home

TELEVISIONE

Il nostro giornale

NOVITÀ TV   
IN ALLESTIMENTO
DUE FICTION SULLA VITA DI GIOVANNI XXIII
UN GRANDE PAPA IN TV  
di Giuseppe Trabace   
Una notizia non futile ha interessato in questi giorni i lettori dei quotidiani. Sia la RAI TV che Mediastrade sono in procinto di realizzare due distinte fiction sulla vita di papa Giovanni XXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli.
Nel triste periodo che stiamo attraversando in Italia e fuori, oppressi da guerre atroci che avvicinano il fantasma di un terzo conflitto mondiale, questa notizia di una rievocazione del cammino terreno del “papa buono” ci dà un soffio di conforto.
Le notizie di stampa ci informano che nella fiction prodotta dalla RAI TV il ruolo di questo pontefice è stato affidato al solido caratterista Ed Asner, figlio di russi e di religione ebraica. Sarà casuale ma risulta di fatto giusto che un uomo di differente religione sia stato scelto per quella parte. Non dimentichiamo che papa Giovanni, a soli tre mesi dall’elevazione al pontificato, annunciò il suo fermo intendimento di indire un Concilio ecumenico. Fu un’apertura significativa al dialogo con le comunità religiose separate, una ricerca coraggiosa di unità che alla fine degli anni cinquanta appariva ancora più utopistica di oggi e che questo papa perseguì con coerenza per tutta la durata del suo pontificato.
E’ del tutto evidente che sarà molto arduo per i realizzatori dei due film TV. Erano quelli gli anni della “guerra fredda” e vi era il serio pericolo che i due blocchi contrapposti, guidati rispettivamente dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica, passassero dalle guerre locali ad uno scontro diretto che avrebbe potuto sfociare in un conflitto atomico catastrofico. In questo difficile contesto questo papa operò fervidamente e fattivamente a livello internazionale per la conciliazione tra gli animi. Riuscì a far aprire canali diplomatici tra i contendenti ed a far prevalere la linea delle trattative ed, anche per suo merito, il disastro non avvenne. In questa logica ricercò, non sempre riuscendovi in quel momento storico, un modus vivendi della Chiesa cattolica nei paesi sottoposti ai regimi totalitari comunisti. 

GIOVANNI XXIII

Angelo Giuseppe Roncalli nacque a Sotto il Monte (BG) nel 1881 da una famiglia di agiati contadini. Fu ordinato sacerdote nel 1904. Ebbe la nomina di arcivescovo di Arcopoli nel 1925 ed inviato da Papa Pio XI in Bulgaria come inviato apostolico. Dal 1935 in poi fu delegato apostolico in Turchia ed in Grecia. Nunzio a Parigi nel 1944. Ebbe nel 1953 la nomina a cardinale ed a patriarca di Venezia. Eletto papa il 29/10/58. I fatti smentirono che fosse un papa di transizione. Convocò il ventunesimo Concilio Ecumenico il 25/12/61 e la prima sessione si tenne l’11/10/62.Promulgò le encicliche “Mater et magistra” e “Pacem in terris”. Entrambe si fondavano sulla dignità dell’uomo, chiunque esso sia, credente o non credente, con doveri e diritti. Ricercò un modus vivendi della Chiesa cattolica nei paesi a regime totalitario comunista. Morì il 3/6/63 dopo tre giorni di agonia tra la commozione di tutto il mondo. Beatificato nel 1999.

Quello che colpì la pubblica opinione, la comunità dei cattolici fu l’attività pastorale di questo papa. Egli ruppe nel nostro paese tradizioni per cui dal 1870 in poi il pontefice era chiuso nel riserbo delle Mura vaticane. Quest’uomo scese nelle strade di Roma, visitò e confortò i malati negli ospedali, i detenuti nelle carceri, i poveri nelle borgate della periferia, i fedeli nelle parrocchie. Tantissimi, credenti e non, risposero a quell’abbraccio paterno di un uomo unico e e di un cristiano vero. La sua morte, sopraggiunta nel 1963, interessò e commosse il mondo intero. La chiesa ha riconosciuto, infine, la validità della sua missione e la forza del suo messaggio di pace e di recente lo ha eletto beato.
La sintetica rievocazione della vita di questo pontefice ci mostra quanto sarà arduo per i realizzatori delle due fiction far giungere ai telespettatori il significato vero di una  esistenza completamente dedicata al benessere dell’umanità e che ha inciso in profondità nella storia del 1900. Non serviranno effetti speciali o ricostruzioni sfarzose. Sarà sufficiente mostrare la apparente semplicità di questo “parroco del mondo”, la sua dedizione agli altri nel senso più lato del termine e rievocare quelle parole di Gesù che lui pronunciò più volte sul letto di morte “Che tutti siano una cosa sola”.  

Fiction su Giovanni XXIII