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WOODY ALLEN CONVINCE CON
"SOGNI E DELITTI"
In nome della Famiglia...
di Giuseppe Trabace


 

(scheda)

La trama parrebbe fare riferimento a un giallo di genere. Non è così. Allen, attento lettore, forse studioso, del teatro greco classico, da sempre stimolato dai temi e dai miti di questa forma di drammaturgia, rielabora il tutto aggiungendo il sale del suo coinvolgente umorismo. Siamo quindi di fronte ad una commedia gialla del tutto particolare in cui ricorrono – sempre sotto il velo di una sottile ironia- temi importanti quale quello, particolarmente ficcante, dell‘uomo medio che, a fronte delle ”provocazioni“ del vissuto, nasconde in sé l’animus del potenziale assassino. Come già accennato vi sono incongruenze, superficialità ma forse Woody ce le mette di proposito in quanto il film ha un’impostazione, sia pure non accentuata ,di un sogno ove tutto scorre al là di ogni stranezza. Il regista si avvale, come d’uso di ottimi collaboratori, Si osservi il montaggio veloce e curatissimo delle scene per opera di Alisa Sepselter o la fotografia di alta qualità curata da Vilmos Zsigmond. Del tutto convincente la direzione degli attori. Tra essi spicca la recitazione nevrotica di Colin Farrel nella parte del disperato Therry. Un ruolo non facile, sospeso tra drammatico e grottesco, che trasmette emozioni. Un omaggio alla vitale e splendente bellezza di Sally Hawkins che impersona l’ambiziosa Kate.      
 

Ma l’amico Woody ha ancora legna in cantina ? Diremmo di si visionando il suo ultimo film “Sogni e delitti “. Mettiamo le carte in tavola. Il regista non ha firmato un capolavoro, talvolta lo script inciampa in ovvietà o incongruenze in questo film che vorrebbe essere un trhiller psicologico. L’atmosfera, nonostante la trama alquanto truce, è quasi sempre quella impudente, leggera,quasi scanzonata, dei suoi migliori film. Viene, in aggiunta, riproposto – con maggiore convinzione rispetto al suo film precedente “Match point“ – il tema a lui caro degli uomini che, nonostante le loro nascoste azioni criminose, sono dominati pur sempre agli scherzi del destino ineluttabile e spesso beffardo. Citiamo ai tanti fans di Allen il suo vecchio film “ Crimini e misfatti “ in cui, per l’appunto, la questione del dominio del fato sulle vicende – e le malefatte - degli uomini è trattato con mirabile sintesi.
Siamo a Londra, Ian e Terry sonoi due fratelli molto uniti, anche se abbastanza diversi come carattere. Figli di un ristoratore con grossi problemi finanziari, proprietari di una barca, sono entrambi ossessionati dal bisogno di denaro. Therry svolge il lavoro di meccanico ma sperpera i suoi soldi in quanto travolto dal demone del gioco e delle scommesse. Ian, con velleità di conquistatore di cuori femminili, vuole cambiare vita entrando nel giro speculativo dell’acquisto di alberghi di lusso in California. Therry accumula debiti enormi di gioco e, impaurito dalle minacce di avidi strozzini, chiede aiuto al fratello che non può darglielo. Ian incontra nel frattempo la bellissima attricetta Kate, se ne innamora e. sotto le mentite spoglie di un riccone, le prospetta un futuro dorato. Ancora di salvezza per i due potrebbe essere l’arrivo a Londra del fratello della madre il ricchissimo zio Howard, da sempre protettore di questo sconquassato nucleo familiare. A questo punto scatta la sorpresa della storia. Il presunto benefattore si dichiara disposto a risolvere subito i problemi economici dei fratelli a condizione che essi uccidano entro pochi giorni un suo socio di affari che è in procinto, per certi loschi traffici, di denunciarlo, e quindi rovinarlo. I due restano inebetiti, lo zio insiste che in fondo si tratta di una buona azione per salvare la famiglia….. Ian pare convinto da questa disinvolta tesi e si adopera per convincere l’incerto e più sensibile Therry. Dopo pochi giorni i due uccidono la vittima designata e lo zio puntualmente li ripaga. Sembra tutto finito ma un tarlo rode la coscienza di un Therry sempre più dedito all’alcol. Il fratello prova a frenarlo ma lui è deciso ad autodenunciarsi. Su “ affettuoso consiglio “ dello zio Howard Ian pare deciso ad avvelenare il fratello sulla barca ma all’ultimo momento demorde. Scoppia una colluttazione tra i due, Therry scivola violentemente, batte il capo sul pavimento della barca e muore. Ian, distrutto dal dolore, si annegherà. Rimarrà impunito l’omicidio, il mandante resterà libero.

Dopo la triste parata dei film panettone, per la maggior parte di italica stirpe,di inizio 2008 una boccata di aria fresca.

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