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BEN VENGANO LE NUOVE NORME SCOLASTICHE |
di Lea Mina Ralli
Oltre la crisi economica che stiamo attraversando , un altro argomento che in questi giorni si sta dibattendo da tutti i mass media e in ogni programma TV è la modifica dei punteggi sulle pagelle scolastiche che sembra non trovare e, non ha trovato, un accordo generale . Le novità riguardano specialmente i licei e gli istituti tecnici dove i ragazzi si stanno dimostrando più irrequieti, ineducati e violenti come dimostrano i vari episodi di bullismo di cui sono piene le cronache di questi ultimi tempi. Se nelle primarie restano i giudizi : buono, distinto, ottimo nelle scuole superiori vi è il nuovo voto in condotta che non sarà più simbolico, ma farà media e se sarà un cinque determinerà l’automatica bocciatura. Il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ha sentito la necessità di riportare la disciplina nelle scuole per arginare maleducazione e anarchia dilaganti fra i giovani che oltre a influire negativamente sul loro apprendimento culturale non li fa maturare come membri di una società civile. Una statistica odierna riguardante il primo trimestre informa che le pagelle di 34.611 ragazzi dei licei e istituti tecnici mostrano il cinque in condotta con una graduatoria maggiore nell’Italia del sud, seguita dalle isole, dal centro e dal nord. Doveroso quindi prenderci riparo con qualche deterrente efficace perciò il nuovo decreto comporta anche altre novità che da tempo venivano sollecitate da pedagoghi ed educatori . Nei nuovi programmi è stato reintegrato l’insegnamento della Educazione civica e stradale che prenderà il nome "Educazione alla Costituzione e alla Cittadinanza”. Questa materia servirà a formare un cittadino consapevole delle regole della strada e dell’ambiente in cui vive. Il concetto del Ministro è che la scuola deve rimettere al centro la persona e preparare i ragazzi ad essere cittadini civili e rispettosi delle leggi, dei diritti, dei doveri e conoscitori dei sani principi costituzionali con la convinzioni che se i ragazzi verranno responsabilizzati in modo adeguato ne gioveranno anche le famiglie che, prese dai loro vari impegni quotidiani non hanno sempre il tempo materiale di seguirli e, pertanto, crescono in modo disordinato, arroganti e su esempi di cattive compagnie. A scuola si va per studiare ed è doveroso per gli studenti di ogni ordine e grado di applicarsi allo studio con diligenza tenendo comportamenti corretti e rispettosi verso professori e compagni. Solo così si prepareranno ad entrare nella società con la dovuta serietà che, con ignoranza e prepotenza mai raggiungeranno. Lea Mina Ralli
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