EUROPA SENZA BARRIERE

di Lea Mina Ralli

 

Fra le troppe  notizie che rattristano gli animi  e fanno prevedere futuri incerti  ne abbiamo avuta una davvero gratificante. 
Quella che alla mezzanotte del 20 dicembre  sono cadute altre sbarre per rendere libero il confine tra Germania, Polonia e Repubblica ceca. Cadono le frontiere e l’Europa diventa  più aperta poiché sono saliti a 24 i paesi aderenti alla Convenzione di Schengen, che prevede fra l'altro l'abolizione alle frontiere interne e il rafforzamento dei controlli all'esterno.
I
l confine tra Gorizia e Nova Gorica, separate per decenni dalla frontiera che un tempo coincideva con la Cortina di ferro, non esiste più e la festa fra  italiani e sloveni è durata tutta la notte.
Così pure  è  cominciata a Zittau-Porajow, nel triangolo alla frontiera fra Germania, Polonia e Repubblica ceca, la cerimonia ufficiale dell'Ue per l'allargamento dell'area Schengen.  Anche qui, la  gioia  indescrivibile della popolazione ha  improvvisato festeggiamenti bene auguranti  di fronte alle sbarre che finalmente si sono alzate  per permettere ai popoli di comunicare liberamente fra loro.  "Siamo tutti molto contenti di poter vivere assieme, oggi, questo momento davvero storico - ha detto la Merkel - Da oggi le cittadine e i cittadini potranno viaggiare liberi attraverso 24 paesi, coloro che sono un po' più vecchi sanno che questa non è una cosa scontata".
 Chi partecipa,  soltanto attraverso la lettura dei quotidiani o ai resoconti filmati dei telegiornali   percepisce che i paesi desiderano essere affratellati da comuni interessi e che unendo gli sforzi per raggiungere i medesimi ideali, ognuno ha la speranza di raggiungere quella pace tanto desiderata.   

 

                                                                                                                 Lea Mina Ralli