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COINVOLGENTE FILM DI
CHRIS KRAUS
"QUATTRO MINUTI"
GRANDE MUSICA, GRANDE ODIO
di Giuseppe Trabace


 

(scheda)

Il cinema tedesco da sempre, nel caso non si riduca alla realizzazione di commedie insipide ed incolori, ci ha offerto opere forti, incisive che scandagliano l’animo umano evidenziandone i risvolti più nascosti se non inconfessabili. Un modo inusuale, ma tipico di quel paese, di avvicinarsi ai problemi esistenziali senza concessioni o giustificazioni di sorta ma che pure riesce a trasmettere emozioni allo spettatore non solo teutonico. Un calzante esempio di questo modo di proporsi è il film “ Quattro minuti “ di Chris Kraus. Una contrapposizione a tutto campo tra due donne entrambe segnate da una esistenza infelice ma che, pur nel contrasto di caratteri ed esperienze profondamente diversi,si cercano, forse inconsapevolmente, per dare una fiammella di speranza alle loro frustrazioni. Il tutto calato e avvolto in una musica di grande bellezza che attraversa con intensità il film.

La storia è ambientata in un cupo carcere femminile di massima sicurezza. Quivi vegeta una giovane detenuta sui vent’anni di nome Jenny condannata per un feroce omicidio. La giovane è attraversata da rancori che si tramutano in atti di violenza o assume atteggiamenti di forte indifferenza anche dinanzi a episodi traumatici che avvengono in quelle tristi celle. Nel corso del film scopriremo che Jenny, ex bambina prodigio del pianoforte, ha subito violenze sessuali dal padre con reazioni successive esasperate e non controllabili. Nello stesso carcere lavora come insegnante di piano per le detenute miss Krueger. Donna anziana sull’ottantina che svolge il suo lavoro con rigore d’altri tempi, oppressa dai ricordi di una gioventù in cui coltivò un’amore omosessuale con una coetanea di fede comunista. Durante la seconda guerra mondiale la Krueger, giovane infermiera, si era trovata nella situazione di negare quell’amicizia di fronte alle incalzanti domande dei militari hitleriani. Infine quella donna era stata giustiziata senza che lei potesse aiutarla. Ora l’unico interesse per l’anziana donna è la passione per la musica classica e per l’opera lirica e da qui la sua attenzione per Jenny dotata di grande talento nel suonare quel piano, acquistato dalla stessa Krueger, che troneggia in una sala del carcere. Le due donne sono una di fronte all’altra. Jenny rifiuta ogni regola tranne quella di suonare il piano, miss Krueger è inflessibile sui comportamenti degli altri, in particolare di quelli delle sue allieve. La maestra di piano spiega all’allieva che dovrà sottostare a quelle regole perché la sua persona non la interessa, in caso contrario niente esercizi al piano. Jenny a malincuore accetta ma non mancano folate di insofferenza verso quella dura guardiana. I problemi di Jenny all’interno del carcere sono tanti, è odiata da alcune detenute che giungono al punto di tentare di ucciderla. Gli stessi guardiani la guardano di malocchio e provano in ogni modo ad ostacolare le lezioni di piano anche perché c’è un progetto di far partecipare la ragazza ad un’importante concorso pubblico per giovani allieve. C’è il rischio che la detenuta evada, ma causa le pressioni della determinata maestra, il direttore - anche per l’ambizione di mostrare le sue intenzioni di agevolare il recupero delle detenute – accetta. Inizia un rapporto meno freddo tra le due donne ma tutto si complica per gli atteggiamenti ribelli di Jenny. Il direttore del carcere decide di revocare il permesso di partecipare al concorso nonostante che la maestra si dimetta per protesta. Non è finita, la Krueger riesce a far fuggire Jenny ma la tensione è tale che la detenuta si ribella e colpisce con durezza l’insegnante che pure le ha svelato i segreti del suo passato. La Krueger non molla, quasi trascina la detenuta nel teatro dove si terrà l’esibizione al piano. In questo luogo Jenny lancia la sua ultima provocazione, al posto di suonare il pezzo di musica classica previsto improvvisa una scatenata suonata di quella musica moderna che l’insegnante detesta. È talmente brava nell’esecuzione del  pezzo che gli spettatori, pur sorpresi, l’applaudono freneticamente. Jenny in quell’attimo comprende che il suo successo è dovuto alla ferrea tenacia dell’insegnante e il suo inchino è dedicato a lei..

Una storia dura sceneggiata e diretta con lodevole rigore da Chris Kraus. Forse lo script mette troppa carne al fuoco. Accanto all’incontro-scontro tra le due protagoniste si intrecciano avvenimenti che toccano le tante mancanze e insufficienze di questa umanità dolente. Il film trova la sua forza nel farci comprendere la difficoltà di trascinare la vita allorché, anche senza colpe, si viene colpiti fin dagli anni della gioventù da eventi traumatici.e nella possibilità di un parziale riscatto che peraltro costa sacrifici e umiliazioni. Un film in sintesi che non aiuta la sonnolenta digestione di spettatori adusi a bearsi delle fiction e dei famigerati reality show. Il cinema commerciale statunitense avrebbe risolto la storia con un patetico abbraccio finale tra le due protagoniste ma nella realtà le situazioni sono più complesse e quasi mai consentono soluzioni consolatorie. Impeccabile da parte del regista la direzione di tutti gli attori. Monica Bleitbreu offre un ritratto a tutto tondo dell’anziana Krueger. Una maschera di una donna per certi aspetti implacabile ma che pure trova accenti di umanità. Ottima Hannah Herzsprung nel portare avanti il ruolo, spesso ingrato, di Jenny. Osservare i suoi scatti di nervi o la sua indolente apatia per le disgrazie altrui non è un bello spettacolo, eppure un senso di condivisione per le sue sofferenze psicologiche l’attrice riesce a trasmetterlo. I pezzi di musica classica scelti per il film sono di grande bellezza e intensità.

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