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“Vescovi, Badesse e Conti di Conversano a difesa del proprio potere” di Sante Montanaro E’ difficile che un saggio storico, per di più di una storia apparentemente locale, abbia il fascino dell'attualità e abbia la capacità di distrarre, sia pure per qualche momento, l'attenzione della gente dalle vive problematiche dei tempi odierni. (…) Invece, nella vita svoltasi, per secoli, nel Monastero di San Benedetto di Conversano, dal dotto Baronio denominato "Monstrum Apuliae", e nel profilo, storico-giuridico che emeriti studiosi con intelligenza ne hanno ricavato, l'oggettività di qualche storico molto serio e l'acutezza di alcuni giuristi-canonisti molto autoritari vi hanno letto una eloquente pagina della Storia della Chiesa e dell'esercizio del suo potere. Un potere che, derivando le sue origini dalla potestà suprema e universale di governo del Sommo Pontefice, era limitato solo dalle norme del diritto naturale e positivo divino, e veniva partecipato dalle Abbadesse mitrate di San Benedetto con l'intensità e nelle forme a esse consentanee. (…) Un potere sul quale teologi e canonisti, quando venne usufruito dalle Abbadesse di San Benedetto, discussero a lungo e animatamente se si trattasse di giurisdizione, se questa andasse interpretata in senso stretto o in senso largo, o se si dovesse parlare piuttosto di potestà dominativa. Le controversie giurisdizionali, nate nel 1274 con il Vescovo Stefano il Venerabile e l'Abbadessa Isabella, durarono secoli, ma per molto tempo, non spente, covarono sotto la cenere, finché una qualche scintilla non le fece ritornare ad ardere. Particolarmente vivaci furono quelle degli anni 1659 e 1665 delle quali protagonista fu il calabrese Giuseppe Palermo, Vescovo di Conversano dal 1658 al 1670, al quale poco mancò che non fosse tolta la vita per mano di "un'alta e oscura potenza " (…) A completamento dell'operazione culturale da noi compiuta, abbiamo detto anche una parola su due fenomeni sociali: il maschilismo e il femminismo dei quali abbiamo trovato tracce nel corso delle nostre ricerche e che pensiamo possano meglio evidenziare l'attualità e la contestualità del lavoro. Da “Lo storico innamorato e il pittore mitrato” di Raffaele Nigro Libro ricco e puntiglioso quello che mons. Sante
Montanaro ci offre e, fatto ancora più straordinario, scritto a
compimento di un'età rispettabile e per fortuna lucidissima, novant'
anni (…) Nel 1266 nacque a Conversano un'esperienza umana, civile e
religiosa unica nella storia e che avrebbe resistito nei secoli: la
Badessa Dameta Paleologa, figlia di feudatari e feudataria lei
stessa di Castellana, madre Cistercense e responsabile del convento
che fu già dei Benedettini nel cuore della Conversano medievale,
riceve dal Papa la mitra e il pastorale. Conta quasi quanto un
vescovo, di un vescovo ha il potere e prende ordini direttamente da
Roma, senza intermediari. Un potere e un'autonomia che durano dal
1266 al 1806, anno in cui Giuseppe Bonaparte decide di chiudere Ì
conventi, depredare i beni della chiesa, portare una ventata di
laicismo in un paese dipendente dal Papa. Notizie biografiche Monsignor Sante Montanaro [Casamassìma (Bari)
1916] risiede a Roma dove è Canonico della Pontificia Basilica
di Santa Anastasìa al Palatino, Assistente Ecclesiastico della
Primaria Associazione Cattolica Artistico-Operaia nonché Membro
emerito della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere
dei Virtuosi al Pantheon. |