ambiente in cui erano nati, visto che suo marito aveva un contratto di lavoro precario che veniva rinnovato ogni due anni che non dava sicurezza di continuità poiché, da un momento all’altro, c’era la possibilità del ritorno definitivo in patria. Pertanto, l’Australia non poteva rappresentare una sistemazione definitiva per la loro famiglia e lasciare la casa sarebbe stato un rischio senza avere la certezza di un avvenire sicuro. Ernesto non voleva considerare che sua moglie aveva anche dei doveri verso l’anziano padre che vedovo e invalido aveva preso seco dopo la di lui partenza per l’estero. Sarebbe stato un grande problema doverlo lasciare solo a Roma dato che non c’erano altri parenti cui poterlo affidare… e poi c’erano i ragazzi con le loro abitudini e le scuole da terminare, Lucia non se la sentiva di doverli sradica re per condurli verso un ignoto futuro. Questi gli argomenti che la tenevano avvinta a Roma. L’unica vacanza che dopo tre anni di permanenza suo marito aveva trascorso presso di loro era stata amareggiata proprio da queste discussioni che fecero ripartire Ernesto immusonito e che per un certo periodo fece pesare a sua moglie inviando scarse e sporadiche notizie. Erano trascorsi altri tre anni e si avvicinava la scadenza del terzo rinnovo di contratto. Lucia soffriva dei suoi silenzi pur continuando la sua vita esemplare di oculata madre di famiglia. Attenta ad amministrare il magro bilancio familiare, arrotondato dalla provvidenziale pensione di nonno Michele. Si era alla vigilia di Natale che si annunziava piuttosto triste senza il babbo e nonno Michele e Bruno stavano costruendo il presepe, ma l’arrivo inaspettato di papà Ernesto ravviva l’atmosfera che subito diventa euforica e serena, specialmente quando il capo famiglia annunzia che è venuto per non più ripartire perché ha nuovi progetti di lavoro da farsi in Italia. Ma l’allegra atmosfera familiare viene bruscamente interrotta da un blocco della corrente elettrica che fa piombare la casa nel buio. Ci vorrebbero tante candele! Il padre incarica il figlio maggiore di andarle ad acquistare e il ragazzo ne porta un bel pacco, che il nonno per festeggiare insieme al Natale il ritorno definitivo del genero fa brillare tutte insieme dinanzi al presepe nella ricostituita famiglia, felice di essersi riunita.
|