Woody,
inimitabile autore di film memorabili, è tornato, dopo la pausa del
commerciale “Match point“, a divertirci nel suo triplice ruolo di
attore disincantato, di sceneggiatore di qualità ed, infine, di regista
dal tocco leggero come una piuma. Nel suo nuovo film “Scoop“ tocca uno
dei suoi temi usuali dell’ultimo periodo:il giallo comico chiaramente
ispirato alle pellicole statunitensi degli anni 50 e 60 in cui
trionfavano grandi registi come Blake Edwards o attori mito come Cary
Grant. Temi a lui congeniali e ricordiamo, fra i molti, il suo ottimo
film “Strano omicidio a Manhattan“.
La trama si fonda sull’esoterico, tutto per burla naturalmente.
Siamo a Londra. Un famoso giornalista muore improvvi-samente ma vuole
siano diffusi fatti a sua conoscenza per farne un clamoroso scoop: il
figlio di un famoso lord è l’assassino dei tarocchi, un serial killer
che ha ucciso parecchie ragazze brune dai capelli corti.. Nel corso di
uno spettacolo di cui è protagonista Sid - un anziano, e molto strano….,
mago- prestigiatore - avviene che lo spirito del defunto giornalista
fornisca la soffiata alla bella aspirante giornalista Sondra. Il mago,
anche lui partecipe della "confidenza" soprannaturale decide di aiutare
Sondra. Dopo comici tentativi falliti, i due riescono ad agganciare
l’affascinante riccone presunto assassino. Mentre Sondra e Sid riescono
a trovare indizi che potrebbero incastrare il sospettato, la storia ha
un sussulto allorché la giovane giornalista intreccia una relazione
amorosa con lo stesso figlio del lord. La passione rallenta
l’attenzione della ragazza, sempre più certa dell’innocenza del suo
innamorato ma Sid continua le indagini e acquisisce le prove della
colpevolezza del sospettato.
Siamo alle strette, l’assassino scopre di essere stato individuato e
progetta di uccidere Sondra. Il mago accorre in auto per salvare la
ragazza ma con la sua sbadataggine provoca un incidente stradale e
perisce. Sondra si salverà e farà arrestare l’assassino, il povero Sid
nell’aldilà continuerà a improvvisare i suoi giochi di prestigio.
Film targato Woody quindi da cui esce fuori un melange di magie,
messaggi dell’ultraterreno, indagini di due improbabili detective con
conclusione comico-amarognola. Tutto guidato dalla mano esperta, ma
agile, di Allen. La sceneggiatura, che pure non manca di battute al
fulmicotone, non è fra le migliori del nostro autore. Emergono, in
specie nella parte finale del film, delle incongruenze, delle
smagliature, dei passaggi del giallo non spiegati. Il film non ne soffre
più di tanto. Il ritmo è incalzante aiutato dal montaggio eccellente di
Arnold Lepselter. Impeccabile la direzione degli attori. La fresca e
interessante Scarlett Johansson, nell’impersonare Sondra, è spontanea e
frizzante come la parte chiede, e poi il feeling che la lega ad Allen è
del tutto evidente. Adeguati gli altri attori. Ma come dimenticare il
personaggio un po’ lunare di Sid interpretato con la usuale
disinvoltura e improntitudine dal settantenne Woody? I suoi tic, le sue
comiche esitazioni, la sua incisiva ironia costituiscono, come spesso
succede, una chicca imperdibile.
Novanta minuti di distensione anche per lo spettatore più avveduto.
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