(scheda) |
Jean
Becker, figlio del grande regista francese Jacques, dirige con
levità una storia apparentemente semplice ma che enuncia
sentimenti e valori che sembrano dileguarsi nella società
attuale. Becker è molto aiutato dai dialoghi, curati dallo
stesso autore del romanzo Cueco. Il film, forse di prevalente
impatto teatrale – che ne costituisce un limite -, risulta
interessante per la verosimiglianza, per non dire la verità,
degli argomenti con cui i due protagonisti si confrontano. Altro
punto di forza è l’eccellente recitazione dei due attori
protagonisti della storia. Daniel Auteil, nel ruolo del pittore,
conferma che come attore eclettico- negli anni si è misurato con
pari talento in ruoli altamente drammatici o brillanti – ha
pochi rivali in Europa. Egli disegna la parte, per certi aspetti
ambigua del pittore, con distaccata maestria senza trascurare
pregnanti aspetti di umanità. Non era facile per Jean-Pierre
Darroussin essere alla pari con Auteil. Eppure vi riesce dando
fondo alle sue qualità recitative già peraltro mostrate in
parecchi film francesi degli ultimi anni. Il ritratto che ci dà
del timido giardiniere, saldamente attaccato ai veri valori
della vita ma che pure rimpiange un po’ certe "libertà"
dell’amico, non si scorderà facilmente.
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I due amici di infanzia, oggi
sui cinquant’anni, parlano tra loro scandagliando le loro vite con
sincerità, a volte senza falsi pudori. Con il passare degli anni le
esperienze personali li hanno segnati ed essi fanno riferimento ad un modo
di vivere che li dovrebbe differenziare profondamente. Al contrario una vera
amicizia virile li lega e li porterà a confessarsi reciprocamente. Questo il
tema centrale del film di Jean Becker "Il mio amico giardiniere" tratto
fedelmente dal romanzo "Dialogue avec mon jardinier" di Henri Cueco.
Un affermato pittore che vive a Parigi ritorna per qualche tempo al suo
piccolo paese di nascita nella campagna francese. Vive nella casa,
circondata dal verde, dei suoi genitori defunti e decide di assumere un
giardiniere.
Quando quest’ultimo arriva non gli è difficile riconoscere un compagno di
scuola che non vedeva da molti anni e con cui ha condiviso le marachelle
della prima adolescenza. I due simpatizzano immediatamente, anche perché il
pittore mostra di fidarsi completamente dell’amico e gli lascia totale
libertà sul tipo di lavori da portare avanti. E’ solo l’inizio di un dialogo
ininterrotto e coinvolgente che si viene ad instaurare tra i due fino a
divenire parte importante della loro vita. Eppure entrambi rivendicano
visioni opposte della vita. Il pittore è affascinato dal suo lavoro ma il
suo quotidiano nella caotica Parigi è composto di rapporti superficiali con
il mondo dell’arte senza trascurare ripetute avventure erotiche con le
avvenenti modelle. Il giardiniere ha condotto una vita grigia anche se non
ha mai trascurato di apprezzare i valori più genuini e veri.
Di famiglia povera ha lasciato presto gli studi ed ha lavorato duramente per
tanti anni come operaio delle ferrovie, di salute cagionevole ha lasciato il
servizio in anticipo ed ha realizzato il sogno modesto, ma per lui
importante, di fare il giardiniere in una visione bucolica dell’esistenza.
La vita privata dei due non è esaltante. L’artista sposato con una donna di
classe e con una figlia ventenne, è ormai sulle soglie del divorzio causa le
sue scappatelle che la moglie non riesce più ad accettare. L’ex ferroviere
rimpiange un amore giovanile svanito, in seguito si è sposato senza
eccessiva passione con una donna grigia che gli ha dato due figlie ma che ha
peraltro un carattere prepotente. Ognuno dei due ,forse inconsciamente,
sembra desiderare le scelte esistenziali dell’altro ma senza remore o
invidie. Per qualche mese l’amicizia maschile si rinsalda sempre più. Quel
periodo tutto sommato felice è destinato a spegnersi. Il giardiniere inizia
ad avere fitte allo stomaco e sembra non reagire alle sommarie cure del
medico locale. L’amico pittore lo aiuta facendolo subito ricoverare in una
clinica parigina di sua fiducia. Il responso è fatale, al giardiniere
restano pochi mesi di vita per un male incurabile. L’evento funesto rinsalda
il legame tra i due amici. In una scena significativa il giardiniere porta
il pittore a pescare le carpe nel laghetto locale e il contatto ravvicinato
con la natura in un certo senso rinsalda quella bella amicizia. La morte
dell’ex ferroviere sopraggiunge ma per l’artista il vincolo amicale ha
inciso profondamente. La mostra dei suoi quadri riporterà i temi di quella
natura che l’amico scomparso ha tanto amato.
Un piccolo film
da vedere, una boccata di ossigeno a fronte dei miasmi del cinema
commerciale
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