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LA SOLITUDINE PUÒ ANCHE UCCIDERE

di Lea Mina Ralli

 

Le ultime statistiche rivelano un graduale aumento della popolazione anziana e questo porta a considerarne alcune probabili conseguenze negative. Le migliorate condizioni di vita stanno alla base della longevità unitamente alla consapevolezza che è megio prevenire che curare qualsiasi incipiente disagio fisico; pertanto l'assiduo controllo dello stato di salute permette di curare in modo positivo ogni inziale malessere che, se trascurato, potrebbe degenerare in malattie irreversibili.
Quanto sopra è oramai a conoscenza dalle persone di ogni età, ma riguardo agli anziani è doveroso dire che molti disagi controproducenti restano a rendere difficile i loro ultimi anni nel caso di vedovanza o per disaccordi familiari.
La persona anziana che rimane sola diventa triste e ansiosa e, poco a poco, è portata a rinchiudersi in sé stessa e a vivere da eremita staccandosi dal consorzio umano sino a rimanere vittima della solitudine e dell'inedia lasciandosi vincere dalla depressione.
Fortunatamente i rimedi ci sono e basta sollecitare un pò di curiosità per entrare in una nuova fase di vita che potrebbe iniziare proprio dalla terza età e gli esempi non mancano in ogni strato sociale.
Le Università dedicate ai "Nonni" sono sempre più numerose e offrono svariate possibilità di studi e di aggiornamenti, compresi gli svaghi e le occasioni per socializzare negli ambienti più diversi.
Si è poi visto che persino nelle più gravi malattie la miglior cura è quella di bandire l'isolamento per i degenti persino nei reparti di rianimazione dove erano di rigore visite brevi e alternate mentre ora si sta allargando l'accesso dei visitatori sia negli orari che nel numero di essi.
Statistiche alla mano,si è riscontrata una grossa percentuale di ottimizzazione delle terapie se i pazienti trascorrono più tempo con parenti ed amici.
Diminuiscono persino le complicazioni negli infartuati come spiega l'Ordinario di Geriatria dell'Università di Firenze Prof. Niccolò Marchionni:"In ambienti con orari di visite meno rigidi si riscontrano nei degenti diminuzioni di infenzioni e di stress... un'assistenza migliore non significa solo medici più preparati e tecniche avanzate, ma anche serenità di malato e di familiari."
Ciò dimostra che la solitudine degenera in depressione e di rifiuto alla vita... di conseguenza se ne potrebbe anche morire.