PRESENTATO IL FILM DI SOLDINI |
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E’ primo mattino. Elsa matura signora alto borghese, restauratrice appassionata di opere d’arte appena laureata, gira per il suo elegante appartamento e scopre nello studio il marito Michele, da sempre a fuori a quell’ora alle prese con il suo lavoro di piccolo industriale. Dopo qualche esitazione l’uomo le spiega che da due mesi, per dissensi sul lavoro, è stato licenziato dai due soci di quell’azienda che lui di persona ha fondato alcuni anni prima. Afferma di essere già alla ricerca di un lavoro adeguato al suo ruolo e che presto tutto tornerà come prima. La moglie coglie la tensione del suo uomo, rimane sconcertata però intuisce che sarà dura la lotta per uscire da questa situazione. Questa una delle prime scene del film “ Giorni e nuvole “ di Silvio Soldini, in cui attraverso i due personaggi del marito e della moglie, abituati ad un alto tenore di vita, si pone in particolare rilievo il tema scottante del cinquantenne affermato sbalzato fuori di colpo dalle certezze del suo lavoro importante con gli inevitabili riflessi esistenziali. La storia continua con un Michele che si impegna con rabbiosa determinazione a trovare un lavoro ma, nonostante i tanti colloqui da cui traspare la diffidenza dei suoi interlocutori,. si rende conto che le scarse ed incerte offerte di lavoro riguardano ruoli molto al di sotto della sua preparazione. In breve tempo la situazione economica della famiglia precipita, i conti sono in rosso, si mette in vendita il bel appartamento dove i due vivevano, si trova una modesta abitazione da ristrutturare, Elsa abbandona il suo hobby di restauratrice e si adatta a lavorare in un call center a 500 Euro mensili. Michele è frastornato, accetta lavori giornalieri di bassa qualità, inizia una fase di depressione. Tenta di uscirne. Assieme a due ex dipendenti disoccupati ristruttura appartamenti nella zona periferica in cui abita. Un lavoro umile ma per lui può significare una via di uscita. Anche questo tentativo fallisce in quanto i suoi due amici trovano un lavoro. Ora è solo con i suoi problemi irrisolti, la depressione incalza, passa le giornate a letto mentre la moglie, più solida di lui, regge la situazione pur nella sofferenza e trova un lavoro più gratificante. All’interno della coppia i dissapori crescono. Michele rimprovera alla moglie una scarsa comprensione, Elsa accusa il coniuge di incapacità e di egoismo. Arrivano ai ferri corti, litigano violentemente, l’uomo va via di casa e ripara dall’unica figlia ventenne da tempo indipendente. Entrambi sono affranti, non sanno cosa fare. Michele di nascosto segue Elsa che ritorna sul luogo amato del suo lavoro di restauratrice. Ammira un affresco venuto alla luce dopo tanto lavoro, il marito le è accanto. Forse, dopo la tempesta, Michele riesce a comprendere come quella compagna di vita non si è tirata indietro, ha lottato per tutti due. Forse riuniti riusciranno ad uscire dal tunnel. ............................................... |
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