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La Rivincita
di Annemarie Lenz

Sono sul piede di guerra - anche quest’anno i premi Nobel sono stati assegnati senza tenere presente che siamo noi casalinghe e madri di famiglia a meritarli, e non uno, ma tutti! Che avrà mai scritto di tanto straordinario il vincitore del premio per la letteratura? Siamo noi che eccelliamo in questo campo. Quanta poesia sta nel descrivere il proprio figlio o nipotino al mondo! Gli occhi brillano nel declamare la bellezza, l’intelligenza e le virtù del pargoletto. Più tardi siamo delle campionesse nell’inventare romanzi che scagionano i nostri eredi davanti a severi insegnanti o vicini di casa infastiditi dagli schiamazzi. Ciò non toglie che in casa, a porte chiuse, “J’accuse” di Zola diventa acqua colorata in confronto alle nostre sfuriate indirizzate ai cari figlioli. Per non parlare della nostra perizia nell’indagare sulle persone che frequentano e come trascorrono il loro tempo libero: Sherlock Holmes era solo un dilettante!

Ci spetta anche il Nobel per la fisica. Sfido chiunque di questi cervelloni che sappiamo meglio di loro quando il caffè nella moca è pronto senza farlo finire sul soffitto, quando un uovo è sodo al punto giusto e la pasta è cotta a puntino. La forza della gravità è dimostrata ogni qual volta che un piatto ci scivola dalle mani, e basta guardare marito e figli in prima mattina per scoprire i segreti della forza dell’inerzia.

Anche con la chimica ce la caviamo bene. Saprebbero questi signori dalle mille e più formule individuare la strana macchia sul maglione preferito della figlia e trovare il rimedio? Quando dobbiamo fare le pulizie di Pasqua diventiamo della autentiche alchimiste.

Presumo che Archimede e Pitagora non abbiano avuto a che fare con bilanci famigliari, altrimenti non avrebbero decretato che la matematica è una scienza esatta. Sguazzassero pure nei loro seni e coseni, nelle costanti e varianti, ma le vere matematiche siamo noi. Ogni giorno ci confrontiamo con i misteri dei conti che - almeno dall’entrata dell’euro - sfuggono  a ogni logica.

 

Non ci meravigliamo quando il figlio chiede un motorino che spazza via quattro stipendi e per contribuire a questa spesa ci promette di rinunciare alla serata in pizzeria per un mese. Ci stiamo abituando ai continui aumenti dei prezzi fino a constatare che il famoso euro non vale 1936,27 ma 1000 Lire. A noi il Nobel per la matematica!

Non so chi ha dichiarato Esculapio dio della medicina; Giunone che era madre avrebbe assolto meglio il compito. Infatti noi madri e mogli siamo i medici per eccellenza. Non c’è male che non passi prima da noi. Con occhi fiduciosi ed imploranti i nostri famigliari aspettano la nostra diagnosi ed anche la cura. Sappiamo perfettamente individuare il mal di testa martellante del figlio, reduce da una serata di baldoria e prescriviamo la pasticchetta . Il mal di stomaco del caro marito deriva sicuramente da quella favolosa frittura alla quale proprio non ha saputo rinunciare, e una dose di bicarbonato risolverà il problema. C’è poi il bacino che sa guarire tanti mali dei piccoli. I dottori sono in fondo solo l’ultima spiaggia quando la nostra grande sapienza è giunta alla fine. Chi merita allora il premio?

Quest’anno il Nobel per la pace è toccato all’ex Presidente Carter. Ma, dico io, dove li vedono i meriti? Carter produce noccioline che di sicuro non creano aggressività ed è quindi facile essere buoni e pacifici. Noi creiamo mariti e figli che sono tutt’altro che facili da tenere a bada. Fare pace tra due fratelli è un lavoro da titani; convincere il consorte al volante a non litigare con altri automobilisti rischia di trasformarci in martiri....... e poi conferiscono il premio Nobel a un produttore di noccioline”

Inutile aggiungere che meriteremmo la medaglia d’oro al valor militare per le nostre battaglie quotidiane contro tutto e tutti e la nomina a cavaliere del lavoro per l’immane fatica di tirare su una famiglia. Re di Svezia e di Norvegia, Presidente della Repubblica e Generali, fate un esame di coscienza e preparatevi a decorare petti femminili!