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STIMOLANTE FILM DI AUGUST  "IL COLORE DELLA LIBERTÀ"

NO ALLE DISCRIMINAZIONI !
di Giuseppe Trabace
 


 

(scheda)

Due uomini a confronto, due personalità del tutto diverse che si misurano su un tema drammatico che è, dopo decenni, in larga parte risolto e segna drammaticamente la storia del Sud Africa. E’ il problema dell’Apartheid in cui i neri venivano privati dalla popolazione di pelle bianca di quasi tutti i dritti civili, in concreto pesantemente discriminati da una minoranza spesso spietata. La reazione degli oppressi, spesso incarcerati e brutalizzati, assumeva aspetti di una violenza per certi versi inevitabile, il che bastava agli oppressori per definire un po’ tutta la componente nera come terrorista. Questo il contesto all’interno del quale il regista Bille August ha scritto e diretto il film “Il colore della libertà“.

Siamo in Sud Africa nel 1968. La guardia carceraria James Gregory, con la moglie Gloria e due figli piccoli, è – non solo per il suo lavoro- un convinto assertore della supremazia della razza bianca cui appartiene. L’uomo conosce perfettamente il dialetto dei neri, detto Xhosi, e riesce indispensabile per i suoi superiori per rispondere alla necessità di controllare il capo della rivolta Nelson Mandela. Il ribelle, fiero e incorruttibile, è stato di recente incarcerato e la guardia è indispensabile per comprendere i suoi scritti e le sue conversazioni in carcere con la moglie. James è stimolato dalla moglie ad impegnarsi a fondo in questo non facile lavoro in vista della tanto desiderata promozione ad ufficiale, ma presto si renderà conto che quell’uomo è molto diverso da quel di terrorista sanguinario che tanti strumentalmente gli hanno descritto. Con calma ed equilibrio il carismatico Mandela fa comprendere a James l’ingiustizia profonda dell’Apartheid e gli obiettivi del movimento di neri da lui presieduto. Quella gente aspira in realtà alla nascita di un nuovo Sud Africa all’interno del quale tutti quanti, bianchi e neri, siano liberi, in possesso di identici diritti e pronti a collaborare in una reciproca condizione di parità. Programma ambizioso ma perseguito con limpida coerenza. La guardia è spiazzata, invano la moglie Gloria cerca di farlo desistere da quella che sta divenendo una vera e propria conversione.
I tempi stanno lentamente cambiando, l’utopia di Mandela si afferma anche al di fuori del suo paese, le nazioni europee premono, ricorrendo anche alle sanzioni, a che cessino quelle discriminazioni.. Il rapporto tra guardia e il leader assume aspetti evidenti di un reciproco rispetto. La carriera di James subisce nei primi anni di una battuta d’arresto, non mancano dure provocazioni da parte dei suoi increduli e torvi colleghi, poi la situazione cambiata suggerisce alle autorità di non ostacolare un’amicizia tra i due che potrebbe alla fine ritornare utile. Nel 1990, dopo 27 anni di prigione, Mandela è liberato. James ne è felice, anche lui, nel suo piccolo, ha dato un contributo alla pacificazione del suo paese. Nel 1994 Mandela diverrà il primo presidente democraticamente eletto in un Sud Africa che ha finalmente accantonato l’Apartheid.

L’ottica della storia è quella di James Gregory. A lui si deve il libro di memorie da cui è tratto il film. Non risultano conferme sulla vera natura del rapporto tra il biografo e Mandela. Questa l’ambiguità. di un’ opera che, a parte la nobiltà delle tesi sostenute, appare, almeno in parte, costruita in modo tale da rendere i due protagonisti come due icone. Premessa doverosa per un film girato in Sud Africa e diretto con indubbia abilità dall’esperto Bille August. I canoni sono in linea di massima quelli del cinema commerciale ma in alcune scene particolarmente toccanti- vedasi per tutte quella della liberazione di Mandela – si sente la partecipazione emotiva del regista. e lo spettatore ne rimane coinvolto. Buona la resa complessiva degli attori. Joseph Fiennes, nella parte si James, recita con stile contenuto e trasmette al personaggio di per sé ambiguo una umanità a volte dolente. Nel difficile ruolo dell’eroe Mandela Dennis Haysbert riesce in alcune scene chiave a mostrarci un uomo incrollabile nei suoi principi ma anche aperto alla partecipazione per i problemi degli altri.
 

 


 

 

 

 

 

 

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