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TOMMASO, UN’INNOCENZA SACRIFICATAdi Giuseppe Trabace |
In questa brutta vicenda sono state dette tante parole inutili,
quelle degli assassini certamente, ma anche quelle della miriade di
giornalisti ancora una volta a caccia di scoop, delle presunte
veggenti,dei tanti esperti in cerca di visibilità……... Non è
servito. Tacciano ora, o perlomeno si attenuino, le voci ora
dolciastre, ora minacciose della politica che da mesi ammorbano il
nostro paese in questa brutta campagna elettorale. Riflettano tutte
quelle persone che hanno mostrato nella vita privata ed in quella
pubblica un sostanziale scarso rispetto per i valori della vita. Un
ragionamento va fatto. Il male che è stato fatto a Tommaso trova le
sue cause non solo nell’avidità di denaro e nella spietatezza dei
suoi carnefici. I responsabili del rapimento vivono in una società
che ha diversi e contraddittori livelli di comportamento. C’è la
positività di quanti vivono onestamente del proprio lavoro, trovano
una ragione di vita nell’ambito familiare, cercano di dare una mano
nelle situazioni di bisogno degli altri dedicandosi ad opere di
volontariato. La società in cui viviamo non premia oggettivamente
questi comportamenti. Quasi sempre chi possiede, dai livelli più
alti a quelli più bassi, il potere politico, economico, mediatico,
lo tiene ben stretto, privilegiando ben poco gli interessi degli
altri ovvero della collettività. Il messaggio che passa il più delle
volte è quello del profitto da perseguire con qualsiasi mezzo, del
trionfo dell’immagine fine a sé stessa, della sottovalutazione
dell’istituto familiare, di un rispetto precario della vita umana.
L’analisi che qui proponiamo è pessimistica, ne siamo consapevoli. Tommaso ha pagato un prezzo altissimo, ma forse il suo dramma potrebbe servire a risvegliare le coscienze intorpidite di troppi. Un auspicio di speranza, di ripensamento sui più autentici valori della vita è la possibile anche se non facile risposta.
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