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INTERESSANTE FILM DI JOACHIM LA FOSSE "PROPRIETA’ PRIVATA"

VITE SBAGLIATE
di Giuseppe Trabace
 


 

(scheda)

Una famiglia composta da una madre cinquantenne e da due figli gemelli maschi sui vent’anni. I rapporti tra loro sono alterni, spesso si colorano di atmosfere di drammatica tensione, di rado scoppia tra i due ragazzi un’allegria un po’ forzata. Non è difficile notare che gli avvenimenti si susseguono quasi sempre – a parte le scene conclusive – dinanzi ad una tavola imbandita. I tre protagonisti del film “Proprietà privata “ discutono animatamente, si confrontano con rudezza, a volte si calpestano tra loro addentando tocchi di carne, deglutendo bevande dal colore torbido e via continuando. Cosa ci vuol dire, o meglio suggerire, il regista La Fosse con questo tipo di ambientazione? Forse che la voracità, intesa in senso lato, delle famiglie dei nostri tempi diventa man mano un modo di esistere mentre i valori spirituali vengono sottovalutati se non ignorati. E’ una chiave per un film che presenta aspetti di interessante introspezione psicologica.

La matura Pascale vive con i suoi figli Thierry e Francois in una casa di campagna che le viene dall’ex marito, a sua volta padre dei due giovani. Sono quindici anni che i coniugi si sono lasciati ma l’astio permane solido al punto che Pascale scaccia l’uomo ogni volta che viene a trovare i suoi figli nella casa di origine. La donna entra spesso in contrasto con figli non proprio esemplari che, nonostante siano cresciuti fisicamente, manifestano dosi di infantilismo e di fatto dipendono dalle attenzioni della madre. Dei due gemelli Thierry, pur legato nevroticamente alla madre, usa ribellarsi alla stessa anche perché sobillato da un padre non certo esemplare. Francois di contro appare più tranquillo anche se l’introversione fa parte della sua personalità. La madre, stanca della sua solitudine di donna, allaccia una relazione con un vicino e, nell’intento di ricostruirsi una vita, manifesta, con qualche esitazione, ai figli la volontà di vendere la casa di famiglia. Siamo in un terreno minato, quello di una madre che pretende di affermare le sue esigenze sacrificando in un certo qual modo gli spazi dei suoi figli. La situazione esplode all’interno di quella famiglia già calata in una situazione critica. I gemelli si sentono improvvisamente messi fuori dalla casa della loro infanzia, e addirittura abbandonati da una madre che pure ha sacrificato per molti anni per loro la sua esistenza. La reazione, ai limiti del parossismo, di Thierry nei confronti di Pascale trova l’appoggio del vendicativo padre ma non di Francois che anzi tenta un riavvicinamento con la genitrice. L’ amante, anch’esso travolto dalla furia di Thierry, pone fine alla relazione con Pascale e lei abbandona il progetto di vendere la casa. Sembra tutto concluso ma non è così. Ferite profonde si sono aperte all’interno di quel nucleo familiare. Thierry assume atteggiamenti di insopportabile arroganza e la madre rivede in lui certi atteggiamenti del passato del padre dei suoi figli. Sempre più stressata la donna non riesce a sopportare di continuare a vivere in quell’inferno familiare e, nonostante Francois provi a trattenerla, abbandona la casa. Conscia che tra i suoi due figli sussiste ormai una conflittualità per l’opposto modo di affrontare la situazione Pascale prega l’ex marito di seguire durante la sua assenza i gemelli, ma la risposta negativa dell’uomo tradisce l’odio covato per tanti anni. I due fratelli, ormai soli nella grande casa, si affrontano senza complimenti. Thierry giunge al punto di amoreggiare con la sua ragazza dinanzi al fratello. La giovane si allontana, i due fratelli si azzuffano, infine Thierry spinge violentemente il fratello che cade esanime e non risponde alle sollecitazioni. Scoppia la tragedia, Thierry fugge stravolto e da lontano assiste al padre che soccorre Francois. In ospedale i genitori aspettano una risposta di speranza che tarda a venire. Ritornano in quella triste casa ed invano interrogano Thierry su quanto è avvenuto. La storia si conclude senza che si sappia la sorte di Francois. Si chiude con la macchina da presa che prima lentamente, poi con maggiore velocità ,si allontana da quella casa ove certamente non vi sarà più gioia o un barlume di speranza.
Storia scritta con convinzione dallo stesso regista e da Francois Pirot, con chiaro riferimento a situazioni di fondo legate al nostro quotidiano. Evidente che le pesanti nevrosi dei due gemelli vanno fatte risalire alla disastrata situazione familiare, in cui l’odio e la diffidenza tra i due ex coniugi la fanno da padroni.
Altro tema è quello sviluppato dal personaggio di Pascale, una donna lasciata sola per tanti anni ad affrontare i non semplici problemi di crescita dei due figli.
La regia attenta di La Fosse evita ghirigori superflui e va dritta all’intento di mostrare questo nucleo familiare ostile ad ogni ingerenza dell’esterno e che fa della conflittualità interna, forse suo malgrado, una cifra di vita.
Isabelle Huppert è Nicole ed a questo personaggio dona nervi e sangue con un realismo che un po’ spaventa. Va notato il suo volto segnato da una smorfia che vorrebbe mostrare indifferenza dinanzi alle insolenze che le butta in faccia il figlio Thierry. Una donna non risparmiata dalla vita che la grande attrice francese sa rappresentare alla perfezione, Jeremie e Yannik Rènier sono efficaci nei ruoli di Thierry e Francois. Corretti gli altri attori.

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