Chiudi finestra

"Galantuomini"
L’ IRRAZIONALITA’ DELL’AMORE

di Giuseppe Trabace

 

(scheda)

Melodramma allo stato puro. Gli sceneggiatori Alessandro Valenti e Andrea Piva, unitamente allo stesso regista, danno corpo e sangue ad una storia che intriga. Piva, regista anni or sono dell’ottimo “La capa gira“, dà di sicuro una mano importante alla stesura dei dialoghi in dialetto locale. Winspeare ritorna alla regia dopo qualche anno. Aveva già dato prove convincenti con i film “Sangue vivo“ e il “Il miracolo“, sempre girando nei suoi luoghi di origine. Non dispiace, ed in certo qual senso affascina, un uomo legato alla sua terra che rappresenta con amore ma senza fare sconti. Un autore da tenere d’occhio nel panorama della non esaltante cinematografia nazionale. Attenta la scelta degli attori. Donatella Finocchiaro impersona con giusta tensione Lucia. Di immediato impatto i suoi scatti d’ira, la rabbia repressa ma anche gli insopprimibili impeti d’amore, anche se talvolta il personaggio appare contraddittorio nella stesura della sceneggiatura. Fabrizio Gifuni recita con misura il ruolo del tormentato magistrato. La solitudine di Ignazio ma anche la sua voglia di uscirne viene fuori pian piano ma la sua sofferenza è espressa con indubbia classe. Si segnalano anche Beppe Fiorello in una parte insolita di malavitoso a tutto tondo e Giorgio Colangeli che dà tratti di umanità al padrino Zà.
 

Siamo nel profondo sud del Salento. Paesaggi stupendi, un mare cristallino che incanta, quei piccoli paesi in cui il bianco delle case abbacina la vista sotto la sferza di un sole rovente. Questa l’ambientazione di una storia melodrammatica diretta con partecipazione dal salentino Edoardo Winspeare. E’ un film “Galantuomini“ in cui gli accadimenti vengono narrati seguendo il ritmo trascinante della locale taranta e che, pur con qualche cedimento alla convenzione, dà un’immagine forte di un sud ferito dalla piaga della criminalità ma in cui la forza dell’amore riesce ancora a dominare le sorti degli uomini.
La storia si svolge negli anni novanta in cui quella terra sfortunata venne sconvolta dal dilagare dell’organizzazione criminale della Sacra Corona Unita. Fabio, Lucia e Ignazio sono cresciuti insieme in un piccolo paese legati a doppio filo da un’amicizia vera. Sono cresciuti i tre. Ognuno ha preso strade differenti. Ignazio si è allontanato dal paese natale, è divenuto un magistrato impegnato a combattere la criminalità organizzata nel vicino capoluogo di Lecce. Lucia, bella e di carattere fierissimo, è divenuta una spietata donna boss a capo di una cosca della Sacra Corona Unita. I loro destini si incrociano nuovamente allorché Fabio, il più debole dei tre, muore a 37 anni per overdose. Ignazio e Lucia, da sempre attratti reciprocamente, si incontrano dopo tanti anni ai funerali dell’amico. Scatta la scintilla. Ignazio, del tutto ignaro dell’attività criminosa della donna, tenta di allacciare un rapporto cui lei tenta con difficoltà di sottrarsi. Una serie di azioni criminose producono l’effetto che Lucia viene indagata dalla Procura con sconcerto dell’incredulo magistrato. Le prove della colpevolezza della donna non tardano a venire e Ignazio sconvolto, non rendendosene del tutto conto, avverte Lucia che si dà alla macchia. Una gravissima infrazione per il magistrato che si vede costretto alle dimissioni. La donna è in pesanti difficoltà per la rivalità di un’altra cosca. I rivali tentano di ucciderla, sterminano la sua banda ma lei fugge e si rifugia nella casa di Ignazio. E’ sola, disperata, la sua sicurezza di boss si è spenta. Ignazio nonostante tutto la desidera senza remore, lei gli cede in una notte che per i due non dovrebbe avere mai fine. Al risveglio Lucia si renderà conto che non può continuare a distruggere l’uomo che ama, fugge. Forse si consegnerà alle autorità.

 

..............................................