UN PLAUSO ALLE PATATE
REGINE DEL 2008

di Lea Mina Ralli


L’anno corrente è dedicato alle patate e questa iniziativa lanciata dalla FAO ha riportato agli onori della cronaca questo tubero antico e onnipresente su quasi ogni tavola, seppure ogni tanto, da parte dei fanatici delle diete dimagranti gli si attribuiscono difetti e colpe per limitarne l’uso, mentre, alternando questo alimento ad altri piatti si potrebbe ricavarne solo che benessere.
Mangiare patate fa bene e con l’uso ben ponderato e senza eccessi l’organismo si avvale di forza e benessere perché sono ricche di vitamina C , ferro, potassio e zinco. specialmente per i bambini in crescita. Ma, come per qualunque a altro alimento, basta non farne uso continuo e smodato per constatare quanto sia provvidenziale in casi di anemia e spossatezza, per ripristinare le forze senza essere ingrassanti. La FAO , con questa iniziativa vuole propagandarne i benefici con Incontri e Seminari atti ad illustrare le proprietà di questi tuberi importati secoli addietro dagli Incas e che nel passato hanno risolto tanti problemi di popoli affamati. Lo scopo principale è quello d’invogliare a produrne una maggiore quantità perché migliaia di bambini nel mondo che muoiono di fame , potrebbero assicurarsi l’esistenza mangiandone quantità più consistenti e con più regolarità. Nelle città si vedono frequentemente cartocci di patatine fritte con oli sconosciuti in mano ai bambini che ne vanno ghiotti, ma che non sono bene accetti dal loro giovane fegato che comincia troppo presto ad accusare disturbi mentre nelle arterie, inizia ad accumularsi il micidiale colesterolo. Le patate sono appetibili a tutti e si prestano ad essere cucinate in mille modi : nelle minestre , in purea, col sugo, a gnocchi, condite con cipolla e tonno, per contorni di pesci o di carni al forno o semplicemente bollite e condite con olio e sale e un trito di prezzemolo. Persino in dolci casalinghi. Nelle campagne quando il lavoratori della terra stavano giornate intere con pane e cipolla e un bicchiere di vino, al loro ritorno a casa trovavano le patate cotte sotto la cenere del camino, pronte per essere sbucciate e mangiate, così, al naturale che li nutriva e gli restituiva le energie perdute nel gravoso lavoro dei campi.
Vecchie usanze è vero, difficile da restaurare, ma quanto salutari!