Chiudi

LE MANI NELLE TASCHE DEI PENSIONATI
di Giuseppe Trabace

 

La colpa che molti addebitano ai pensionati è quella di vivere troppo a lungo…... Un’armata, quella dei pensionati, composta d 17 milioni di persone, che avrebbe originato una pesante spesa previdenziale fuori controllo e quindi contribuito ad accrescere i debiti dello Stato.
Una valutazione nella sostanza errata e venata di ipocrisia che viene diffusa con pervicacia da buona parte della classe politica, supportata da alcuni esperti lautamente retribuiti e, infine, propagandata dai mass media nell’obiettivo di  creare di fatto una discutibile contrapposizione tra giovani e anziani. Operazione che trova il suo completamento nei reiterati tentativi- spesso riusciti- di chi ha le chiavi del potere di pescare nelle tasche dei pensionati.
Non è vittimismo, vi è piuttosto una consapevolezza che in questa nostra amata Italia trionfano allegramente gli sprechi. da cui spesso e volentieri traggono vantaggio  proprio i severi censori della montante spesa previdenziale.  Qualche lampante esempio di questa  pessima gestione del denaro pubblico? L’immenso fiume di denaro che scaturisce dalla incontrollabile spesa sanitaria. Certamente l’aumento della popolazione anziana, una farmaceutica più aggiornata con i tempi, macchinari più sofisticati ecc. comportano  problemi economici importanti ma va specificato che lo Stato elargisce alle Regioni forti finanziamenti per il settore della sanità pubblica che purtroppo si sperdono in mille rivoli. Una sintesi degli sprechi: la non infrequente indizione di appalti senza rispetto delle regole, la prescrizione di farmaci non indispensabili,il non utilizzo o utilizzo parziale di apparecchiature sanitarie costosissime , i costi incontrollati  per il personale sanitario con erogazione esagerata delle competenze per il lavoro straordinario, gli stipendi super per i “ famosi “ manager delle Aziende sanitarie – sempre più inefficienti nel centro-sud - e compensi esagerati per gli altrettanto famosi esperti esterni e per i componenti di commissioni che si sovrappongono le une alle altre. e via continuando. L’altra faccia della luna è il servizio che viene erogato agli utenti.  effettivamente bisognosi di cure mediche.Lodevoli eccezioni a parte, il cittadino subisce una serie di disservizi che vanno dalle lunghe attese per un ricovero che non sia di urgenza  o anche per sottoporsi ad esami diagnostici alla  totale assenza del medico di fiducia nei giorni festivi e prefestivi, dalle tante ore perse nei Pronto Soccorso per ricevere la prestazione medica urgente alla scarsa educazione di un consistente numero di operatori sanitari e di funzionari amministrativi ,dalla insufficiente assistenza agli anziani negli istituti geriatrici alle innumerevoli nomine di primari in cui i meriti vengono spesso accantonati e si preferisce ricorrere ad ottuse scelte politiche ecc. ecc. Non si può sottacere che il bubbone della sanità non è l’unico. La Pubblica Amministrazione comporta in toto costi pesanti e di contro fornisce per la maggior parte servizi inadeguati. Un caso emblematico, i servizi erogati dall’I.N.P.S. ai milioni di titolari di pensione. Ritardi inspiegabili nell’erogazione della prima pensione dopo la cessazione dal servizio, inadeguatezza nella maggior parte dei casi a risolvere questioni pensionistiche che esulino dalla routine ordinaria, scarsa malleabilità e poca comprensione nei confronti dei problemi degli anziani più indifesi.
Da tutte queste forse scontate considerazioni potrebbe dedursi che i governanti, consapevoli di queste pecche ormai strutturali del sistema, limitassero gli interventi fiscali nei riguardi dei cittadini a medio-basso reddito. Nemmeno per idea! Il recente disegno di legge delega della Finanziaria 2007 varato dal Governo Prodi è un vero e proprio manrovescio nei confronti di quei cittadini che fruiscono di un reddito fisso e quindi tassati alla fonte. Essi non sono nella possibilità di evadere il fisco, al contrario di tutto il resto dei contribuenti, i cui “abusi fiscali “ sono sotto gli occhi della pubblica opinione.  I pensionati sono le prime vittime di queste scelte. Essi, titolari di redditi fissi, subiscono inesorabilmente, man mano che trascorrono gli anni dall’acquisizione della pensione, gli effetti dell’inflazione. Esiste un meccanismo che ogni anno dovrebbe adeguare le pensioni al costo della vita ma è del tutto insufficiente. Ci troviamo dinanzi alle “pensioni d’annata “  in cui viene violentato il principio della proporzionalità dei trattamenti pensionistici alla quantità e alla qualità del lavoro svolto durante gli anni di attività lavorativa. Invano la Corte Costituzionale nel 2003 con sentenza n.30 ha riconosciuto questa distorsione ed ha sollecitato il Parlamento ad individuare un meccanismo “ in grado di assicurare un reale ed effettivo adeguamento dei trattamenti di quiescenza alle variazioni del costo della vita “.Parole vane! Nulla è accaduto tranne periodiche promesse – soprattutto nel corso dei convegni nazionali dei sindacati dei pensionati – da parte di leader dei partiti politici dell’area di centro sinistra, con risultati pari allo zero Non basta  Il Governo attuale, probabilmente in crisi di confusione,  per sanare un debito pubblico di grosse dimensioni- le cui responsabilità sono ben distribuite tra i due poli-  parte lancia in resta contro tutti – sottolineiamo tutti !- i contribuenti  Il Ministro dell’Economia Padoa Schioppa., estensore della Finanziaria assieme allo zelante vice Ministro Visco, ha detto testualmente in sede di apertura dei lavori parlamentari “ Non capisco le lamentele dei ricchi……non è il Governo a mettere le mani nelle tasche degli italiani, ma è chi non paga le tasse a mettere le mani nelle tasche dello Stato “. Parole solenni……ma nei fatti demagogiche con venature di ipocrisia. Il Governo si propone di intraprendere negli anni a venire pesanti iniziative per debellare il cancro della diffusa evasione fiscale. La contraddizione consiste nel fatto che in prima battuta la Finanziaria usa la scure nei confronti delle categorie a reddito fisso che le tasse già le pagano. Per gli altri contribuenti, ben più soggetti alle tentazioni dell’evasione, vi è qualche aggiustamento ma complessivamente la manovra fiscale  incide molto meno. Il dato storico, infine,è che dal 1946 ai giorni nostri decine di Governi della Repubblica hanno avuto nei loro programmi l’impegno a sconfiggere l’evasione fiscale ma sono state per la gran parte promesse da marinaio!
Altro argomento portato avanti dal Governo, per giustificare  l’appesantimento della leva fiscale, è quello di aver voluto riequilibrare la situazione avvantaggiando i contribuenti con reddito basso ( dai 10.000 ai 25.000 Euro annuali ) colpendo con più vigore  i cittadini con reddito medio-alto ( dai 50.000 Euro all’anno in su ). Siamo in presenza di un’inganno per cui necessita qualche esempio. Coloro che sono titolari di un reddito annuale lordo di 20.000 Euro ( monoreddito) hanno un vantaggio fiscale rispetto all’attuale normativa pari a a 75 Euro all’anno. Cifra irrisoria  ove si valuti che, causa la restrizione di finanziamenti agli enti locali voluta dal Governo attuale, una serie di tasse comunali ( I.C.I.) e regionali ( ticket sanitari, Pronto Soccorso ) incideranno certamente già dal 2007 sulle tasche di questi “fortunati” cittadini e di tutti i presunti ricchi! Di contro i contribuenti che fruiscono di un reddito lordo pari a  55.000 Euro all’anno pagheranno in più di tasse 383 Euro nel corso del 2007. I conti non tornano specie ove si consideri  che  i veri ricchi pagheranno nel prossimo anno 1780 Euro in più sia se dichiareranno redditi pari a centomila Euro  se  dichiareranno redditi 100 o 1000 volte superiori….. In Parlamento vi sono emendamenti della maggioranza che rettificano leggermente le aliquote fiscali  ma la logica che guida la Finanziaria  è quella  che il Governatore della Banca d’Italia ha dipinto con la sua  fredda e razionale conoscenza delle cose “ lascia sostanzialmente invariate nel 2007 le spese correnti rispetto agli andamenti tendenziali…….e ne consegue che la correzione in termini netti è affidata interamente ad aumenti delle entrate “.
Una Finanziaria perniciosa ed ingiusta si profila all’orizzonte e non ci consolano certo le parole del ridanciano – ma di che poi riderà ?- Prodi “ la Finanziaria, se è seria, deve scontentare tutti…..sono scontenti tutti quindi va bene “ Arroganza, incoscienza, forse insipienza ? La risposta non è facile, il dato è che da questa manovra i pensionati a basso e medio reddito ne escono con le ossa rotte. La considerazione da fare è quella che i contribuenti, ma in particolare i pensionati, non possono restare a braccia conserte in attesa che il diluvio passi. Vanno seguiti i lavori parlamentari , analizzati i comportamenti di tutte le forze politiche e, per quanto loro compete, delle forze sindacali, vanno seguiti i dibattiti televisivi e radiofonici, va ponderata seriamente la possibilità di partecipare- in modo pacifico naturalmente- alle manifestazioni di piazza in cui vengano denunciate le iniquità della manovra. Ai deputati e senatori che continuano a ignorare il diritto dei pensionati ad un trattamento economico dignitoso e che anzi invocano interventi restrittivi sulla previdenza facciamo una proposta: : inizino ad attivarsi a che le loro pensioni siano disciplinate con normativa identica a quella che regola i trattamenti pensionistici della stragrande maggioranza dei cittadini italiani. Finalmente una scelta politica  che tutti condividerebbero.

 

……………………………………….