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LE DELUSIONI DEL PECCATO
"ONORA IL PADRE E LA MADRE"
di Giuseppe Trabace


 

(scheda)

Film noir, crudo. I contenuti sono quelli della tragedia greca anche se quì manca la catarsi. Le orribili colpe dei tre protagonisti – il padre e i due figli – vengono messe a nudo senza compiacenze con stile cronachistico. Nell’ordito della sceneggiatura non mancano peraltro incongruenze come a titolo di esempio l’evenienza che il navigato Andy affidi l’esecuzione della rapina ad un fratello che non stima e che viene descritto quasi come un buono a nulla. La storia a volte zoppica, è ambiziosa ma gli manca la straordinaria sinteticità- e diremmo anche razionalità- di grandi film noir del passato quali l’eccellente film del 1950 di John Huston “ Giungla d’asfalto “ Lumet è però efficace nella descrizione degli avvenimenti e nel ritmo che imprime alla storia. Forse si affida più al suo mestiere di collaudato cineasta che ad un approfondimento della decadenza dei valori della società moderna. E’ evidente che il regista ha puntato la sua attenzione sull’approfondimento dei caratteri dei suoi personaggi, giocando molto sull’eccellenza della recitazione dei bravissimi attori. Su tutti svetta l’arte recitativa di Philip Seymout Hoffman. che impersona Handy Una persona all’apparenza come tante ma che nasconde conflitti che fin dall’infanzia gli hanno quasi svuotato la coscienza, fino a renderlo, nella parte finale del film, un folle omicida. L’attore si cala a perfezione nel personaggio e ricorda l’intensità recitativa del miglior De Niro nella scena in cui dopo uno scontro – da troppo tempo rinviato - con il padre, cade in presa ad una crisi isterica in cui disvela tutta la sua nevrotica amarezza per le cattiverie subite in famiglia da tanto tempo. Adeguati gli altri attori con una citazione particolare per l’anziano Albert Finney nel ruolo di Charles. Un attore della migliore tradizione britannica, grande protagonista del mitico film degli anni 60 ” Tom Jones “. Impersona con rabbiosa incisività un uomo ferito a morte dalla scomparsa della moglie ma che pure ha tanto sbagliato nei suoi rapporti con i figli che considera sua proprietà.
 

Onora il padre e la madre è uno dei dieci comandamenti. Proprio per questo il titolo di questo film può apparire beffardo. I due fratelli Andy e Hank, figli quarantenni di un’anziana coppia di gioiellieri, vanno con spregiudicata incoscienza in senso opposto rispetto a questo sacrosanto principio. Saranno duramente puniti. Questo uno dei temi di un film dai toni fortemente drammatici – o meglio melodrammatici – diretto dall’ottantaquattrenne Sidney Lumet con mano sicura.
Tutto parte da una rapina in una gioielleria in un quartiere popolare di New York La rapina finisce tragicamente. Alle minacce ed alla brutalità del rapinatore l’anziana Nanette reagisce uccidendolo a colpi di pistola ma rimanendo a sua volta in fin di vita. Il complice del rapinatore che è fuori in auto fugge precipitosamente. Ma quello che più interessa agli ideatori della storia è di descrivere gli antefatti analizzando i comportamenti di ciascuno degli “attori“ della complessa vicenda. La rapina è stata ideata da Andy, uomo d’affari corrotto, in procinto di essere smascherato e schiavo delle droghe pesanti. Il guaio è che l’uomo è il figlio primogenito dei gioiellieri Charles e Nanette proprietari del negozio che intende rapinare. Non può esporsi e quindi chiede aiuto per il suo piano criminale al fratello Hank, dall’equilibrio instabile e, in aggiunta, separato con rapporti difficili con l’ex moglie e con l’unica figlia. I due fratelli hanno un disperato bisogno di denaro ed il satanico Andy riesce a convincere il titubante Hank ad effettuare materialmente la rapina. Per completare il quadro “idilliaco“ Hank è da qualche tempo l’amante dell’avvenente moglie di Andy.. Il fratello minore è un pavido e, all’insaputa dell’ideatore della rapina, contatta un professionista del crimine per fare il lavoro sporco mentre lui si limita a guidare l’auto. La rapina ha un esito tragico. Nanette muore in ospedale ed il marito, dopo una forte crisi, decide di trovare ad ogni costo i colpevoli. L’ansia che pervade i due fratelli, il dolore intenso di Charles rivelano i gravi problemi familiari fino allora nascosti. Charles era stato sempre un padre padrone ed i suoi atteggiamenti prepotenti si erano concentrati sul primogenito che aveva ricambiato con l’odio le ingiustizie subite fin da ragazzo. Charles intuisce che qualcosa non va nel modo di comportarsi dei figli e svolge controlli personali. Nel frattempo tutto precipita. Hank viene ricattato dal fratello della vedova del rapinatore che è a conoscenza di tutto. Andy ormai è braccato per le sue truffe e viene abbandonato dalla moglie che gli rivela di averlo tradito con il fratello. Ormai è un uomo disperato, privo di affetti, tutto gli crolla addosso, decide di risolvere brutalmente la situazione. Si impossessa, compiendo due omicidi, di una grande quantità di denaro sporco di coloro che gli procuravano la droga, giustizia il ricattatore di Hank ma nella colluttazione viene a sua volta gravemente ferito. Charles scopre occasionalmente che Andy è l’ideatore della rapina che ha provocato la morte della moglie. Lo segue con l’auto e si rende conto della perversità del figlio. Corre in ospedale ma il suo intento non è quello di assistere Andy ma quello di punirlo uccidendolo. Con lucida efferatezza lo soffoca cancellando le tracce del suo parricidio.
 

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